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Tiggiano

“Addio Davide, nostro eroe”

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A parlare sono soprattutto gli occhi. E la dicono lunga. Gonfi, rossi, lucidi. Lo sguardo è perso nel vuoto, come se la mente lo indirizzasse verso l’incredulità. L’incredulità di pensare a Davide e trovare la forza di ammettere che non c’è più. Che d’ora in poi sarà sì ancora con loro, ma da lassù, a guidarli com’era nella vita terrena ed ora a proteggerli con il ricordo della sua dinamicità, del suo modo di divertirsi, della sua gioia, soprattutto del suo amore per gli altri. Andrea, Antonio, Piero, Salvatore e Miriam sono nella nostra Redazione la mattina dopo aver dato l’estremo saluto al loro Davide, con il toccante rito funebre celebrato nella Chiesa del Cristo Redentore a Tiggiano.


davideE’ una piccolissima “delegazione” di quanti, innumerevoli, hanno avuto la fortuna di apprezzare le straordinarie doti umane del Primo Caporalmaggiore dei Paracadutisti della Folgore, barbaramente ucciso a soli 26 anni da mani vigliacche, che hanno spezzato il suo sogno e la sua missione (e quelli di altri cinque militari) di portare la pace nel martoriato Afghanistan. Era lì proprio per questo nobile scopo, Davide Ricchiuto, ragazzone buono, dalla mole imponente e dal carattere deciso e schietto. Per portare aiuto e conforto a quella gente disperata, che lui aveva imparato ad amare e proteggere, come in precedenza aveva fatto nelle altre impegnative missioni, in Kosovo ed in Libano. “Davide era nato per la Missione, con la M maiuscola!”, ripetono in coro, quasi meccanicamente, i cinque amici, a sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, che Davide ha dedicato tutta la sua vita al prossimo.


Non voleva stare semplicemente in caserma”, ricorda, sforzandosi di sorridere, Antonio Martella, “lui volava con il paracadute, ma il volo era anche la metafora della sua esistenza: spiccare il volo verso gli altri, andare lì dove poteva rendersi utile. Addirittura, quando qualche anno fa l’allora premier Romano Prodi valutò la possibilità di sospendere le missioni all’estero, Davide la prese male…”. Gli fa eco Miriam Martella: “Sì, è vero quanto è stato detto in questi giorni drammatici e cioé che Davide avesse sempre espresso il desiderio che se la morte lo avesse colto, avrebbe voluto volare in cielo da eroe, servendo l’Italia”. E’ tutto quello che riesce a sussurrare Miriam, prima che la commozione le mozzi il fiato. Allora è Andrea Marzo, amico sin dall’infanzia, compagno di scuola sin dalle Elementari, a completare: “Sin da piccolo Davide nutriva profondi sentimenti patriottici! A 17 anni era entrato nell’Esercito e dopo un anno di leva, si è ritrovato subito a far parte dei Paracadutisti della Folgore”. Andrea ha un Salone di Parrucchiere in via Giuseppe Mazzini e nella stessa strada c’è la Pizzeria “Vip” di Antonio, punto di ritrovo speciale per Davide e gli amici ed il cui ricordo inumidisce ancora una volta gli occhi di tutti.


Che dire, Davide era meraviglioso”, aggiunge Antonio, “con la sua allegria riusciva a coinvolgere tutti, coetanei e non. Proprio ultimamente riflettevo sul fatto che io, 40enne, mi trovassi benissimo con lui che era più piccolo di ben 14 anni… Ma Davide era un fiume in piena, che travolgeva tutti e tutto. Non era splendido solo nel suo lavoro, sapeva anche divertirsi e far divertire con le sue passioni ed i suoi hobby: la pizza, lo jogging, la palestra, il sigaro, le donne, le auto, le vacanze. La settimana prima della tragedia era stato per due giorni a godersi il sole e le spiagge di Dubai, negli Emirati Arabi”. Salvatore Baglivo, letturista dell’Acquedotto Pugliese, sentenzia: “Era impossibile non stravedere per lui, desiderava condividere la sua felicità con tutti. Ad un altro nostro amico, Gianluca Russo, aveva promesso di portarlo molto presto proprio a Dubai. Un destino cinico, però, non ha voluto”. Inevitabile scivolare verso quei tremendi momenti della mezza mattinata del 17 settembre: le prime, generiche, notizie e poi un sottile timore che comincia ad insinuarsi nella mente e nel cuore.


Racconta Antonio Martella: “Una volta appreso dai mass media dell’attentato, è cominciato il giro di telefonate tra di noi, ma già era forte la sensazione che stavolta a Davide fosse capitato qualcosa. Abbiamo avuto come un sesto senso… Ad un certo punto, ho deciso di recarmi a casa dei genitori di Davide e devo dire che inizialmente mi sono tranquillizzato perché tutto pareva nella norma. Ma naturalmente c’era grande apprensione, soprattutto nella mamma, la signora Marina, la quale mi confessava di sentire dentro di sé la convinzione e la paura che Davide fosse tra le vittime. Poi, verso le 13,50, quando stavo per andare via, il suono del campanello ci ha gelato… Aperta la porta, è bastato vedere le figure dei militari per capire che la tragedia si era compiuta”. Davide era al suo posto di autista sul primo Lince saltato in aria. L’ultimo suo contatto con gli amici era stato tramite una mail ad Antonio il venerdì precedente: “Già pensava a quando ci saremmo rivisti alla fine di novembre, al termine della missione in Afghanistan, e ci aveva scritto che la prima cosa da fare sarebbe stata una grande abbuffata di carne!”. L’ultima telefonata, invece, ai primi di settembre: “Non voleva che lo chiamassimo noi, lo faceva sempre lui. E sempre ci tranquillizzava, continuando a scherzare com’era nel suo carattere, dicendoci che le cose andavano bene e non facendo mai trapelare la difficile situazione creatasi lì, anche se siamo certi che un po’ di paura ce l’avesse. Ed era normale che fosse così”.


Ad aprile era stato una ventina di giorni in vacanza in Egitto, a Sharm El Sheik, poi la partenza per l’Afghanistan. “Un’altra missione che lui ha affrontato con grande orgoglio, perché così voleva. E questo è per noi motivo di enorme conforto”, spiega Piero Martella, poliziotto in servizio a Milano, nonché da pochi mesi consigliere comunale di maggioranza a Tiggiano (ed a questo proposito, occorre rimarcare l’eccellente lavoro organizzativo svolto dall’intera Amministrazione nei giorni del lutto). L’intera nazione adesso si chiede se sia ancora il caso di mandare i nostri militari in missioni cosiddette di pace, ma a questo proposito gli amici non hanno alcun dubbio: “Per noi conta quello che pensava Davide e lui era entusiasta di andare in quelle zone per portare il proprio contributo. Certo, quando giungevano notizie di attentati, la paura ci attanagliava, ma sapevamo che Davide era lì con gioia ed orgoglio perché voleva bene a quelle persone”. Tanto che, interpretando la sua volontà di compiere un estremo gesto di altruismo, la famiglia ha deciso di aprire un Conto Corrente per la costruzione di una scuola in Afghanistan. Il numero sarà comunicato successivamente.


Man mano che si parla, Andrea, Antonio, Piero, Salvatore e Miriam non ce la fanno a resistere alla commozione, specie quando ci dicono di alcuni particolari del funerale, dal saluto con il rombo delle moto (altra sua passione), voluto da un altro amico, Giorgio Rizzo, al gesto “di andare per l’ultima volta con Davide in pizzeria, sostando per qualche minuto con la bara di fronte al locale simbolo di tante nostre serate felici”. Per un istante, lo sguardo di tutti si abbassa. Poi il saluto più bello: “Noi saremo sempre qui ad aspettare Davide!”.


Federico Scarascia


 


Ecco la lettera scritta dagli amici a Davide in occasione del rito funebre celebrato a Tiggiano


Ciao Davide…

Oggi ci ritroviamo qui, stretti intorno a te, come ad ogni tuo ritorno.


Era questo che amavi fare…


Ti piaceva circondarti di noi amici, trascorrere intere serate tra il buon cibo e l’allegria per poi riuscire sempre a convincerci ad aspettare con te l’alba di un nuovo giorno.


Tutto questo ti caricava di forza e di energia che trasmettevi anche a noi…


Perché è questo che tu eri: Solare, Dinamico, Propositivo, Orgoglioso, Forte, Generoso, Protettivo, Testardo e sempre preso dalle tue mille passioni che vivevi con assoluta intensità.


Come gli avventurosi viaggi, le intense estati al mare, le magre battute di pesca, le donne e i motori, ma soprattutto la tua vita militare…


E’ proprio a quest’ultima che hai dedicato te stesso, con la tua grinta e il tuo coraggio, la tua tenacia e la tua caparbietà; doti che ti sono state trasmesse dai tuoi cari genitori, Angelo e Marina, che abbracciamo e sosteniamo, ma soprattutto ringraziamo per averci donato un Eroe, il NOSTRO EROE… IL NOSTRO DAVIDE… che è stato, è e resterà un buon amico, un grande fratello e un vero compagno!


CIAO DAVIDE


Gli amici


Appuntamenti

Due rive, Festival delle storie tra Tricase e Tiggiano

Tra Mare e Fuori: nel Sud del Sud dei Santi tre serate d’autore. Tra gli ospiti, nelle vesti d’autori, anche Matteo Paolillo (Mare Fuori) e Cristiano Godano (leader dei Marlene Kuntz)

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 Quella che si presentava come una felice sorpresa estiva, organizzata per il Salento da un gruppo di giovani pugliesi emigranti, assume ormai i contorni della tradizione: anche quest’anno, tra Tricase e Tiggiano, nel Sud del Sud dei Santi, ritorna Duerive, festival delle storie.

I direttori artistici, il salentino Graziano Gala (scrittore e critico letterario), ed il campano Emanuele Bosso (influencer di libri, esperto di letteratura contemporanea), coadiuvati da una associazione che presenta le più capaci personalità del territorio tricasino (formata di Andrea Ciardo, Serena Colazzo, Andrea Di Paola, Enza Zocco), portano nel Tacco d’Italia alcuni dei nomi più lucenti della letteratura nazionale, della musica fuori dagli schemi e del cinema italiano.

Numerosi gli enti che hanno contribuito alla realizzazione di questa terza edizione del festival, a partire da Regione Puglia, Comune di Tricase e Associazione Tina Lambrini – Palazzo Comi, già partner nelle precedenti edizioni, a cui si sono aggiunti il Polo Biblio-Museale di Lecce, Unione dei Comuni Terra di Leuca, Associazione Pro Loco Tricase e Comune di Tiggiano.

Il fil rouge della rassegna 2024 è il mare come metafora di costruzione e attraversamento di una storia capace di cambiarti la vita.

Prima serata, venerdì 26 luglio, dalle ore 20, a Palazzo Comi (Lucugnano): per il cantiere esordi in un evento titolato “bracciate”, presenteranno i loro ultimi lavori editoriali Maria Francesca Benvenuto (Mondadori), Giulia Della Cioppa (Alter Ego), Deborah D’Addetta (Perrone). Dialogherà con le autrici lo scrittore Mattia Insolia.

A seguire Marco Amerighi (curatore editoriale di Book Pride) e Mario Carparelli (docente di filosofia) daranno vita ad un evento titolato “tuffarsi” e dialogheranno con Cristiano Godano (leader dei Marlene Kuntz) autore del libro Il suono della rabbia (Il Saggiatore).

Seconda serata, sabato 27, dalle ore 20, in piazza Don Tonino Bello a Tricase: in un evento titolato “bagliori”, il musicista internazionale Redi Hasa riceverà il premio Duerive-QuiSalento, dialogando con i giornalisti Annibale Gagliani e Matteo Tangolo; a seguire, le celebrazioni per i trent’anni della casa editrice minimum fax con ospiti a sorpresa.

Terza serata, domenica 28 luglio, dalle ore 20, a Torre Nasparo (Tiggiano): l’evento sarà titolato “immergersi”, e la poetessa e scrittrice Maria Grazia Calandrone presenterà il suo romanzo Magnifico e tremendo stava l’amore (Einaudi) in dialogo con il direttore artistico Emanuele Bosso; a seguire, l’evento titolato “salpare”, con Matteo Paolillo, protagonista della fiction RAI Marefuori, che presenterà il suo libro d’esordio, 2045 (Solferino), e dialogherà con i direttori artistici Graziano Gala ed Emanuele Bosso.

Il Festival chiuderà il sipario con DueriveOFF, momento di festa voluto per celebrare il Mediterraneo, i suoi talenti e le opportunità della grande narrativa italiana.

La serata, in collaborazione con Comune di Tiggiano e Associazione TUA, vedrà l’esibizione di Graziano Orlando e del progetto “About Ape“, vibrante iniziativa musicale cresciuta all’interno del progetto di valorizzazione del territorio “Ape in Funky Garage”.

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Attualità

La Fondazione De Francesco aiuta le matricole

Borse di studio per studenti del sud Salento neodiplomati all’IISS Don Tonino Bello, al Liceo G. Comi, al Liceo G. Stampacchia di Tricase o all’IISS G. Salvemini di Alessano

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Via al bando per l’attribuzione di 16 borse di studio del valore di 3mila euro l’una, destinate a diplomati degli istituti superiori del sud Salento.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione De Francesco.

Potranno presentare domanda tutti gli studenti che hanno ottenuto il diploma con votazione compresa tra 95 e 100 e lode e un reddito familiare pari o inferiore a 40.000 euro (certificazione Isee).

Per poter partecipare, inoltre, gli studenti devono provenire da una delle seguenti scuole: IISS Don Tonino Bello, Liceo G. Comi, Liceo G. Stampacchia (tutte scuole di Tricase), IISS Salvemini (di Alessano).

Devono, inoltre, essere immatricolati per l’anno accademico 2024/2025 presso università italiane o straniere in linea con le finalità della Fondazione, oppure iscritti a Istituti Tecnici Superiori (ITS).  Potranno presentare domanda anche coloro i quali sono in fase di immatricolazione.

La partecipazione al bando è aperta a tutti coloro che soddisfano i requisiti richiesti.

La domanda, completa e firmata, deve essere inviata esclusivamente via Pec all’indirizzo fondazione.defrancesco@pec.it, oppure tramite raccomandata A/R presso DFV srl, strada statale SS 275 km 14,400, cap. 73039 Surano (LE), entro le ore 12 del 10 settembre 2024.

Domande tardive o non ricevute non saranno prese in considerazione.

La Commissione esaminatrice, presieduta dal presidente della Fondazione e composta da altri quattro professionisti, valuterà le candidature seguendo criteri fissati anticipatamente dal bando.

Saranno stilate quattro graduatorie, una per ciascuna scuola partner, e i primi quattro candidati di ogni graduatoria riceveranno la borsa di studio in un evento pubblico che si svolgerà nel mese di dicembre.

Sono trascorsi oltre tre anni dalla scomparsa di Pietro De Francesco: per onorare la sua vita e il suo impegno, nel 2022, i figli Luciano, Tina e Franco hanno deciso di creare una fondazione in suo nome.

Pietro De Francesco è stato patron della DFV, azienda leader internazionale nel settore della verniciatura industriale con sede a Surano, uomo generoso e mosso da una grande passione per il territorio.

La Fondazione Pietro De Francesco E.T.S., presieduta dalla figlia Tina, ha promosso numerose iniziative negli ultimi anni, focalizzandosi sulla digitalizzazione, sulla promozione dei talenti e offrendo supporto alla nascita e allo sviluppo di realtà imprenditoriali in collaborazione con altre realtà attive sul territorio. L’intento è quello di motivare giovani talentuosi verso percorsi di studio e crescita personale e professionale.

«Il primo anno di Università è sempre il più difficile, sia per i ragazzi che per le loro famiglie», sottolinea la presidente della Fondazione, Tina De Francesco, «partendo da questa considerazione abbiamo voluto intraprendere questo nuovo percorso affianco a giovani talentuosi che studiano e si impegnano con dedizione per costruire il proprio futuro». «Attraverso questo contributo», aggiunge, «vogliamo trasmettere due messaggi. Il primo è che siamo vicini al territorio e alle persone che lo abitano. Il secondo è che tutte le scuole della nostra zona sono una risorsa fondamentale perché rappresentano un presidio di cultura e di crescita professionale e umana dei nostri giovani».

Nei mesi precedenti, l’Ente ha offerto il proprio supporto nelle attività di tutoraggio per la creazione e lo sviluppo di attività d’impresa in collaborazione con la Fondazione monsignor Vito De Grisantis, presso la sede Caritas diocesana a Tricase, in piazza Cappuccini.

Ha poi finanziato il progetto “Scuola Smart“, che ha come obiettivo la diffusione della cultura digitale e la promozione dell’utilizzo consapevole di strumenti di comunicazione e interazione tecnologica.

A tal proposito, ha acquistato e donato oltre 70 Chromebook per studenti e docenti dell’Istituto comprensivo “B. Antonazzo” di Corsano – Tiggiano con licenza Chrome Education Upgrade e un corso di formazione integrato per il personale docente.

 

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Attualità

Non ci credo ma è vero: SS 275, iniziano i lavori!

Domani in Salento il vice primo ministro Matteo Salvini per la prima consegna dei lavori. Si inizierà dal primo stralcio del primo lotto quello compreso tra Melpignano e Scorrano.  I lavori fino alla zona industriale di Tricase – Specchia – Miggiano. Spesa totale prevista per il primo lotto di 298 milioni di euro

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Parafrasando il grande Peppino de Filippo (“Non è vero ma ci credo”) non ci credo (dopo tanti anni) ma è proprio vero.

Negli anni ’90 spopolavano le telenovele ora in tv (grazie a Dio!) quasi non ce ne sono più ma ce n’è ancora una che avrà certamente superato il milione di puntate.

Al centro del copione della (stucchevole) soap opera l’allargamento e adeguamento della Statale 275, Maglie – Leuca.

Quella che sta per iniziare però dovrebbe essere (finalmente) la stagione finale.

Apre il primo cantiere del primo lotto, lo stralcio più ampio ed anche il più consistente, quello che dalla zona industriale di Melpignano conduce fino a Scorrano: 11 chilometri di strada e quasi 150 milioni di euro impegnati.

Domani arriverà in Salento in pompa magna il vice primo ministro Matteo Salvini che è anche alla guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il primo stralcio del primo lotto è stato aggiudicato a Valori scarl.

Il secondo, compreso tra Botrugno e Surano comporterà una spesa di 81,7 milioni di euro se lo è aggiudicato la Todini Costruzioni scar.

Il terzo stralcio quello che collegherà Surano alla zona industriale di Tricase – Specchia – Miggiano per 5,1 chilometri (spesa di 56,8 milioni di euro) se lo è aggiudicato il Consorzio Stabile Infratec, cioè Perrotta group, Infram e Site.

I lavori dovrebbero essere completati entro tre anni.

Per il secondo lotto si dovrebbe sviluppare in continuità con il primo, terminando a Santa Maria di Leuca, non è dato conoscere i tempi (se mai verrà realizzato). Forse sarà d’ispirazione per un sequel alla telenovela di cui sopra. Staremo a vedere

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