Cronaca
Si accorge che la banca arrotonda i tassi illegittimamente: storica sentenza
L’utente ha presentato ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario di Napoli il quale gli ha dato completamente ragione
Un sospetto fondato: la banca “sbaglia” gli arrotondamenti sul calcolo del tasso d’interesse variabile e chiede sempre qualcosa in più rispetto a quanto pattuito, con delle vere e proprie anomalie rispetto al contratto di mutuo a tasso variabile stipulato nel luglio 2011.
Così l’idruntino Luciano Esposito ha notato che la banca mutuante aveva proceduto nel corso degli anni all’aggiornamento erroneo su base trimestrale della misura del tasso contrattuale. L’istituto, infatti, aveva provveduto ad arrotondare, a proprio esclusivo vantaggio, il parametro di riferimento eletto in contratto (Euribor-365 a tre mesi, quotazione due giorni lavorativi precedenti), prendendo in considerazione anche i “millesimi” del relativo valore, nonostante tra le parti fosse stato concordato “l’arrotondamento al centesimo e cioè lo 0,05 superiore”.
Lo stesso cittadino ha rilevato, infatti, in data 1 maggio 2014, un “aumento ingiustificato” dall’1,80% all’1,85% del tasso di interesse regolante le rate di maggio, giugno e luglio 2014, “nonostante l’Euribor nei due giorni lavorativi precedenti all’1 maggio (29.4.2014) risulta essere pari a 0,35% quindi sommando lo spread (l’unico profitto per la banca) di 1,45% la somma totale è di 1,80%”.
A seguito delle ricognizioni del rimborso sin lì eseguito ha rilevato che la prassi seguita dall’intermediario era quella “normale” tanto che “anche nei mesi di agosto/settembre/ottobre 2012, novembre/dicembre/gennaio 2013 e febbraio/marzo/aprile 2014 il tasso di interesse non corrispondeva a quanto invece avrebbe dovuto essere”.
Viste tali incongruenze e la sorpresa manifestata dagli operatori della stessa banca alle legittime richieste di spiegazioni, l’utente ha presentato ricorso il 13 giugno 2014 allegando anche un preciso prospetto di calcolo, all’Arbitro Bancario Finanziario del Collegio di Napoli il quale nonostante le resistenze dell’istituto di credito, con decisione prot. N. 0003262/15 dello scorso 28 aprile sul ricorso n. 0608908/2014, ha dato completamente ragione al consumatore, disponendo il diritto del ricorrente alla rideterminazione del tasso d’interesse nei sensi di cui in motivazione e condannando l’intermediario a corrispondere alla Banca d’Italia la somma di 200 euro quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di 20 euro quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso.
Si legge in motivazione infatti: “In conclusione, l’interpretazione che appare più corretta della clausola di cui all’art. 5 del contratto qui dedotto, alla luce dei canoni ermeneutici di cui agli artt. 1362 e seguenti del codice civile, con particolare considerazione per la regola dell’interpretatio contra proferentem di cui all’art. 1370 c.c. (peraltro, sostanzialmente riprodotta nell’art. 35, 2° comma, cod. consumo), induce il Collegio ad affermare come le correzioni della seconda cifra decimale, al fine di operare l’“arrotondamento allo 0,05 superiore” siano giustificate solo quando la detta cifra centesimale sia diversa dallo 0 o dal 5, con questa particolare avvertenza, che se la cifra è compresa tra 1 e 4 l’arrotondamento è alla cifra superiore 5, mentre se la cifra è compresa tra 6 e 9, l’arrotondamento conduce alla correzione anche della prima cifra decimale dopo la virgola (es. 0,39 va arrotondata a 0,40). Diversamente, la soluzione che è stata concretamente applicata dall’intermediario non può essere condivisa, e la sua erroneità è dimostrata dalle conseguenze che essa trae con sé: tutte le somme sarebbero bisognose di arrotondamenti, anche nel caso in cui si abbiano già in partenza valori pari a multipli di 0,05. L’interpretazione propugnata e applicata dall’intermediario presuppone, infatti, un’indebita equiparazione tra la nozione di “arrotondamento” e la distinta nozione di “maggiorazione”.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un’importantissima decisione da parte dell’ABF che potrà avere potenziali riflessi su migliaia di contratti di mutuo analoghi giacché la prassi denunciata dall’attento consumatore riguarderebbe la generalità dei contratti di tal tipo.
Insomma, consumatori ed utenti attenti a non farsi fregare perché basta un semplice controllo sul proprio mutuo per una verifica che gli esperti dello “Sportello dei Diritti” potranno rapidamente effettuare.
Cronaca
Dramma a Maglie: muore uomo in bici
Dramma in pieno centro abitato a Maglie dove un uomo è deceduto in serata mentre era in sella alla sua bici.
Quello che inizialmente sembrava essere un incidente, si è rivelato col passare dei minuti un malore fatale.
Un 61enne di Scorrano è caduto dalla sua bici mentre percorreva proprio una delle traverse che da Maglie conducono sulla strada per il centro abitato scorranese: via Einaudi.
Alcuni passati hanno chiesto l’intervento dei soccorsi che, purtroppo, si sono rivelati vani.
Per l’uomo non c’è stato nulla da fare. L’uomo potrebbe aver accusato un malore ed esser deceduto per arresto cardiaco. Così fosse, non sarebbe stata una caduta a costargli la vita.
Le cause, ad ogni modo, saranno approfondite nelle prossime ore.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della locale Compagnia.
Cronaca
Lupi nel Salento: altro avvistamento
L’animale stava camminando in una strada senza illuminazione sulla litoranea di Tricase quando è stato ripreso da un passante a bordo della sua auto.
Ancora un avvistamento per un esemplare adulto di lupo a bordo delle strade della litoranea a Tricase, un’altra testimonianza della sua presenza.
«Un lupo, un lupo!»: queste le parole di un cittadino che nella serata del 21 novembre, ha avvistato l’animale passeggiare tranquillamente lungo la strada della litoranea tricasina.
Preso dall’emozione del momento, l’uomo ha immediatamente premuto “rec” sul suo telefonino e ha iniziato a riprendere lo spettacolare esemplare.
Nel video si vede che l’animale passeggiava in solitaria al centro della carreggiata, poi al passaggio dell’auto si è addentrato tra le canne facendo perdere lesue tracce.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, si tratta «dell’ennesimo episodio che documenta l’incremento di lupi sull’intera Terra d’Otranto che molti reputano pericolosi ma che rappresentano anche la cartina al tornasole dello stato di un intero territorio dal punto di vista ambientalistico».
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Cronaca
Incidente a San Dana, morto operaio nettezza urbana
L’uomo, un trentenne di Castrignano del Capo, era stato da poco assunto
Morte sul lavoro questa mattina a San Dana, frazione di Gagliano del Capo.
Cosimo Bello, 30 anni, ha perso la vita in un incidente stradale tra un camion della nettezza urbana ed un suv Kia, avvenuto alle 5 del mattino sulla Statale 275.
L’operaio a quanto è dato sapere era da poco stato assunto.
Nello scontro sono rimaste anche ferite altre tre persone: due di loro trasportate in codice rosso all’ospedale di Tricase (un passeggero dell’auto ed un operatore ecologico), ed una in codice giallo (era a bordo della Kia) a quello di Scorrano.
Sul posto oltre ai sanitari del 118 sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Tricase.
I carabinieri sono al lavoro per ricostruire le esatte cause dell’incidente.
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