Miggiano
Maria Grazia Annesi, arpista di Miggiano, premiata a Bisceglie
“In considerazione degli alti sentimenti di civiltà, che trovano nella cultura la più elevata espressione del nostro tempo, il presidente, prof. Luigi Paliotti, ed il Consiglio
“In considerazione degli alti sentimenti di civiltà, che trovano nella cultura la più elevata espressione del nostro tempo, il presidente, prof. Luigi Paliotti, ed il Consiglio Direttivo dell’Archeoclub d’Italia, sede di Bisceglie, hanno assegnato a Maria Grazia Annesi il “Premio Internazionale della Cultura, Arte e Spettacolo, Città di Bisceglie 2011, in onore di Sergi Nigri, flautista di fama europea (1804-1839)”. Il Premio viene riconosciuto ad alte personalità che si sono distinte nei vari ambiti, tra cui quello musicale. Maria Grazia Annesi, figlia d’arte, si è diplomata a pieni voti in Arpa ed è stata allieva di A. Fontaine-Binoche, A. Loro e F. Pierre, alcune delle massime personalità del mondo dell’arpa. Si è imposta in numerosi concorsi ed audizioni, raggiungendo una carriera artistica di tutto rispetto che l’ha portata a calcare prestigiosi palcoscenici al fianco di grandi stelle del mondo della musica come Aldo Ciccolini, Sergej Krilov, Daniel Orhen, Nicola Martinucci, Luis Bakalov, Ornella Vanoni, Noa, Lucio Dalla e molti altri fra cui Al Bano Carrisi, con cui ha partecipato in veste di Arpa solista al film – documentario prodotto da Mediaset “Nel cuore del padre”. Attribuendole la medesima importanza, si dedica all’insegnamento dell’Arpa da diversi anni potendo annoverare allievi già diplomati e vincitori di concorsi nazionali. Attualmente insegna Arpa presso i Licei Musicali “Archita” di Taranto e “Giulini” di Barletta. E’ Prima Arpa dell’Orchestra ICO della Magna Grecia e collabora sovente con altre orchestre stabili. Nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi il 22 ottobre scorso presso il Nicotel di Bisceglie, alla presenza di numerose autorità, il medesimo riconoscimento è stato assegnato a suo marito, il Flautista Luigi Facchini. L’affiatato duo, che ha all’attivo oltre cento esibizioni, si è reso protagonista di un applauditissimo intervento musicale durante il quale l’intera sala in religioso silenzio è stata rapita dalle magiche atmosfere create dall’arpa e dal flauto. Nelle prossime settimane Maria Grazia Annesi e Luigi Facchini, in duo, hanno in programma un concerto presso la “Sala degli Specchi” del Comune di Taranto, nell’ambito della Stagione Concertistica “La musica spiegata”, ed in onore di Sergio Nigri presso il Museo della Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli.
Cronaca
Mancata precedenza al semaforo: incidente a Miggiano
Due i mezzi coinvolti, entrambi rimossi con carro attrezzi: sul posto anche carabinieri e soccorsi
Violento incidente stradale questa mattina alle porte di Miggiano.
Due vetture si sono scontrate all’incrocio semaforico all’ingresso del paese lungo la provinciale 374 che conduce a Taurisano.
Per via di una mancata precedenza, sono entrati in collisione un Fiat Doblò vecchio modello ed una Volkswagen Tiguan.
A bordo del primo viaggiavano due uomini di Miggiano. Sul suv invece un uomo di Ruffano.
Non gravi le conseguenze patite.
I danni patiti dai mezzi e gli airbag, praticamente tutti apertisi, raccontano la portata dello scontro.
Sul posto soccorsi e forze dell’ordine, con l’intervento di due carro attrezzi, per la rimozione delle vetture, entrambe non più marcianti, e di una ditta specializzata nella pulizia e rimessa in sicurezza del manto stradale.
Attualità
Nonna Rosa spegne 100 candeline
Emozione e festa alla Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano per la centenaria tricasina Rosa Coluccia
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Una festa tra sorrisi, abbracci e commozione ha segnato ieri il 100° compleanno di Rosa Coluccia (nata il 7 novembre 1924), di Tricase, ospite della Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano.
In un’atmosfera calorosa, con palloncini, torta e decorazioni a festeggiare questo traguardo straordinario, Rosa ha vissuto il suo giorno speciale circondata dall’affetto dei familiari, degli altri ospiti e del personale della struttura.
«Abbiamo la fortuna di condividere la quotidianità con persone come lei, che ci insegnano il valore di ogni momento e l’importanza degli affetti», ha sottolineato il dott. Marcello Falco, responsabile sanitario della residenza, «Rosa è la seconda centenaria che festeggiamo qui alla “Don Tonino Bello 3”, e celebrare insieme a lei questo traguardo ci riempie di gioia. È una conferma dell’impegno della struttura nell’offrire non solo assistenza, ma anche un ambiente in cui ogni ospite possa sentirsi accolto e apprezzato».
Approfondimenti
Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte
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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.
I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.
Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.
La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.
Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».
Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».
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