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News & Salento

Cosa fanno i soldati italiani in Afghanistan?

I salentini hanno trovato il modo di lasciare un segno tangibile della loro presenza

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esclusiva di Antonio Memmi


Cosa fanno le truppe della NATO in Afghanistan? La domanda è indubbiamente semplice ma non sempre a domande così facili possono seguire delle risposte altrettanto semplici e questo è indubbiamente uno di quei casi. Una strada per cominciare a capirne qualcosa di più di quel che fanno i nostri uomini ed in particolar modo i nostri salentini, noi proveremo a scoprirla tramite piccoli ed immediati esempi ma che hanno il merito di fare un quadro di dettaglio della quotidianità afgana. Dopo decenni di guerra sanguinosa e soprattutto dopo il periodo di controllo talebano sul territorio, il terreno da recuperare rispetto al progresso, seppur lento, del resto del mondo appare un’impresa alquanto ardua. Ma qualsiasi viaggio, per grande che sia, comincia sempre facendo dei piccoli passi. Passi come quelli che gli italiani stanno facendo compiere a questa gente che è sicuramente diffidente ma che sa anche aprirti il proprio cuore. Ultimo gesto in ordine di tempo è stata l’inaugurazione delle nuove carceri regionali di Herat. Per capire quella che è la considerazione che gli italiani ricevono in questa regione basterebbero le parole di Paswal Shamir, il direttore del carcere di Herat che, senza troppa diplomazia parla degli italiani come dei partner affidabili che hanno contribuito a migliorare le condizioni di vita dei detenuti (che come si può immaginare non erano certo fra le migliori) in particolar modo dell’ala femminile dello stesso penitenziario che è stata interamente realizzata con i fondi del contingente italiano.

Dopo anni infatti in cui, in special modo proprio l’ala femminile era in situazioni quasi inimmaginabili, grazie all’intervento italiano questo settore è ora diventato una sorta di infrastruttura modello. Le detenute hanno a disposizione diversi conforts e soprattutto hanno la possibilità di frequentare svariati corsi di formazione che vanno dall’imparare a leggere e scrivere, alla lingua inglese, dal cucito e tessitura di tappeti, all’informatica. All’interno della struttura le 170 detenute hanno poi la possibilità di poter assistere i quasi 90 bambini che vivono la detenzione insieme alle loro mamme e per questo motivo gli ambienti sono stati riempiti di giocattoli e di colori. Anche in quest’ambiente così difficile e forse anche un po’ surreale, i salentini che si trovano a prestare il proprio servizio presso la regione ovest dell’Afghanistan nell’ambito della missione ISAF della NATO e che hanno la propria base in Camp Arena, alla periferia di Herat, hanno trovato il modo di lasciare un segno della propria presenza. Opportunamente informato infatti dalla Tenente Ilenia Mattiacci del team FET (female engagement team) che è in contatto con il personale responsabile dell’ala femminile del carcere, il “circolo dei Guastasi salentini” (di cui parlammo qualche tempo fa) è venuto a conoscenza di una situazione di malnutrizione relativa ai più piccoli fra i bimbi “ospiti” del penitenziario. Questa semplice notizia ha innescato la consueta generosità ed ha portato all’acquisto di una buona quantità di latte in polvere che, in occasione proprio dell’inaugurazione della struttura è stata consegnata direttamente alle mamme. “Ci si rende conto che quel che noi riusciamo a fare è importante ma è pur sempre una piccola cosa rispetto alle reali necessità di questa gente”, ha dichiarato il T. Col. Della Bona, Presidente del Circolo dei Guastasi salentini, “ma questo non ci scoraggia, anzi ci dà il giusto sprone per cercare di lasciare ogni volta di più un segno tangibile del nostro passaggio qui in Afghanistan”.


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Disturbi dello spettro autistico: a Specchia un centro diurno per adulti

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Specchia accoglie l’apertura del nuovo Centro Diurno per adulti con disturbi dello spettro autistico, sito nel cuore del paese, in Piazza della Libertà, 5.

Questa importante iniziativa è resa possibile grazie all’impegno di Sollevante, realtà da sempre attenta alle esigenze del territorio e delle famiglie che necessitano di supporti specialistici.

Si tratta di un servizio unico per l’intera Provincia di Lecce, e per questo risulta essere di straordinaria rilevanza per tutte le famiglie del Salento che ogni giorno affrontano le sfide legate all’autismo in età adulta.

Il centro offrirà attività mirate, supporto terapeutico, e un ambiente sicuro in cui le persone con disturbo dello spettro autistico possano sviluppare abilità sociali e cognitive, migliorando il proprio benessere e la qualità della vita.

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Social Basket a Nardò

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Parte il progetto “Social Basket 2024: in campo”! Un’iniziativa inclusiva e gratuita per ragazzi e ragazze tra i 10 e i 18 anni, promossa da ASC Comitato Provinciale Lecce in collaborazione con Social Aut – Associazione di Promozione Sociale e Centro Devils Basket Nardò per favorire l’inclusione sociale tra ragazzi/e con Disturbo dello Spettro Autistico e coetanei a sviluppo tipico.


Ogni venerdì dalle ore 16:00 alle ore 17:00 presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Polo 1, Nardò (LE).

Per informazioni e iscrizioni:
Email: social.aut.aps@gmail.com
WhatsApp: +39 389 650 7868

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Attualità

Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti

Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…

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Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.

I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.

Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.

Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).

Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».

Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.

 

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