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Attualità

San Vito: la Festa di Tricase

Nel centro storico. Anche i consueti appuntamenti con Lu Focu de Santu Vitu e la Sagra Cucuzza e Cadduzzu

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Cresce l’attesa a Tricase per la festa in onore di San Vito Martire, Patrono della città. L’attenzione di cittadini e turisti sarà rivolta all’evento che si concentrerà nella suggestiva cornice del centro storico tricasino tra mercoledì 7 e domenica 11. Il programma religioso si apre con il Triduo di preparazione con Santa Messa, previsto per le giornate di mercoledì 7, giovedì 8 e venerdì  9 presso la Chiesa Madre Natività B.V. Maria. Sabato 10, poi, sempre presso la Chiesa Madre, si celebreranno le Sante Messe alle 7, e alle 10. In serata, in Piazza Pisanelli, il Vescovo Mons. Vito Angiuli presiederà la Santa Messa delle 19,30 e alle 20,30 si potrà assistere alla consegna al Santo Patrono delle chiavi della città da parte del sindaco Antonio Coppola. Intorno alle 20,45, infine, partirà la consueta Processione. Per domenica 11, invece, sono previste tre Sante Messe presso la Chiesa Madre: due in mattinata alle 7,30 e alle 10 ed una alle 18,30. Ad accompagnare le celebrazioni religiose, un ricco programma civile, che vedrà i festeggiamenti entrare nel vivo venerdì 9 con l’evento Focu de Santu Vitu: la Sagra di San Vito, Cucuzza e Cadduzzu (a base di galletti ruspanti e zucchina tricasina. Novità 2013: polpo alla pignata; cocktail  tropicalsalento; spumone; pasticciotto caldo, fruttato; mustaccioli).

Alle 22 Movida Night organizzato dal Movida Club con balli e canti popolari salentini sino all’alba. Direttamente dalla Notte della Taranta il concerto dei Kalàsɔima (the original sound from south of Salento). Durante la serata esibizione dei maestri dell’ A.N.M.B (Associazione Nazionale Maestri di Ballo) settore pizzica,  Manolo Perruccio e Sabrina Cino, primi classificati ai campionati nazionali settore pizzica, autori del libro la pizzica salentina e, da settembre  impegnati, per A.N.M.B, nel tour nazionale per la formazione dei nuovi maestri di pizzica. Da segnalare anche una mostra nelle scuderie di Palazzo Gallone di arte fotografica, pittura, alta moda e artigianato che resterà aperta per tutti i giorni della festa.

La mattinata di sabato 10 si aprirà alle 8,30 con il Concerto Bandistico Città di Monteroni che, dopo il giro per le vie della città, si esibirà alle 10,30 in un matinèe in P.tta G. Codacci Pisanelli e, nuovamente alle 18,30 in Piazza Pisanelli.

La sera, intorno alle 22, al rientro della processione, arriverà il momento più atteso e suggestivo con il lancio dei palloni aerostatici e lo spettacolare incendio del castello, seguito dal concerto di pizzica e musica popolare degli Ionica Aranea.

Anche la giornata di domenica 11 si aprirà al ritmo del Concerto Bandistico che, come venerdì, partirà alle 8,30 e si fermerà alle 10,30 per un matinèe in P.tta G. Codacci Pisanelli bissato dal concerto delle 20,30 in Piazza Pisanelli. Alle 19,30 in piazza Cappuccini, invece, si terrà l’Esposizione cinofila Trofeo San Vito a cura dell’Associazione Manti Bianchi. Dalle 21,30 la Salento Funk Orchestra si esibirà tra Piazza del Popolo. Via Toma e Piazza Cappuccini. Divertimento assicurato quindi, in attesa dei fochi de Santu Vitu, lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte e mezza in zona Donna Maria curato dalla Fireworks Salento di Corsano.


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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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