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Tricase

Tricase: lettera al Sindaco dalla Lombardia

“Egregio Sig. Sindaco, Egregi Amministratori comunali, la presente per chiederVi pubblicamente di informare tutti i cittadini di Tricase sul perché la SS. 275

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Il sindaco Antonio Musaro


“Egregio Sig. Sindaco, Egregi Amministratori comunali, la presente per chiederVi pubblicamente di informare tutti i cittadini di Tricase sul perché la SS. 275 dovrebbe essere fatta, a differenza di ciò che pensa la maggior parte della popolazione e della Opposizione di governo cittadino. Non vivendo in maniera continuativa a Tricase, mi è difficile comprendere la situazione e pertanto vorrei sapere da Voi ed in particolare da Lei, Signor Sindaco, quali vantaggi dovrebbe portare la realizzazione di tale strada ad un Sud Salentino. Questo perché, leggendo articoli di stampa locale, non riesco proprio a scorgerne. Allora ipotizzo: 1) se l’Amministrazione ha avallato tale scelta che prevede lo “sventramento” del territorio, sicuramente l’opera porterà un benessere al territorio e all’economia salentini che noi comuni mortali non riusciamo a capire perché menti superiori hanno analizzato e previsto tutto; 2) se il Sindaco appare tranquillo (ho letto l’intervista di qualche settimana fa) vuol dire che la situazione è sotto controllo considerato che in ogni intervento evidenzia il fatto che lavora solo per il bene di Tricase; 3) se l’Amministrazione accetta di concedere parte di noi (territorio, alberi secolari, costruzioni rurali, muretti a secco, ecc.), vuol dire che dai propri interlocutori politici che sponsorizzano l’opera e che ci rappresentano a livello regionale e soprattutto nel governo nazionale, in cambio otterrà qualcosa con valore almeno decuplicato, quali progetti e finanziamenti certi per creazione di nuovi posti di lavoro e/o per miglioramento delle carenti infrastrutture del territorio comunale, garanzie di investimento da parte di imprese importanti tramite l’intermediazione dei ns. politici che ci rappresentano a livello nazionale, ecc; 4) se l’Opposizione critica tale scelta sarà solo per la solita bega politica, il solito contrasto tra opposte fazioni e non perché veramente la ns. Amministrazione è debole nei confronti dei propri referenti regionali e nazionali; 5) se io, salentino del versante adriatico, egoisticamente avrei visto più utile un collegamento più veloce di quello attuale verso le spiagge dello Ionio (e viceversa per il salentino sponda Ionio che volesse venire sugli scogli) vuol dire che avendo privilegiato questa infrastruttura, ci sono dei vantaggi che non riesco nemmeno ad immaginare! 6) Se per un buon padre di famiglia è inconcepibile che un forestiero si insedi con arroganza e supponenza nella sua proprietà utilizzandola e modificandola a proprio piacimento, danneggiandola e ricevendone in cambio una misera mancia per “l’eventuale disturbo” arrecato, allora farà così il ns. Sindaco, che più volte ha dichiarato di comportarsi come un buon padre per il bene della sua città. Altri pensieri mi vengono alla mente però non voglio tediare il lettore; vorrei però delle risposte certe da chi ha responsabilità di governo, e non per soddisfare un mio desiderio ma perché è un loro dovere. Pertanto, Signor Sindaco e Signori Amministratori, delucidate in maniera semplice ed esaustiva me e chi come me ancora non ha le idee chiare sull’argomento perché se non ci sono risposte esaustive e convincenti a favore della costruzione della SS. 275 vuol dire non solo che avete fallito come Amministratori, ma soprattutto che avete tradito la Vs. gente, la Vs. terra, il Vs. stesso sangue, a vantaggio di potenti estranei alla vita tricasina che usano noi, il ns. territorio e la debolezza dei ns. rappresentanti per realizzare i propri disegni di espansionismo e di accrescimento del potere. Noi che amiamo Tricase,  i traditori non li vogliamo”.

Rocco Chiuri – Calvagese della Riviera (Bs)


Cronaca

Schianto contro il palo sulla via per Tricase Porto

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Spavento questa mattina, poco prima delle 9, sulla strada che da Tricase conduce verso Tricase Porto, all’altezza del Liceo Comi.

Un’auto, una Fiat Panda, è finita fuori strada andando a impattare violentemente contro un palo ai margini della carreggiata.

Si è trattato di un incidente autonomo: per cause ancora in fase di accertamento, il conducente ha perso il controllo del veicolo, che si è fermato solo dopo l’urto. L’impatto ha provocato l’apertura degli airbag.

Sul posto sono giunti tempestivamente i sanitari del 118, che hanno prestato i primi soccorsi all’uomo alla guida. È stato poi trasportato all’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase. Fortunatamente, secondo le prime informazioni raccolte, non avrebbe riportato gravi ferite.

La Polizia Locale di Tricase è intervenuta per eseguire i rilievi del caso e regolare la viabilità. Sul luogo dell’incidente è stato apposto l’apposito segnale di pericolo e delimitata l’area con coni stradali.

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Attualità

Riqualificazione a Depressa, il Comune: “Invitiamo agli allacci prima dei lavori”

La nota indirizzata ai proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate: “Richieste postume subiranno aggravio dei costi”

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Sono in arrivo i lavori di riqualificazione nel centro storico di Depressa, nello specifico su via Brenta e via Fiume.

Il comune invita i proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate a procedere all’allaccio alle pubbliche utenze prima del rifacimento della pavimentazione pubblica.

La nota redatta dal sindaco Antonio De Donno: “L’Amministrazione Comunale informa la cittadinanza che, con delibera n. 284 del 05/12/2024, è stato approvato il progetto per i lavori di manutenzione straordinaria finalizzati al rifacimento dei marciapiedi e alla realizzazione del basolato su Via Brenta, nella frazione di Depressa. L’intervento, attualmente in fase di affidamento, interesserà le aree indicate nella planimetria allegata. Per garantire la corretta esecuzione dell’opera e evitare future manomissioni della nuova pavimentazione, si invitano i proprietari degli immobili affacciati su Via Brenta e Via Fiume a presentare, entro 30 giorni dalla data del presente avviso, eventuali domande di allaccio alle reti cittadine (acqua, fogna, gas, luce, telefonia, ecc.).

Le richieste dovranno essere comunicate all’Ufficio Tecnico Comunale: mediante nota protocollata oppure via e-mail a: protocollo.comune.tricase@pec.rupar.puglia.it.

Attenzione: eventuali manomissioni successive al completamento dei lavori comporteranno un significativo aumento dei costi di allaccio a carico dei richiedenti”.

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Attualità

Tricase torna al centro del Mediterraneo

A dieci anni dall’inaugurazione dell’avamposto del “Centro internazionale di alti studi agronomici mediterranei”, Tricase Porto recupera il suo storico ruolo di ponte tra culture e di luogo d’incontro tra popoli lavorando allo sviluppo sostenibile

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di Lorenzo Zito

Tre bandiere che sventolano alte tra le correnti del Canale d’Otranto, un avamposto affacciato sul mare ed un acronimo importante. Siamo a Tricase Porto, il luogo scelto dal CIHEAM Bari quale posto ideale per declinare in modo concreto la sua missione: promuovere la cooperazione e lo sviluppo sostenibile (con un orizzonte che in principio era sui territori costieri e rurali del Mediterraneo e che oggi va ben oltre).

Parliamo del Centro internazionale di alti studi agronomici Mediterranei, organizzazione intergovernativa composta da 13 stati membri (oltre all’Italia, ne fanno parte Albania, Algeria, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Tunisia e Turchia), con sede centrale a Parigi (l’acronimo va interpretato proprio in lingua francese).

L’esperienza di Tricase Porto viene avviata già nel 2006, quando tra CIHEAM Bari e la locale Associazione Magna Grecia Mare iniziano dialogo e collaborazione sugli obiettivi da ciascuna perseguiti, con l’orizzonte di portare anche oltre confine la visione e l’esperienza di Magna Grecia Mare, già condivisa con e dalla Città di Tricase.

È il 2015, invece, quando viene inaugurato il primo nucleo della sede di Tricase del CIHEAM Bari, grazie alla ristrutturazione e rifunzionalizzazione di alcuni immobili concessi dal Comune di Tricase in comodato.

I dieci anni trascorsi dal giorno in cui è stata (simbolicamente) piantata questa bandierina che, attraverso il mare, guarda al mondo, ci offrono una prospettiva che racconta come, nel lavorare ai macro-obiettivi dell’organizzazione, questo presidio stia recuperando uno dei più grandi valori storici di questo lembo di terra: la sua centralità nel Mediterraneo.

LA PERIFERIA CHE DIVENTA CENTRO

La scelta di Tricase (in qualità di sede operativa del CIHEAM Bari) non è casuale, né frutto di una semplice opportunità logistica. Al contrario, è una scelta strategica e profondamente radicata nella storia, nella cultura e nella visione del Mediterraneo come spazio di incontro e cooperazione tra popoli e territori.

Tricase, con il suo porto e la sua comunità, incarna perfettamente il concetto di “periferia che diventa centro”. Una cittadina che, pur trovandosi al confine sud-orientale d’Italia, si proietta al centro del Mediterraneo, diventando un ponte naturale tra Nord e Sud, tra Europa, Balcani, Nord Africa e Medio Oriente.

Da sempre, in verità, Tricase Porto rappresenta un punto di snodo tra mare e terra, tra Oriente e Occidente, tra tradizione e innovazione. La sua storia millenaria di approdo di genti, saperi e commerci ne ha fatto uno dei cuori pulsanti della cultura marinara del Salento. Qui il mare non è mai stato solo confine o barriera, ma strada di comunicazione e di scambio, fonte di vita, lavoro e cultura.

SINERGIE LOCALI

In questo contesto, fatto non solo di territorialità e storicità ma anche di preziose sinergie, il CIHEAM Bari ha trovato il quadro ideale per sviluppare una delle sue missioni più importanti: la crescita sostenibile delle comunità costiere attraverso la cooperazione internazionale. Un’area, questa, che ha saputo conservare e rinnovare la propria memoria marinaresca, grazie anche all’impegno dell’Associazione Magna Grecia Mare, una locale realtà culturale no profit impegnata nella valorizzazione dei patrimoni territoriali costieri mediterranei. Partendo dal porto di Tricase, dal 2003 l’associazione si occupa della salvaguardia e della diffusione della marineria tradizionale da lavoro e della pratica di mare e delle sue documentate e tradizionali interazioni con l’entroterra, tipiche di una penisola proiettata in “un mare tra le terre”. Il lavoro paziente e appassionato dei suoi associati ha svolto un ruolo fondamentale nel recuperare e valorizzare la cultura del mare di Tricase e del Capo di Leuca: attraverso il restauro di antiche imbarcazioni in legno, la trasmissione dei saperi dei maestri d’ascia e l’organizzazione di eventi e laboratori dedicati alla tradizione marinara, Magna Grecia Mare ha riacceso l’orgoglio e il senso di appartenenza della comunità locale verso la propria identità marinara.

C’è poi il Comune di Tricase che, già coinvolto nell’iniziativa, con attenzione costante e attraverso proficua collaborazione, ha contribuito fortemente alla realizzazione di questo percorso, riconoscendo il valore strategico della cultura del mare per il rilancio economico, sociale e culturale del territorio. L’amministrazione comunale ha sostenuto nel tempo azioni e progetti mirati a trasformare il porto in uno spazio pubblico condiviso, un vero Porto Museo (riconosciuto di interesse regionale), luogo di memoria ma anche di innovazione e progettazione del futuro senza dimenticare il passato.

LABORATORIO DI SVILUPPO COSTIERO

Se il terreno è fertile, i germogli sono tanti. La presenza del CIHEAM Bari a Tricase ha contribuito innanzitutto a rafforzare un concetto innovativo: quello di “comunità costiere”. Non più semplici località di mare o territori da valorizzare solo per il turismo, ma comunità vive e complesse, fatte di persone, mestieri, tradizioni e nuove sfide da affrontare insieme.

Le comunità costiere sono oggi in prima linea di fronte ai cambiamenti climatici, alla crisi della pesca artigianale, alla necessità di proteggere la biodiversità marina e costiera, alla gestione sostenibile delle risorse. La sede di Tricase del CIHEAM Bari ha lavorato e lavora proprio al rafforzamento di queste comunità, promuovendo la formazione dei giovani, la valorizzazione delle competenze tradizionali, l’innovazione nei settori legati tanto al mare quanto alla terra e la cooperazione tra territori che condividono gli stessi bisogni e le stesse opportunità.

Tricase è diventata così un laboratorio di sviluppo costiero sostenibile, un luogo dove si sperimentano nuove strategie per valorizzare la cultura del mare e trasformarla in opportunità di crescita e benessere per la popolazione.

DIMENSIONE LOCALE E VISIONE INTERNAZIONALE

È così che, nel cuore del Salento, si è creata una vera e propria piattaforma per il dialogo tra comunità costiere di Paesi diversi, che condividono sfide comuni e cercano insieme soluzioni per uno sviluppo sostenibile, rispettoso delle identità culturali e delle tradizioni. Non a caso, numerose e continue sono le visite di rappresentati di importanti enti ed istituzioni internazionali o, ancora, di portavoce di diversi Paesi del mondo. Ospiti che si recano alle pendici della scogliera tricasina per raggiungere questo avamposto che, attraverso monitoraggio e ricerca scientifica, corsi di alta formazione sullo “Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere”, laboratori di comunità ed una lunga serie di buone pratiche ed attività orientate alla cooperazione internazionale ed allo sviluppo sostenibile, è diventato un luogo dove la dimensione locale incontra la visione internazionale. Un posto in cui la piccola scala diventa spazio di sperimentazione di modelli replicabili su scala più ampia.

Da Tricase partono progetti di cooperazione che parlano a tutte le comunità costiere del Mediterraneo e del mondo, valorizzando il capitale umano, sociale ed economico delle persone che vivono e lavorano sul mare. Tricase, con la Terra d’Otranto tutta, oggi come un tempo si fa ponte tra culture, luogo di transito e di incontro tra civiltà, snodo di crescita del Mare Nostrum.

È un viaggio verso un futuro diverso che passa attraverso il recupero di una centralità che appartiene al passato. Se sapremo comprenderne il valore, potremo esserne partecipi tutti.

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