Cronaca
Lecce: festino ai domiciliari, arrestato
I militari lo sorprendono con 6 amici, alcuni pregiudicati, a fumare marijuana.
Non è bastato ad Antonio Baldassarre, 20 anni di Lecce, essere stato già arrestato nello scorso gennaio per lo stesso reato: è stato nuovamente sorpreso dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Lecce con 155 grammi di marijuana, suddivisi in 3 confezioni, rinvenuti sulla persona e presso la sua abitazione. Il giovane che stava beneficiando degli arresti domiciliari, nonostante fosse in attesa di processo, ha ben pensato di organizzare un festino in piena regola invitando 6 amici , alcuni pregiudicati ,nel cuore della notte per farsi una fumata insieme: i militari, che anche in orario notturno verificano costantemente che le persone sottoposte a restrizione della libertà personale rispettino le prescrizioni imposte, durante un controllo di routine hanno fatto ingresso nell’abitazione e sono stati accolti e circondati dal forte odore della marijuana appena fumata. Insospettiti, notando la presenza di persone non autorizzate a stare in quel momento con l’arrestato, hanno effettuato una perquisizione più approfondita sorprendendo un ragazzo intento a calarsi dal balcone, un altro che si nascondeva dietro alla mobilia ed un altro ancora che cercava di sottrarsi alla vista dei militari risalendo la palazzina condominiale. All’interno di una scatola di scarpe erano rinvenuti i 3 involucri più grandi, contenenti la sostanza stupefacente, per un peso rispettivamente di 110 e 45 grammi, oltre ad un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento, utilizzato per suddividere in dosi la sostanza e distribuirlo sul mercato della droga. Condotto in caserma, espletate le formalità di rito, Antonio Baldassarre è stato associato alla Casa Circondariale di Lecce su disposizione del Magistrato di turno (il Sostituto Procuratore A. Capoccia) e deferito al GIP presso il Tribunale di Lecce per la violazione delle misure cautelari imposte.
Attualità
Castro, addio all’ultimo Vescovo
Se n’è andato Mons. Richard John Sklba, il Vescovo Titolare (ex Diocesi di Castro di Puglia), Ausiliare emerito di Milwaukee (USA)
Si è spento Mons. Richard John Sklba, vescovo titolare di Castro dal 6 novembre 1979 al 21 novembre 2024, giorno della sua morte a 89 anni (era nato l’11 settembre 1935).
La diocesi di Castro di Puglia è una sede soppressa (dal 1818) e sede titolare della Chiesa cattolica.
La diocesi comprendeva la città di Castro e i centri di Andrano, Castiglione, Cerfignano, Cocumola, Diso, Marittima, Nociglia, Ortelle, Poggiardo, Santa Cesarea Terme, Surano, Spongano, Vaste, Vignacastrisi e Vitigliano.
Mi piace ricordare che, alcuni anni fa, in età avanzata e, specialmente, in incognito, alla stregua di un comune fedele, detto Presule ha voluto affrontare il lungo viaggio dagli USA a Castro, al fine di conoscere la sua Diocesi.
Dopo essersi trattenuto privatamente per un po’ di giorni e aver compiuto visite quotidiane alla nostra bella e antica ex Cattedrale, solamente sulla navetta di ritorno per l’aeroporto ha rivelato a chi lo accompagnava la propria identità.
In seguito, per ricordo e con interiore ammirevole senso di gratitudine, ha inviato un generoso contributo al Comitato organizzatore dei festeggiamenti in onore della Madonna Annunziata, Patrona di Castro.
Riposa in pace, Monsignore.
Rocco Boccadamo
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Casarano
Due auto in fiamme a Casarano
Incendio nella notte a Casarano, dove due auto sono andati in fiamme in piano centro abitato (video a fine articolo).
Le squadre dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli sono intervenute in via Oriani, per domare le fiamme che avevano avvolto una Nissan Qashqai e una Renault Megane.
Le macchine sono state completamente distrutte dalle fiamme, che a loro volta hanno danneggiato anche il prospetto di un’abitazione vicino cui erano parcheggiate.
L’intervento dei Vigili del Fuoco è valso a spegnere l’incendio e a mettere in sicurezza l’area, prevenendo ulteriori danni e garantendo la tutela della pubblica incolumità.
Le cause dell’incendio sono attualmente in fase di accertamento.
Aradeo
Un bar chiuso e un altro sospeso, pizzeria sanzionata
I bar sono di Aradeo: mancanza di conformità ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro, lavoratori senza impiego di un lavoratore senza la necessaria comunicazione. Il titolare di una pizzeria di Copertino segnalato per carenze igienico-sanitarie e strutturali
I carabinieri della Compagnia di Gallipoli hanno portato a termine un’importante operazione di controllo del territorio a largo raggio, coadiuvati dai militari del NAS e del N.I.L. e dal personale civile dell’Ispettorato del Lavoro.
Questo tipo di servizio è stato messo in atto per garantire il rispetto delle normative in materia di salute pubblica e per combattere il lavoro sommerso e irregolare, in un’ottica di congiunta azione repressiva.
Nel corso dell’operazione, sono state ispezionate cinque aziende, tutte sanzionate per violazioni relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro e all’osservanza delle normative riguardanti il lavoro regolare.
Sono stati controllati complessivamente 24 lavoratori, di cui 3 sono risultati irregolari.
Le violazioni emerse hanno comportato una serie di provvedimenti.
Tra i casi più significativi, un titolare di un bar di Aradeo è stato deferito per la mancanza di conformità ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro, con un’ammenda di circa 6mila euro e la sospensione immediata dell’attività per l’impiego di due lavoratori senza la dovuta comunicazione al Centro per l’Impiego, portando a sanzioni totali superiori ai 10mila euro.
Un altro titolare di un bar nella stessa località ha ricevuto una sospensione immediata e sanzioni per oltre 6mila euro per l’impiego di un lavoratore senza la necessaria comunicazione.
Un imprenditore di una ditta di costruzioni è stato deferito per violazioni delle norme di sicurezza e per non aver aggiornato il documento di valutazione dei rischi, con un’ammenda totale di quasi 7mila euro.
A Copertino, il titolare di una pizzeria è stato segnalato per carenze igienico-sanitarie e strutturali, con sanzioni pari a 3mila euro, mentre la titolare di un bar è stata segnalata per simili violazioni igienico-sanitarie.
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