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Alessano

Alessano: una statua per don Tonino

Era il 15 agosto dello scorso anno quando l’idea prese vita. Un paio di telefonate, un annuncio su facebook, un po’ di passaparola e in meno di una settimana l’idea divenne

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Era il 15 agosto dello scorso anno quando l’idea prese vita. Un  paio di telefonate, un annuncio su facebook, un po’ di passaparola e in meno di una settimana l’idea divenne progetto: era nato ad Alessano il “Comitato una statua per don Tonino”. Qualcuno ha subito ribattuto e tuttora ribatte che don Tonino non ha bisogno di statue, perché il suo messaggio di pace, di fratellanza, di convivialità, è sempre più forte e si sta allargando a macchia d’olio. Ne siamo convinti, ma siamo ancor più convinti che un gesto d’amore e di riconoscenza da parte dei suoi concittadini, da parte di chi lo ha conosciuto e amato, sia quanto mai doveroso; e poi, ricordiamolo, don Tonino è stato un uomo che ha segnato la storia della Chiesa e del Cattolicesimo, per cui è giusto celebrarne la memoria con immagini e statue che ricordano il suo esempio di vita e di fede e affichè quest’opera possa essere un “faro” verso i lidi della pace, per tutti, credenti e non. Lo stesso Concilio di Nicea decretava nel lontano 787, che “attraverso le immagini, chi le contempla viene invitato ad imitare i personaggi rappresentati”. Uno stimolo, quindi, per noi cittadini alessanesi e per tutti quei pellegrini che, quotidianamente vi giungono per pregare sulla sua tomba e seguirne i suoi passi, imitare, per quanto possibile,  il Servo di Dio, un uomo che amava l’arte, tanto da essere stato autore di una riflessione stupenda su un’opera del Cimabue di grande bellezza, conservata in Santa Maria Novella a Firenze.  E poi, come lui sosteneva, “La bellezza salverà il mondo”, e la bellezza, soprattutto, proviene dall’arte e da tutto ciò che ci ruota attorno. Il tam tam del progetto, grazie anche ad un invito a numerosi scultori salentini e non solo, si è subito diffuso e nel giro di pochi mesi sono giunti presso la segreteria del Comitato un consistente numero di bozzetti plastici e grafici. La scelta dell’opera è stata affidata ad un’apposita Commissione tecnica, formata da artisti, docenti di storia dell’arte, da autorità civili e religiose e da semplici cittadini, che dopo un’accurata selezione hanno scelto l’idea del Maestro Pietro De Scisciolo di Terlizzi, dal titolo “Lungo la strada ed oltre”, una scelta non semplice visto l’alto livello artistico dei bozzetti e degli stessi scultori. Alla scelta dell’opera da realizzare è seguita e tuttora segue la fase più difficile e più importante: la raccolta dei fondi necessari per il compenso dell’artista e della fonderia (che ammonta a ben 40mila euro). Occorrerà, quindi, l’aiuto di tutte le forze politiche, religiose, culturali, sociali ed economiche che vogliono scommettere su questa iniziativa, perché noi ci abbiamo già scommesso. Il primo passo è stato quello di ufficializzare il progetto, di renderlo di dominio pubblico e quindi l’invito alla cittadinanza alessanese ad una sottoscrizione spontanea, a chiedere il contributo a grosse aziende locali e non, a istituzioni pubbliche e private, nonché a realizzare manifestazioni culturali e ricreative, come la pittolata, svoltasi a dicembre, e la grande manifestazione della “Notte in musica” che si terrà il prossimo 8 agosto.


“Comitato una statua per don Tonino”

Alessano

La speranza nel dono

Ad Alessano una serata di testimonianze e letture sulla forza dei pazienti. Domani 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele. Fulcro della serata la presentazione del libro “Mi racconto a voi”, realizzato da sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico

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Si rinnova l’annuale appuntamento intitolato “La speranza nel dono”.

L’evento rappresenta un’importante occasione per condividere le esperienze e i racconti di pazienti che hanno affrontato il difficile percorso di cura e guarigione dai tumori del sangue.

L’evento è in programma per domani, martedì 19 novembre, dalle 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele, ad Alessano.

I saluti istituzionali apriranno l’evento.

Seguiranno gli interventi del dottor Nicola Di Renzo (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce), della dottoressa Anna Mele (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Cardinale Panico di Tricase) e del dottor Mario Tarricone (Presidente di AIL Lecce ODV e Referente nazionale del Gruppo Pazienti Linfomi AIL-FIL).

Il fulcro della serata sarà la presentazione del libroMi racconto a voi”, realizzato grazie alla collaborazione di sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico, tra cui i dottori Di Renzo, Mele, Dargenio, De Giorgi, De Risi, G. Greco, C. Greco e la dottoressa S. Sibilla.

Il progetto, nato per dare voce ai vissuti personali dei pazienti e delle loro famiglie, intende sensibilizzare il pubblico e promuovere una maggiore empatia e comprensione verso chi affronta queste sfide.

Attraverso la narrazione, l’obiettivo è migliorare la comunicazione medico-paziente, rendendo più evidente l’importanza di comprendere e rispondere alle esigenze individuali.

Durante l’evento, Elisea Ciardo e Valerio Melcarne interpreteranno le storie ed emozioni dei sei protagonisti, ripercorrendo il loro cammino dalla diagnosi alla guarigione con letture profonde e toccanti.

A concludere la serata, il dottor Vincenzo Pavone dell’Ospedale Cardinale Panico di Tricase offrirà un intervento riassuntivo e riflessivo.

La serata sarà moderata dalla giornalista Silvia Cazzato.

Il volume e l’iniziativa si inseriscono nel contesto della Medicina Narrativa, una disciplina che ha iniziato a diffondersi negli anni ’90 e che dal 2015 ha trovato il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, che ne ha pubblicato le linee di indirizzo per l’uso nelle malattie croniche e rare.

La Medicina Narrativa si distingue per l’adozione di una metodologia comunicativa che riconosce il valore della narrazione come strumento fondamentale per integrare i punti di vista di tutti gli attori del processo di cura.

La speranza nel dono” è un evento che invita alla riflessione e all’ascolto, sottolineando che dietro ogni numero e statistica c’è una persona con un vissuto unico e prezioso.

Partecipare significa contribuire a costruire una comunità più consapevole e solidale.

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Alessano

Tragedia ad Alessano: 26enne muore nel giorno del suo compleanno

Il giovane potrebbe essere deceduto a causa dell’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloni contenenti un gas aspirato per godere degli effetti esilaranti

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Una festa finita in tragedia nel Capo di Leuca dove un ragazzo è deceduto nel giorno del suo compleanno.

È quanto accaduto nelle scorse ore ad Alessano dove ha perso la vita un 26enne del posto.

Il giovane era in compagnia di alcuni suoi amici per il suo giorno di festa. All’improvviso le celebrazioni si sono trasformate in dramma: per il ragazzo si è reso necessario l’intervento d’urgenza del 118, tra lo sgomento dei suoi amici.

Il giovane è irrimediabilmente deceduto nel giro di pochi minuti. A provocarne la morte, con tutta probabilità, secondo le prime ricostruzioni, l’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloncini contenenti protossido d’azoto.

Una pratica in voga secoli fa tra i giovani britannici e tornata, purtroppo, di moda ai nostri giorni: inspirare il cosiddetto gas esilarante per godere degli effetti che provoca, una sorta di sballo esilarante.

Pratica che, purtroppo, può avere anche conseguenze letali. I carabinieri, intervenuti sul luogo della tragedia, sono al lavoro in queste ore per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

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Alessano

A casa non risponde e si teme il peggio. Ma era in ospedale da tre giorni

Sul posto carabinieri e vigili del fuoco allertati dai vicini e dalla donna che lo accudiva. L’uomo, invece, non si era sentito bene e aveva allertato da solo il 118

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Paura questa mattina per le sorti di un uomo di Alessano, residente sulla via per Specchia.

Molti hanno pensato al peggio quando hanno visto arrivare, sotto la sua abitazione, carabinieri e vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase.

Anche perché, sono noti in paese i problemi di salute dell’uomo, che deve ricorrere alle bombole di ossigeno per sopravvivere.

Nessuno sapeva dove potesse essere e persino la donna che lo aiutava in casa, non aveva più sue notizie da tre giorni.

Alla fine, si è scoperto che lo scomparso, proprio da tre giorni, si trova ricoverato presso il reparto di pneumologia dell’OspedaleCardinale Panico” di Tricase.

Si era sentito poco bene e, in qualche modo, era riuscito ad allertare il 118, che ha provveduto a trasportarlo in ospedale.

Evidentemente di notte, perché i residenti della zona erano ignari di tutto e non si erano accorti dell’avvenuto ricovero.

Sono stati i carabinieri a ricostruire l’intera vicenda e smontare la preoccupazione per il silenzio dell’uomo.

*In alto foto di repertorio

 

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