Attualità
Casarano e i Poli: tanto rumore per nulla
NOTA STONATA. La strumentalizzazione che alcuni docenti fanno dei bambini e delle famiglie, indotte a protestare contro un qualcosa che, alla fine, non ha nessun impatto su di essi…

Ognuno di noi ha il proprio modo di accorgersi del tempo che passa: gli studenti con i quadrimestri che si susseguono e le vacanze estive, i contadini con l’alternarsi fra semina e raccolto e i commercianti con la merce che va dall’estivo, al natalizio sino al primaverile. Anche i Sindaci in fondo hanno i loro parametri ed in questo periodo dell’anno, dopo aver partecipato alla processione del 4 novembre, l’angosciosa pietra miliare autunnale si chiama “riassetto della rete scolastica”.
Io già immagino la faccia del Sindaco Gianni Stefàno quando ha aperto la busta inviatagli dall’Ufficio Scolastico Regionale che gli chiedeva di proporre le misure da adottare per l’anno scolastico futuro: collo alto ed occhi al cielo… ricordando i malesseri ed i mal di pancia che quella stessa lettera gli procurò solo un anno fa, con genitori, alunni e docenti sul piede di guerra; una proposta frutto di un parto travagliato ed alla fine la Regione che si faceva beffe di tutti, prendendo una propria arbitraria decisione. Ed allora il Sindaco Stefàno ha voluto fuggire da quei (simbolici) cani dello scorso anno e per farlo si è andato a rintanare proprio nella tana dei coccodrilli!
Ma andiamo con ordine. La popolazione studentesca casaranese (relativamente alla sola scuola primaria) si aggira intorno alle 2.200 unità. La sua distribuzione, frutto di una miriade di fattori che non possiamo certo affrontare in un articolo, non è però omogenea ma vede 1° e 3° Polo attestarsi intorno alle 600 unità ed il 2° Polo superare abbondantemente le 1.000.
Il contenimento della spesa pubblica mette dei paletti alle autonomie per cui, per rimanere “indipendenti” (e cioè con un proprio Dirigente ed un proprio segretario amministrativo) ogni Polo deve contare almeno 600 studenti (per ora, perché è già “consigliata” quota 900 e non è escluso che tale soglia diventi tassativa). È intuitivo che questo fatto comporti che, mentre il 2° Polo può impiegare tutte le proprie energie alla formazione didattica dei suoi alunni (com’è giusto e consigliabile che sia), 1° e 3° Polo devono invece spendere buona parte delle proprie risorse a “convincere” gli studenti ad iscriversi presso di loro, per mantenere almeno quella quota che ne garantisce l’esistenza stessa. Lo scorso anno il Sindaco, non ancora scottatosi con la bollente “pentola” della scuola, prese la decisione non solo più saggia ma quella semplicemente più intelligente: accorpare 1° e 3° Polo lasciandone solo due che avrebbero avuto più di 1.000 iscritti, con la possibilità per entrambe di pensare allo studio e non al marketing. Apriti cielo! Il 1° Polo di via Ruffano (che un Dirigente nemmeno lo aveva per via del fatto che l’anno prima a 600 non era arrivato) scese in piazza con striscioni e fiaccolate a difendere non si sa bene cosa visto che, per alunni e famiglie, non sarebbe cambiato praticamente nulla in quanto qualunque accorpamento non prevede certo la chiusura degli edifici e quindi nessun disagio e nessuna necessità per alunni e famiglie di cambiare abitudini o edificio scolastico e nemmeno la maestra. Il Sindaco però tenne ferma la barra di comando ed uscì con la proposta dei 2 soli Poli.
Dovete sapere che tutto questo accapigliarsi, agitarsi e manifestare, è un bell’esercizio democratico ma non serve praticamente a nulla perché la proposta avanzata a livello comunale, qualunque essa sia, non è vincolante per la Regione che infatti lo scorso anno negò l’accorpamento proposto e disse al Sindaco: “arrangiati su come fare a mantenere i numeri ma i Poli rimangono tre”.
Caro Sindaco, accetti un consiglio spassionato: la soluzione più ovvia e naturale non è quella di spostare bambini come i cambi di pacco che fa Flavio Insinna in tv, ma semplicemente quella di riproporre due soli Poli; la Regione quest’anno magari le risponderà diversamente (anche perché alcune “eminenze grigie” sono state nel frattempo poste in pensione). Io lo so che i sindacati degli insegnanti si sono opposti a questo, minacciandola con lo spauracchio della perdita dei posti di lavoro ma, lei è un commercialista e lo sa meglio di me che nessuno perderà il posto di lavoro… quello è accaduto per davvero agli operai della Filanto! In questo caso invece, il Dirigente, il Segretario e gli eventuali docenti in esubero, invece che lavorare a Casarano, andrebbero a Matino o giù di lì.
L’unica cosa fastidiosamente dissonante (indipendentemente dal Polo che manifesta) è la strumentalizzazione che proprio alcuni docenti generalmente fanno dei bambini e delle loro famiglie, indotte a protestare platealmente contro un qualcosa che, alla fine, non ha nessun impatto su di essi se non quello di andare una volta l’anno in una segreteria piuttosto che in un’altra.
Antonio Memmi
Attualità
Cimitero di Tuglie, scoppia la polemica
Il consigliere Lorenzo Longo attacca l’amministrazione sull’ampliamento. Dopo il Consiglio Comunale il Movimento 5 Stelle denuncia: «Gravissimo l’atteggiamento del Segretario». La sindaca Silvia Romano: «Riflessioni da Azzeccacarbugli. Il Segretario ha solo rimarcato la contraddittorietà delle affermazioni del consigliere»

di Giuseppe Cerfeda
Dopo il consiglio comunale infuocato del 4 aprile scorso e il comizio in Piazza Garibaldi, il Movimento 5 Stelle e il gruppo consiliare Viviamo Tuglie denunciano «quanto accaduto nell’ultima assise», con particolare riferimento alla vicenda del cimitero comunale.
«Durante la discussione sull’ampliamento del cimitero», ha spiegato il capogruppo del M5S, Lorenzo Longo, «abbiamo segnalato che il nuovo campo di inumazione è stato realizzato a soli 20-25 metri dalle abitazioni, contrariamente ai pareri espressi dall’ASL sia nel 2013 che nel 2016, in cui si imponeva una distanza minima di 50 metri dal centro abitato. Ci siamo limitati a chiedere la verifica della legittimità delle delibere approvate, ma il Segretario comunale, invece di mantenere un atteggiamento tecnico e super partes, si è inspiegabilmente alterato, arrivando a pronunciare una frase tanto sconcertante quanto grave: “Ah, quindi state cercando di coprire qualcuno?”».
«Una frase», continua Longo, «che ci ha profondamente colpiti e che riteniamo del tutto inaccettabile. Non solo perché infondata ma soprattutto, perché detta da chi dovrebbe garantire il corretto svolgimento dei lavori consiliari in maniera neutrale e istituzionale. Siamo stati offesi e delegittimati davanti all’intero consiglio comunale e alla cittadinanza, e per questo motivo ci vediamo costretti a scrivere formalmente alle autorità preposte per segnalare quanto accaduto e chiedere verifiche approfondite su tutta la vicenda».
Nel corso del comizio pubblico in Piazza Garibaldi, il consigliere regionale del M5S, Cristian Casili ha inoltre evidenziato «gravi responsabilità dell’amministrazione comunale in merito al Piano Generale di Bonifica», sottolineando come il Comune non abbia «adottato gli atti necessari per richiedere l’esclusione delle particelle non servite dal tributo 630. Una grave mancanza che ha comportato, per molti cittadini, l’obbligo di pagare un contributo ingiusto, a differenza di quanto già ottenuto da altri Comuni della provincia di Lecce».
«Da mesi denunciamo l’inerzia del Comune su questo fronte», hanno concluso i consiglieri del gruppo ViviAmo Tuglie, «e non accettiamo che si provi ancora a scaricare la responsabilità sul Movimento 5 Stelle Regionale. La verità è che l’amministrazione, dal 2012 a oggi, non ha mai fatto nulla di concreto, e oggi i cittadini ne pagano le conseguenze».
Il Gruppo Consiliare insieme al Consigliere regionale Casili annunciano nuove iniziative nelle prossime settimane e garantiscono che non abbasseranno la guardia: «Continueremo a fare opposizione seria e costruttiva, senza sconti a nessuno. Dalla parte dei cittadini, sempre».
LA SINDACA: «COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI»
Da noi sollecitata non tarda ad arrivare la replica della sindaca Silvia Romano.
«Longo non perde l’abitudine di inciampare, e farsi male, sulla realtà dei fatti», attacca la prima cittadina, «ancora una volta cade nelle sue riflessioni da “Azzecagarbugli” scagliate contro l’amministrazione comunale».
La sindaca passa poi ad elencare la sua versione dei fatti: «All’inizio della seduta del consiglio comunale del 4 aprile esordisce con la pretestuosa ed infondata denuncia di una fantasiosa illegittimità della convocazione della seduta consiliare in quanto effettuata, a suo dire, oltre il limite massimo di tre mesi, invocando una norma del Tuel che nulla c’entrava con la sua accusa. Forse turbato e risentito dalla figuraccia appena rimediata, non contento, con la sua tipica teatralità da novecentesco avanspettacolo, pronuncia in sede di consiglio: la cosa più grave è che il campo di inumazione è stato realizzato dentro una fascia di rispetto cimiteriale, violando il limite dei 50 metri dal centro abitato! Poi invita il segretario comunale a verificare la legittimità degli atti».
«Il segretario fa notare che la sua affermazione conteneva una contraddizione in termini», prosegue la sindaca, «poiché i campi di inumazione stanno all’interno dell’area cimiteriale, mentre la fascia di rispetto è sempre esterna al cimitero determinando un vincolo di inedificabilità assoluta».
«Longo», prosegue non risparmiando un certo sarcasmo, «in stato confusionale, riafferma: “il campo di inumazione sta attaccato ai terreni ed alle case di privati”, facendo intendere che ci potessero essere costruzioni all’interno della fascia di rispetto di contorno al cimitero, con possibile violazione di legge. Invita, ulteriormente, invocando il buon senso, il segretario a mettersi “nei panni di chi abita lì”, virando su un piano diverso dalla legalità. A tali illazioni il segretario chiede: “Ah quindi sta cercando di coprire, forse, qualche…”. In tal modo il segretario con fermezza rimarca la contraddittorietà delle affermazioni del consigliere Longo e, soprattutto, la prevalenza dell’interesse pubblico alla realizzazione del campo di inumazione rispetto ad eventuali interessi di privati».
Secondo la sindaca Romano «il consigliere Longo trafitto da tutti si perde nelle sue infinite contraddizioni di natura politica e giuridica. In un suo post parla di una “distanza del campo di inumazione a soli 20 – 25 metri dalle abitazioni”, dichiarazione mai pronunciata durante la seduta del consiglio comunale! Altra confusione derivante da una scarsa conoscenza dell’aritmetica e della geometria».
«Delle due l’una», tira le somme, «chi dice bugie? Stiano attenti i cittadini delle acrobazie di verità del consigliere Longo e dalle sue pretese di ergersi sempre a mo’ di paladino della verità».
«A questo punto», conclude Silvia Romano, «non ci resta che invitare tutti i cittadini, qualora ce ne fosse ancora bisogno, a leggere il resoconto della registrazione riguardante l’argomento».
Attualità
Poste finalmente pronte a ricostruire la sede centrale di Tricase
Un anno dopo la bomba, la comunicazione al sindaco De Donno: “Terminate le operazioni propedeutiche. I lavori richiederanno cento giorni”

di Lor. Zito
Il prossimo giovedì sarà trascorso un intero anno dal furto con esplosione messo in atto presso l’ufficio postale centrale di Tricase, in piazza Cappuccini.
Da allora, quasi 365 giorni dopo, l’edificio appare ancora transennato e pericolante, ed i lavori per il suo recupero non sono partiti.
Abbiamo sollecitato Poste Italiane, richiedendo informazioni a riguardo. Informazioni che la cittadinanza, a sua volta, reclama a gran voce (anche bussando alla porta della nostra Redazione), nella spasmodica attesa di un ritorno alla normalità.
La scorsa estate su piazza Cappuccini, proprio alle spalle della sede oggetto di furto, Poste Italiane ha collocato un container mobile, quale sede temporanea utile a garantire la continuità del servizio dopo il danno patito.
Va da sé che, sino al ritorno in funzione dell’edificio originario, si tratta di una soluzione tampone, che spesso porta in dote disagi per l’utenza che vi si interfaccia.
E’ il sindaco di Tricase Antonio De Donno a restituirci informazioni sugli sviluppi in corso, alla luce di una comunicazione in queste ore giuntagli direttamente dal direttore della filiale: anche da Palazzo Gallone erano pervenute sollecitazioni sul tema.
“Poste Italiane ci ha comunicato la conclusione delle procedure propedeutiche all’avvio dei lavori, scusandosi per la loro procrastinazione“, spiega il primo cittadino. “Il ritardo, ci viene spiegato, è dovuto al fatto che le attività di verifica statica dell’edificio da recuperare sono state complesse e delicate, ed hanno richiesto molto tempo“.
“Non c’è ancora una data certa per la riapertura della sede“, aggiunge De Donno, “ma Poste Italiane ci ha indicato la durata prevista per l’intervento: dal giorno del loro inizio, i lavori richiederanno circa cento giorni per essere portati a termine“.
Non viene specificata una data di apertura del cantiere. Alla luce di quanto sin qui descritto, è lecito attendersela a stretto giro.
Attualità
A Salve un Parco Geologico dalla bonifica di una discarica
Il sindaco Francesco Villanova e l’assessore Francesco De Giorgi: “UN progetto che rende orgoglioso l’intero territorio”

di Lorenzo Zito
Una grande festa oggi a Salve per l’inaugurazione del Parco Geologico in località Spiggiani.
Una nuova area destinata alla convivialità, in un luogo che per anni è stato destinato a discarica e di cui oggi la comunità si riappropria.
Alla presenza delle forze dell’ordine, delle scuole del territorio e del Vescovo mons. Vito Angiuli, il sindaco Francesco Villanova, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, ha tagliato il nastro di questa grande opera che ha visto l’investimento 3,8 milioni di euro, con l’impiego di fondi comunitari.
Qui in località Spiggiani negli anni ’80 aveva luogo una delle discariche individuate, in quegli anni, per legge.
Al suo posto, a margine di un minuzioso percorso di bonifica, sorge ora uno spazio didattico di alto profilo sociale, culturale ed ambientale.
Un valore inestimabile, sottolineato anche dagli interventi del consigliere regionale Paolo Pagliaro e dal geologo Stefano Margiotta, che ha rimarcato il peso scientifico-didattico del parco.
Un luogo la cui storia i visitatori possono ripercorrere, grazie ad una postazione dedicata che permette di godere della sua ricostruzione in 3D.
Il sindaco Francesco Villanova, affiancato dall’assessore Francesco De Giorgi che ha parlato di “progetto che rende orgoglioso l’intero territorio“, ha celebrato questa giornata così: “Oggi è un grande giorno per Salve e per il Capo di Leuca. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo, a partire dall’amministrazione che mi onoro di guidare e rappresentare. Grazie al lavoro di squadra che dal primo giorno è stato operato, obiettivi come questo possono essere portati a termine”.
Il vicesindaco Giovanni Lecci ha aggiunto: “Con orgoglio possiamo dire che in questi giorni concluderemo un altro intervento presentato in campagna elettorale ed introdotto nelle nostre linee programmatiche: il campo sportivo comunale “Francesco Ciullo”, su cui è stato realizzato un nuovo manto erboso, verrà inaugurato a maggio. Sarà poi la volta anche del palazzetto dello Sport”.
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