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Trepuzzi

Falso avvocato in manette

Per 7 anni si è finto avvocato nonostante non fosse laureato. Ha seguito nei dettagli il caso di una donna che le avrebbe corrisposto circa 11mila euro di “parcelle”

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Nella serata di ieri i carabinieri della Stazione di Trepuzzi hanno proceduto all’arresto di Angelo Pellegrino, 37enne residente a Trepuzzi, separato, disoccupato e censurato, per i reati aggravati di truffa, falso materiale commesso da privato continuato ed esercizio abusivo di professione.


Angelo Pellegrino

Angelo Pellegrino


I reati a carico del trepuzzino iniziano nel lontano 2007 quando, l’allora 30enne, spacciandosi per avvocato pur non essendo neanche laureato, raccolse la volontà di una signora del suo paese, intenzionata a richiedere un risarcimento danni, per via giudiziaria, al Ministero della Sanità. La donna reclamava di aver contratto una malattia cronica (di non grave entità) a seguito di una emotrasfusione infetta alla quale era stata sottoposta addirittura nel 1979.


Pellegrino dal 2007 alla fine del 2013 ha mostrato continuamente a questa sua “cliente” una notevole attenzione verso il suo problema e la relativa causa civile, ovviamente inesistente. Per raggirarla ha quindi prodotto una serie di atti giudiziari, del tutto falsi, a partire  ad esempio dall’atto di citazione in giudizio. Nell’agosto del 2012 è addirittura arrivato a produrre una Sentenza di condanna al risarcimento del danno, emessa dal Tribunale di Lecce – I Sezione Civile. Gli atti giudiziari prodotti da Pellegrino erano così abilmente realizzati da essere astrattamente riferibili a giuristi.

Come scrive il G.I.P.: “con astuzia e competenza tecnica egli redigeva tanto un atto di citazione che appariva effettivamente plausibile, quanto una sentenza astrattamente ascrivibile ad un giudice”. Dopo la presunta condanna, poi, Pellegrino ha fabbricato otto assegni circolari emessi dalla Banca d’Italia dell’ammontare complessivo di 285.000 euro, somma dovuta secondo il fantomatico dispositivo di condanna dal Ministero della Salute. Per rendere credibile il tutto si è anche inventato un’attestazione di deposito cauzionale in favore dell’assistita, asseritamente prodromico al ritiro delle somme relative al risarcimento del danno, firmata dal “Comandante della Stazione di Roma”. Non bastasse, per concordare l’incasso degli assegni si è anche spacciato al telefono per funzionario della Banca d’Italia. Tutta questa abile pantomima è costata alla malcapitata circa 11.000 euro di “parcelle”.


Ora, in considerazione della notevole propensione a delinquere dimostrata dal falso avvocato, che denoterebbe già di per sè il pericolo di reiterazione del reato, ed in considerazione degli altri numerosi procedimenti penali aperti a suo carico per altre truffe (tra cui una in cui si sarebbe spacciato per funzionario di Equitalia con delega alla risoluzione di un contenzioso), il PM ha chiesto e ottenuto dal G.I.P. l’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari.


Attualità

Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti

Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…

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Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.

I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.

Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.

Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).

Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».

Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.

 

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Cronaca

Arrestati due topi d’appartamento

Avevano appena svaligiato un’abitazione estiva di Casalabate. In casa avevano orologi, utensili da lavoro ed elettrodomestici da cucina per un valore di qualche migliaio di euro, rubati qualche giorno prima da un’altra abitazione di Squinzano

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In risposta alla recente escalation di furti che ha interessato le località di Squinzano, Casalabate e Trepuzzi, i carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno avviato un’importante operazione di “alta visibilità“, potenziando il pattugliamento del territorio al fine di scoraggiare i malintenzionati e proteggere i cittadini dai furti in abitazione che si verificano durante le ore di assenza da casa per motivi di lavoro o per le spese quotidiane.

Nel corso delle operazioni, sono stati effettuati numerosi posti di controllo e perquisizioni, che hanno portato anche all’arresto di due topi d’appartamento e al recupero della refurtiva.

In particolare, un 40enne e un 25enne, entrambi noti alle Forze dell’Ordine, sono stati arrestati in flagranza di reato dopo aver visitato un’abitazione sul litorale leccese.

I due, sono stati fermati da un equipaggio della Radiomobile della compagnia Carabinieri di Campi Salentina mentre si stavano allontanando da un’abitazione estiva di Casalabate, dove avevano rubato gli infissi, probabilmente con l’intenzione di rivenderli al mercato nero.

Durante la perquisizione, i militari dell’Arma hanno trovato sull’auto della coppia ladri anche gli attrezzi da scasso, utilizzati per smontare le finestre in alluminio dell’abitazione estiva.

A quel punto le indagini si sono spostate presso le abitazioni dei due fermati, dove sono stati trovati orologi, utensili da lavoro e vari elettrodomestici da cucina per un valore di qualche migliaio di euro, rubati qualche giorno prima da un’altra abitazione di Squinzano.

Al termine delle attività, i due sono stati arrestati per furto in abitazione in concorso e denunciati per ricettazione.

Dopo l’udienza di convalida, i due sono stati sottoposti dal giudice ai domiciliari.

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Cronaca

Spaccio di cocaina, nei guai 20enne

Alla vista dei carabinieri cerca di disfarsi della droga ma senza successo. Fermato, sempre per droga, anche un operaio di 46 anni. Un 15enne, invece, è stato denunciato per il furto di una bicicletta

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I carabinieri della Compagnia di Campi Salentina hanno nuovamente concentrato più pattuglie nella zona di Trepuzzi, dove i militari dell’Arma hanno attuato un’intensa attività di controllo del territorio.

Anche questa volta, nel bilancio della lotta all’illegalità e al degrado, non sono mancati gli arresti e le denunce.

In tutta la zona nell’arco della serata sono state controllate un centinaio di persone, mentre è stato intimato l’alt a una quarantina di mezzi.

Durante i controlli a tappeto delle zone frequentate dai più giovani, l’attenzione dei carabinieri si è concentrata su un gruppo di ragazzi notato in posizione defilata alle spalle di un bar che si trova nel centro del paese, fra cui c’era un 20enne del posto, noto alle Forze dell’Ordine, che appena ha visto la pattuglia avvicinarsi, con estrema disinvoltura, ha lasciato cadere per terra un involucro, sperando che nessuno notasse quella mossa.

L’esperienza dei due carabinieri però ha giocato a suo sfavore.

Infatti, i militari dell’Arma hanno recuperato l’involucro che conteneva una quarantina di dosi di cocaina.

Il giovane, inoltre, aveva in tasca circa seicento euro in contanti, ritenuti il provento della vendita di droga.

Il 20enne è stato quindi portato in caserma, dove al termine delle verifiche qualitative sulla “polvere bianca” trovata in suo possesso è stato dichiarato in arresto per “detenzione illecita di stupefacenti”.

Per un operaio di 46 anni, invece, fermato alla guida della propria auto, è scattata la denuncia sempre per possesso di droga.

Durante la perquisizione, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di hashish e di un bilancino di precisione, strumento del mestiere, spesso usato dai pusher per pesare con esattezza le dosi da vendere.

Oltre allo spaccio, nel resoconto dei controlli a tappeto anche la segnalazione al Prefetto di due giovani, trovati in possesso di marijuana e hashish per uso personale.

Infine, è finito nei guai anche un 15enne, denunciato per aver rubato una bicicletta ad un 61enne del posto.

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