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Sport

C’era una volta il calcio: così perdono tutti

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Capitolo primo. Salerno, Stadio “Arechi”, 10 novembre 2013. Si gioca il campionato di Lega Pro, quella che un tempo era l’infernale Serie C, dove “iniziava a vedersi un po’ di calcio vero”, dove gli ultras erano liberi di accendere un fumogeno e di esporre uno striscione, dove la gente riempiva gli stadi nelle gelide e ventose domeniche autunnali e invernali. Oggi, niente di tutto ciò. Gli spalti vuoti danno tristezza, le curve non cantano più e quando lo fanno i loro cori sono ormai freddi e quasi afoni. Andare allo stadio è proibito! Ai Nocera “boys” non è consentito di guardare dal vivo il derby con la Salernitana, “per motivi di ordine pubblico”. Il resto lo conoscono tutti: chi ha acceso la tv in questi venti giorni ne avrà sentito parlare. I calciatori (professionisti!!!) della Nocerina, forse costretti da minacce di ultras o forse mossi dallo spirito di solidarietà nei confronti dei propri supporters assenti, scelgono la strada meno dignitosa per sospendere il match: entrano in campo e nei primissimi minuti di gioco esauriscono tutti e tre i cambi a disposizione (forse per la prima volta nella storia). Quindi inscenano una serie di improbabili infortuni, malori improvvisi, infarti, contusioni dopo scontri col nulla, che portano l’arbitro a decretare la fine delle ostilità: tutti a casa, 3-0 a tavolino per i granata padroni di casa e… figura meschina del nostro calcio! Non ci è dato sapere quale sia stata la causa di questo gesto sicuramente poco esemplare, resta il fatto che il normale svolgimento della gara non si è verificato e questo già di per sé non mette allegria. In più, dai professionisti ci si aspetterebbe un comportamento diverso, nel rispetto di tutto il mondo del calcio. Non sta a noi giudicare la passione e il modo di manifestare l’attaccamento verso la squadra da parte della tifoseria e viceversa, ma è fuori di dubbio che episodi come quello di tre settimane addietro non dovrebbero andare in scena. Il calcio italiano torna vergognosamente a far parlare di sé. E all’estero intanto se la ridono. Si ride di noi come si rideva per Stanlio e Ollio. È poco credibile la tesi che vedrebbe i calciatori nocerini aver preso l’iniziativa, ma se così fosse stiamo parlando di un vero e proprio suicidio del pallone. La Nocerina è infatti ultima in classifica dopo un terzo di stagione già andato via, in un “campionato farsa”: con l’unione della Prima e Seconda Divisione di Lega Pro prevista per il prossimo anno, infatti, le retrocessioni dalla Prima alla Seconda saranno solamente virtuali, fittizie. La Nocerina non aveva nulla da perdere! Non è irrilevante il pericolo che corre un calciatore professionista nel caso in cui venga a galla un ipotetico misfatto organizzato. E consideriamo che nella ex Serie C lo stipendio è bastevole ad assicurare una vita serena post-carriera, ma non ai livelli delle prime due categorie: terminare la carriera troppo presto a causa di un’eventuale squalifica non è certamente auspicabile, come non lo è incorrere in una salata multa. Per non parlare, altresì, dell’instabilità in cui si trova un calciatore della Lega Pro oggi: molta gente è costretta a scendere di due o più categorie, finendo nel dilettantismo, dopo una stagione fallimentare, è un dato di fatto. Tutte condizioni, queste, che avvalorano l’altra tesi, quella che sostiene che in realtà a spingere i ragazzi rossoneri ad abbandonare il campo non sia stata la voglia matta di essere solidali con i tifosi… ma questo non ci riguarda. Su questo si esprimeranno nei prossimi giorni o mesi o anni la giustizia sportiva e quella ordinaria. Capitolo secondo. Dopo due settimane dall’accaduto, allo Stadio “San Francesco” di Nocera Inferiore, va in onda la partita Nocerina-Lecce. Anzi no. Questa volta addirittura la partita non si gioca, lo si sa già cinque giorni prima. Il motivo è sempre lo stesso, lo stabilisce il Prefetto: sicurezza e ordine pubblico. Piove sul bagnato, perché non consentire a due squadre di affrontarsi significa partire prevenuti (e non “prevenire gli scontri fra tifoserie”…). Non vince nessuno, nemmeno un pareggio, perché non si gioca proprio, perdono tutti. Calcisticamente parlando, il nostro Lecce non esce avvantaggio dall’ultima decisione. Rinviare la partita significherà interrompere una striscia di incontri in cui i giallorossi sembravano essere tornati “grandi”; rigiocarla infrasettimanalmente magari in un periodo cruciale della stagione è penalizzante dal punto di vista fisico-mentale. E non si giocherà in Campania nemmeno il derby Paganese-Nocerina del primo dicembre. Se questo è calcio, giocatelo voi…! Un gravissimo atto antiprofessionale e non edificante sta sollevando un polverone che sta coinvolgendo inevitabilmente diverse compagini. Capitolo terzo (ma solo per far capire a tutti che non c’è davvero fine al peggio). Quindici ultras nocerini sono stati appena arrestati per fatti relativi al mese di agosto. Tutta Nocera è finita nell’occhio del ciclone mediatico-sportivo con ripercussioni gravi anche su chi davvero non c’entra nulla con tutto ciò: i ragazzi del settore giovanile. È notizia di pochi giorni fa che cinque giovani Allievi nocerini, che avevano solo la colpa di indossare la divisa della propria squadra, sono stati aggrediti da un folto gruppo di quasi coetanei in un bar di Salerno. Vi lascio commentare… I calciatori, le autorità competenti, gli ultras, la scarsa tutela, i dirigenti delle società: di chi è la colpa? Non vogliamo scaricarla su qualcuno, anche perché in questo marasma non ne saremmo capaci. Ci rimane una sola domanda: quando, in Italia, torneremo a parlare di… calcio giocato?

Stefano Verri

Casarano

C come Casarano

Che festa in città! I tifosi possono finalmente esultare per il tanto agognato ritorno tra i professionisti

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È arrivato anche il conforto della matematica: il Casarano vince il difficilissimo girone H della serie D e corona il sogno del salto di categoria Con il tanto agognato, ritorno tra i professionisti.

dal nostro inviato Giuseppe Lagna

CASARANO-FIDELIS ANDRIA 4-0

Reti: pt 41′ Cajazzo; st 12′ Morales, 40′ Perez, 45′ Cerutti

È fatta! Il Casarano Calcio a distanza di ventisette anni ritorna in serie C, oggi Lega Pro.

Battendo la Fidelis Andria per quattro a zero, ha ottenuto la certezza matematica della promozione con due giornate d’anticipo.

La principale rivale in campionato, la Nocerina, è seconda a sette punti di distacco, quando le Serpi dovranno ancora giocare a Gravina e in casa contro l’Ischia.

Al triplice fischio il Capozza si è trasformato
nel paradiso della felicità, con calciatori, tecnici e dirigenti sotto la curva Nord e gli altri settori (in testa il presidente Antonio Filograna Sergio) a ricevere l’abbraccio e il plauso dei cinquemila spettatori presenti sugli spalti.

Simbolicamente compare anche uno splendido sole, dopo i novanta minuti trascorsi sotto il cielo carico di sabbia e con i riflettori accesi.

Circa un’ora dopo, finalmente guadagnata la sala stampa, prendono la parola il presidente Antonio Filograna Sergio, il tecnico Vito Di Bari, il direttore generale Fulvio Navone e il direttore sportivo Antonio Obbiettivo.

Unanimemente concordi nel definire la vittoria del campionato frutto di un grande lavoro di gruppo, dove tutte le componenti hanno marciato compatte, compiendo ognuna il proprio dovere.

La svolta vincente è stata individuata nel cambio di panchina a dicembre, avendo affidato l’incarico ad in allenatore giovane, capace e ambizioso.

Ne ha tratto vantaggio l’intera rosa, ampia, ma bisognosa del giusto impeto tecnico-tattico e agonistico.

La città di Casarano è in festa, mentre già si preannuncia l’apoteosi nell’ultima gara interna il 4 maggio, con le dovute coreografie in segreta preparazione.

Video della festa in città sulla nostra pagina Instagram: clicca qui

 

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Sport

Torre San Giovanni: la nuova impresa dell’uomo dei record

Bruno Danovaro, da oltre trent’anni ai vertici mondiali dello sport professionistico tra pesistica ed arti marziali e detentore di diversi record mondiali, ha spinto sopra la testa due enormi manubri da oltre 104 kg cadauno

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Bruno Danovaro, conosciuto come l’uomo dei record: da oltre trent’anni ai vertici mondiali dello sport professionistico tra pesistica ed arti marziali.

Ha infranto diversi record mondiali nella pesistica tutt’ora imbattuti; da 119 matches è imbattuto nelle arti marziali ed è pluricampione del mondo in carica nella categoria -90 kg pro.

Poliedrico campione, con incursioni nel rugby, calcio storico,  football americano, rodeo (montando tori), corse a piedi sui 10 km, gare in bicicletta specialità Gravel, tutte ufficiali.

Il campione, in attesa di giocare la partita perfetta a football americano, nel ruolo di Quarterback, si sta allenando intensamente nell’amato Salento.

Tra allenamenti e visite enogastronomiche, ha stupito tutti in un luogo a lui caro, Torre San Giovanni, dove ha spinto sopra la testa due enormi manubri da oltre 104 kg cadauno, infrangendo l’ennesimo record.

A dimostrazione dello stato di forma del super campione le parole dei medici, tra cui il suo capo staff medico, Dottore Michele Bianchi primario di cardiologia e sport a Milano che lo definisce «capace di stupire la medicina in continuazione grazie alle sue incredibili prestazioni, frutto anche di una vita sana e pulita».

Il campione già in passato si era allenato in Salento per preparare i mondiali di Karate Kyokushinkay (karate a contatto pieno), in virtù di un legame forte con la nostra terra che il campione ama sottolineare.

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Lecce

10 piccoli tennisti conquistano il titolo di campioni regionali

Il successo giunge nell’ambito della “Coppa delle Province 2025”, la manifestazione FITP riservata a bambini e bambine degli anni 2015, 2016 e 2017….

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La rappresentativa della Provincia di Lecce centra l’obiettivo!

I piccoli tennisti Under 10, sotto la guida del Capitano Antonio Scala (tecnico nazionale e Fiduciario provinciale FITP) e del suo vice, Mino Leone, conquistano il titolo di Campioni regionali, battendo la squadra provinciale del Brindisi per 8 a 1, dopo aver già superato Bari e Foggia per 7 a 2.

Il successo giunge nell’ambito della “Coppa delle Province 2025“, la manifestazione FITP riservata a bambini e bambine degli anni 2015, 2016 e 2017.

In una domenica delle Palme assolata, i 14 giovani tennisti leccesi, in casa presso la Salento tennis, si aggiudicano il primo posto regionale per la prima volta nella storia. L’anno scorso arrivarono secondi.

Ora l’appuntamento è per il prossimo 26 e 27 Aprile, a Catania, dove affronteranno la fase di “Macroarea Sud Italia“, incontrando le migliori rappresentative dei coetanei del Sud, sfidandosi per accedere alla fase nazionale.

Come fiduciario e capitano in primis”, afferma Scala,  “devo ringraziare tutti i maestri di questi meravigliosi bambini per il lavoro che svolgono ogni giorno. Grazie a loro posso selezionare i migliori della provincia e costruire una squadra con la S maiuscola.

Quest’anno sapevamo di essere una delle migliori formazioni ed il campo ha dimostrato il nostro valore. Sono bambini che si divertono, soffrono e gioiscono per i loro compagni anche se sono fuori dal campo ed, oggi, ognuno di loro ha contribuito a questo traguardo. Adesso proveremo a dire la nostra anche nella fase di Macroarea e chissà, sognare non costa nulla, magari raggiungere le Final eight nazionali!“.

Della rappresentativa leccese fanno parte: Bono Francesca, Cannoletta Livia, Conte Emma, Indraccolo Enea, Lagioia Raffaele, Mancino Melissa, Mauro Davide, Meledí Denise, Portaluri Nicolò, Quarta Filippo, Rizzo Lorenzo, Seclì Nicolò, Zanon Nicole, Zappatore Francesco.

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