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Galatina

Galatina: Montagna quattro mesi dopo

Intervista al Sindaco: “Arrivati a Palazzo Orsini molti problemi ci sono venuti addosso. Primo fra tutti quello del Centro Salento Ambiente per la raccolta dei rifiuti solidi urbani”

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La neoeletta Amministrazione comunale di Galatina sta lavorando per l’attuazione del programma elettorale che, nel giugno scorso, le ha permesso di ottenere la fiducia dei cittadini. Dopo poco più di quattro mesi dalla sua elezione abbiamo incontrato il sindaco Cosimo Montagna per tracciare un quadro della situazione e per chiedergli di aggiornarci sui punti sui quali si intende impiegare le forze per il raggiungimento di certi obiettivi e sui quali si vorrà lavorare in futuro.

Quali sono state le difficoltà di inizio mandato? “Nel momento in cui siamo andati a Palazzo Orsini molti problemi ci sono venuti addosso. Primo fra tutti quello del Centro Salento Ambiente per la raccolta dei rifiuti solidi urbani laddove vi è un contenzioso in atto con la società partecipata iniziato già con la gestione del commissario straordinario. Abbiamo, inoltre, dovuto affrontare il grosso problema dell’Ente Fiera che attualmente è in fase liquidatoria”.


Il punto nascita


Quali sono stati i primi provvedimenti? “Il primo atto della mia azione amministrativa è stato quello di condurre una grossa battaglia per la difesa del punto nascita dell’ospedale di Galatina, un bene comune per eccellenza che dovremmo tutelare e conservare. Inoltre, siamo riusciti a realizzare una stagione estiva degna di tutto rispetto, anche con l’aiuto delle associazioni esistenti nel territorio comunale, dando l’impressione che Galatina possa ridiventare un centro culturale e turistico”.

Qual è il suo rapporto con il Consiglio comunale? “Da evidenziare sicuramente lo spirito di squadra che c’è in Giunta e con tutta la maggioranza. Il rapporto è ottimo anche con l’opposizione che considero il sale della democrazia”.


Gli imprenditori


Nello svolgimento del suo ruolo, lei incontra abitualmente il tessuto imprenditoriale locale? E quali sono i maggiori motivi di confronto e collaborazione? “Gli imprenditori, come hanno già dimostrato nella questione Fiera, non sono insensibili e vanno opportunamente e continuamente stimolati per la ricerca di un rapporto collaborativo ottimale”.


Le scuole


Che rapporti ha con le istituzioni scolastiche e di formazione? Oltre gli abituali rapporti tra Comune e scuola, sono state già avviate delle collaborazioni, delle iniziative, dei progetti particolari? “Nell’ambito di un progetto più ampio, stiamo cercando di sviluppare un’opera di sensibilizzazione sul delicato tema della raccolta differenziata”.

Avete presentato o vi sono stati finanziati dalla Regione o dalla Provincia dei progetti particolari per lo sviluppo del territorio? “Ci stiamo rapportando con la Regione per la realizzazione di un progetto per la costruzione di un edificio scolastico a Noha. Inoltre, abbiamo deliberato un bando per la ristrutturazione di 33 immobili sempre nella frazione di Noha perché pensiamo sia molto importante partire dalla riqualificazione delle periferie”.

Ci sono iniziative volte a valorizzare il patrimonio esistente e a creare occupazione? “La valorizzazione del patrimonio e la creazione di nuova occupazione vanno di pari passo. L’inserimento all’interno del centro storico di realtà artigianali e commerciali, oltre a rappresentare un punto di partenza per lo sviluppo urbanistico, è mirato a far restare all’interno della città le risorse lavorative esistenti”.

Lavoro


Volendo prevedere azioni mirate a sostenere lo sviluppo locale quali tipi di interventi ritiene possano essere più urgenti?  E dovendo pensare ad un possibile bacino occupazionale qui nel Comune, c’e qualche potenzialità che se sfruttata o valorizzata, potrebbe offrire opportunità occupazionali ai giovani? “Ritengo che la riqualificazione dell’ex mercato coperto possa essere considerato come un contenitore importante affinché i giovani galatinesi possano trovare sbocchi occupazionali. All’interno di questo contenitore, sviluppando le opportune tecnologie e con un adeguato livello di esperienza, si possono creare punti di aggregazione giovanile ed una minima attività occupazionale”.

Quali sono i progetti per il futuro? “Ci stiamo attrezzando per trasformare la volontà politica in momenti operativi”.

Lei utilizza la tecnologia informatica? “Utilizzo molto internet. Attraverso la posta elettronica rispondo a tutti i cittadini che mi scrivono. Inoltre, sono in contatto con i miei elettori anche tramite Facebook. Ormai, grazie a questi moderni strumenti, mi è più facile mantenere i rapporti interpersonali sia istituzionali che privati”.

Ritiene che la tecnologia telematica possa costituire un valido supporto alla partecipazione attiva dei cittadini e delle strutture alle istituzioni? “Stiamo lavorando ad un progetto a lunga percorrenza di “Smart City” in maniera tale da rivalutare il centro storico e legarlo alle nuove tecnologie per ragionare sullo sviluppo di una città intelligente in modo che Galatina possa dare una risposta di programmazione più lunga”.

Quali sono i suoi rapporti con gli organi di informazione? “Il ruolo dell’informazione, soprattutto in una realtà locale, è importantissimo nel fare da tramite tra l’amministrazione e i cittadini. Ritengo che il ruolo della comunicazione e dell’informazione vada sicuramente potenziato”.

Qual è il suo rapporto con i cittadini? “Il dialogo con i cittadini è fondamentale. Viviamo i problemi della gente anche se a volta ci sentiamo impotenti rispetto alle soluzioni che possiamo dare perché non tutto è riconducibile alla scelta politica. Penso che tutto il tessuto sociale della città si debba mettere a disposizione della collettività e del bene comune ed in questo momento esiste una sinergia e un dialogo che sta dando i suoi frutti”.


Il sindaco visto da… Montagna


Se lei fosse un comune cittadino come definirebbe il sindaco Cosimo Montagna? “Un Sindaco popolare che sta tra la gente”.

Dopo tre tornate elettorali in sei anni, è la volta buona per Galatina?  “Stiamo lavorando affinché sia la volta buona”.


Attualità

L’eterna Danza delle Onde

Il Salento, con il suo mare cristallino, la sua ricca storia e cultura, si eleva come fonte d’ispirazione per un emozionante progetto musicale delle FeminaeMaris che abbraccia anche l’Albania

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Nasce FeminaeMaris, il trio formato dalle musiciste salentine Silvia Boccadamo e Antonella Napoli, unite alla talentuosa cantante albanese Hersi Matmuja.

Il mare, forza dominante e collante culturale delle nazioni del Mediterraneo, è il filo conduttore del loro progetto.

Silvia e Antonella, animate dalla passione per la loro terra, hanno trovato in Hersi una compagna di viaggio altrettanto legata alla sua amata Albania. Le tre musiciste, tutte di formazione classica, daranno così vita a “L’eterna Danza delle Onde”.

VIAGGIO MUSICALE TRA STORIA E CULTURA

L’eterna Danza delle Onde” è un progetto musicale che invita l’ascoltatore a un viaggio sonoro attraverso il Salento, territorio ricco di storia e cultura.

Questo lavoro raccoglie brani inediti che descrivono luoghi specifici e le loro peculiarità, intrecciando storie e tradizioni con quelle degli antichi popoli che si insediarono nel Salento.

Il repertorio del progetto varia da pezzi a voce e tamburo, a melodie affascinanti, danze dai ritmi misti e brani strumentali evocativi.

Ogni composizione è pensata per trasportare il pubblico in una dimensione sognante, dove passato e presente si fondono in un’armonia unica.

Attraverso melodie emozionali e arrangiamenti classici, il Salento viene raccontato in modo originale, in modo diverso, rispetto ai capisaldi della Pizzica e della Taranta, con un omaggio musicale alla poesia di questo eccezionale territorio, che risuona in ogni nota e ritmo.
L’eterna Danza delle Onde” promette di regalare un’esperienza sensoriale completa, evocando l’anima del Salento e le sue mille sfaccettature attraverso una narrazione musicale senza tempo.

IL PROGETTO DISCOGRAFICO

Il trio sta collaborando con Corrado Production per la realizzazione del primo CD del progetto. La produzione prevede registrazione, editing, missaggi e mastering, pubblicazione su piattaforme digitali e la realizzazione di videoclip.

I BRANI DEL PROGETTO

PALASCIA (Otranto) – Immersa nella magia di un luogo simbolo del Salento, Palascia è la punta più orientale d’Italia, evocando intense sensazioni legate all’anima salentina.

1481 LA RECONQUISTA (Otranto) – Il brano rievoca la battaglia di Otranto del 1480-1481, una tragica pagina di storia in cui l’esercito ottomano attaccò la città, allora parte del Regno di Napoli.

FLORILANDA – (Torre Sabea Gallipoli) – La leggenda di Flavio e la sua amata che scompaiono verso l’orizzonte, rappresenta un eterno destino d’amore, simboleggiato dai gabbiani che danzano nel cielo di Gallipoli.

LACRIME D’ARGENTO – Una terra ferita, dove prima c’era l’oro del Salento adesso c’è solo un paesaggio lunare. Il dramma della xylella che ha provocato dolore e danni, raccontato con la sensibilità di chi non si arrende mai alle avversità. Questo è un brano dedicato all’ulivo, simbolo eterno del Salento; il brano celebra la resilienza e la bellezza di questo albero secolare e la forza di un territorio mai domo, pronto a rialzarsi sempre, dopo ogni caduta.

LA DANNATA (Torre dell’Alto, Nardò) – La tragica storia di una giovane fanciulla che, per sfuggire all’ingiustizia dello jus primae noctis, si getta dalla rupe, diventando leggenda nelle notti di luna piena.

ANI MORI HANAOh Mia Luna (Albania-Salento) – Una danza popolare del nord Albania si intreccia con i dialetti albanese e salentino, creando una preghiera alla luna per guidare verso l’amore.

KALÀ (Albania) – Ispirato alla leggenda della Fortezza di Rozafat in Albania e alla principessa di Acaia, il brano narra di sacrifici e magie, di una madre murata viva e di una principessa trasformata in pietra.

LA DANZA DEI DUE MARI – Una terra magica, il Salento, descritta dal detto “lu sule, lu mare, lu ientu”, viene celebrata per le sue limpide acque, giornate soleggiate e il vento che mitiga il caldo. Questo brano è un inno alla bellezza con punte liriche piene di vita e di speranza.

IL POZZO DEI MIRACOLI (Galatina) – Un brano ispirato alla leggenda del miracolo dell’acqua di Galatina, capace di guarire dalla puntura delle tarante.

LE SECCHE DI PIRO (Ugento) – Dedicato alla leggenda di Pirro e alle temutissime secche ugentine che ostacolarono il suo soccorso a Taranto.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO – La presentazione del progetto è in programma domenica 21 luglio alle ore 21, presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con ingresso gratuito per invito.

 

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Attualità

Galatina: sala operatoria chiusa perché senza aria condizionata? No, si, forse…

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria”; “Mi dispiace, ma lo trova domattina”. “Ma non c’è nessuno che…”

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Cosa può e deve fare un giornale quando riceve diverse telefonate di denuncia circa la malasanità pubblica?

A cosa serve il mestiere di giornalista se non a riportare pedissequamente, previa verifica, ogni spiffero o lode di quello accade fra le pieghe della pubblica amministrazione che sia essa sanitaria o di altra natura? A tutelare le fasce più deboli, a difendere chi non può, non sa o non vuole difendersi?

Ebbene, da giorni riceviamo in redazione delle lamentele circa il malfunzionamento di una delle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Novella di Galatina, nella fattispecie l’ultima lagnanza, arrivata via Whatsapp stamattina, è di una signora che oggi avrebbe dovuto subire un intervento in day hospital e, arrivata diligentemente e puntualmente in ospedale, si è sentita rispondere: “Signora, mi dispiace ma deve tornare a casa, sono slittati tutti gli interventi perché si è rotta l’aria condizionata e da 15 giorni la sala operatoria è rimasta ferma“.

Se non fosse seria e grave la situazione ci sarebbe da ridere. E allora? Cosa abbiamo pensato di fare? Quello che avrebbe fatto qualsiasi giornale: chiamare l’ospedale di Galatina e scrivere alla ASL.

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria“; “Mi dispiace, ma lo trova domattina“. “Ma non c’è nessuno che lo sostituisca, che ci possa informare sulla sala…“, insistiamo, “Aspetti le passo qualcuno della sala operatoria“.

Dopo aver spiegato il motivo della nostra telefonata, dall’altra parte ci rispondono: “Mi dispiace deve aver sbagliato numero!“. Basiti ribattiamo: “Come abbiamo sbagliato numero, non è la sala operatoria? Mi hanno passato lei dal centralino, saprà che numero fare il centralinista. E comunque: è vero che la sala operatoria non funziona da 2 settimane perché è rotta l’aria condizionata?”, assordante silenzio dall’altra parte, “mi scusi”, ribattiamo caparbi, “ma con chi stiamo parlando?”. 

“Sono l’infermiere E.S. e non sono tenuto a risponderle”. “Quindi”, incalziamo, “è una malcelata forma per dirmi che quello che le sto chiedendo è vero!?”.

Come tutte le cose la gentilezza si consuma, il garbo finisce, la pazienza si squaglia, con questo caldo poi: “Guardi che questo è un numero per le urgenze, e lei lo deve lasciare libero!”. ” Va bene”, replichiamo, “basta un si o un laconico no!… Tuuu, tuuu, tuuu.”

Ci appigliamo ancora al centralinista il quale, con rinnovata pazienza, ci prega di attendere e ci assicura che avrebbe cercato di passarci al telefono il direttore sanitario.

L’attesa è piacevole, le note sprigionate dalla musichetta d’attesa è puro jazz: lo si riconosce dalla grande varietà di attacchi. Spiacevole è invece la notizia, un perentorio telefonista, dopo una breve attesa, ci liquida: “Il direttore sanitario mi suggerisce di richiamare domani mattina, tuuu, tuuu, tuuu…“.

Nel frattempo, per non venire meno al nostro dovere abbiamo scritto, alla direzione della Asl e ci siamo armati, noi insieme a tutti i pazienti che non hanno usufruito del servizio, di Santa Pazienza, in attesa del domani. To be continued…

Luigi Zito

 

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Attualità

Medici salentini contro l’autonomia differenziata

Il presidente dell’OMCeO di Lecce Donato De Giorgi: «La scarsezza di risorse, vera causa di tempi di attesa vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, soprattutto, ai cittadini»

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«Si rimane basiti da alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale, secondo cui per risolvere le emergenze, che alcune Strutture stanno vivendo nel nostro territorio in maniera drammatica, sia necessario non solo “una più efficace organizzazione delle risorse umane”, ma anche “la necessità che alcuni Direttori di Unità Operative abbandonino la scrivania e diano una mano concreta”. Oltre a grossolane inesattezze riguardanti l’attività del presidio ospedaliero di Gallipoli, che avrebbe “sale operatorie inattive da mesi”, le dichiarazioni puntano il dito nella direzione sbagliata».

È lo sfogo di Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Lecce.

«In realtà», tuona il dott. De Giorgi, «solo la straordinaria attività di tutti i medici e del Personale Sanitario ha consentito di far sopravvivere il SSN nel nostro territorio (come, del resto, conferma l’84,1% degli Italiani, secondo l’ultimo sondaggio Censis)».

Poi la sottolineatura: «Quando si afferma “tutti i Medici” ci si riferisce proprio a tutti: i MMG, i pediatri, gli specialisti territoriali, i medici del pronto soccorso, 118, continuità assistenziale, ospedalieri, direttori di U.O., medici del servizio pubblico, privati, convenzionati, ecc.».

«Solo il loro lavoro continuo, il loro impegno instancabile, la loro professionalità competente, la loro azione silenziosa in situazioni difficili di gravissimo disagio», insiste il presidente provinciale dell’OMCeO, «rappresenta lo straordinario e insostituibile riferimento per affermare la centralità della salute come diritto di tutti».

In questi giorni chi gestisce e chi amministra la salute nel nostro territorio avendo l’impegno di ridefinire ruoli, accorpamenti in situazioni ospedaliere periferiche e la decisiva riorganizzazione del territorio, ha sempre poco (o nessuno) spazio per allargare le risorse umane (assunzioni) e fornire ai professionisti motivazioni forti.

Secondo Donato De Giorgi: «La scarsezza di tali risorse, vera e decisiva causa dei tempi di attesa inaccettabilmente e vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà soprattutto il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, ciò che più conta, ai cittadini».

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