Attualità
“Gli incendi boschivi non ci troveranno impreparati”
Parte dalle Prefettura “La campagna di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia anno 2013″

Si è svolto in Prefettura il Convegno “La campagna di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia per l’anno 2013”, volto a fare il punto, insieme alla Regione ed alle Istituzioni del sistema di protezione civile, sulle strategie avviate ed a formare gli operatori comunali ed i volontari di protezione civile.
L’evento è stato organizzato, d’intesa con il Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia ed in collaborazione con CLIOedu, con un nuovo format che ha consentito, grazie alla diretta in streaming, di raggiungere a distanza i sindaci, i responsabili comunali degli uffici di protezione civile, i volontari delle associazioni di protezione civile, i rappresentanti delle associazioni del mondo agricolo e degli allevatori, i soggetti gestori delle aree parco e quanti della società civile siano interessati alle tematiche in questione.
Dopo un breve saluto del presidente della Provincia Antonio Gabellone e del vice sindaco di Lecce. Carmen Tessitore, i lavori presieduti dal Prefetto Dr. Giuliana Perrotta sono entrati nel vivo con gli interventi di Luca Limongelli, dirigente del Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia e dei funzionari Donvito e Ronco, del Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Iacopo Ristori, e del Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Michele Angiuli.
Il Prefetto ha evidenziato come nella provincia per l’anno 2012, i dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato, dopo l’annus horribilis del 2011 connotato da un’impennata degli incendi boschivi, facciano ben sperare grazie alla riduzione del numero degli incendi (del 30% rispetto al 2011) e dell’estensione delle aree interessate (del 44% sempre rispetto al medesimo anno).
Si può dunque ragionevolmente pensare, ha sottolineato, che tale situazione sia il risultato del metodo che in quest’ultimo anno ha visto lavorare la Prefettura in sinergia con la Regione, le istituzioni e le altre realtà territoriali per la prevenzione e lotta attiva degli incendi.
I relatori hanno trattato gli aspetti inerenti alle rispettive competenze ed attività avviate nell’ambito del Piano regionale per la prevenzione e lotta attiva agli incendi 2012-2014, illustrando in modo particolare le buone pratiche avviate e le proposte operative per le amministrazioni locali al fine di assicurare una stagione estiva sicura per l’ambiente e la collettività. Ciò senza trascurare di indicare alcune criticità, quali la sospensione del servizio dei mezzi aerei Fire Boss, a supporto delle attività di spegnimento degli incendi boschivi nella regione, e le soluzioni approntate ( nel caso di specie la proposta di allocare un Canadair a Grottaglie, a supporto dell’azione dell’analogo velivolo di stanza a Lamezia Terme).
Nel corso degli interventi in diretta telefonica, del Presidente Provinciale del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato di protezione civile, di alcuni Sindaci e Comandanti della Polizia Municipale dei comuni della provincia e oltre (da Palermo, si è collegato il responsabile di un Centro Servizi del Volontariato di Protezione civile), oltre ai quesiti posti alle Istituzioni presenti, sono state evidenziate le esigenze di maggiore formazione dei volontari in materia AIB e di supporto da parte della Regione per la predisposizione di mezzi utili all’attività di prevenzione e spegnimento.
Per ragioni organizzative non si è potuto dare spazio alle numerosissime telefonate ed a tutte le domande post con e-mail alle quali si cercherà di dare risposta successivamente.
Il tema trattato ha poi sviluppato gli aspetti della prevenzione attraverso gli interventi del Comandante della Polizia Provinciale Dr Antonio Arnò e del Dirigente del Servizio Strade della Provincia Ing Stefano Zampino, con particolare accento agli obblighi dei soggetti gestori delle infrastrutture e dei servizi, tra cui anche i comuni, di sfalcio e pulizia di banchine, di rimozione dei depositi di rifiuti e altri inquinanti, di realizzazione delle fasce parafuoco.
Graditissima presenza ai lavori, a conferma delle efficaci collaborazioni attivate dalla Prefettura nell’ultimo anno, i rappresentanti dell’Ordine degli Agronomi e Dottori Forestali, delle Associazioni di Categoria Coldiretti e CIA, chiamati ad operare congiuntamente per veicolare una sempre maggiore sensibilità ai temi della tutela del patrimonio ambientale e per una corretta gestione dei residui vegetali provenienti da sfalci e potature, nonché per diffondere nelle campagne pratiche agronomiche moderne ed ecosostenibili.
A conclusione dei lavori, il Prefetto è tornato a ricordare il disposto della legge quadro n 353/2000 ed in particolare l’obbligo, per i comuni, di istituire/aggiornare il Catasto delle aree percorse da incendi, quale misura di prevenzione atta a scoraggiare, grazie ai conseguenti vincoli di utilizzo e destinazione, gli incendi dolosi volti allo sfruttamento economico, edilizio, turistico dell’ambiente.
Al riguardo ha illustrato l’esperienza della Prefettura di Lecce che, grazie ad un programma statistico e ad una puntuale azione di supporto e sollecitazione dei 97 comuni della provincia, ha raggiunto l’adempimento da parte di oltre il 96,5% dei comuni obbligati per gli incendi 2010, e del 55% dei comuni percorsi da incendi nell’anno 2011 ( ad oggi il dato 2012 non è ancora disponibile) rispetto ad una media regionale di adempimenti pari al 64%.
Tale trend, ha concluso il Prefetto, induce a ritenere che entro l’anno in corso, grazie all’impegno messo in campo e tuttora in corso, tutti gli incendi ufficialmente censiti in provincia di Lecce dal Sistema Informativo della Montagna-SIM del Corpo Forestale dello Stato saranno pubblicati, a cura degli amministratori locali, nei catasti comunali.
Il materiale ed i documenti illustrati dai relatori ed il video del Convegno saranno a breve resi consultabili sulla piattaforma Clioedu proseguendo nella formazione a distanza in modalità asincrona, di quanti si accrediteranno.
Attualità
Xylella, mezzo milione al GAL Capo di Leuca
Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla xylella

Il presidente del GAL Capo di Leuca Antonio Ciriolo ha firmato la convenzione integrativa tra Regione Puglia e GAL per l’attuazione del progetto “Sistema integrato per il rilancio paesaggistico ed economico dei territori colpiti da Xylella fastidiosa”.
Il progetto vede coinvolti diversi GAL della Puglia (capofila il Gal Terra d’Arneo) ed è finanziato ai sensi dell’art. 17 del Decreto Interministeriale 06/03/2020 n. 2484 “Piano straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia”.
La dotazione finanziaria assegnata al Gal Capo Di Leuca è pari a 500mila euro.
Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla Xylella.
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Attualità
Il segno della partecipazione civica degli studenti del “Don Tonino Bello” di Tricase nel porto di Leuca
Asoc Awards 2025: al Team “Leucasia”, con il progetto Porta d’Oriente, il secondo posto assoluto a livello nazionale e il premio ASOC – Insight Senato della Repubblica. La dirigente scolastica Anna Lena Manca: «Una grande lezione di educazione civica»

Agli studenti dell’indirizzo artistico dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase, classificatisi secondi a livello nazionale con il loro “Porta d’Oriente”, è stato conferito il prestigioso premio ASOC – Insight Senato della Repubblica grazie al monitoraggio civico del progetto sul ripristino delle strutture portuali di Leuca.
Alla dodicesima edizione di A Scuola di OpenCoesione, hanno partecipato 94 team da tutta Italia.
Quest’anno gli Asoc Awards si svolgeranno il 9 maggio a Napoli, presso il Campus Universitario di San Giovanni a Teduccio.
Tra i premiati anche gli studenti dell’Istituto Don Tonino Bello di Tricase che hanno progettato il design di una pietra d’inciampo da inserire nella pavimentazione per lasciare memoria del loro passaggio e per contribuire all’abbellimento del porto.
I ragazzi del “Don Tonino Bello”, riuniti nel team Leucasia (foto in alto), hanno deciso di accendere i riflettori realizzando con “A Scuola di OpenCoesione”, il monitoraggio civico di un progetto cruciale per il territorio: il ripristino delle strutture portuali di Marina di Leuca (Castrignano del Capo), finanziato con oltre 8 milioni di euro della politica di coesione.
Gli studenti, nel corso dell’anno scolastico 2022-2023, hanno analizzato l’impatto degli interventi di ricostruzione e potenziamento del porto, gravemente danneggiato da una violenta mareggiata nell’inverno del 2008.
Un monitoraggio che ha assunto un particolare valore in un luogo tanto affascinante quanto vulnerabile, esposto a tempeste di forte intensità a causa della sua particolare esposizione a due mari, l’Adriatico e lo Ionio.
La scelta del nome non è stata casuale per il team: «Abbiamo pensato molto al nome, volevamo che rappresentasse il territorio “de finibus terrae” del progetto scelto per il monitoraggio».
L’idea è stata di una delle studentesse del gruppo, Elena Fersurella, che conosce bene la leggenda della sirena Leucàsia, dal cui nome deriva quello della città di Leuca: «La sirena protegge ancora la città e il suo porto, una sua scultura è situata infatti su un promontorio, rivolta verso il faro. Il fascino di questa storia ci ha coinvolto, non potevamo non assumere il nome della sirena».
Gli studenti non si sono limitati a raccontare e analizzare l’andamento dei lavori, ma hanno voluto lasciare un segno concreto del loro impegno, un simbolo che potesse rimanere nel tempo, proprio come la leggenda della sirena.
«Durante la visita di monitoraggio», racconta lo studente Paolo Carluccio, «i referenti del progetto ci hanno anticipato che un ulteriore finanziamento sarebbe stato destinato a migliorare l’estetica del porto di Leuca. Tra i lavori è stata prevista anche la pavimentazione delle zone calpestabili; abbiamo allora pensato di mettere a disposizione le nostre abilità artistiche progettando, con l’aiuto dei docenti di grafica, una pietra d’inciampo da inserire nella pavimentazione che lasciasse memoria del nostro passaggio e contribuisse all’abbellimento del porto».
Come la sirena vegliava sul mare, il team ha scelto di vegliare sulle sorti del porto, simbolo identitario del territorio e snodo strategico per il traffico marittimo.
Gli studenti hanno analizzato il progetto come veri reporter, raccogliendo dati e informazioni sul luogo dei lavori e intervistando i soggetti responsabili, puntando l’attenzione non solo sulla verifica della tempistica di erogazione dei fondi e il rispetto delle scadenze, ma anche sull’impatto ambientale e l’aumento del potenziale attrattivo di Santa Maria di Leuca.
«Siamo stati coinvolti in maniera sempre crescente», racconta una delle studentesse del team, Rebecca Gravante, «eravamo all’inizio molto scettici rispetto alla nostra capacità di portare avanti il monitoraggio, poi siamo diventati sempre più curiosi di capire cosa si nasconda dietro ai cambiamenti del nostro territorio, di cui spesso siamo spettatori passivi. Siamo così diventati soggetti attivi e abbiamo fatto chiarezza non solo sulle procedure di finanziamento dei progetti pubblici, ma anche sulle politiche cittadine mirate a proteggere e a rafforzare le potenzialità del nostro territorio».
I risultati del loro monitoraggio rivelano che i lavori hanno ricostruito quanto distrutto dalle mareggiate e potenziato la resistenza del porto.
Il team Leucasia ha avanzato anche proposte innovative per il futuro dell’infrastruttura.
Una delle idee più significative riguarda il riutilizzo di tre imbarcazioni sequestrate agli scafisti che oggi giacciono in stato di abbandono.
Gli studenti hanno proposto di restaurarle e metterle a disposizione di associazioni no-profit o circoli nautici, coinvolgendo anche altri istituti scolastici locali in progetti di alternanza scuola-lavoro.
Grazie a questa esperienza, i ragazzi dell’IISS Don Tonino Bello hanno dimostrato che il monitoraggio civico non è solo un esercizio didattico di osservazione e raccolta dati, ma un modo concreto per prendersi cura del proprio territorio, che potrà lasciare un segno indelebile del loro impegno per il futuro di Santa Maria di Leuca.
«GRANDE OPPORTUNITÀ PER I RAGAZZI»
«Siamo molto felici per ilrisultato raggiunto dai nostri ragazzi che si sono occupati anche quest’anno di ASOS monitorare civicamente i fondi che sono arrivati dalla nostra grande Europa», trattiene a stento l’orgoglio, la dirigente scolastica Anna Lena Manca, «è una grande opportunità per i ragazzi perché sentano l’Europa sempre come una grande madre, vicina alle necessità dei ragazzi e di chi studia dei territori. Una grande lezione di educazione civica».
«Saremo a Napoli il 9 maggio per la cerimonia di premiazione», conclude Anna Lena Manca, «e vi racconteremo compreso la visita al Senato della Repubblica»
IL TEAM VINCENTE
Il Team Leucasia è composto da: Ilia Bello di Otranto, Gioele Conte di Poggiardo, Emma Leone di Sanarica, Sara Monteduro di San Cassiano, Sofia Rizzo di Minervino (1A-Art); Anna Ferrarese di Marittima, Giorgia Domenica Maglie di Montesano, Emanuele Eliseo Manco di Depressa, Chiara Zaffarano di Marittima (1B-Art); Francesca Barbieri e Artemisia Mastria di Castiglione d’Otranto, Aurora Coladomenico di Botrugno, Antonio Luigi D’Amico e Sofia Rita D’Amico di Tricase, Teresa Morciano – Tiggiano (2A-Art);
Elena De Siena di Specchia, Amina Gonzalez di Montesano Salentino, Miriam Panico di Castiglione d’Otranto (2B-Art); Bruno Casarano di Poggiardo, Noemi Ianni di Depressa; Clelia Rizzo di Otranto, Micol Stelluti di Ruffano, Edoardo Urso di Poggiardo (3AA-3AG).
Il progetto è stato curato interamente dalle classi del liceo artistico coordinate dalla professoresse Giovanna Stifanelli e Lucia Lanciano.
I ragazzi della 3APA che hanno collaborato al montaggio del video con il prof. B. Micolano sono: Giulia Calabrese, Lorenzo Orlando e Federica Sammali.
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Attualità
La storia del Teatro di Nardò nei ricordi di un ultracentenario
«Una lira per il loggione, la manovella di Aurelio, Chabernot, il veglione». In una lettera il quasi 103enne Arturo Presta ripercorre la vita del “comunale”

«Tanti saluti dai miei 103 anni. Arturo».
Uno dei neretini più longevi e conosciuti, fisicamente lontano dalla sua città natale, ma ad essa legato in eterno, scrive su una vecchia macchina da scrivere una lettera sul Teatro comunale e sulla sua storia e la rende pubblica per il tramite dell’amico di famiglia Enrico Ciarfera.
Arturo Presta, 102 anni (compirà 103 ad agosto), milanese d’adozione, firma di fatto una dichiarazione d’amore al suo luogo del cuore, attraverso righe colme di ricordi e di nostalgia, che inevitabilmente scuoteranno la memoria dei più anziani.
La scintilla è il volume 150 anni di storia del Teatro a Nardò, scritto da Marcello Gaballo e Andrea Barone, che raccontano il lungo cammino del Teatro comunale e dell’attività di questo luogo, il cui punto di partenza è individuato dagli autori nel giorno 3 febbraio 1872, quando il sindaco Giovan Battista De Michele propose per primo la costruzione di un teatro (che in realtà vedrà la luce qualche anno più tardi e fu inaugurato nel 1909).
«In verità», esordisce Arturo Presta, «la notizia è di quelle che meritano tanto di… “cappello”. Il nostro Teatro Comunale compie 150 anni. Per noi neritini è motivo di legittimo orgoglio festeggiare la nobile costruzione concepita e realizzata (mi pare) dall’architetto Quintino Tarantino. Personalmente, la notizia ha suscitato in me, repentinamente, un’ondata di ricordi, di fierezza, di gratitudine, di affetto, per questo “palazzone” che un tempo mi vide ragazzino in sandali tutto teso in curiosità cinematografiche. Con una lira si “saliva” in loggione. Ma, a volte, i risicati 70 centesimi di cui si disponeva non bastavano. Ecco, quindi, entrava in scena il buon Giordano Buja (bigliettaio serale) che, con la rituale “scòppula”, faceva entrare ugualmente. Un giorno mi bloccò e mi disse: “Senti un po’…mi hanno detto che tu sei bravo a disegnare, ce la faresti a usare un pennello per dipingere, alla buona, su fogli di carta le “facce” di Charlot, Stanlio e Ollio, Ridolini etc…, ne dovremmo fare manifesti da affiggere nelle vie cittadine. Accettai subito. Mi promise, come compenso, l’accesso “gratis” al cinema in qualsiasi serata. Quella volta me la cavai bene».
Dai ricordi più personali a quelli collettivi, relativi alle rappresentazioni che il Teatro ospitò nel secolo scorso.
«Mio padre, spesso, accennava a una lodevole attività del Teatro Comunale, che non era stata soltanto “cinematografica” ma anche teatrale. Il suo palcoscenico aveva ospitato delle Compagnie di “Varietà”, di Operette, come il “Paese dei Campanelli”, “Cin-ci-là”, “Madama di Tebe”, “la vedova allegra”, molto gradite dalla popolazione. Ricordo la Compagnia “ZA-BUM” e le mirabolanti performances del noto illusionista Chabernot, che si esibì per varie settimane di seguito. Imperversarono anche i film di Cow Boys con Tom Mix e soci. Andavamo in delirio quando, verso il finale, scoppiava il famoso “Arrivano i nostri!».
Poi, ancora, qualche episodio della sua vita, che inevitabilmente si intreccia con la vita del Teatro.
«Nel 1940, a 18 anni, la Regia Marina mi arruolò assegnandomi compiti infermieristici, che svolsi con umana dedizione. Il congedo (1946) mi restituì alla mia amata Nardò, ai miei familiari. Ritrovai con commozione una certa atmosfera a me cara. Le strette vie, gli odori, i “pittàci”, le comari vicine di casa. Riabbracciai, con lo sguardo, l’imponente “palazzo” del Teatro Comunale. Mi ricordai del solerte Aurelio, quello che ogni sera, “proiettava” a “manovella” le pellicole (come chiamavano le bobine dei film). Nel Febbraio del 1947, una circostanza mi consentì di “riallacciare” il mio rapporto col Teatro Comunale. Un incaricato del Comune mi contattò, proponendomi la realizzazione di un “addobbo” artistico-carnevalesco del Teatro, per l’organizzando “Veglione”. Operazione scaramantica per dimenticare la recente dolorosa parentesi bellica. Fui lieto di accettare dando uno “scrollone” alla mia fantasia. Comprai grandi fogli di carta da imballaggio, colori in polvere (non erano ancora in tubetto), colla di pesce, barattoli vari … e iniziai ad abbozzare un qualcosa di orientale, di esotico, un paesaggio cinese su carta a fondo giallo. Da quell’insieme di segni, di pennellate, ne venne fuori tutto un luminoso mondo di fiori di pesco, di uccelli e zampilli di fontane. Quella decorazione in carta ebbe, la sera del Veglione, un notevole successo. D’allora sono trascorsi 78 anni (anno 1947) e oggi siamo qui, per augurare affettuosamente lunga vita al Teatro Comunale di Nardò, che tocca la meta dei 150 anni. Congratulazioni e un sincero elogio all’Amministrazione cittadina che, nel tempo, ha tenuto il Teatro Comunale in dignitose condizioni, sotto ogni aspetto, ogni funzione. Tanti saluti dai miei 103 anni. Arturo».
Arturo Presta, lucidissimo e prodigo di citazioni di fatti e persone, regala dunque a Nardò e ai neretini un piccolo ed emozionante diario sulla vita del Teatro comunale, uno dei luoghi più belli e amati da generazioni di concittadini.
Artuto nasce a Nardò nel 1922 in una famiglia di artigiani, studia solfeggio e clarinetto e sin da giovanissimo manifesta una certa inclinazione per il disegno e l’arte figurativa.
A diciotto anni si arruola nella Marina come infermiere e viene spedito al fronte per la Seconda guerra mondiale.
Al ritorno a Nardò fa il dattilografo, ma nel 1948 entra nella Pubblica Sicurezza prestando servizio in Questura a Milano (qui, tra le altre cose, redige identikit nella scientifica). Dopo 24 anni, si congeda dalla Polizia e viene assunto nell’ufficio “propaganda” di un’azienda farmaceutica.
Nel frattempo, consegue il diploma di “Disegnatore di figurini di moda”.
Va in pensione nel 1985, dedicandosi alla musica, alla poesia, alle letture e anche a… matite e pennarelli.
Qualche anno fa ha raccolto in un volume i suoi disegni che riproducono alcuni storici personaggi di Nardò.
Pur avendo a lungo vissuto a Milano, trascorre tutte le estati a Santa Maria al Bagno.
Ad agosto 2022 ha compiuto 100 anni e l’amministrazione comunale gli ha donato una targa ricordo consegnata dalla vicesindaco Maria Grazia Sodero (foto in alto).
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- Una vecchia foto di Arturo Presta
- La prima parte dell lettera di Arturo Presta
- La seconda parte della lettera con i ricordi dell’ultracentenario neretino
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