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Cronaca

Galatone, incendiano auto per vendetta: denunciati in cinque

Incendiata l’auto di un funzionario dell’INPS reo di aver effettuato controlli e “infastidito” un commerciante ambulante di Galatone. Beccati mandatari ed esecutori materiali

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I Carabinieri delle Stazioni di Galatone e Neviano hanno denunciato 5 persone per danneggiamento seguito da incendio. La notte tra l’11 e il 12 giugno scorso un incendio appiccato ad un’autovettura parcheggiata in via G. De Ferraris a Galatone ha danneggiato, praticamente distruggendola, una Fiat Punto. Dalle indagini lampo avviate dai Carabinieri di Neviano e Galatone, sono emerse le responsabilità dei cinque denunciati, due dei quali hanno agito come mandanti ed altri tre come materiali esecutori del reato. I fatti da cui la vicenda si origina e porta all’epilogo dell’incendio di due notti fa si riferiscono a qualche mese addietro quando, nell’ambito di un normale controllo di routine, personale della Asl di Nardò ha eseguito a carico di P.P., 33 anni, nato a Galatina ma residente a Galatone, venditore ambulante di pollame, una serie accertamenti igienico – sanitari che evidentemente hanno “infastidito” (e non poco) il commerciante. Una ventina di giorni fa, infatti, P.P. ha dato mandato ad un suo dipendente, F.C., 20 anni, nato a Nardò, ma residente a Galatone, di reperire qualcuno disposto a dar fuoco all’autovettura di uno dei presunti responsabili dei controlli. Il ventenne, all’inizio non troppo convinto di procedere, ha poi accetta vista la reiterata richiesta del P.P., seguita dalla minaccia di perdere il posto di lavoro. Dietro il pagamento di qualche centinaia di euro ha “ingaggiato”: L.R., 23 anni, nato a Casarano ma residente a Neviano; P.A., 24 anni, nato a Nardò, ma residente a Neviano; G.P., 19 anni, nato a Nardò, ma residente ad Aradeo. I tre, nella notte tra l’11 e il 12 giugno, hanno dato esecuzione alla “vendetta”. Sul luogo del delitto i militari hannp trovato una bottiglia di plastica ed un pezzo di stoffa riconducibile ad una tuta mimetica militare. Oggetti che sarebbero poi stati di fondamentale importanza per il prosieguo dell’attività investigativa. Alle successive ore 2,30 circa, alla Centrale Operativa della Compagna Carabinieri di Gallipoli, giungeva comunicazione telefonica con richiesta di intervento di ambulanza a Neviano per soccorso ad un giovane che si era gravemente ustionato. Il giovane è stato poi  identificato come L. R., tutt’ora ricoverato al centro grandi ustionati dell’Ospedale di Brindisi. Il fatto che L. R. fosse rimasto ustionato nel corso della stessa notte e che gli indumenti dallo stesso indossati, corrispondessero ai brandelli rinvenuti sul luogo dell’incendio ed emanavano forte odore di benzina, hanno subito indirizzato i Carabinieri sulal via giusta. Le indagini sono così state indirizzate sulle amicizie e sui luoghi frequentati dal ragazzo che nel corso della sera dell’11 giugno, era stato notato in compagnia di quelli che sarebbero stati i suoi complici. Gli stessi sono stati identificati e rintracciati, il primo ad Aradeo ed il secondo a Neviano. G.P. in particolare presentava evidenti segni di bruciatura alle sopracciglia, ai capelli, allo zigomo sinistro ed al dorso della mano sinistra. Lo stesso in un primo momento dichiarava di essersi procurato le ustioni nella propria abitazione, ma poi, di fronte all’evidenza degli schiaccianti elementi raccolti dai Carabinieri a suo carico, ammetteva ogni responsabilità e, rendendo piena confessione, permetteva di acclarare i fatti ed i ruoli di ognuno.

Cronaca

Questioni di famiglia

Rissa in strada, calci e pugni anche ai carabinieri intervenuti per riportare l’ordine. Arrestati due fratelli, saranno processati per direttissima. Denunciati anche padre e terzo fratello dei fermati

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I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Campi Salentina, sono intervenuti a Novoli, ove era stata segnalata una rissa in strada tra quattro persone.

Giunti sul posto i militari dell’Arma hanno subito intercettato padre e tre figli che erano venuti alle mani, in maniera esagitata, creando non poco disagio alla circolazione stradale.

Vano il tentativo dei carabinieri di sedare la lite tra i quattro.

Nel loro tentativo di dividerli, i militari dell’Arma hanno beccato calci e pugni tanto da necessitare di cure mediche presso l’ospedale di Copertino.

Solo grazie all’arrivo di altre pattuglie i carabinieri sono riusciti a ristabilire l’ordine.

Al termine delle operazioni di identificazione, sono stati tratti in arresto due dei tre fratelli in merito alle lesioni e alla resistenza nei confronti dei due pubblici ufficiali, mentre l’altro fratello ed il padre sono stati denunciati per rissa, insieme agli arrestati.

Terminate le formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce

che conduce le indagini, gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale del capoluogo salentino, in attesa del rito direttissimo.

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Cronaca

Scontro auto-Apecar: taglio profondo alla gola per 34enne

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Grande spavento stamattina sulla provinciale che collega Ugento e Racale.

In corrispondenza di un’area di servizio, attorno alle 10, un violento scontro ha visto il coinvolgimento di un Apecar e di una Renault Clio vecchio modello (a fine articolo le foto).

Il primo mezzo sembra stesse immettendosi sulla provinciale mentre sopraggiungeva l’auto. La dinamica è in fase di ricostruzione.

A bordo del mezzo a tre ruote un 34enne, mentre nella macchina viaggiava un 19enne. Entrambi di Ugento.

Ha avuto la peggio il primo che nell’impatto ha riportato un profondo taglio alla gola. È stato condotto d’urgenza in ospedale. È arrivato a Casarano in ambulanza, in codice rosso. Le ferite riportate sono gravi ma fortunatamente non si teme per la sua vita.

Illeso il più giovane ma sotto choc per l’accaduto.

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Attualità

Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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