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Santa Cesarea

Agricoltura biologica e turismo sostenibile: all’Alberghiero un form dedicato

Il Parco “Costa Otranto Santa Maria di Leuca-bosco di Tricase”, assieme all’IPSEO A. Moro di Santa Cesarea Terme partner Slow Food, Fondazione per il Sud

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Il Parco “Costa Otranto Santa Maria di Leuca-bosco di Tricase”, assieme all’IPSEO A. Moro di Santa Cesarea Terme partner Slow Food, Fondazione per il Sud, coop Ulisside e Avvista nel Parco, dà il via al primo di una serie di incontri per reintrodurre delle varietà di colture antiche che si prestano meglio alle pratiche dell’agricoltura biologica. In sostanza si lancia “un’alternativa sostenibile” a quelle selezioni frutto di ibridi e modificazioni genetiche.


La prima tavola rotonda  si terrà presso l’Istituto Alberghiero di Santa Cesarea Terme venerdì 20 maggio, alle ore 16.30: protagonista il grano “sen. Cappelli”. Tale tipo di frumento, ai più sconosciuto, vanta una storia di selezione genealogica  non manipolata, nata a Foggia nel 1915 e oggi modello in termini di tipicità e qualità. Il suo nome reca omaggio al  senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore nei primi del ‘900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri. Per decenni è stata la coltivazione più diffusa nel Sud e nelle Isole. Un primato mantenuto fino al diffondersi di varietà più produttive.

L’impegno dell’Ente Parco nella promozione di un’alimentazione e di una agricoltura “sana”, ha come fine ulteriore anche quello di trasformare  molti terreni incolti a rischio incendi, da ricettacoli di degrado ambientale in seminativi “virtuosi”. L’esempio del grano sen. Cappelli oggi è un caso di affascinante recupero. Il forum mira a mettere a confronto esperienze diverse di piccoli e medi produttori  e  a dare risalto a pioneristiche iniziative di imprenditoria e cooperazione giovanile che proprio nel nostro Parco prendono vita. Il mondo dell’agricoltura biologica per un’ alimentazione sana, seppur difficile, è un realtà degna di essere esplorata ed incentivata. In linea con una campagna di “sostenibilità e rispetto dell’ambiente a trecentosessanta gradi”, nella giornata del 20 maggio verrà presentato il progetto di adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) , fortemente voluto dal Parco e al quale tutti gli Enti Locali e gli operatori pubblici e privati sono chiamati a partecipare in un processo strutturato, e ampiamente condiviso, per una crescita economica che riproponga i valori “ del bello, dell’equo e del solidale”.


Attualità

Altre pale in mare? Il Parco dice ancora NO

Eolico offshore, “Messapia” è il nuovo progetto di un insediamento energetico di 73 turbine tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca. Previstre opere di connessione a terra a Santa Cesarea, Otranto, Minervino , Giuggianello, Sanarica, Muro Leccese, Maglie, Melpignano, Corigliano, Soleto, Sternatia, Lequile e Copertino. Michele Tenore, presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase: «Il mare è terra di conquista delle multinazionale dell’energia»

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Dopo la richiesta di Odra Energia S.r.l. per l’installazione di un parco eolico offshore al largo della costa salentina, con aerogeneratori alti fino a 315 metri, si aggiunge ora un nuovo progetto: “Messapia”.

L’iniziativa, promossa da Messapia Floating Wind S.r.l., prevede la realizzazione di un impianto eolico flottante composto da 73 turbine da 18 MW ciascuna, per una capacità totale di 1.314 MW.

L’area interessata si estende tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca, coinvolgendo numerosi centri nelle opere di connessione a terra, tra cui Santa Cesarea TermeOtrantoMinervino di LecceGiuggianelloSanaricaMuro LecceseMaglieMelpignanoCorigliano d’OtrantoSoletoSternatiaLequile e Copertino.

L’annuncio ha riacceso la discussione tra le istituzioni locali e i cittadini.

Michele Tenore, Presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase

Il presidente Michele Tenore, a nome del Parco Naturale RegionaleCosta Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase”, ha espresso il netto dissenso: «La bellezza del Salento non può essere sacrificata per progetti che ignorano l’identità del territorio e le esigenze delle comunità locali. Serve una regolamentazione adeguata a tutelare tale tratto di mare, altrimenti continueremo a subire attacchi indiscriminati ogni volta che una multinazionale dell’energia decide di investire. Le restrizioni sempre più rigide imposte a terra stanno spingendo le aziende a cercare spazio in mare, con iniziative sempre più frequenti e invasive. Non siamo contrari alle rinnovabili, ma rifiutiamo interventi che stravolgono l’ecosistema marino e deturpano un patrimonio paesaggistico inestimabile».

Tenore sottolinea come anche il progetto Messapia preveda un punto di approdo tra Porto Badisco e Santa Cesarea Terme, un’area di straordinario valore storico e naturalistico: «Mi chiedo se chi propone questi progetti abbia mai visto con i propri occhi la delicatezza di questi luoghi, che la tradizione lega allo sbarco di Enea dopo la caduta di Troia. Qui si trovano sorgenti, grotte sottomarine e tesori archeologici come la “Grotta dei Cervi”. Come presidente del Parco, ribadisco un no chiaro e deciso: il Salento ha già dato tanto e non può essere ancora una volta penalizzato da interventi industriali che calpestano il diritto delle nostre comunità a uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente».

La transizione energetica, conclude Tenore, «deve avvenire con il coinvolgimento dei territori e nel rispetto del paesaggio, senza progetti imposti dall’alto che rischiano di compromettere irreparabilmente il mare e la costa salentina».

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Attualità

“La zuppa della felicità” salentina vince l’Agrichef Festival a Roma

Primo posto nazionale per la tricasina Federica Sparascio assieme agli studenti dell’Alberghiero di Santa Cesarea Terme

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La cucina contadina è da sempre anche antispreco. A ricordarlo, la VII edizione di Agrichef Festival, l’evento itinerante promosso da Turismo Verde, l’Associazione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, per rilanciare i piatti tipici della tradizione contadina, chiamando ai fornelli agrichef e studenti degli istituti alberghieri.

Ieri la finale nazionale all’Istituto alberghiero “Amerigo Vespucci” di Roma.

Ad aggiudicarsi il primo gradino del podio 2025, “La zuppa della felicità” proposta dalla Puglia, realizzata dall’Agrichef tricasina Federica Sparascio (Agriturismo “Gli Ulivi” a Tricase, Le) insieme agli studenti dell’Istituto Alberghiero e Turistico – IPSEO “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme. Al secondo posto i tortelli “La mia terra” dell’Emilia-Romagna (Agrichef Federico Mei, Agriturismo “Corte dell’Abbadessa”, Istituto “Vergani Navarra”), terza l’“Anguilla in saor di porri” del Veneto (Agrichef Fiorella Zerbini, Agriturismi “Le Manciane”, “La Barena” e “Le Saline”, Istituto “Elena Cornaro”).

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Attualità

Santa Cesarea: i nuovi cuochi contadini con Sigfrido Ranucci e Donpasta

Venerdì 28 marzo al Polo Tecnico del Mediterraneo “Aldo Moro” verranno presentati i risultati del corso “Agrichef: Tecniche di Cucina Contadina” organizzato da un partenariato composto dal GAL Capo di Leuca, dall’Ente di formazione SMILE Puglia, dalla Confederazione Agricoltori italiani, Turismo Verde e dalla Cooperativa Food4health Community Lab. Ospiti di eccezione il conduttore di “Report” e il dj, economista, appassionato di gastronomia

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Presso il Polo Tecnico del Mediterraneo “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme (S.P.363) si svolgerà l’incontro di presentazione dei

I risultati del corso “Agrichef: Tecniche di Cucina Contadina – i risultati di un percorso formativo innovativo” (finanziato da FORAGRI – Avviso 1/2023 – Delibera C.d’A. del 25/07/2023 prot.89 – e organizzato da un partenariato composto dal GAL Capo di Leuca, dall’Ente di formazione SMILE Puglia, dalla Confederazione Agricoltori italiani, Turismo Verde e dalla Cooperativa Food4health Community Lab) saranno presentati in un incontro presso il Polo Tecnico del Mediterraneo “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme.

Il programma di venerdì 28 marzo, a partire dalle 16,30, prevede il dialogo con tavola imbandita tra Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore della trasmissione televisiva di RAI 3 “Report” e Donpasta, dj, economista, appassionato di gastronomia, considerato dal New York Times, uno dei più inventivi attivisti del cibo.

Nell’occasione, verrà presentato l’ultimo lavoro editoriale di Ranucci, “La Scelta” (Edizione Bompiani), e si proseguirà con il cooking show di Donpasta.

A conclusione della manifestazione, verranno consegnati gli attestati ai nuovi Agrichef.

All’iniziativa parteciperanno: Sebastiano Leo, assessore alla Formazione Professionale, al Lavoro e alla Pubblica Istruzione della Regione Puglia; Antonio Ciriolo, presidente del GAL Capo di Leuca; Giovanni Forte, Presidente Smile Puglia; Paolo Aprile, dirigente scolastico dell’IISS Polo Tecnico del Mediterraneo “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme; Gianfranco Cataldi, amministratore scientifico di CIHEAM Bari (sede di Tricase).

L’attività formativa è stata sviluppato attraverso un percorso di 75 ore, rivolto ai tecnici operatori di aziende agrituristiche locali, detti anche cuochi contadini; le attività teorico-pratiche sono state realizzate presso l’I.I.S.S. Polo Tecnico del Mediterraneo “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme e il Food4health Community Lab di Tricase, mentre le attività puramente teoriche sono state svolte presso la sede del GAL Capo di Leuca a Tricase.

Nell’ambito del corso di formazione sono stati coinvolti docenti impegnati presso Slow Food, Guida Michelin e Gambero Rosso, pluripremiati in concorsi di cucina a livello nazionale, con l’obiettivo di dare una visione innovativa e artistica ad un settore di vitale importanza per il turismo del nostro territorio.

Il corso è stato avviato lo scorso 4 febbraio, a Tricase, con un incontro di presentazione; parallelamente, si è avviato un percorso con la Regione Puglia per ottenere che il titolo di Agrichef abbia un riconoscimento legale, diventando una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale, in quanto i cuochi contadini sono custodi, tra tradizione e innovazione, dal campo alla tavola, evidenziando, al contempo, il ruolo dei percorsi formativi che guardano alla volontà di valorizzare le realtà locali e lo sviluppo dei territori, puntano sulla promozione della cultura contadina a tavola tra i percorsi professionali orientati all’enogastronomia e al turismo.

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