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Cronaca

Provincia: approvato il bilancio di previsione 2012

Corredato dalla relazione previsionale e programmatica e dal Bilancio pluriennale 2012-2014, approvato con 23 voti, anche Udc

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Seduta ordinaria per il Consiglio Provinciale di Palazzo dei Celestini. In apertura di seduta si è provveduto alla surroga del dimissionario consigliere Salvatore Polimeno, recentemente nominato assessore nella giunta Gabellone. A subentrargli tra i banchi della maggioranza il consigliere Salvatore Perrone, assessore uscente. Lo stesso Consiglio ha preso atto, inoltre, dell’adesione del consigliere Salvatore Piconese al gruppo del Pd. Il Consiglio provinciale ha dunque discusso il Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012, corredato dalla relazione previsionale e programmatica e dal Bilancio pluriennale 2012-2014, approvato con 23 voti favorevoli (tra cui anche l’Udc) e 6 contrari. Sulla discussione, anche a nome del presidente Gabellone e dell’intera maggioranza di Palazzo dei Celestini, è intervenuto il consigliere provinciale Biagio Ciardo, presidente del gruppo Pdl e capogruppo di maggioranza. Nel suo intervento Ciardo ha fatto presente come “ci sia una decisa soluzione di continuità tra il primo biennio dell’amministrazione in carica ed il triennio futuro. Preliminarmente si può affermare che, posto il doveroso equilibrio generale delle entrate e uscite, gli anni 2012, 2013 e 2014 presentano per la prima volta, dopo vari anni, un equilibrio nella gestione corrente. Questo bilanciamento rappresenta il primo sintomo della salute dell’Ente: si può dunque affermare che i risultati conseguiti confermano la validità della strada intrapresa. Più volte la Corte dei Conti, nel corso degli ultimi anni di fronte all’analisi dei nostri consuntivi e bilanci di previsione, ha ammonito l’Ente per i fragili equilibri che tali documenti attestavano. Ogni volta è stato risposto con documentazione probante, dimostrando gli sforzi messi in atto per arginare prima e risanare poi la struttura finanziaria”.  “Come già avviato nel 2010, nel 2011 si è consolidata la quasi ossessiva ricerca di risparmi gestionali, un più efficiente controllo sulle partecipate, la progressiva riduzione dell’indebitamento i cui effetti sono tuttavia di medio/lungo periodo e la ricerca di tutte le forme di smobilizzo del patrimonio. La simbologia della “montagna da scalare” è risultata errata per difetto”, ha sottilizzato Ciardo, “rispetto a quando, nel 2010, è stata rappresentata. A scanso di polemiche non consideriamo l’indebitamento figurativo da swap e  limitiamo “soltanto” a 18 milioni di euro lo squilibrio al 2010. Nel 2011 ci sono stati ulteriori appesantimenti come l’insussistenza di 7 milioni di euro, i tagli ai trasferimenti per 7 milioni di euro nel 2011, il recente debito fuori bilancio pari a circa 2 milioni di euro ed il disavanzo della Stp. Anche le entrate stavano subendo un logoramento dovuto alla crisi generale che si andava ad attestare ad una perdita di 1 milione e mezzo di euro ad anno. Quella “montagna” nel 2011 si era elevata all’ingente cifra di 35 milioni di euro, tutta ampiamente dimostrata e che deriva da cause addebitabili a più fattori e responsabilità, che non è più utile ricercare, ma su cui bisogna essere concordi e convinti, prima di affrontare il bilancio 2012–2014. A questo, tuttavia si accompagna l’orgoglio di proporre per il triennio 2012–2014 una situazione sicuramente migliore rispetto al 2011, che a sua volta migliorava l’anno precedente”. “In conclusione la posizione del Pd, di contrapposizione al bilancio, è strumentale. E tutto ciò lo testimonia l’esiguità degli emendamenti proposti (appena uno per la risibile cifra di 7mila euro), fatto che testimonia la solidità inaffondabile delle nostre politiche di risanamento. A questo si aggiunga”, sentenzia a conclusione Ciardo, “l’assoluta demagogia con cui lo stesso Pd ha presentato due ordini del giorno strumentali e del tutto inapplicabili, perché solo demagogici e non in grado di sorreggersi su reali dati di bilancio”. Il Consiglio ha poi discusso l’ordine del giorno presentato dal consigliere Biagio Ciardo, sottoscritto unanimemente da tutte le forze politiche presenti a Palazzo dei Celestini, in favore della liberazione del maresciallo Massimiliano Latorre e del sergente Salvatore Girone. Con l’ordine del giorno, votato all’unanimità, si impegna il presidente della Provincia di Lecce a sensibilizzare il Governo Italiano, nelle persone del presidente del Consiglio Monti e del Ministro degli Affari Esteri Terzi di Sant’Agata, ad intensificare la propria attività diplomatica e a porre in essere, senza indugio, qualsiasi azione che possa risultare risolutiva alla liberazione del maresciallo Massimiliano Latorre e del sergente Salvatore Girone dallo stato di ingiusta detenzione e restrizione personale, alla quale sono illegittimamente sottoposti dalle autorità indiane.

Attualità

Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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Attualità

Galatina: sala operatoria chiusa perché senza aria condizionata? No, si, forse…

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria”; “Mi dispiace, ma lo trova domattina”. “Ma non c’è nessuno che…”

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Cosa può e deve fare un giornale quando riceve diverse telefonate di denuncia circa la malasanità pubblica?

A cosa serve il mestiere di giornalista se non a riportare pedissequamente, previa verifica, ogni spiffero o lode di quello accade fra le pieghe della pubblica amministrazione che sia essa sanitaria o di altra natura? A tutelare le fasce più deboli, a difendere chi non può, non sa o non vuole difendersi?

Ebbene, da giorni riceviamo in redazione delle lamentele circa il malfunzionamento di una delle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Novella di Galatina, nella fattispecie l’ultima lagnanza, arrivata via Whatsapp stamattina, è di una signora che oggi avrebbe dovuto subire un intervento in day hospital e, arrivata diligentemente e puntualmente in ospedale, si è sentita rispondere: “Signora, mi dispiace ma deve tornare a casa, sono slittati tutti gli interventi perché si è rotta l’aria condizionata e da 15 giorni la sala operatoria è rimasta ferma“.

Se non fosse seria e grave la situazione ci sarebbe da ridere. E allora? Cosa abbiamo pensato di fare? Quello che avrebbe fatto qualsiasi giornale: chiamare l’ospedale di Galatina e scrivere alla ASL.

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria“; “Mi dispiace, ma lo trova domattina“. “Ma non c’è nessuno che lo sostituisca, che ci possa informare sulla sala…“, insistiamo, “Aspetti le passo qualcuno della sala operatoria“.

Dopo aver spiegato il motivo della nostra telefonata, dall’altra parte ci rispondono: “Mi dispiace deve aver sbagliato numero!“. Basiti ribattiamo: “Come abbiamo sbagliato numero, non è la sala operatoria? Mi hanno passato lei dal centralino, saprà che numero fare il centralinista. E comunque: è vero che la sala operatoria non funziona da 2 settimane perché è rotta l’aria condizionata?”, assordante silenzio dall’altra parte, “mi scusi”, ribattiamo caparbi, “ma con chi stiamo parlando?”. 

“Sono l’infermiere E.S. e non sono tenuto a risponderle”. “Quindi”, incalziamo, “è una malcelata forma per dirmi che quello che le sto chiedendo è vero!?”.

Come tutte le cose la gentilezza si consuma, il garbo finisce, la pazienza si squaglia, con questo caldo poi: “Guardi che questo è un numero per le urgenze, e lei lo deve lasciare libero!”. ” Va bene”, replichiamo, “basta un si o un laconico no!… Tuuu, tuuu, tuuu.”

Ci appigliamo ancora al centralinista il quale, con rinnovata pazienza, ci prega di attendere e ci assicura che avrebbe cercato di passarci al telefono il direttore sanitario.

L’attesa è piacevole, le note sprigionate dalla musichetta d’attesa è puro jazz: lo si riconosce dalla grande varietà di attacchi. Spiacevole è invece la notizia, un perentorio telefonista, dopo una breve attesa, ci liquida: “Il direttore sanitario mi suggerisce di richiamare domani mattina, tuuu, tuuu, tuuu…“.

Nel frattempo, per non venire meno al nostro dovere abbiamo scritto, alla direzione della Asl e ci siamo armati, noi insieme a tutti i pazienti che non hanno usufruito del servizio, di Santa Pazienza, in attesa del domani. To be continued…

Luigi Zito

 

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Attualità

Medici salentini contro l’autonomia differenziata

Il presidente dell’OMCeO di Lecce Donato De Giorgi: «La scarsezza di risorse, vera causa di tempi di attesa vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, soprattutto, ai cittadini»

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«Si rimane basiti da alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale, secondo cui per risolvere le emergenze, che alcune Strutture stanno vivendo nel nostro territorio in maniera drammatica, sia necessario non solo “una più efficace organizzazione delle risorse umane”, ma anche “la necessità che alcuni Direttori di Unità Operative abbandonino la scrivania e diano una mano concreta”. Oltre a grossolane inesattezze riguardanti l’attività del presidio ospedaliero di Gallipoli, che avrebbe “sale operatorie inattive da mesi”, le dichiarazioni puntano il dito nella direzione sbagliata».

È lo sfogo di Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Lecce.

«In realtà», tuona il dott. De Giorgi, «solo la straordinaria attività di tutti i medici e del Personale Sanitario ha consentito di far sopravvivere il SSN nel nostro territorio (come, del resto, conferma l’84,1% degli Italiani, secondo l’ultimo sondaggio Censis)».

Poi la sottolineatura: «Quando si afferma “tutti i Medici” ci si riferisce proprio a tutti: i MMG, i pediatri, gli specialisti territoriali, i medici del pronto soccorso, 118, continuità assistenziale, ospedalieri, direttori di U.O., medici del servizio pubblico, privati, convenzionati, ecc.».

«Solo il loro lavoro continuo, il loro impegno instancabile, la loro professionalità competente, la loro azione silenziosa in situazioni difficili di gravissimo disagio», insiste il presidente provinciale dell’OMCeO, «rappresenta lo straordinario e insostituibile riferimento per affermare la centralità della salute come diritto di tutti».

In questi giorni chi gestisce e chi amministra la salute nel nostro territorio avendo l’impegno di ridefinire ruoli, accorpamenti in situazioni ospedaliere periferiche e la decisiva riorganizzazione del territorio, ha sempre poco (o nessuno) spazio per allargare le risorse umane (assunzioni) e fornire ai professionisti motivazioni forti.

Secondo Donato De Giorgi: «La scarsezza di tali risorse, vera e decisiva causa dei tempi di attesa inaccettabilmente e vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà soprattutto il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, ciò che più conta, ai cittadini».

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