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Approfondimenti

Natale Salentino

Appuntamenti sotto l’albero: guida agli avvenimenti nei nostri Comuni fino all’Epifania

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Giorno per giorno, Comune per Comune tutti gli appuntamenti delle feste di fine anno nel Salento: mercatini, degustazioni tipiche, teatro, concerti, incontri, ecc.- Ce n’è per tutti i gusti


 Palla violaSabato 20


ALLISTE: Centro Storico, dalle 9 alle 19, Mercato di Natale, arte, artigianato, piccole produzioni


ARADEO: Teatro Modugno, ore 21, Orchestra Tito Schipa, Concerto di Natale per il restauro della Basilica di Santa Caterina di Galatina, con la partecipazione del pianista galatinese Luigi Fracasso


GALATONE: Galatone in Corte, Palazzo Marchesale, ore19,30, Teatro Calandra, racCUNTI


MAGLIE: Piazza Aldo Moro, Mani creative e solidali, mercatino degli hobbisti, ore 18,30 taglio del nastro da parte del sindaco Antonio Fitto con la partecipazione del gruppo Movement Gospel Choir


OTRANTO: Alba dei Popoli: Castello Aragonese, alle 10, forum “Esuli, profughi, raminghi”, la vita e l’esperienza artistica altrove; alle 16 l’incontro Donne che parlano di donne, rappresentazioni Femminili nei Media dei Paesi del mediterraneo


RUFFANO: Centro storico, Natale tra le vie del Borgo (fino al 21)


TRICASE: Castello dei Trane, Bianco Natale di Tutino, sotto una dolce e soffice nevicata, mercatino di Natale, canti natalizi, degustazione prodotti tipici, la carrozza di Babbo Natale.


Scuderie Palazzo Gallone, dalle 17 alle 21, Guizzata di Natale, Mostra di Moto Guzzi d’epoca (anche il 21).


Pizza Cappuccini, Motobabbonatale Freebikers (anche il 21)


Bottega Liquilab, Piazzetta Dell’Abate, Tradizioni Sacre, mostra di pittura di Mimmo Camassa (fino al 7 gennaio)


 Domenica 21


ACQUARICA DEL CAPO: centro storico, dalle 18, Natale nel Borgo, Mercatino di Natale, degustazioni, musica e balli della tradizione, artigianato tipico e Presepi artistici


ALESSANO: Auditorium Benedetto XVI, Scintille di Neve, fantasia di canti natalizi eseguiti dal Coro Polvere di stelle


ALEZIO: Sagrato Santuario della Lizza, dalle 8,30 alle 12,30 e dale 16 alle 19,30, Festa del dolce natalizio


ALLISTE: Centro Storico, dalle 15 alle 23, Mercato di Natale, arte, artigianato, piccole produzioni.


Piazza San Quintino, ore 21, Il canto delle cicale, Bianca Atzei in concerto


ARADEO: Teatro Modugno, ore 21, Coro A. M. Family, Alice nel paese delle meraviglie, con incasso a favore dell’Associazione per la Lotta contro l’Ictus Cerebrale


CASTIGLIONE (Andrano): Piazza Libertà, ore 16,30, spettacolo per bambini, Il temibile Cecilios


CORSANO: Piazza San Biagio, ore 17,30, Rassegna Barlume, presentazione libro, L’alba di inverno, di Andrea Settembrini


GALATINA: Piazza San Pietro, via Principe di Piemonte, piazza D. Alighieri, dalle 16,30, Festival Artisti di Strada


PallineGALATONE: Galatone in Corte, Palazzo Marchesale, dalle 16,30, Gustiamo l’arte con l’Unione commercianti, alle 18, presentazione libro, L’esiliato dei pazzi, di Antonio Errico; Chiesa Sacro Cuore di Gesù, ore 19, Concerto Gospel Ensemble


MAGLIE: Piazza Aldo Moro, Mani creative e solidali, mercatino degli hobbisti, ore 18, il Truccabimbi.


Largo Madonna delle Grazie, Club Toma, dalle 20, Sagra della pittula


OTRANTO: Alba dei Popoli: Lungomare degli Eroi, dalle 9, “Lanterne a Sud Est”, seconda edizione della gara di Orienteering; Largo Porta Alfonsina, dalle 10 alle 20, il Mercatino natalizio con opere del proprio ingegno; Castello Aragonese, ore 21, Dima Bawab, Concerto per Bethlehem


TAURISANO: Chiesa SS Pietro e Paolo, ore 19, Festival Emozioni a Natale, Movement Gospel Choir


 Lunedì 22


ANDRANO: Castello, ore 21, Rassegna Fineterra, Maria Mazzotta e Redi Hasa in concerto


MAGLIE: Piazza Aldo Moro, Mani creative e solidali, mercatino degli hobbisti, alle 18, animazione itinerante con il trampoliere Lillo Birillo


OTRANTO: Alba dei Popoli: dalle 9,30 la recita natalizia della Scuola Primaria dell’Istituto Maestre Pie Filippini, Natale nel Mondo; Porta Alfonsina, dalle 18,30, lo Spettacolo di Burattini, Babbo Natale Ammalato


PARABITA: Sala Carducci, ore 20, Scuola di Teatro della Compagnia La Calandra, Automores Orletti


SPONGANO: Le Panare di Santa Vittoria: alle 10 Corteo delle Panare realizzate dagli alunni delle scuole, alle 15,30 raduno di tutte le Panare davanti Palazzo Bacile e, a seguire, in piazza Municipio il tradizionale falò; in serata musica popolare, degustazioni e spettacolo priotecnico


Palla ArancioTRICASE: Bottega Liquilab, Piazzetta Dell’Abate, dalle 9 alle 10,30,  Laboratorio di argilla e pittura, accompagnato da filastrocche popolari, per bambini dai 4 ai 10 anni (anche 22, 23, 30 dicembre e 2 gennaio)


Palazzo Gallone, ore 18,30, presentazione libro Chiamata a carico, di Vito Panico


Piazza Pisanelli, dalle 18 alle 23, a Natale puoi… fai festa con noi, organizzato da Tricasèmia, mercatino di Natale, spettacoli, animazione per bambini e musica con la Disturband


 Martedì 23


ALEZIO: El Rojo, ore 21, Quelli della Frisa, Frisa and Friends, con la partecipazione di Marco Ferradini (ingresso gratuito)


MAGLIE: Piazza Aldo Moro, Mani creative e solidali, mercatino degli hobbisti, alle 18,30, esibizione degli zampognari dell’Associazione musico culturale “Marasia” di Casarano


OTRANTO: Alba dei Popoli, Largo Porta Alfonsina, dalle 21, Soundray in concerto


SURANO: Piazza Santi Martiri e centro storico, dalle 20, La Magia Del Natale, festa della tradizione e della solidarietà, mercatino, degustazione prodotti tipici e Presepi


TRICASE: Scuderie Palazzo Gallone, dalle 18 a mezzanotte, mostra del pittore Luigi De Giovanni, Il naufragar m’è dolce in questo mare (fino al 30/12).


Sala del Trono di Palazzo Gallone, 20,30, Irio De Paula Trio in concerto.


Ristorante Menamè, ore 22, Cool Plecs Trio, classici rock d’autore


Mercoledì 24


MAGLIE: Piazza Aldo Moro, Mani creative e solidali, mercatino degli hobbisti, alle 18, Natale in Danza con il Centro Studio Etoile di Maglie


SPECCHIA: Piazza del Popolo, dalle 18, Sagra della Pittula e Focareddha


 Giovedì 25


 OTRANTO: Alba dei Popoli, Largo Porta Alfonsina, dalle 10, È arrivato Babbo Natale, artisti di strada e hostess di Babbo Natale distribuiranno caramelle e regali ai più piccini


 Venerdì 26 


ALESSANO: Auditorium Benedetto XVI, Scintille di Neve, fantasia di canti natalizi eseguiti dal Coro Polvere di stelle


CASTIGLIONE (Andrano): Chiesa San Michele, ore 19, Luigi Botrugno e Davide Sergi, Concerto di Natale


AlberoCORIGLIANO: Centro storico, il Natale nel paese di Sophia, arte musica, degustazioni, teatro e artigianato (fino al 28)


GALATINA: Natale con i bambini… di Piazza San Pietro


OTRANTO: Alba dei Popoli, Largo Porta Alfonsina, alle 19, Movements Gospel Choir, 20 elementi del Coro di Maglie e del Coro di Otranto in concerto


SANT’ANDREA (Melendugno): Porticciolo, ore 16, Treble, Gopher e Dj War

SOLETO: Centro storico, dalle 20,30, Mascarimirì, Ballati! Te jernu


TAURISANO: Festa d’inverno di Santo Stefano con Processione e Benedizione.


Chiesa SS Pietro e Paolo, ore 20,30, Festival Emozioni a Natale, concerto pluristrumentale


TRICASE: Scuderie di Palazzo Galone, dalle 15 alle 20, Solidarie… thè, pomeriggio di solidarietà per i bambini del Sahara con l’Associazione TreGiriDiTè


Sala del Trono di Palazzo Gallone, dalle 20, Associazione Spirito d’Armonia, Concerto di Natale


 Sabato 27 


ANDRANO: Castello, ore 19,30, Natale in note, Christian Accogli e Rosamaria Bene, concerto per pianoforte a 4 mani CASTIGLIONE (Andrano): Piazza della Libertà, ore 20, Comitato Notte Verde e Casa delle Agriculture Tullia e Gino, Spirito del grano, mercatino prodotti enogastronomici e artigianali, incontri, musica e degustazioni


CURSI: Ecomuseo della Pietra, Metamorfosi Urbane, Mijikenda Culture Troupe, danze, canti e sapori del Kenia (ingresso libero)


Palla rossaFELLINE (Alliste): Piazza Caduti, ore 21, Il canto delle cicale, cabaret con Pippo Franco e la Walter Santoro Band


GALATONE: Galatone in Corte, Palazzo Marchesale, ore 20,30,  Natale con Rocco, spettacolo teatrale con Rocco Barbaro


TRICASE: Centro storico, dalle 18 a mezzanotte, Ripercorriamo Tricase, a cura dell’Associazione Apri la Cucuzza (anche il 28)


Domenica 28


ACQUARICA DEL CAPO: centro storico, dalle 18, Natale nel Borgo, Mercatino di Natale, degustazioni, musica e balli della tradizione, artigianato tipico e Presepi artistici


GAGLIANO DEL CAPO: auditorium, Scintille di Neve, fantasia di canti natalizi eseguiti dal Coro Polvere di stelle


GALATINA: Piazza San Pietro, via Principe di Piemonte, piazza D. Alighieri, dalle 16,30, Festival Artisti di Strada.


Centro Polivalente, ore 19,45, I Concerti del Chiostro, Concerto di Capodanno (ingresso 10 euro)


TRICASE PORTO: Piazzetta, Menamè, ore 22, Madison Spencer Band in concerto


ZOLLINO: Festa de lu focu, degustazione prodotti tipici, La Rocha in concerto


Lunedì 29 


GALATONE: Galatone in Corte, Palazzo Marchesale, ore 20,30,  Tutti a Vancouver, spettacolo teatrale con i MalfAttori


OTRANTO: Alba dei Popoli: Castello Aragonese alle 18, Otranto. Sito Messaggero di Pace Unesco, incontro a cura del Club Unesco; Largo Porta Alfonsina alle 21, concerto jazz, Bija


TRICASE: Sala del Trono di Palazzo Gallone, dalle 20, teatro per la famiglia, ArteConDita, La Farina del Diavolo va tutta in Barca


Martedì 30


CURSI: Ecomueso della Pietra, ore 20,30, Metamorfosi Urbane, Als Porject (Salento) e Joseph Ba (Senegal), musica e degustazioni


GALATONE: Galatone in Corte, Chiesa Maria SS. Assunta, ore 19,30,  Concerto sotto l’Albero


OTRANTO: Alba dei Popoli: Largo Porta Terra, dalle ore 21, Alex Brittiin concerto e dj set di Radionorba


AlberelloTRICASE: Da Piazza Cappuccini a Piazza Pisanelli, dalle 18, Econotte, Arti e Mestieri a Km 0, artisti in mostra, mercatino agro-alimentare a Km0, mercatino delle pulci.


Scuderie di Palazzo Gallone, dalle 10,30 fino a notte, Danzare la Terra, Residenza didattica a cura di Tarantarte


Piazza Pisanelli, ore 21 e ore 22, InSynchLab, Architectural mapping sulla facciata della Chiesa di San Domenico.


Menamè, ore 22, Trio D’Eau in concerto


 Mercoledì 31


OTRANTO: Alba dei Popoli: Largo Porta Terra, dalle 22, Notte di San Silvestro, festa musicale con i Tamburellisti di Otranto e, a seguire giovani talenti provenienti dai Talent Show e dj set con i dj e vocalist di Radionorba; si aspetterà la mezzanotte con i Briganti di Terra d’Otranto; a mezzanotte spettacolo pirotecnico; Faro di Palascìa, dalle 4, Aspettando l’Alba a cura del locale gruppo di Legambiente


 Giovedì 1° gennaio


GALATINA: Dalle 19,30, Capodanno con… quelli di Piazza San Pietro


OTRANTO: Alba dei Popoli: Regata di Capodanno dal porto di Otranto al Faro di Palascìa e ritorno


TRICASE: Scuderie di Palazzo Gallone, dalle 21, Demotikos, musica popolare salentina


 Venerdì 2


TRICASE: Sala del Trono di Palazzo Gallone, dalle 21, presentazione nuovo CD del sassofonista Davide Arena, Personal Trane,


Sabato 3


 LUCUGNANO (Tricase): Palazzo Comi, dalle 18,30, presentazione libro Cronache di un raggio di luna, di Gabriele Rosati, Premio Scrittori Emergenti 2013


OTRANTO: Alba dei Popoli: Cattedrale, ore 19, Concerto di Natale


TRICASE: Bottega Liquilab, Piazzetta Dell’Abate, dalle 15 alle 18,  Laboratorio La Calza della Befana, attraverso le tecniche di ricamo a cura della maestra Mariolina Dell’Abate (anche il 4)


Sala del Trono di Palazzo Gallone, dalle 20,30, presentazione nuovo CD e concerto dei Ghetonìa (musica popolare)


 Domenica 4


ACQUARICA DEL CAPO: Centro storico, dalle 18, Natale nel Borgo, Mercatino di Natale, degustazioni, musica e balli della tradizione, artigianato tipico e Presepi artistici


GALATINA: Piazza San Pietro, via Principe di Piemonte, piazza D. Alighieri, dalle 16,30, Festival Artisti di Strada


OTRANTO: Alba dei Popoli: Lungomare degli Eroi, dalle 10 alle 20, il Mercatino dell’antiquariato; Castello Aragonese, alle 21, concerto di musica classica con Niccolò Ronchi sue performance.


TRICASE: Sala del Trono di Palazzo Gallone, dalle 20,30, Puer natus est, concerto di musica barocca del Mediterraneo


Lunedì 5


OTRANTO: Alba dei Popoli: Salone dell’Istituto Maestre Pie Filippini, alle 19, i Teatranti delle Orte presentano la commedia La Famiglia Benevoglia, prima, dopo e altre storie


Martedì 6


OTRANTO: Alba dei Popoli: Largo Porta Alfonsina, alle 9,30, Befana Party, musica per tutti i bambini, con l’animazione delle Befane che distribuiranno caramelle e dolci


 


 


Approfondimenti

Gli anni passano, le tradizioni cambiano, in meglio o in peggio?

Il problema è che il momento del divertimento, dello spettacolo, della pubblicità e del consumo sta divenendo prevalente rispetto al significato di ciò che si dovrebbe celebrare. Una volta vi era uno stretto legame tra il significato della celebrazione e gli eventi conseguenti..

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di Hervé Cavallera

Con le Festività di inizio novembre si è entrati nell’ampio periodo delle feste di fine anno con tutte le celebrazioni rituali che esse implicano. Ora, già da un remoto passato l’essere umano ha avvertito con perplessità la fine della bella stagione, l’allungarsi del buio nelle giornate e l’appressarsi del freddo.

Ed ha collegato la fine della stagione calda e luminosa con la fine di un ciclo, che non è soltanto quello solare, ma soprattutto quello della stessa vita. Ha colto cioè il senso del trapasso con tutte le incognite ad esso legate, sì da elaborare nel corso dei millenni dei riti di passaggio tra questa e l’altra vita oltremondana. Al tempo stesso, si è pensato di illustrare il cammino del tempo secondo calendari legati al ciclo solare e a quello lunare.

Così per diverse popolazioni dell’antichità, tra cui i Celti che risiedevano principalmente nel centro Europa, il transito tra un anno e l’altro era previsto con l’attuale 1° novembre e in quel giorno, essendo poco netta la transizione tra la luce e le tenebre, il mondo dei vivi si mescolava con quello dei morti e questi ultimi potevano riapparire.

Non a caso il 2 novembre, che seguiva Ognissanti, fu scelto come il giorno della commemorazione dei defunti ed è triste constatare come oggi tanti cimiteri monumentali siano praticamente abbandonati.

Ora, il primo calendario che unificò il mondo mediterraneo fu quello giuliano, ideato dall’astronomo greco Sosigene e divenuto operativo nel 46 avanti Cristo con Giulio Cesare.

Tale calendario rimase in vigore sostanzialmente sino al 24 febbraio 1582 quando papa Gregorio XIII, attraverso la bolla Inter gravissimas, lo sostituì con vari ritocchi con il calendario tuttora esistente detto appunto gregoriano.
Il mondo cristiano ha poi inserito varie ricorrenze a tutti note, fissando le feste di precetto, ossia quelle in cui i fedeli sono particolarmente tenuti alla partecipazione della messa.

Per i cattolici sono: tutte le domeniche; Capodanno (1° gennaio); Epifania (6 gennaio); Assunzione di Maria Vergine (15 agosto); Tutti i Santi (1° novembre); Immacolata Concezione (8 dicembre); Natale (25 dicembre).
Accanto alle feste religiose ogni Stato ha aggiunto per suo conto le feste civili, tra le quali in Italia ricordiamo almeno il 1° maggio (festa dei Lavoratori) e il 2 giugno (festa della Repubblica).

È evidente che se la divisione del tempo in anni, mesi, settimane, giorni, corrisponde ad una esigenza di dare ordine in una realtà ciclica (il rinnovarsi delle stagioni), il concetto di festa si collega, per l’aspetto civile, ad un evento di cui si è particolarmente orgogliosi, e, per quello religioso, è volto ad onorare la Divinità e i Santi.

Sotto tale profilo la festa sia religiosa sia civile non è da intendersi come una vacanza, ma come una celebrazione. Certo nei giorni festivi non si lavora, ma essi non si dovrebbero intendere come meramente vacanzieri.

Festa o vacanza?

Al contrario, dovrebbero servire a raccogliere i componenti di una comunità, quotidianamente intenti ad attività differenti, in uno spirito celebrativo comune.

Una comunanza soprattutto spirituale che può naturalmente trovare un momento gioioso particolarmente nei pasti che una volta erano frugali per i più e ai quali si riusciva a fare qualche eccezione nei giorni di festa.
Così a Natale si poteva arricchire la tavola con il panettone o il pandoro, come nel cenone di Capodanno si mangiavano lenticchie (ritenute ben auguranti) e cotechino.

Sono solo pochi esempi di cibi per così dire “nazionali”, mentre ogni regione aveva (e in gran parte ha) i suoi piatti tipici. Per tale aspetto, nelle feste (e soprattutto in quelle religiose) il sacro si mescola col profano, la speranza del premio ultraterreno con il buon piatto, il senso della fratellanza spirituale con quello della buona compagnia. In ogni caso si percepisce o si dovrebbe percepire il riconoscimento del sacro confermato dalla grazia di star bene.

È così ancora oggi? Non proprio. Nella nostra società si è imposto e si va imponendo un modo di essere sempre più materialistico e consumistico. L’esempio più vistoso è Halloween, la notte di Tutti i Santi, che alla luce di evidenti influenze anglosassoni, è divenuta la festa del macabro e del soprannaturale in una atmosfera neopagana e consumistica. Che dire poi di prodotti come il panettone o la colomba che si cominciano a vendere mesi prima di Natale o di Pasqua?

Le due stesse massime festività della Cristianità (la nascita di Cristo e la Sua resurrezione) passano quasi in second’ordine nella loro specificità di fronte alle spese, ai doni e a quant’altro di godereccio possa esistere. Anche in questo caso occorre precisare che non vi è nulla di male nel mangiare il panettone e la colomba, che è bene brindare purché non si ecceda, che qualche bambino può ben dire Trick or Treat (Dolcetto o Scherzetto).

Il problema è che il momento del divertimento, dello spettacolo, della pubblicità e del consumo sta divenendo prevalente rispetto al significato di ciò che si dovrebbe celebrare. Una volta vi era uno stretto legame tra il significato della celebrazione e gli eventi conseguenti (si pensi alle processioni, ai piatti particolari e così via), ora tutto si va modificando e si impone solo la dimensione del consumo e dello spettacolo.

Certo, il mondo da sempre va cambiando ed è così, ma il mutamento positivo è quello che sa conservare i valori e mettere da parte l’inutile; in tal modo una civiltà cresce e si sviluppa e le persone maturano. Che le cosiddette tradizioni rimangano solo per attrarre turisti o per generare consumi certamente non è positivo e rischia di ridurre tutta la realtà al semplice godimento – non sempre corretto né di tutti – dell’immediato.

Quello che veramente oggi dovrebbe contare, in una società dove soffiano pericolosi venti di guerra e l’Occidente è pervaso da un edonismo individualistico, è il recupero della dimensione spirituale che accomuna gli animi e li rende aperti al dialogo e agli affetti disinteressati.

E da tempo immemorabile tale è stato il compito della famiglia, della scuola, della Chiesa, istituzioni che attraversano un momento non facile, ma nel rilancio della loro funzione risiede la salvezza di un Occidente che va spegnendosi nelle luci artificiali dei consumi.

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Approfondimenti

Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia

Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte

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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.

I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.

Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.

Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.

La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.

Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».

Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».

PER L’INTERVENTO DEL CONSERVATORE – RESTAURATORE GIUSEPPE MARIA COSTANTINI CLICCA QUI

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Muretti a Secco e Pajare

Costruire salentino: Dario Damiano Profico di Gagliano del Capo “riporta in vita” le pietre

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Con Dario Damiano Profico di Gagliano del Capo siamo al quarto capitolo del nostro approfondimento sulla tradizione dell’edilizia salentina (dopo l’intervento del Conservatore-Restauratore Giuseppe Maria Costantini, il Coccio Pesto e le Cementine e le Volte a Stella)

Dario ha fatto della sua passione un lavoro.

Da quasi 25 anni la sua mission è restaurare muretti a secco e pajare che, ipse dixit, «ricostruisco com’erano all’origine».

Anche Dario conferma che la «richiesta di lavori tradizionali è alta sia perché il risultato è indubbiamente bello da vedere sia perché, per questo tipo di lavori, ci sono possibilità di accedere a specifici finanziamenti. Il ripristino dei muretti a secco, in modo particolare, è molto richiesto».

Qual è in particolare il tuo lavoro?

«Riportare il tutto com’era un tempo con lo stesso tipo di lavorazione. Da non confondere con ciò che fanno taluni, utilizzando metodi non indigeni che danno un risultato finale diverso rispetto a quello che erano i muretti a secco originali del Salento, rovinandone peraltro l’estetica».

In particolare, a cosa ti riferisci?

«All’utilizzo del calcestruzzo e al mancato utilizzo della terracotta. Sia per le pajare che per i muretti ci tengo farli “a secco”, proprio come si faceva una volta. Per questo chiedo che le pietre non mi arrivino spaccate, ma esattamente come sono state scavate. In modo che io possa dare consistenza al tutto con le pietre grosse, senza utilizzare il cemento».

Il cemento non lo utilizzi affatto?

«Tendo a farne a meno. In qualche occasione sono costretto a farlo perché il committente vuol farci passare la corrente elettrica. Così, per evitare i crolli e cautelare i tubi, uso il calcestruzzo in tre strati: base, centrale e superiore perché ci metto il cordone finale a forma di “A”, per scaricare il peso al centro del muro e dare solidità a tutta la struttura».

Veniamo ai costi. Per un muretto a secco qual è il costo medio?

«Si parte da 35 euro fino ad arrivare a 90 euro a metro lineare. Dipende dalla richiesta. C’è chi vuole un muretto praticamente liscio, a fuga chiusa: in questo caso, la lavorazione richiede maggiori tempi e maggiori costi. Se uno vuole un muro che sia “uno specchio”, senza fughe, vuol dire che la pietra andrà lavorata nel minimo dettaglio e quindi il prezzo sarà più alto. Se, invece, si preferisce il metodo originale, con il minimo utilizzo del martello sulla pietra grezza locale, il costo scende».

E per le pajare? Se, ad esempio, dovessi rimetterne in piedi una di 50 metri quadri?

«Per una pajara di 50 mq, compresi gli esterni (si calcola così, NdR), occorreranno in media 8mila euro, sempre ricostruendola esattamente come era una volta, ovviamente tutta a secco».

Pajare riportate all’origine tranne che per un particolare: «Nel ricostruirla alzo l’apertura fino a due metri, due metri e 15 centimetri, perché in origine l’ingresso alla pajara era molto basso e quindi scomodo»

Qualche tempo fa Dario Profico ha fatto capolino su Rai 3:

«Erano affascinati dalla nostra storia, anche abitativa. Qualche volta è necessario che arrivino da fuori Salento per ricordarci ciò che abbiamo. Non sarebbe male stessimo più attenti a quelle che sono le nostre tradizioni».

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