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Tricase

Tricase 50° anniversario Card. Panico: tutti gli appuntamenti

Avviato un percorso di ricostruzione della memoria del cardinale tricasino, la cui figura vive ancora grazie alle numerose strutture sanitarie nate in seguito alla sua morte

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Fare memoria delle figure significative del territorio per ritessere le trame delle nostre radici. È con questo intento che si avviano le celebrazioni promosse dalla Pia Fondazione “Card. G. Panico” e dal Comitato promotore della manifestazione per ricordare la figura del cardinale Giovanni Panico in occasione del 50° anniversario della sua morte. Nato a Tricase (Le) nel 1895, ordinato sacerdote nel 1919, dopo una breve esperienza pastorale nella Diocesi di Ugento e S. Maria di Leuca, per circa quarant’anni ha ricoperto il ruolo di missionario diplomatico della Santa Sede “a servizio della pace e dell’intesa tra i popoli” in undici Paesi del mondo. Nonostante abbia girato il mondo portando la sua opera di carità in posti diversi tra cui Argentina, Cecoslovacchia, Baviera, Australia, Perù, Canada e Portogallo, l’amore verso la sua terra natale è rimasto sempre intatto. “È stato un uomo”, sottolinea Hervè Cavallera, presidente del Comitato promotore delle celebrazioni, “di grande fede che ha portato sempre nel cuore la sua terra natia perché intuì, con grande lungimiranza, il bisogno di valorizzare il Salento attraverso la promozione di un ente ospedaliero che orientasse e favorisse la qualità e la sacralità della vita. Questa eredità” continua Cavallera, “fu pienamente colta dalle suore Marcelline che hanno sviluppato un grande ospedale estremamente funzionale e che è l’eredità vivente del cardinale”.


Una storia e una figura ricca di spunti di riflessione quella del cardinale tricasino, uomo di chiesa la cui opera ha trovato forma proprio grazie all’incontro con la congregazione delle Marcelline nell’ Opera Cardinal Panico, nata 44 anni fa, che comprende l’ospedale a lui intitolato a Tricase, il Centro Dialisi Santa Marcellina di Leuca e Casa Betania al cui interno è presente un Hospice per malati terminali.


Per noi”, commenta suor Margherita Bramato, direttrice generale dell’Opera cardinal Panico, “questo delle celebrazioni è un momento importante per verificare e approfondire il carisma e le radici da cui è nata quest’opera e soprattutto per riflettere su quale sia l’apporto dato alla comunità tricasina e al Salento tutto nell’ambito della sanità, del sociale, del lavoro e più in generale della cultura di questo popolo”.


Celebrazioni eucaristiche, mostre, musica e convegni: sono questi gli elementi principali del ricco programma che ha preso il via il 23 giugno, con l’intento di continuare questo percorso di valorizzazione della memoria almeno fino al prossimo dicembre. Per l’occasione le spoglie del cardinale Panico sono state riesumate dalla tomba eretta nella cripta della chiesa matrice di Tricase e saranno traslate alle 18.30 del 23 giugno, in occasione della messa celebrata dal vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca mons. Vito Angiuli e concelebrata da mons. Fernando Panico vescovo di Crato in Brasile e da mons. Carmelo Cassati arcivescovo emerito di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth, al piano superiore della chiesa della Natività della Beata vergine Maria e riposte in un vano chiuso ai piedi dell’altare dedicato a San Carlo Borromeo.


Le celebrazioni continueranno a ridosso del giorno dell’anniversario della sua scomparsa, il 7 luglio 1962, con un ricco programma aperto giorno 6 luglio alle 17 presso la sala del Trono di Palazzo Gallone con il convegnoIl cardinale Giovanni Panico – Un’eredità che vive” durante il quale interverranno il professor Hervè A. Cavallera, ordinario di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento, mons. Francesco Canalini, arcivescovo Nunzio Apostolico Emerito, mons. Fernando Panico, vescovo di Crato in Brasile, Vincenzo Magistà, direttore responsabile di TeleNorba, mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento e Santa Maria di Leuca e sr. Margherita Bramato, direttore generale dell’Opera “Card. G. Panìco”.

Parole ma anche immagini, con la mostra “Il cardinale Giovanni Panìco: le radici di un’opera”, che sarà inaugurata a conclusione del convegno e che si inserisce nel più ampio progetto di raccolta del materiale documentaristico.


Tra i numerosi eventi in programma, una messa nel giorno dell’anniversario della sua morte alle 18,30 nella chiesa della Natività della Beata ergine Maria e un concerto finale, domenica 8 luglio alle 20 presso la “Casa di Betania” in via L. Ariosto a Tricase con il “Duo Italis in Concerto”.


“Il cardinale Panico”, ricorda il vescovo Vito Angiuli, “è stato un esempio straordinario di servizio alla Chiesa, girando il mondo per obbedire alle indicazioni del Santo Padre con una straordinaria capacità di adattamento agli ambienti sempre diversi con cui veniva a contatto e interpretando i tempi nelle loro problematicità ma anche ponendosi positivamente per la soluzione dei conflitti. È stato, inoltre”, continua Angiuli, “un uomo dalle grandi virtù non solo cristiane ma anche umane come la capacità di dialogo e di ascolto”.


Cronaca

Schianto contro il palo sulla via per Tricase Porto

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Spavento questa mattina, poco prima delle 9, sulla strada che da Tricase conduce verso Tricase Porto, all’altezza del Liceo Comi.

Un’auto, una Fiat Panda, è finita fuori strada andando a impattare violentemente contro un palo ai margini della carreggiata.

Si è trattato di un incidente autonomo: per cause ancora in fase di accertamento, il conducente ha perso il controllo del veicolo, che si è fermato solo dopo l’urto. L’impatto ha provocato l’apertura degli airbag.

Sul posto sono giunti tempestivamente i sanitari del 118, che hanno prestato i primi soccorsi all’uomo alla guida. È stato poi trasportato all’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase. Fortunatamente, secondo le prime informazioni raccolte, non avrebbe riportato gravi ferite.

La Polizia Locale di Tricase è intervenuta per eseguire i rilievi del caso e regolare la viabilità. Sul luogo dell’incidente è stato apposto l’apposito segnale di pericolo e delimitata l’area con coni stradali.

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Attualità

Riqualificazione a Depressa, il Comune: “Invitiamo agli allacci prima dei lavori”

La nota indirizzata ai proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate: “Richieste postume subiranno aggravio dei costi”

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Sono in arrivo i lavori di riqualificazione nel centro storico di Depressa, nello specifico su via Brenta e via Fiume.

Il comune invita i proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate a procedere all’allaccio alle pubbliche utenze prima del rifacimento della pavimentazione pubblica.

La nota redatta dal sindaco Antonio De Donno: “L’Amministrazione Comunale informa la cittadinanza che, con delibera n. 284 del 05/12/2024, è stato approvato il progetto per i lavori di manutenzione straordinaria finalizzati al rifacimento dei marciapiedi e alla realizzazione del basolato su Via Brenta, nella frazione di Depressa. L’intervento, attualmente in fase di affidamento, interesserà le aree indicate nella planimetria allegata. Per garantire la corretta esecuzione dell’opera e evitare future manomissioni della nuova pavimentazione, si invitano i proprietari degli immobili affacciati su Via Brenta e Via Fiume a presentare, entro 30 giorni dalla data del presente avviso, eventuali domande di allaccio alle reti cittadine (acqua, fogna, gas, luce, telefonia, ecc.).

Le richieste dovranno essere comunicate all’Ufficio Tecnico Comunale: mediante nota protocollata oppure via e-mail a: protocollo.comune.tricase@pec.rupar.puglia.it.

Attenzione: eventuali manomissioni successive al completamento dei lavori comporteranno un significativo aumento dei costi di allaccio a carico dei richiedenti”.

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Attualità

Tricase torna al centro del Mediterraneo

A dieci anni dall’inaugurazione dell’avamposto del “Centro internazionale di alti studi agronomici mediterranei”, Tricase Porto recupera il suo storico ruolo di ponte tra culture e di luogo d’incontro tra popoli lavorando allo sviluppo sostenibile

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di Lorenzo Zito

Tre bandiere che sventolano alte tra le correnti del Canale d’Otranto, un avamposto affacciato sul mare ed un acronimo importante. Siamo a Tricase Porto, il luogo scelto dal CIHEAM Bari quale posto ideale per declinare in modo concreto la sua missione: promuovere la cooperazione e lo sviluppo sostenibile (con un orizzonte che in principio era sui territori costieri e rurali del Mediterraneo e che oggi va ben oltre).

Parliamo del Centro internazionale di alti studi agronomici Mediterranei, organizzazione intergovernativa composta da 13 stati membri (oltre all’Italia, ne fanno parte Albania, Algeria, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Tunisia e Turchia), con sede centrale a Parigi (l’acronimo va interpretato proprio in lingua francese).

L’esperienza di Tricase Porto viene avviata già nel 2006, quando tra CIHEAM Bari e la locale Associazione Magna Grecia Mare iniziano dialogo e collaborazione sugli obiettivi da ciascuna perseguiti, con l’orizzonte di portare anche oltre confine la visione e l’esperienza di Magna Grecia Mare, già condivisa con e dalla Città di Tricase.

È il 2015, invece, quando viene inaugurato il primo nucleo della sede di Tricase del CIHEAM Bari, grazie alla ristrutturazione e rifunzionalizzazione di alcuni immobili concessi dal Comune di Tricase in comodato.

I dieci anni trascorsi dal giorno in cui è stata (simbolicamente) piantata questa bandierina che, attraverso il mare, guarda al mondo, ci offrono una prospettiva che racconta come, nel lavorare ai macro-obiettivi dell’organizzazione, questo presidio stia recuperando uno dei più grandi valori storici di questo lembo di terra: la sua centralità nel Mediterraneo.

LA PERIFERIA CHE DIVENTA CENTRO

La scelta di Tricase (in qualità di sede operativa del CIHEAM Bari) non è casuale, né frutto di una semplice opportunità logistica. Al contrario, è una scelta strategica e profondamente radicata nella storia, nella cultura e nella visione del Mediterraneo come spazio di incontro e cooperazione tra popoli e territori.

Tricase, con il suo porto e la sua comunità, incarna perfettamente il concetto di “periferia che diventa centro”. Una cittadina che, pur trovandosi al confine sud-orientale d’Italia, si proietta al centro del Mediterraneo, diventando un ponte naturale tra Nord e Sud, tra Europa, Balcani, Nord Africa e Medio Oriente.

Da sempre, in verità, Tricase Porto rappresenta un punto di snodo tra mare e terra, tra Oriente e Occidente, tra tradizione e innovazione. La sua storia millenaria di approdo di genti, saperi e commerci ne ha fatto uno dei cuori pulsanti della cultura marinara del Salento. Qui il mare non è mai stato solo confine o barriera, ma strada di comunicazione e di scambio, fonte di vita, lavoro e cultura.

SINERGIE LOCALI

In questo contesto, fatto non solo di territorialità e storicità ma anche di preziose sinergie, il CIHEAM Bari ha trovato il quadro ideale per sviluppare una delle sue missioni più importanti: la crescita sostenibile delle comunità costiere attraverso la cooperazione internazionale. Un’area, questa, che ha saputo conservare e rinnovare la propria memoria marinaresca, grazie anche all’impegno dell’Associazione Magna Grecia Mare, una locale realtà culturale no profit impegnata nella valorizzazione dei patrimoni territoriali costieri mediterranei. Partendo dal porto di Tricase, dal 2003 l’associazione si occupa della salvaguardia e della diffusione della marineria tradizionale da lavoro e della pratica di mare e delle sue documentate e tradizionali interazioni con l’entroterra, tipiche di una penisola proiettata in “un mare tra le terre”. Il lavoro paziente e appassionato dei suoi associati ha svolto un ruolo fondamentale nel recuperare e valorizzare la cultura del mare di Tricase e del Capo di Leuca: attraverso il restauro di antiche imbarcazioni in legno, la trasmissione dei saperi dei maestri d’ascia e l’organizzazione di eventi e laboratori dedicati alla tradizione marinara, Magna Grecia Mare ha riacceso l’orgoglio e il senso di appartenenza della comunità locale verso la propria identità marinara.

C’è poi il Comune di Tricase che, già coinvolto nell’iniziativa, con attenzione costante e attraverso proficua collaborazione, ha contribuito fortemente alla realizzazione di questo percorso, riconoscendo il valore strategico della cultura del mare per il rilancio economico, sociale e culturale del territorio. L’amministrazione comunale ha sostenuto nel tempo azioni e progetti mirati a trasformare il porto in uno spazio pubblico condiviso, un vero Porto Museo (riconosciuto di interesse regionale), luogo di memoria ma anche di innovazione e progettazione del futuro senza dimenticare il passato.

LABORATORIO DI SVILUPPO COSTIERO

Se il terreno è fertile, i germogli sono tanti. La presenza del CIHEAM Bari a Tricase ha contribuito innanzitutto a rafforzare un concetto innovativo: quello di “comunità costiere”. Non più semplici località di mare o territori da valorizzare solo per il turismo, ma comunità vive e complesse, fatte di persone, mestieri, tradizioni e nuove sfide da affrontare insieme.

Le comunità costiere sono oggi in prima linea di fronte ai cambiamenti climatici, alla crisi della pesca artigianale, alla necessità di proteggere la biodiversità marina e costiera, alla gestione sostenibile delle risorse. La sede di Tricase del CIHEAM Bari ha lavorato e lavora proprio al rafforzamento di queste comunità, promuovendo la formazione dei giovani, la valorizzazione delle competenze tradizionali, l’innovazione nei settori legati tanto al mare quanto alla terra e la cooperazione tra territori che condividono gli stessi bisogni e le stesse opportunità.

Tricase è diventata così un laboratorio di sviluppo costiero sostenibile, un luogo dove si sperimentano nuove strategie per valorizzare la cultura del mare e trasformarla in opportunità di crescita e benessere per la popolazione.

DIMENSIONE LOCALE E VISIONE INTERNAZIONALE

È così che, nel cuore del Salento, si è creata una vera e propria piattaforma per il dialogo tra comunità costiere di Paesi diversi, che condividono sfide comuni e cercano insieme soluzioni per uno sviluppo sostenibile, rispettoso delle identità culturali e delle tradizioni. Non a caso, numerose e continue sono le visite di rappresentati di importanti enti ed istituzioni internazionali o, ancora, di portavoce di diversi Paesi del mondo. Ospiti che si recano alle pendici della scogliera tricasina per raggiungere questo avamposto che, attraverso monitoraggio e ricerca scientifica, corsi di alta formazione sullo “Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere”, laboratori di comunità ed una lunga serie di buone pratiche ed attività orientate alla cooperazione internazionale ed allo sviluppo sostenibile, è diventato un luogo dove la dimensione locale incontra la visione internazionale. Un posto in cui la piccola scala diventa spazio di sperimentazione di modelli replicabili su scala più ampia.

Da Tricase partono progetti di cooperazione che parlano a tutte le comunità costiere del Mediterraneo e del mondo, valorizzando il capitale umano, sociale ed economico delle persone che vivono e lavorano sul mare. Tricase, con la Terra d’Otranto tutta, oggi come un tempo si fa ponte tra culture, luogo di transito e di incontro tra civiltà, snodo di crescita del Mare Nostrum.

È un viaggio verso un futuro diverso che passa attraverso il recupero di una centralità che appartiene al passato. Se sapremo comprenderne il valore, potremo esserne partecipi tutti.

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