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Ruffano: la Danza delle… Fondazioni

Il TAP e il caso delle due Fondazioni. Tutti contro Pasquale Gaetani: “Venduto”; “Delirio di Onnipotenza”; “Dimettiti!”

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Sganassoni sonanti, senza esclusioni di colpi: oggetto del contendere (o causa scatenante?) la paventata sponsorizzazione della folkloristica festa di San Rocco, che con la sua danza delle spade richiama migliaia di visitatori, da parte del Trans Adriatic Pipeline (meglio noto come Tap) impegnato nel progetto di un gasdotto che dal Salento (nei pressi di San Foca, marina di Melendugno) dovrebbe attraversare l’Adriatico.


danza 2La condotta sottomarina, attraverso le acque territoriali italiane, misurerà circa 45 chilometri, mentre il tratto sulla terra ferma 8 chilometri. Nell’attraversamento dell’Adriatico il gasdotto percorrerà circa 105 chilometri di fondali dalla costa albanese a quella italiana. La società, probabilmente per captatio benevolentiae nei confronti degli indigeni, ha cercato di sponsorizzare molti eventi legati alla tradizione salentina ma, spesso e volentieri, ha finito col ricevere un secco rifiuto e scatenare polemiche. Proprio come a Ruffano e Torrepaduli. Com’è nostra abitudine non prenderemo parte alla tenzone e non esprimeremo giudizi, ci limiteremo a riportare le diverse posizioni delle parti in causa, lasciando ad ogni lettore la possibilità di raggiungere il proprio, personalissimo, verdetto.


“Gaetani venduto”!


RuffanoManifesto1La contrapposizione ha preso vita a colpi di manifesti. Il primo, a firma dei gruppi “Democrazia è Sviluppo” e “Cittadini Protagonisti”, tuonava un eloquente “Gaetani venduto”! L’intestatario Pasquale Gaetani, assessore provinciale e presidente della Fondazione Notte di San Rocco Torrepaduli (attenzione: diversa dalla Fondazione Notte di San Rocco). Così proseguiva: “Pochi euro per la Fondazione San Rocco sono bastati ad annullare la sua… cultura del territorio e le sue lotte… ambientalistiche!!! Gli sponsor privati servono per la gestione privata della Fondazione e non per valorizzare il territorio!!!”. E poi, senza possibilità di destare equivoci: “Gaetani vergognati”!


“Parco eolico no, Tap si?”


RuffanoManifestoIl secondo manifesto apparso in città aveva la firma di Fulvio Rocco Toma, imprenditore del luogo: “Dovreste avere almeno la virtù della vergogna per quanto non fate per il paese e per quel poco che fate e che fate male”. Appreso dagli organi di stampa della sponsorizzazione del Tap (poi rinnegata) Toma è andato su tutte le furie: “Gaetani, sostenuto da alcune forze politiche ed associazioni di ambientalisti, ha condotto una battaglia strumentale giudiziaria, per anni, contro l’insediamento di un parco eolico nel nostro territorio che poteva dare sviluppo e risorse al nostro paese, con la motivazione (falsa) della tutela del territorio. A questo punto”, ha aggiunto Toma, “mi viene da pensare che le loro battaglie per la tutela del territorio siano state solo degli alibi per combattere un imprenditore locale che direttamente o indirettamente avrebbe portato occupazione, sviluppo e ricchezza al paese”. L’imprenditore ha poi calato il carico da undici: “Avrò sbagliato forse a sottovalutare il potere dei soldi? Forse il mio progetto non si sarebbe incagliato se solo avessi pensato di distribuire per bene ai politici locali… Pecunia non olet”, ha concluso, “i soldi non puzzano o se puzzano ci si tura il naso”.


“Nuova Fondazione inganno alla gente”

LogoAbbiamo poi registrato l’intervento dei consiglieri di amministrazione della fondazione Notte di San Rocco “Pizzica, Tamburello, Scherma in ronde” (attenzione ancora: diversa dalla Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli) Luigi Frisullo (Vice presidente), Antonio Morello e Francesco Romano (assistiti dall’Avv. Giancarlo Sparascio). “L’assessore provinciale Pasquale Gaetani è in un delirio di onnipotenza o si sente “onnipotente” perché qualcuno lo avalla e lo protegge?” si chiedono. Poi proseguono: “Se la Provincia di Lecce e il presidente Antonio Gabellone davvero, come dicono, non hanno nulla a che fare con gli ultimi eventi legati alla Fondazione Notte di San Rocco, a causa delle azioni sconsiderate del presidente Pasquale Gaetani, allora, pubblicamente, dal momento che l’Ente di Palazzo dei Celestini è socio della Fondazione e che da sempre ha finanziato per la quasi totalità tutti gli eventi che la stessa ha organizzato dal 2008 ad oggi, prendano le distanze e invitino il presidente Gaetani a fare marcia indietro su tutto”. Non solo sul finanziamento Tap, che sembra essere stato definitivamente sconfessato, “ma anche sulle altre attività che Gaetani sta continuando a porre in essere. A cominciare dalla perversa iniziativa di dare vita ad una seconda Fondazione, con il nome quasi identico alla precedente, al solo fine di profittare indebitamente della notorietà acquisita dalla stessa, colto da un delirio di onnipotenza che non potrà che nuocere alla stessa storia delle comunità di Ruffano e Torrepaduli”. Basta così? Macchè… I tre Consiglieri di amministrazione della fondazione chiedono pubblicamente le dimissioni di Pasquale Gaetani dalla carica di presidente e consigliere di amministrazione della Fondazione. “Gaetani” rilanciano, “ha dato vita ad una nuova fondazione denominata Notte di San Rocco di Torrepaduli, di cui sarebbe il presidente, diversa dalla nostra fondazione Notte di San Rocco Pizzica, Tamburello e Scherma in ronde, in cui ricopre la medesima carica e di cui fa parte anche la Provincia di Lecce. Pertanto, il presidente Gaetani sta agendo alla guida di una nuova fondazione per porre in essere attività in conflitto di interessi con la prima fondazione, di cui pure è presidente, utilizzando lo stesso sito internet ed una denominazione che traggono irrimediabilmente in inganno la gente. Il Gaetani, inoltre, nonostante i ripetuti inviti a regolarizzare la posizione amministrativa della prima fondazione, non ancora iscritta nel relativo registro prefettizio (e la circostanza costituisce reato), starebbe utilizzando la notorietà acquisita da quest’ultima, anche grazie al consistente supporto economico del socio Provincia di Lecce, per agevolare la sua nuova fondazione, organizzando eventi che del tutto artatamente rimandano alla Notte di San Rocco. Riteniamo sconcertante che Gaetani possa utilizzare la fondazione a proprio uso e consumo, svilendo in tal modo le centenarie tradizioni legate al partecipatissimo evento laico e religioso conosciuto a livello internazionale, che per anni ha inorgoglito le comunità locali. Riteniamo inconcepibile che, per promuovere la sua nuova fondazione, sia anche stato capace di avviare trattative con il consorzio Tap per ottenerne la sponsorizzazione, salvo poi fare marcia indietro quando ormai le critiche dell’opinione pubblica erano ingiustamente ricadute sull’intera festa di San Rocco. Riteniamo altresì illecito”, attaccano i tre, abbandonando ogni tipo di prudenza, “il contegno del Gaetani che, per rinsaldare il proprio consenso elettorale, ha ricevuto a titolo personale dalla Provincia di Lecce, mentre ricopriva la carica di assessore provinciale, la somma di Euro 50.000, 00 per l’organizzazione del concerto dello scorso anno con Vinicio Capossela: soldi che sono serviti anche per pagare le prestazioni offerte a vario titolo dai propri parenti senza una preventiva deliberazione del consiglio di amministrazione che le autorizzasse e, quel che più conta, ricevuti a copertura di obbligazioni contratte dal Gaetani quale persona fisica, posta l’insussistenza della personalità giuridica in capo alla fondazione a causa dell’assenza del riconoscimento. Ora che il Gaetani ha trascinato dentro il consiglio di amministrazione della sua nuova fondazione alcune persone che insieme a lui fanno parte dell’attuale amministrazione comunale di Ruffano, attendiamo di capire se lo stesso Comune lo favorirà nell’organizzazione dell’evento del 18 agosto che è stato sempre organizzato dalla prima fondazione. Gaetani renda conto del suo operato ai soci, inclusa la Provincia di Lecce, e rassegni senza indugio le dimissioni. Il sodalizio Gaetani – Tap”, concludono, “si avveda inoltre dei danni provocati alla collettività di Ruffano e vi ponga rimedio, perché non aveva il diritto di umiliare una storia che si perde nella notte dei tempi”.


“Polemiche inutili”


Pasquale Gaetani

Pasquale Gaetani


Spazio alla difesa. In riferimento alla vicenda sponsorizzazione Tap il Presidente della Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli, Pasquale Gaetani, intende “chiarire il suo pensiero per evitare inutili polemiche. La Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli”, dice Gaetani, “nei suoi organi legittimi e statutari, ha deciso di non dare corso ad alcuna sponsorizzazione da parte di Tap. È però vero”, spiega l’Assessore provinciale, “che l’agenzia di comunicazione che cura la raccolta pubblicitaria e la promozione del Concertone del 18 agosto per conto della Fondazione ha cercato, come di consueto, sponsorizzazioni da TAP come da altre aziende, ed ha avuto contatti con Tap e con l’Agenzia che per conto di Tap cura le sponsorizzazioni, arrivando ad una fase avanzata di accordo, che però il Cda della Fondazione ha deciso di stoppare definitivamente”. Gaetani precisa che “non è stata l’Azienda Tap a cercare l’Agenzia che organizza l’evento, ma piuttosto l’Agenzia a contattare Tap per ottenere una sponsorizzazione. Ma questo non cambia l’epilogo della vicenda. Ogni altra polemica è inutile”, conclude, “atteso che il Concertone del 18 Agosto e la Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli non hanno avuto alcun contributo o sponsorizzazione da Tap”.


Giuseppe Cerfeda


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L’eterna Danza delle Onde

Il Salento, con il suo mare cristallino, la sua ricca storia e cultura, si eleva come fonte d’ispirazione per un emozionante progetto musicale delle FeminaeMaris che abbraccia anche l’Albania

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Nasce FeminaeMaris, il trio formato dalle musiciste salentine Silvia Boccadamo e Antonella Napoli, unite alla talentuosa cantante albanese Hersi Matmuja.

Il mare, forza dominante e collante culturale delle nazioni del Mediterraneo, è il filo conduttore del loro progetto.

Silvia e Antonella, animate dalla passione per la loro terra, hanno trovato in Hersi una compagna di viaggio altrettanto legata alla sua amata Albania. Le tre musiciste, tutte di formazione classica, daranno così vita a “L’eterna Danza delle Onde”.

VIAGGIO MUSICALE TRA STORIA E CULTURA

L’eterna Danza delle Onde” è un progetto musicale che invita l’ascoltatore a un viaggio sonoro attraverso il Salento, territorio ricco di storia e cultura.

Questo lavoro raccoglie brani inediti che descrivono luoghi specifici e le loro peculiarità, intrecciando storie e tradizioni con quelle degli antichi popoli che si insediarono nel Salento.

Il repertorio del progetto varia da pezzi a voce e tamburo, a melodie affascinanti, danze dai ritmi misti e brani strumentali evocativi.

Ogni composizione è pensata per trasportare il pubblico in una dimensione sognante, dove passato e presente si fondono in un’armonia unica.

Attraverso melodie emozionali e arrangiamenti classici, il Salento viene raccontato in modo originale, in modo diverso, rispetto ai capisaldi della Pizzica e della Taranta, con un omaggio musicale alla poesia di questo eccezionale territorio, che risuona in ogni nota e ritmo.
L’eterna Danza delle Onde” promette di regalare un’esperienza sensoriale completa, evocando l’anima del Salento e le sue mille sfaccettature attraverso una narrazione musicale senza tempo.

IL PROGETTO DISCOGRAFICO

Il trio sta collaborando con Corrado Production per la realizzazione del primo CD del progetto. La produzione prevede registrazione, editing, missaggi e mastering, pubblicazione su piattaforme digitali e la realizzazione di videoclip.

I BRANI DEL PROGETTO

PALASCIA (Otranto) – Immersa nella magia di un luogo simbolo del Salento, Palascia è la punta più orientale d’Italia, evocando intense sensazioni legate all’anima salentina.

1481 LA RECONQUISTA (Otranto) – Il brano rievoca la battaglia di Otranto del 1480-1481, una tragica pagina di storia in cui l’esercito ottomano attaccò la città, allora parte del Regno di Napoli.

FLORILANDA – (Torre Sabea Gallipoli) – La leggenda di Flavio e la sua amata che scompaiono verso l’orizzonte, rappresenta un eterno destino d’amore, simboleggiato dai gabbiani che danzano nel cielo di Gallipoli.

LACRIME D’ARGENTO – Una terra ferita, dove prima c’era l’oro del Salento adesso c’è solo un paesaggio lunare. Il dramma della xylella che ha provocato dolore e danni, raccontato con la sensibilità di chi non si arrende mai alle avversità. Questo è un brano dedicato all’ulivo, simbolo eterno del Salento; il brano celebra la resilienza e la bellezza di questo albero secolare e la forza di un territorio mai domo, pronto a rialzarsi sempre, dopo ogni caduta.

LA DANNATA (Torre dell’Alto, Nardò) – La tragica storia di una giovane fanciulla che, per sfuggire all’ingiustizia dello jus primae noctis, si getta dalla rupe, diventando leggenda nelle notti di luna piena.

ANI MORI HANAOh Mia Luna (Albania-Salento) – Una danza popolare del nord Albania si intreccia con i dialetti albanese e salentino, creando una preghiera alla luna per guidare verso l’amore.

KALÀ (Albania) – Ispirato alla leggenda della Fortezza di Rozafat in Albania e alla principessa di Acaia, il brano narra di sacrifici e magie, di una madre murata viva e di una principessa trasformata in pietra.

LA DANZA DEI DUE MARI – Una terra magica, il Salento, descritta dal detto “lu sule, lu mare, lu ientu”, viene celebrata per le sue limpide acque, giornate soleggiate e il vento che mitiga il caldo. Questo brano è un inno alla bellezza con punte liriche piene di vita e di speranza.

IL POZZO DEI MIRACOLI (Galatina) – Un brano ispirato alla leggenda del miracolo dell’acqua di Galatina, capace di guarire dalla puntura delle tarante.

LE SECCHE DI PIRO (Ugento) – Dedicato alla leggenda di Pirro e alle temutissime secche ugentine che ostacolarono il suo soccorso a Taranto.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO – La presentazione del progetto è in programma domenica 21 luglio alle ore 21, presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con ingresso gratuito per invito.

 

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Specchia: vai piano, anche per loro

Un passo avanti nella tutela degli animali e della sicurezza stradale

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Specchia si distingue per un’iniziativa di rilevanza nazionale volta alla protezione degli animali e alla sicurezza stradale.

È stata avviata una significativa campagna per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una guida prudente, specialmente nelle zone frequentate da animali randagi.

SICUREZZA E RISPETTO

Alcuni cartelli sono stati installati strategicamente in vari punti del comune.

Questi segnali non solo avvisano i conducenti sull’importanza di una guida attenta per prevenire incidenti, ma rappresentano anche un chiaro impegno verso il benessere degli animali che abitano le strade cittadine.

I nuovi cartelli, posizionati lungo le strade più trafficate e potenzialmente pericolose, presentano l’immagine di quattro animali accompagnati da un breve ma potente messaggio: «Vai Piano anche noi abbiamo famiglia (proprio come te)»

«CIVILTÀ E SENSIBILITÀ»

La sindaca di Specchia Anna Laura Remigi ha espresso il suo orgoglio riguardo a questa iniziativa innovativa: «Sono orgogliosa di questa nuova iniziativa che non solo migliora la sicurezza stradale, ma dimostra anche il nostro impegno a proteggere e rispettare tutte le forme di vita che condividono il nostro ambiente urbano. Questi cartelli non sono solo segni di progresso per la nostra città, ma testimoniano la nostra civiltà e sensibilità verso gli animali».

UN PASSO SIGNIFICATIVO

Concludendo, l’introduzione di questi cartelli rappresenta un passo significativo per Specchia, che si pone come esempio di buone pratiche nella tutela degli animali e nella promozione di una convivenza urbana sicura e responsabile.

Il paese in questo modo non solo si distingue per la rinomata bellezza del borgo ma anche per l’attenzione e il rispetto verso la fauna che la abita.

Quest’iniziativa non è soltanto un segno di progresso, ma un impegno tangibile verso un futuro in cui umani e animali possano convivere armoniosamente, con rispetto reciproco e consapevolezza ambientale.

Un’iniziativa che ci ricorda l’importanza di proteggere e preservare il mondo naturale che ci circonda, anche nelle sue forme più vulnerabili e spesso dimenticate.

Un esempio da seguire per altre comunità, dimostrando che è possibile conciliare sviluppo urbano e tutela dell’ambiente.

 

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Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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