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Copertino

Copertino e il bluff delle telecamere

Rapine nel centro storico: gli inquirenti non possono usufruire delle registrazioni delle videocamere installate lungo la via, perché inattive

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I fatti di cronaca verificatisi negli ultimi giorni hanno riacceso un campanello d’allarme, riportando la memoria indietro nel tempo, quando Copertino balzava solo agli onori della cronaca nera. L’aumento esponenziale di rapine, incendi, furti e microcriminalità diffusa, hanno tolto la serenità ai copertinesi. Ciò che però fa riflettere e che desta particolare apprensione è il fatto che, come non mai, viene colpito il centro storico, il cuore del paese, quasi come un atto dimostrativo, una prova di forza, quasi come se i malviventi volessero dimostrare la loro spregiudicatezza. Nel particolare, fa scalpore il fatto che, a distanza di quindici giorni, si sono verificati due furti con le stesse modalità ai danni di una tabaccheria di via Margherita di Savoia, in pieno centro storico. Ciò che lascia ancora più perplessi è il fatto che gli inquirenti non possono usufruire delle registrazioni contenute nelle videocamere installate lungo la via, perché ancora inattive, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dei commercianti e dei residenti della zona. Va detto, per dovere di cronaca, che appena un anno fa l’amministrazione guidata da Giuseppe Rosafio aveva provveduto, a seguito di apposito bando di gara per la riqualificazione dell’asse viario che attraversa il centro storico, all’installazione di quattro telecamere professionali ad alta risoluzione. Ebbene, a dispetto di un onere complessivo dei lavori di quasi 350mila euro, queste telecamere non sono mai entrate in funzione. Ed è quanto denuncia il movimento politico-culturale Alba Nuova tramite il consigliere Laura Alemanno: “È da tempo che parliamo di rivalorizzare il centro storico, cittadini e associazioni si sono uniti per sollecitare l’amministrazione in questo senso. Convegni, incontri e promesse, solo promesse e qualche segnale di traffico invertito, niente più. Infatti, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ciò che però è divenuto paradossale è che non solo non si faccia nulla per migliorare le condizioni di vita dei copertinesi e del loro centro antico, ma che quei pochi interventi che vengono posti in essere, si scoprono essere solo un grande bluff! Perché se un anno fa un filo di speranza l’avevamo avuto con l’installazione di telecamere di sicurezza, oggi possiamo affermare con certezza che quell’operazione è stata solo mediatica, l’ennesimo tentativo di gettare fumo negli occhi dei copertinesi. Infatti, le stesse telecamere pagate con i soldi di tutti e installate, in realtà non funzionano! Perché? Cos’è successo nel frattempo? Non possono essere addotte giustificazioni di sorta in merito a ciò e perciò respingiamo sin da ora al mittente ogni becero tentativo di farlo. Le critiche della Alemanno, che accusa l’amministrazione comunale di “indifferenza intollerabile”, non finiscono qui. Nella lente di ingrandimento dell’esponente di Alba Nuova finisce anche la “certificata abilità dell’amministrazione Rosafio di perdere finanziamenti. Infatti negli archivi comunali non vi è traccia di alcun tentativo di partecipazione al Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo Obiettivo Convergenza 2007-2013”, con il risultato che ben 150mila euro sono stati finanziati ai comuni limitrofi di Carmiano e Monteroni per l’installazione di telecamere per la videosorveglianza di zona commerciale, centro storico, zona mercatale, zona Pip, centro abitato e parco pubblico. “Esprimo tutta la mia solidarietà alla titolare della tabaccheria”, conclude la Alemanno, “che a distanza di pochi giorni è stata colpita così duramente e mi auguro che il Sindaco esprima con gesti concreti la vicinanza a questi suoi concittadini”.


Massimo Alligri

Attualità

Medici salentini contro l’autonomia differenziata

Il presidente dell’OMCeO di Lecce Donato De Giorgi: «La scarsezza di risorse, vera causa di tempi di attesa vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, soprattutto, ai cittadini»

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«Si rimane basiti da alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale, secondo cui per risolvere le emergenze, che alcune Strutture stanno vivendo nel nostro territorio in maniera drammatica, sia necessario non solo “una più efficace organizzazione delle risorse umane”, ma anche “la necessità che alcuni Direttori di Unità Operative abbandonino la scrivania e diano una mano concreta”. Oltre a grossolane inesattezze riguardanti l’attività del presidio ospedaliero di Gallipoli, che avrebbe “sale operatorie inattive da mesi”, le dichiarazioni puntano il dito nella direzione sbagliata».

È lo sfogo di Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Lecce.

«In realtà», tuona il dott. De Giorgi, «solo la straordinaria attività di tutti i medici e del Personale Sanitario ha consentito di far sopravvivere il SSN nel nostro territorio (come, del resto, conferma l’84,1% degli Italiani, secondo l’ultimo sondaggio Censis)».

Poi la sottolineatura: «Quando si afferma “tutti i Medici” ci si riferisce proprio a tutti: i MMG, i pediatri, gli specialisti territoriali, i medici del pronto soccorso, 118, continuità assistenziale, ospedalieri, direttori di U.O., medici del servizio pubblico, privati, convenzionati, ecc.».

«Solo il loro lavoro continuo, il loro impegno instancabile, la loro professionalità competente, la loro azione silenziosa in situazioni difficili di gravissimo disagio», insiste il presidente provinciale dell’OMCeO, «rappresenta lo straordinario e insostituibile riferimento per affermare la centralità della salute come diritto di tutti».

In questi giorni chi gestisce e chi amministra la salute nel nostro territorio avendo l’impegno di ridefinire ruoli, accorpamenti in situazioni ospedaliere periferiche e la decisiva riorganizzazione del territorio, ha sempre poco (o nessuno) spazio per allargare le risorse umane (assunzioni) e fornire ai professionisti motivazioni forti.

Secondo Donato De Giorgi: «La scarsezza di tali risorse, vera e decisiva causa dei tempi di attesa inaccettabilmente e vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà soprattutto il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, ciò che più conta, ai cittadini».

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Attualità

Bonus Facciate: in 13 andranno a processo

Gli imprenditori salentini coinvolti. Avrebbero beneficiato dei bonus erogati senza effettuare i lavori. Le accuse sono: associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio. Il processo si terrà il prossimo 7 ottobre

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La Procura ha inviato a 13 imprenditori salentini, un decreto che dispone il giudizio immediato nell’ambito del procedimento della maxi-frode nell’ambito dei Bonus Facciate, su cui erano scattati gli arresti a febbraio.

Il processo si terrà il prossimo 7 ottobre, ma gli imputati, per cui il pm Simona Rizzo conferma l’evidenza della prova, possono chiedere di essere ammessi a riti alternativi.

Gli imprenditori sono: Marcello Monsellato, 47 anni, di Presicce-Acquarica; Andrea D’Ospina, 44 anni, di Racale; Massimo Giannelli, 50 anni, di Racale; Alessio Greco, 29 anni, di Castrignano del Capo; Donato Lezzi, 40 anni, di Copertino; Giacinto Maffei, 51 anni, di Solofra (Avellino); Andrea Marotta, 47 anni, di Gallipoli; Michele Romano, 53 anni, di Castrignano del Capo; Luigi Rossetti, 49 anni, di Melissano; Monica Sansò, 49 anni, di Racale; Celestino Andrea Scarlino, 37 anni, di Melissano; Michele Scognamiglio, 40 anni, di Napoli; Antonio Talema, 24 anni, di Racale.

LE INDAGINI

Le indagini sono state condotte dai finanzieri di Lecce. 71 le persone coinvolte, secondo l’accusa la gran parte dei quali beneficiari dei bonus erogati senza effettuare i lavori.

Le ipotesi di reato elevate sono a vario titolo: associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio.

Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati documentati lavori mai eseguiti per percepire i bonus statali.

I capitali sarebbero stati reinvestiti all’estero, per lo più in Lituania, per poi rientrare in Italia attraverso varie forme.

Le difese sono sostenute anche dagli avvocati Francesco Fasano, Luigi e Roberto Rella, Flavio Fasano, Giacinto Mastroleo, Raffaele Benfatto, Giorgio e Silvio Caroli, Giancarlo Zompì, Antonio Manco, Giuseppe Fersini.

COME FUNZIONAVA

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti era stato messo in piedi un vero e proprio sistema.

Al sarebbe stato il seguente: al vertice Marcello Monsellato, di Presicce-Acquarica, titolare di uno studio di consulenza, esperto nei meccanismi di funzionamento del circuito bancario, finanziario e fiscale.

Per raggiungere lo scopo sarebbero state reclutate persone, per lo più nullatenenti, alcune con precedenti, affinché mettessero a disposizione la propria identità digitale, tramite Spid, e dichiarassero di aver effettuato lavori di restauro delle facciate delle abitazioni.

Solo nel Salento sarebbro stati mossi capitali per circa 20 milioni di euro. Agli inquirenti risultano andati all’incasso  4 milioni ora sottoposti a sequestro.

I capitali erano girati in conti correnti aperti all’estero, soprattutto in Lituania (dove è partita la segnalazione) ed anche nel Regno Unito (Londra) e in Cina.

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Possibilità di lavoro nel Salento

Settore delle telecomunicazioni e nei prossimi giorni si terrà un doppio recruiting day. Il 24° Report settimanale dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia

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Si cerca personale nel settore delle telecomunicazioni e nei prossimi giorni si terrà un doppio recruiting day

Il primo in calendario, giovedì 11 luglio dalle 14,30 alle 16,30, presso il CPI di Lecce in viale Giovanni Paolo II, è volto alla selezione di cento addetti call center inbound per “Synergie Italia S.p.A.” (per candidarsi, rispondere all’offerta 9302/2024 su Lavoro Per Te).

Il secondo, in programma il 25 luglio alla stessa ora e nello stesso Cpi di Lecce, punta a selezionare candidati per “Konecta Italia S.p.a”, che punta a formare 20 addetti call center front end e back office per la sede Comdata di Lecce, offrendo tirocini formativi con orario lavorativo settimanale di 30 ore e indennità prevista pari ad euro 700. Al termine del periodo formativo si valuterà inquadramento a lungo termine, anche mediante apprendistato (per candidarsi, si può rispondere su lavoroperte.regione.puglia.it all’offerta 9530/2024).

Intanto, dal 22 luglio al 2 agosto, si potranno inviare le candidature per l’avviso per la selezione di un operatore di amministrazione a tempo indeterminato e pieno presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Lecce.

La selezione è riservata alle persone con disabilità, ex art.1 L. 68/1999, iscritte negli elenchi dell’Ufficio Collocamento Mirato Disabili di Lecce, con l’eccezione dei disabili di natura psichica, avviabili solo mediante apposita convenzione. La risorsa selezionata lavorerà presso l’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti “Eduardo Caianiello” (ISASI – CNR) situato al Campus Universitario di via Monteroni a Lecce.

Per ulteriori informazioni e moduli di domanda, consultare l’avviso pubblico.

IL REPORT SETTIMANALE

Nel 24° Report settimanale dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia, sono disponibili in totale 955 posizioni lavorative per 265 annunci di lavoro.

Il comparto del turismo e della ristorazione offre 98 annunci per un totale di 290 posizioni aperte.

Segue il settore dell’agricoltura, agroalimentare e ambientale per cui si ricercano 159 lavoratori, i quali possono candidarsi a molte delle offerte disponibili anche presso lo sportello anti caporalato ARPAL Puglia – CPI Nardò, attivo alla foresteria Boncuri dal lunedì al venerdì, dalle 08:30 alle 12:30.

Il settore del commercio ne offre 20, quello amministrativo e informatico ne registra 18.

Nel settore della sanità e dei servizi alla persona si ricercano 30 lavoratori, mentre nel settore delle telecomunicazioni si contano 150 posizioni disponibili.

Nel settore trasporti e riparazione dei veicoli ci sono 29 opportunità mentre il settore edile conta 136 posizioni aperte.

Il comparto Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero (Tac) conta 50 posti vacanti.

L’industria del legno ha 7 posizioni aperte per falegnami e mobilieri, in aziende di arredamento del territorio e per allestimenti di cantieri civili e navali.

Il settore metalmeccanico offre 41 posizioni, mentre il settore bellezza e benessere ne ha 2. Si contano otto annunci per 17 posizioni aperte destinate a persone con disabilità e una posizione disponibile per le categorie protette.

Infine, la sezione dei tirocini presenta 18 opportunità.

Numerose le occasioni di lavoro e formazione, oltre i confini nazionali, provenienti dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it

e sono diffuse anche sulla pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego. Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER CONSULTARE INTEGRALMENTE IL 24 REPORT DEL LAVORO DI ARPAL CLICCA QUI

 

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