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Gallipoli

Gallipoli: tornano in mare otto Caretta caretta

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Sabato 10 ottobre, alle 16, in località Punta Suina, a sud di Gallipoli, nel Parco Naturale Regionale Isola S.Andrea-Litorale Punta Pizzo, verranno reintrodotte in mare 8 tartarughe marine appartenenti alla specie Caretta caretta. Tale avvenimento si svolgerà nell’ambito della Manifestazione ormai giunta alla nona edizione,  “Appuntamento con il Mare – Tutela e salvaguardia dell’ambiente marino” organizzata dall’Associazione Salento Ambiente di Gallipoli, dall’Acquario della Stazione Zoologica “A.DOHRN” di Napoli, dal Centro Studi Cetacei, con la collaborazione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Gallipoli, e col patrocinio del Comune di Gallipoli.


L’Acquario di Napoli e il Centro Studi Cetacei (C.S.C.), sono impegnati ormai da oltre un ventennio nel rilevamento e recupero di Tartarughe, spiaggiate o rinvenute morti o in difficoltà lungo le coste italiane. Caretta caretta è la specie di tartaruga marina più comune nelle acque italiane, classificata come “endagered” nella lista rossa delle specie a rischio d’estinzione dall’IUCN (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) ed inclusa dalla Unione Europea nell’Annex II della Direttiva habitat tra le specie prioritarie e la Convenzione di Washington, C.I.T.E.S., come tale la sottopone a tutela internazionale vietandone la pesca, la vendita ed anche la semplice detenzione.


Le tartarughe che saranno reintrodotte in mare erano state ritrovate in precarie condizioni di salute nel corso del 2008,  e del corrente anno al largo delle coste salentine, e grazie al tempestivo intervento coordinato tra la Capitaneria di Porto di Gallipoli, il dott. Giorgio Cataldini, coordinatore regionale del Centro Studi Cetacei e l’Osservatorio Faunistico della Provincia di Lecce-Museo di Calimera, si è riusciti a stabilizzare le loro condizioni di salute. Una volta recuperate le tartarughe sono state ricoverate presso il Rescue Center dell’Acquario della Stazione Zoologica “A. Dohrn” di Napoli, che è un Ente Pubblico di Ricerca  di  elevato livello, finanziato dal Ministero della Ricerca Scientifica all’avanguardia per lo studio, la cura e la riabilitazione dei rettili marini e punto di riferimento internazionale per la formazione di ricercatori di varie università ed enti di ricerca scientifica.


Le tartarughe ricoverate erano gravemente ferite a causa dell’impatto con strumenti di pesca o imbarcazioni, debilitate e denutrite per l’ingestione di ami, lenze e plastica oppure presentavano gravi problemi di ipotermia a causa di fattori ambientali sfavorevoli. Si sono resi quindi necessari interventi specifici di cura e riabilitazione prima di poterle rimettere in natura nelle zone di provenienza. “Speranza” il 15 aprile 2008  era stata ritrovata nelle acque antistanti Lido Conchiglie  a Gallipoli. Era fortemente debilitata e presentava il carapace e il piastrone completamente ricoperti da lepadi ed  alghe che ne avevavno quasi completamente la capacità natatoria. “Lazzaro” , ritrovata spiaggiata il 18 dicembre  2008, sul litorale antistante il Lido san Giovanni nel comune di Gallipoli.

Giaceva streamata tra lammassi di posidonia spiaggiata dal forte temporale dei giorni precedenti. Aveva ingoiato un grosso amo che lentamente l’aveva seriamente debilitata. “Ercole”,   ritrovato nel dicembre 2008 da un privato cittadino fortemente debilitato in balia delle onde tra pezzi di rete che impedivanouna spedita e lebera capacità di nuoto e di conseguenza la possibiltà di procacciarsi il cibo. “Lidia”  recuperata da un privato cittadino a nord della costa gallipolina il 16 luglio 2009. Era debilitata e presentava il carapace e le pinne anteriori ricoperte da balani e vegetazione algale che ne impedivano una agile movimento natatorio. La reintroduzione in mare è da considerare la tappa finale del percorso di ricerca e studio che da anni viene condotto dagli Enti coinvolti in questa manifestazione e finalizzato alla salvaguardia della biodiversità del Mediterraneo.


L’obiettivo principale è quello di frenare la diminuzione delle popolazioni di tartarughe marine nel Mediterraneo, reintroducendo in mare, in aree idonee, gli animali curati e riabilitati , dunque ancora in grado di riprodursi. Il rilascio in mare delle tartarughe avverrà a cura dell’equipe scientifica del Rescue Center delle tartarughe marine della Stazione Zoologica “Adohrn” di Napoli coordinata direttamente dalla Direttrice Prof.ssa Flegra Bentivegna. Hanno assicurato la loro presenza il Sindaco e gli Amministratori del Comune di Gallipoli, Il Presidente della Provincia, il Comandante del Compartimento Marittimo di Gallipoli, il Comandante provinciale del Corpo della Guardia Forestale, i rappresentanti degli Enti Scolastici territoriali, nonchè le Autorità Civili , Militari e di Pubblica Sicurezza del territorio. Si coglie l’occasione per ringraziare pubblicamente la Capitaneria di Porto, il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia di Stato, il Comando dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale, la Polizia Provinciale e la Protezione Civile operanti nel territorio di Gallipoli e del Salento ed il Servizio Veterinario ASL/LE di Gallipoli, per il  loro prezioso aiuto e insostituibile collaborazione.


Dott. Giorgio Cataldini


Cronaca

Rubava smartphone e coltivava marijuana in casa

Arrestato 47enne gallipolino dalla Polizia di Stato. L’uomo è stato individuato grazie alle videocamere di sorveglianza del negozio di elettrodomestici. Durante la perquisizione domiciliare i poliziotti hanno scoperto anche le piante di marijuana coltivate in una piccola serra

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La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un uomo di 47 anni, per aver rubato dei telefoni cellulari.

Il direttore di un negozio di elettrodomestici di Gallipoli, accortosi del furto di tre cellulari, ha immediatamente contattato i poliziotti del Commissariato locale.

Stesse circostanze del 21 marzo scorso, qunado dal negozio era stato sottratto un tablet.

I poliziotti, giunti presso la rivendita di elettrodomestici, hanno visionato le telecamere di sorveglianza e hanno individuato subito l’autore del furto.

Un equipaggio della Squadra Volante del Commissariato di Polizia ha trovato l’uomo nei pressi della sua abitazione con indosso ancora gli stessi vestiti utilizzati per il furto e come si evince dalle riprese delle telecamere.

Interpellato riguardo ai fatti accaduti lo stesso ha ammesso di avere rubato un telefono e di averlo riposto nella propria stanza.

La perquisizione domiciliare ha consentito di trovare proprio all’interno della sua stanza, accanto al letto, i tre telefoni cellulari ancora chiusi nelle rispettive confezioni con sigillo di garanzia.

E inoltre, è stato ritrovato un tablet che, da successivi accertamenti, è risultato essere quello sottratto il 21 marzo.

I poliziotti, durante il controllo nell’appartamento, hanno anche trovato tre piante di marijuana con infiorescenza coltivate in una piccola serra, la quale presentava al suo interno, un sensore di temperatura e umidità ed una lampada da coltivazione UV, collegata alla rete elettrica.

Tutto il materiale e le piante venivano sequestrati e sottoposti ad analisi, mentre i tre telefoni ed il tablet venivano restituiti all’avente diritto.

L’arrestato ora è agli arresti domiciliari.

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Appuntamenti

Referendum su Lavoro e Cittadinanza, Salento in Piazza

Sabato in provincia iniziative in 11 centri. Volantinaggio nei mercati e nelle piazze in vari centri abitati della provinciaper il “Sì” ai referendum

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Anche in provincia di Lecce, come nel resto d’Italia, il prossimo fine settimana sarà denso di iniziative a sostegno dei referendum su lavoro e cittadinanza.

In contemporanea con le Giornate di Futura, organizzate dalla Cgil nazionale a Milano per oggi e domani (con collegamenti in diretta da Torino, Roma, Napoli, Bari, Parigi, Bruxelles e Barcellona), domani nel Salento saranno organizzati 11 punti informativi nelle piazze e nei mercati.

IL CALENDARIO COMPLETO (in ordine di orario)

  • Maglie, via Portaluri (mercato settimanale) dalle 9.30 alle 12.30;
  • Presicce – Acquarica, via Tommaso Fiore (Località Presicce, mercato settimanale) dalle 9.30 alle 12.30;
  • Carpignano Salentino, piazza Duca D’Aosta dalle 10 alle 12;
  • Salice Salentino, piazza Pace dalle 10 alle 12;
  • Gallipoli, piazza Tellini dalle 10 alle 12;
  • Nardò, via Grassi dalle 10 alle 12;
  • Trepuzzi, largo Margherita dalle 10 alle 12;
  • Aradeo, piazza San Nicola dalle 15.30 alle 19.30.
  • Serrano, Villa Comunale dalle 16 alle 18;
  • Galatina, piazza Dante Alighieri dalle 17 alle 20;
  • Salve, piazza Matteotti dalle 18 alle 20.

Secondo gli organizzatori, «con 5 SÌ ai referendum dell’8 e 9 giugno sarà possibile allargare le tutele ed i diritti per milioni di persone.

Cancellare il contratto a tutele progressive introdotto col Jobs Act offrirà maggiori tutele a 4 milioni di persone (quelle assunte a partire dal 2015) e a tutti coloro che saranno assunti a tempo indeterminato in futuro: in caso di licenziamento illegittimo avranno diritto a tornare sul proprio posto di lavoro.

Altri 4 milioni di persone che lavorano in imprese con meno di 15 dipendenti, col Sì avrebbero tutele che oggi non hanno (reintegra sul posto di lavoro e risarcimento del danno senza un tetto massimo). Oltre 2,3 milioni di lavoratrici e lavoratori precari avrebbero una risposta dal quesito sul lavoro stabile: col Sì non sarà più possibile assumere a tempo determinato senza motivazione.

Il quesito sul lavoro sicuro responsabilizza le stazioni appaltanti in caso di infortuni sul lavoro nella catena di appalti e subappalti. Il sì al quesito sulla cittadinanza offrirà la possibilità a 2,5 milioni di persone che nascono, studiano, lavorano, pagano le tasse e vivono in questo Paese di richiedere la cittadinanza dopo 5 anni di regolare residenza».

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Attualità

10 Cose che Non Sapevi sulla Vita nei Piccoli Paesi Italiani

La vita nei piccoli paesi ruota attorno alla convivialità. La piazza locale è il cuore pulsante della società, viva di conversazioni, risate e cultura condivisa. È il luogo dove ci si ritrova per chiacchierare, giocare a carte, gustare un espresso e assaporare l’anima della comunità. Tradizioni come i pranzi condivisi, le sagre locali e le processioni religiose non sono semplici eventi, ma espressioni di identità e appartenenza profonda.

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10 Cose che Non Sapevi sulla Vita nei Piccoli Paesi Italiani

1. La Comunità è Tutto

Entra in un bar di un piccolo paese italiano, e con ogni probabilità il barista conosce il drink preferito di tutti e la storia della loro famiglia. In queste comunità così strette, le persone si conoscono per nome non per dovere, ma per un autentico senso di connessione. I bambini crescono circondati da volti familiari e i vicini spesso sembrano più parenti che semplici conoscenti.

La vita nei piccoli paesi ruota attorno alla convivialità. La piazza locale è il cuore pulsante della società, viva di conversazioni, risate e cultura condivisa. È il luogo dove ci si ritrova per chiacchierare, giocare a carte, gustare un espresso e assaporare l’anima della comunità. Tradizioni come i pranzi condivisi, le sagre locali e le processioni religiose non sono semplici eventi, ma espressioni di identità e appartenenza profonda.

2. La Vita Lenta è uno Stile di Vita, non una Moda

Dimentica la frenesia e la disponibilità 24 ore su 24—se non ami crazy time, allora i piccoli paesi italiani fanno per te. Qui si vive in modo più lento e consapevole. La maggior parte dei negozi chiude nel pomeriggio per il “riposo”, un momento sacro per riposarsi, mangiare o passare del tempo con i propri cari. Non è pigrizia—è equilibrio. Le attività locali mettono la famiglia prima del profitto, e la vita segue il ritmo naturale della giornata.

I pasti non sono mai frettolosi, spesso iniziano con antipasti e si articolano in più portate. Non è raro che il pranzo duri ore, specialmente la domenica. Anche il tempo non si misura al minuto, ma in momenti significativi. Sentirai più spesso “arriviamo tra poco” che orari precisi di arrivo.

3. Le Tradizioni Culinarie sono Profondamente Regionali

 Il fascino della cucina italiana sta nella sua incredibile varietà e nei piccoli paesi le ricette si custodiscono come tesori di famiglia. Ogni regione, paese e perfino villaggio ha i suoi piatti tipici e ricette tramandate da generazioni. Ciò che si mangia a cena in Valle d’Aosta può essere completamente sconosciuto in Calabria.

La cucina locale si basa su ingredienti freschi e di stagione, spesso coltivati nei propri orti. Molte famiglie continuano a fare la pasta, il pane e le salse a mano, come facevano i nonni. Le trattorie non hanno menù fissi, ma cucinano quello che è fresco quel giorno. Questi piatti brillano anche durante le feste locali dedicate ai tartufi, alle castagne o ai tortellini fatti a mano.

4. I Dialetti Sono Vivi e Vitali

In molti piccoli paesi italiani, sentirai lingue che suonano diverse dall’italiano standard. Questi dialetti locali non sono semplici slang, ma patrimoni linguistici ricchi, tramandati di generazione in generazione. Alcuni riflettono radici latine, altri incorporano elementi greci, francesi o arabi a testimonianza di antichi imperi e fusioni regionali.

Le nuove generazioni usano l’italiano standard a scuola e al lavoro, ma stanno anche riscoprendo i dialetti attraverso musica, teatro e orgoglio comunitario. Imparare qualche parola locale può aprirti le porte a conversazioni più profonde e a un’accoglienza più calorosa.

5. Le Feste Sono Grandi Eventi di Comunità

Non c’è niente come la stagione delle feste nei piccoli paesi italiani. Ogni paese ha almeno una festa all’anno, spesso in onore del santo patrono o di una specialità gastronomica locale. E non si tratta di semplici fiere di paese—mesi di preparazione, volontariato e tradizione si fondono in spettacoli di più giorni con cibo, musica, danza e fuochi d’artificio.

Le feste non sono solo momenti di svago. Sono appuntamenti sociali fondamentali, un ritorno a casa per chi se n’è andato, e un modo per preservare le tradizioni secolari. Le processioni religiose attraversano le strade in pietra e le piazze si riempiono di colori ed energia.

6. La Politica Locale è Personale

In un piccolo paese, la politica è una questione intima. È facile incrociare il sindaco al bar o durante le riunioni cittadine del giovedì sera. Le persone sono generalmente più coinvolte nelle questioni locali e le opinioni politiche si discutono con passione—spesso davanti a un espresso o un gelato.

Le riunioni pubbliche diventano occasioni per discutere proposte e condividere preoccupazioni. Con meno burocrazia, i cambiamenti avvengono più rapidamente—ma questa vicinanza significa anche che le relazioni personali influenzano fortemente le decisioni.

7. La Sostenibilità è Sempre Stata Presente

Prima che “biologico” o “zero sprechi” diventassero di moda, nei piccoli paesi italiani si viveva già così. La sostenibilità qui non è una tendenza, ma un’eredità. Molte famiglie coltivano ancora ortaggi, allevano piccoli animali e fanno la spesa al mercato settimanale. Il risultato? Meno imballaggi, cibo più fresco e un’impronta ecologica più leggera.

I rifiuti si riducono con abitudini consolidate: i barattoli si riutilizzano, gli avanzi diventano compost o cibo per animali, e i sacchetti di plastica sono quasi scomparsi. Questa è una sostenibilità nata dalla tradizione e dalla necessità, non dall’attivismo.

8. La Conservazione Storica è Parte della Vita Quotidiana

Nei piccoli paesi, la storia non è chiusa dietro una teca—è viva nella quotidianità. Le persone vivono in edifici secolari, spesso restaurati con materiali originali come pietra e legno. Chiese, fontane e lampioni risalgono a epoche lontane ma ancora profondamente rispettate.

Il restauro è spesso uno sforzo collettivo. Quando un campanile ha bisogno di riparazioni, è normale vedere coinvolti artigiani, cittadini e persino bambini. Anche le storie orali hanno un valore sacro—gli anziani raccontano la vita durante la guerra, le tradizioni del raccolto e amori di gioventù tramandati nel tempo.

9. I Giovani Stanno Tornando

Dopo decenni di migrazioni verso le grandi città, molti giovani italiani stanno tornando nei paesi d’origine, portando nuove idee, attività e vitalità. Il lavoro da remoto ha reso possibile vivere in zone rurali, con costi più bassi e legami sociali più forti.

Incentivi statali e fondi europei sostengono progetti di rilancio, dal turismo sostenibile alla conservazione del patrimonio, fino ai mestieri artigianali. Questo ritorno sta dando nuova vita ai borghi, unendo innovazione e tradizione.

10. L’Ospitalità è nel DNA della Cultura

Se hai mai sentito parlare dell’ospitalità italiana, nei piccoli paesi la sentirai moltiplicata per dieci. Gli ospiti vengono accolti con calore e generosità, spesso invitati per un caffè improvvisato o un pranzo casalingo memorabile. Qui, condividere cibo e storie è la massima espressione di affetto e accoglienza.

I locali adorano far scoprire ai visitatori i tesori nascosti del paese—che sia un sentiero panoramico, una cappella dimenticata o la gelateria più buona. Ma l’ospitalità non è solo gentilezza: è costruire connessioni vere, basate sul rispetto, la curiosità e l’apprezzamento reciproco.

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