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Copertino

Copertino: la rivolta dei commercianti

L’Amministrazione comunale copertinese, in seguito a diverse richieste da parte dei titolari degli esercizi pubblici finalizzate all’occupazione del suolo pubblico

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L’Amministrazione comunale copertinese, in seguito a diverse richieste da parte dei titolari degli esercizi pubblici finalizzate all’occupazione del suolo pubblico antistante il proprio locale per offrire spettacoli e intrattenimenti alla propria clientela, ha deciso di regolamentare le emissioni sonore notturne al fine di “evitare rumori che potrebbero provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane e pericolo dell’ambiente abitativo ed esterno”. L’ultima ordinanza del sindaco Giuseppe Rosafio stabilisce, infatti, che gli intrattenimenti musicali temporanei nei pubblici esercizi, interni ed esterni al locale, ad uso esclusivo della clientela, nel periodo dal 25 giugno al 21 settembre non potranno protrarsi oltre la mezzanotte e che i limiti massimi dei livelli sonori immessi nell’ambiente esterno non dovranno superare i 50 decibel. Unanime il coro di reazioni da parte dei vari movimenti ed associazioni politiche cittadine. Durissimo il commento di Laura Alemanno, esponente di AlbaNuova: “È una vera e propria doccia fredda e ciò fa capire che l’Amministrazione non intende incentivare e promuovere il turismo estivo in concomitanza con le tante date che caratterizzeranno l’estate copertinese e per le quali sono già stati stanziati incentivi per centinaia di euro. Questa mossa del Sindaco è solo il seguito di una politica lontana dalle esigenze delle nuove generazioni. Copertino è senza luoghi di aggregazione giovanile, ha una consulta giovanile inconcludente e non permette ai giovani di trovare svago, costringendoli a raggiungere i paesi limitrofi per avere qualsiasi tipo di servizio”. Per Cosimo Esposito dei Giovani Democratici “la recente ordinanza sembra avere un tenore incomprensibilmente punitivo che finirà per danneggiare in modo gravissimo una delle principali fonti di reddito di Copertino. Mi chiedo se il primo cittadino si renda conto che, così facendo, sta chiudendo definitivamente la porta ad una prospettiva di sviluppo florida e concreta per il nostro sistema economico. Non vogliamo un paese grigio e desolato. Non possiamo accettare che con un colpo di mannaia si distrugga ogni ipotesi di futuro per i tanti giovani imprenditori copertinesi del settore dei servizi e della movida notturna”. Secondo Giuseppe Pede, referente di Giovane Italia, movimento autonomo del PdL, quella del sindaco Rosafio “è un’ordinanza deleteria soprattutto per le attività commerciali, che nonostante il periodo di crisi, investono i propri capitali per dare a Copertino quella vitalità che ormai da anni manca. Ci aspettiamo che i nostri amministratori, invece di frenare questa brillante volontà imprenditoriale giovanile, con paletti di orari e decibel troppo restrittivi, incentivino tutto ciò creando un vero e proprio calendario di eventi, sponsorizzandoli e promuovendoli attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali”. Una pioggia di critiche, dunque, ma il Sindaco spiega che “l’ordinanza si riferisce solo ed esclusivamente alle manifestazioni con musica dal vivo, fermo restando che gli interessati possono richiedere eventuali deroghe per concerti dal vivo oltre le ore 24,00. E’ evidente che le deroghe sono l’eccezione alla regola quotidiana, che rimane quella fissata nell’ordinanza. Le deroghe devono essere concesse valutando anche le esigenze degli altri cittadini. Voglio ricordare che è stata questa Amministrazione a concedere l’occupazione degli spazi all’aperto, nei pressi dei locali, per consentire l’inizio di quel fenomeno che ora in molti apprezzano. Sia chiaro che “il tirare tardi” non sarà giammai vietato da una mia ordinanza”.


Massimo Alligri

Copertino

Altro incidente, altra tragedia in riva al mare

La vittima il 18enne Samuel Mark Nestola di Copertino che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe perso il controllo dello scooter e sarebbe stato balzato via dalla sella. Sulla Parabita – Collepasso, altro incidente: grave centauro

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Ancora una volta il Salento piange un suo govane che ha perso la vita a causa di un incidente stradale.

Questa volta la tragedia è avvenuta tra Porto Cesareo e Sant’Isidoro, in località La Strea.

La vittima è il 18enne Samuel Mark Nestola di Copertino.

Era a bordo del suo scooter quando ne ha perso il controllo ed è stato sbalzato dalla sella.

Non sono coinvolti altri mezzi.

Le persone che sono accorse in aiuto del ragazzo hanno subito compreso la gravità della cosa ed hanno allertato il 118.

I soccorritori al loro arrivo, però non hanno potuto far altro che constatarne il decesso: le lesioni riportate dal 18enne si sono rivelate fatali.

Le indagini per ricostruire l’accaduto sono state affidate ai carabinieri.

La salma del giovane copertinese è stata trasferita presso la camera mortuaria del “Fazzi”.

Lo stesso ospedale che ospita il motociclista vittima di un incidente tra Parabita e Collepasso e rimasto gravemente ferito. Ora è ricoverato in Rianimazione, sotto costante osservazione da parte dei medici.

 

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Attualità

Medici salentini contro l’autonomia differenziata

Il presidente dell’OMCeO di Lecce Donato De Giorgi: «La scarsezza di risorse, vera causa di tempi di attesa vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, soprattutto, ai cittadini»

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«Si rimane basiti da alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale, secondo cui per risolvere le emergenze, che alcune Strutture stanno vivendo nel nostro territorio in maniera drammatica, sia necessario non solo “una più efficace organizzazione delle risorse umane”, ma anche “la necessità che alcuni Direttori di Unità Operative abbandonino la scrivania e diano una mano concreta”. Oltre a grossolane inesattezze riguardanti l’attività del presidio ospedaliero di Gallipoli, che avrebbe “sale operatorie inattive da mesi”, le dichiarazioni puntano il dito nella direzione sbagliata».

È lo sfogo di Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Lecce.

«In realtà», tuona il dott. De Giorgi, «solo la straordinaria attività di tutti i medici e del Personale Sanitario ha consentito di far sopravvivere il SSN nel nostro territorio (come, del resto, conferma l’84,1% degli Italiani, secondo l’ultimo sondaggio Censis)».

Poi la sottolineatura: «Quando si afferma “tutti i Medici” ci si riferisce proprio a tutti: i MMG, i pediatri, gli specialisti territoriali, i medici del pronto soccorso, 118, continuità assistenziale, ospedalieri, direttori di U.O., medici del servizio pubblico, privati, convenzionati, ecc.».

«Solo il loro lavoro continuo, il loro impegno instancabile, la loro professionalità competente, la loro azione silenziosa in situazioni difficili di gravissimo disagio», insiste il presidente provinciale dell’OMCeO, «rappresenta lo straordinario e insostituibile riferimento per affermare la centralità della salute come diritto di tutti».

In questi giorni chi gestisce e chi amministra la salute nel nostro territorio avendo l’impegno di ridefinire ruoli, accorpamenti in situazioni ospedaliere periferiche e la decisiva riorganizzazione del territorio, ha sempre poco (o nessuno) spazio per allargare le risorse umane (assunzioni) e fornire ai professionisti motivazioni forti.

Secondo Donato De Giorgi: «La scarsezza di tali risorse, vera e decisiva causa dei tempi di attesa inaccettabilmente e vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà soprattutto il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, ciò che più conta, ai cittadini».

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Attualità

Bonus Facciate: in 13 andranno a processo

Gli imprenditori salentini coinvolti. Avrebbero beneficiato dei bonus erogati senza effettuare i lavori. Le accuse sono: associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio. Il processo si terrà il prossimo 7 ottobre

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La Procura ha inviato a 13 imprenditori salentini, un decreto che dispone il giudizio immediato nell’ambito del procedimento della maxi-frode nell’ambito dei Bonus Facciate, su cui erano scattati gli arresti a febbraio.

Il processo si terrà il prossimo 7 ottobre, ma gli imputati, per cui il pm Simona Rizzo conferma l’evidenza della prova, possono chiedere di essere ammessi a riti alternativi.

Gli imprenditori sono: Marcello Monsellato, 47 anni, di Presicce-Acquarica; Andrea D’Ospina, 44 anni, di Racale; Massimo Giannelli, 50 anni, di Racale; Alessio Greco, 29 anni, di Castrignano del Capo; Donato Lezzi, 40 anni, di Copertino; Giacinto Maffei, 51 anni, di Solofra (Avellino); Andrea Marotta, 47 anni, di Gallipoli; Michele Romano, 53 anni, di Castrignano del Capo; Luigi Rossetti, 49 anni, di Melissano; Monica Sansò, 49 anni, di Racale; Celestino Andrea Scarlino, 37 anni, di Melissano; Michele Scognamiglio, 40 anni, di Napoli; Antonio Talema, 24 anni, di Racale.

LE INDAGINI

Le indagini sono state condotte dai finanzieri di Lecce. 71 le persone coinvolte, secondo l’accusa la gran parte dei quali beneficiari dei bonus erogati senza effettuare i lavori.

Le ipotesi di reato elevate sono a vario titolo: associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio.

Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati documentati lavori mai eseguiti per percepire i bonus statali.

I capitali sarebbero stati reinvestiti all’estero, per lo più in Lituania, per poi rientrare in Italia attraverso varie forme.

Le difese sono sostenute anche dagli avvocati Francesco Fasano, Luigi e Roberto Rella, Flavio Fasano, Giacinto Mastroleo, Raffaele Benfatto, Giorgio e Silvio Caroli, Giancarlo Zompì, Antonio Manco, Giuseppe Fersini.

COME FUNZIONAVA

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti era stato messo in piedi un vero e proprio sistema.

Al sarebbe stato il seguente: al vertice Marcello Monsellato, di Presicce-Acquarica, titolare di uno studio di consulenza, esperto nei meccanismi di funzionamento del circuito bancario, finanziario e fiscale.

Per raggiungere lo scopo sarebbero state reclutate persone, per lo più nullatenenti, alcune con precedenti, affinché mettessero a disposizione la propria identità digitale, tramite Spid, e dichiarassero di aver effettuato lavori di restauro delle facciate delle abitazioni.

Solo nel Salento sarebbro stati mossi capitali per circa 20 milioni di euro. Agli inquirenti risultano andati all’incasso  4 milioni ora sottoposti a sequestro.

I capitali erano girati in conti correnti aperti all’estero, soprattutto in Lituania (dove è partita la segnalazione) ed anche nel Regno Unito (Londra) e in Cina.

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