Alessano
Offerta scolastica: ecco cosa cambia
Nuovi indirizzi, accorpamenti, proposte respinte: tutte le novità dell’offerta formativa per il prossimo anno
Alessano
IISS Salvemini (774 iscritti): Confermato l’attuale assetto compreso l’indirizzo Turismo per rispondere alle esigenze formative ed occupazionali del territorio. Non accoglibile, invece, la richiesta di istituzione dell’Indirizzo Agraria Agroalimentare ed Agroindustria, mancando presso l’istituto le strutture e le attrezzature per le necessarie attività laboratoriali. Il funzionamento dell’indirizzo in questione richiede infatti la presenza di un’azienda agraria con terreni ed attrezzature finalizzate alle attività didattiche di laboratorio. Non si ritiene a tal fine sufficiente la dichiarata disponibilità di una cooperativa sociale a concedere in comodato d’uso gratuito propri locali e terreni al “Salvemini”, data la situazione finanziaria in cui versa: è nell’impossibilità di assumere alcun impegno di spesa.
Galatina
Istituto Tecnico “M. Laporta” (670 iscritti): Confermato l’attuale assetto organizzativo e formativo avendo l’istituto i requisiti necessari per il mantenimento dell’autonomia. Non accoglibile l’istanza di accorpamento dell’IISS “Falcone – Borsellino” di Galatina ritenendo opportuno mantenere l’autonomia dell’istituto.
IISS “Falcone e Borsellino” (559 iscritti): Mantenimento dell’autonomia pur in assenza, al momento, dei requisiti numerici. Secondo la Regione, l’istituto con un trend positivo nelle iscrizioni potrà presumibilmente raggiungere nel prossimo anno scolastico i livelli dimensionali (600 alunni) previsti. Registra, infatti, un incremento degli iscritti alle classi prime e presenta nella propria offerta formativa l’indirizzo di studio Servizi Socio Sanitari Articolazione Arti ausiliarie, delle professioni sanitarie – Odontotecnico, sia nel corso diurno che in quello serale, ancora in fase di completamento (al quarto anno per il diurno ed al terzo per il serale); lo scorso anno è stato ulteriormente potenziato con l’istituzione di un nuovo corso serale che ha registrato un buon numero di iscritti. Non accolte le richieste di aggregazione del professionale di Collepasso e di quello di Galatone, pur aggregate in passato all’istituto, ma attualmente associate rispettivamente all’IISS “A. Vespucci” di Gallipoli e all’IISS “E. Medi” di Galatone: per la Regione si determinerebbe instabilità nell’organizzazione e situazioni di sottodimensionamento attuale e/o potenziale.
Maglie
Liceo “F. Capece” (1.117 iscritti): Conferma dell’attuale assetto, trattandosi di istituto ben dimensionato e con un’offerta formativa coerente ed articolata. Non accoglibile la richiesta di organizzazione di una sezione ad Indirizzo Internazionale con opzione cinese in quanto relativamente a tali sezioni non è stato ancora approvato dal MIUR il necessario Regolamento. Respinta anche la richiesta di accorpamento del vicino Liceo “A. Moro” di Maglie per il quale l’accorpamento richiesto determinerebbe la nascita di un istituto scolastico sovradimensionato.
Liceo “A. Moro” (528 iscritti): Disposto l’accorpamento all’istituto Cezzi -De Castro di Maglie, istituto meno dimensionato (700 iscritti) tra gli altri presenti nel comune. Mentre non si autorizza attivazione Liceo Linguistico in quanto già presente all’istituto Capece di Maglie.
IISS “E. Mattei” (1002 iscritti): Confermato l’attuale assetto organizzativo formativo, trattandosi di istituto ben dimensionato e con un’offerta formativa già ampia ed articolata. Respinta la richiesta di accorpamento del vicino Liceo “A. Moro” di Maglie perchè determinerebbe la nascita di un istituto scolastico sovradimensionato.
IT “A. Cezzi De Castro” (724 iscritti): si dispone accorpamento all’istituto Cezzi -De Castro di Maglie, del Liceo “A. Moro”, come sopra.
Otranto
IISS (iscritti 729): Si autorizza l’attivazione del corso serale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Articolazione Enogastronomia, per rispondere alle esigenze formative degli adulti in un settore che presenta buoni sbocchi occupazionali. Tale istituzione non presenta costi aggiuntivi perchè l’indirizzo di studio è già presente nei corsi diurni.
Parabita
IISS Giannelli (iscritti 904): Si autorizza l’attivazione dell’indirizzo Meccanica Meccatronica ed Energia sia come corso diurno che serale, per la specificità della sperimentazione in corso di attivazione. Sarà istituito presso la sede di Alezio il corso serale ad Indirizzo Scenografia per rispondere alle esigenze formative degli adulti del territorio di riferimento. Corso che non comporta ulteriori costi in quanto l’indirizzo di studio è già presente nei corsi diurni. Confermata la restante offerta formativa dell’istituto sia come corsi diurni che serali nelle varie sedi. Non accolta invece la richiesta di istituzione presso la sede di Gallipoli dell’Articolazione Chimica e Materiali all’interno dell’Indirizzo Chimica Materiali e Biotecnologie, in quanto l’offerta è già presente nelle Articolazioni Biotecnologie Ambientali e Sanitarie e non si è registrata alcuna iscrizione.
Tricase
IISS “Don Tonino Bello” (Tricase ed Alessano, iscritti 748): Autorizzata l’istituzione, presso la sede di Tricase, dell’opzione Produzioni Audiovisive all’interno dell’indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali Articolazione Industria, al fine di completare l’offerta formativa. Accolta anche la richiesta di istituzione del Tecnico Tecnologico Grafica e Comunicazione: il “Don Tonino Bello” sarà l’unico ad offrire tale indirizzo nell’intera provincia. Prevista infine l’istituzione di Trasporti e Logistica Articolazione Costruzioni Navali, al fine di completare l’offerta formativa.
Liceo “G. Stampacchia” (922 iscritti): Confermato l’attuale assetto per un istituto ben dimensionato e con un’offerta formativa coerente. Non accolta l’istanza di attivazione dell’opzione Scienze Applicate perché già presente presso il Liceo “G. Comi”.
Liceo “G. Comi” (823 iscritti): Il “Comi” aveva chiesto l’istituzione del Liceo Scientifico ad indirizzo Sportivo ed aveva anche incassato il parere favorevole della Provincia. Anche perché l’indirizzo in questione è presente solo a Lecce e la cosa rende difficile, data l’estensione territoriale della provincia, la frequenza da parte degli studenti del sud Salento. Inoltre sempre secondo Palazzo dei Celestini, l’istituzione non avrebbe comportato costi ulteriori, perché l’istituto già possiede le risorse strutturali (aule e strutture sportive) necessarie per l’attivazione. Nonostante tutte le buone premesse, sia Ufficio Scolastico Regionale che la stessa Regione hanno bocciato la richiesta perché “già presente in provincia di Lecce”! Respinta, invece, già a monte dalla Provincia e poi anche dall’USR e dalla Regione, la richiesta di istituzione del Liceo Musicale “già presente a Casarano”.
Alessano
Commercianti… in piazza
Secondo gli esercenti di Piazza Don Tonino ad Alessano, le modifiche all’arredo urbano rischiano di compromettere quella vitalità che ha sempre caratterizzato l’area
Ad Alessano, i commercianti di Piazza Don Tonino Bello sono scesi in campo per chiedere un intervento urgente delle autorità locali e regionali.
Lo riporta lavocedialessano.it.
Secondo i commercianti, le modifiche all’arredo urbano rischiano di compromettere quella vitalità che ha sempre caratterizzato l’area.
Con oltre 20 posti di lavoro a rischio, gli esercenti chiedono una revisione dell’organizzazione della piazza, che sta ostacolando l’operatività delle attività commerciali e causando danni economici diretti. “Non siamo solo imprenditori, ma una parte fondamentale del tessuto sociale e culturale di Alessano”, hanno detto i manifestanti.
Gli esercenti hanno richiesto l’accesso agli atti per chiarire la situazione, ma le risposte ricevute sono ritenute “parziali e insoddisfacenti”.
La disposizione degli arredi urbani, che ritengono illogica, starebbe rendendo difficile il normale flusso di traffico, minando la vivibilità della piazza.
L’appello dei commercianti è rivolto a tutte le istituzioni politiche, affinché intervengano prontamente: “Non si tratta solo di un problema amministrativo, ma di una questione di dignità per Alessano e per le famiglie che dipendono da queste attività”.
Nonostante la crescente preoccupazione, i commercianti si dicono disposti a collaborare con il comune e con le istituzioni “per trovare soluzioni concrete, evitando conflitti legali. Alessano non può permettersi di perdere un pezzo così importante della sua identità”.
Alessano
“Vi voglio bene”, un libro essenziale per raccontare don Tonino e la sua storia
Monsignor Vito Angiuli: “Scritti e documenti inediti per scoprire l’intera vocazione pastorale da sacerdote e da vescovo. Guardate con simpatia alle persone e agli avvenimenti della storia, per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo”
di Luca De Santis
Vi voglio bene, Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello è l’ultima fatica data alle stampe dal vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli. Il nuovo libro ha visto la luce nel mese di ottobre 2024, per le edizioni Il pozzo di Giacobbe. Quest’ultima si colloca in continuità con le precedenti pubblicazioni frutto di interessanti studi che Angiuli ha compiuto sul sacerdote della diocesi ugentina divenuto vescovo di Molfetta.
Il sottotitolo dell’opera ci fornisce le giuste delucidazioni riguardo a quelle che sono le intenzioni dell’autore: Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello. Il testo è composto da una corposa introduzione dove l’autore pone e spiega la sua tesi riguardo a un’inscindibile armonia e continuità presente tra il ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino.
Nel primo capitolo, Ordinazione episcopale, sono stati curati una serie di scritti in cui il futuro vescovo di Molfetta mette in evidenza un forte attaccamento alla sua terra natia e le motivazioni che lo hanno condotto ad accettare l’ordinazione episcopale. Il secondo capitolo, Don Tonino saluta la Chiesa ugentina, raccoglie alcune omelie di saluto che don Tonino ha pronunciato prima della sua partenza per Molfetta, dove traspare in modo palpabile il suo amore per la Diocesi di Ugento che ha servito per 25 anni.
All’interno dell’ultimo capitolo troveremo invece degli scritti inediti da datarsi secondo Angiuli tra il 1960 e il 1980. La gran parte di essi pur non avendo una data o la firma, possono tranquillamente essere definiti autentici, tenendo conto della calligrafia di don Tonino. L’ordine cronologico è dato dal Curatore sulla base delle tematiche che in questi scritti vengono a essere trattate.
La maggior parte di questi risale al periodo in cui don Tonino svolgeva il suo ministero presso la Diocesi di Ugento.
Questi scritti contengono in modo germinale quelle tematiche che durante gli anni di episcopato don Tonino tratterà in modo più approfondito, in base alle sollecitazioni di quel contesto storico. Tenendo conto di quanto abbiamo rilevato è possibile dire che il libro si lascia leggere in modo molto scorrevole dimostrandosi adatto persino per coloro che non hanno avuto una conoscenza dettagliata di colui che la Chiesa Cattolica ha dichiarato Venerabile.
Il vescovo Angiuli ha deciso di intitolare questo suo ultimo libro con un’espressione che don Tonino lungo il suo ministero sacerdotale ed episcopale ha utilizzato spesso: Vi voglio bene.
Quest’ultima non ha solo la funzione di comunicare i suoi sentimenti, quanto la simpatia con cui si poneva nei confronti di quella porzione di popolo che era stata affidata alle sue cure pastorali, ma anche nei confronti della storia a lui contemporanea in cui l’umanità era immersa.
Il vi voglio bene di don Tonino
Il vi voglio bene di don Tonino – ci aiuta a comprendere l’autore – trova significato in una delle più belle espressioni da lui spesso utilizzate e contenute nella Costituzione Conciliare Gaudium et spes al n. 1: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore».
Le motivazioni ministeriali di don Tonino nelle varie fasi dei suoi incarichi sia nella diocesi ugentina che in quella di pastore della Chiesa di Molfetta hanno mantenuto le medesime fondamenta che hanno da sempre configurato la sua fede: coltivare la preghiera, meditare la Parola, adorare Gesù eucarestia. Prendiamo atto che gli anni del ministero episcopale hanno oscurato il periodo sacerdotale, ma quegli aspetti che hanno reso il vescovo Bello conosciuto in campo nazionale e oltre, ciò per cui è stato amato nella Diocesi a lui affidata, erano già presenti nel ministero svolto nell’estremo lembo d’Italia, in quel Capo di Leuca, durante il suo lungo ministero sacerdotale come professore e vice-rettore presso il Seminario vescovile, come parroco a Ugento e Tricase, nei vari incarichi pastorali.
Cade in grave errore chi sostiene che l’episcopato, in particolar modo la presidenza di Pax Christi, abbia segnato una svolta ministeriale in don Tonino, una conversione verso le tematiche sociali, in particolar modo quella della pace e della non violenza. A tal proposito Angiuli nell’Introduzione del libro è perentorio nel sostenere il fatto che non vi è nessuna discontinuità di pensiero tra il don Tonino sacerdote e vescovo, e che pensare il contrario significherebbe mistificare la realtà.
Quest’ultimo durante il suo percorso di studio ha consolidato un ottimo utilizzo del metodo deduttivo tramite la sua formazione filosofica e teologica, così come una padronanza del metodo induttivo nel confrontarsi e padroneggiare le scienze moderne: sociologia, psicologia, diritto del lavoro, legislazione sociale, all’interno delle quali venne introdotto durante gli anni seminariali a Bologna presso l’ONARMO.
La cultura sessantottina
Accanto a coloro che sostengono una discontinuità ministeriale di don Tonino, vi sono quelli che manifestano una certa antipatia nei confronti del suo ministero, sostenendo come quest’ultimo sia il prodotto di quella cultura sessantottina che ha avuto i suoi risvolti più nefasti all’interno degli anni ’70 del secolo scorso. A costoro risponde il decreto che sancisce la Venerabilità di don Tonino, definendolo come un ottimo interprete delle istanze conciliari.
L’aspetto, forse il più deleterio, è rappresentato da coloro che del ministero di mons. Bello prendono in considerazione e ne propagano solo i temi sociali (pace, giustizia e salvaguardia del creato), dandone una lettura ideologica.
Costoro affrontano i temi sociali senza tener conto di quelli etici (divorzio, aborto, eutanasia), quest’ultimi aspetti non possono essere separati dai primi ed è chiaro come don Tonino gli abbia mantenuti sempre insieme. Proseguire su questa linea – sostiene Angiuli – significa trovarsi dinanzi a un Giano Bifronte dove diviene molto difficile cogliere, per esempio, la profondità teologica di alcune immagini eloquenti che don Tonino ci ha lasciato come quella della Convivialità delle differenze e della Chiesa del grembiule.
Ciò che mons. Bello esprime nel periodo molfettese, affonda le sue radici nel basso Salento e nella formazione bolognese. Nello specifico va considerata l’impronta ministeriale di mons. Ruotolo, il vescovo di Ugento che ha ordinato presbitero don Tonino e con cui quest’ultimo ha molto collaborato: l’amore all’eucarestia, la devozione mariana, l’impegno ad attuare gli orientamenti pastorali scaturiti dal Concilio Vaticano II, la programmazione per gli itinerari di formazione per i laici, l’attenzione alle problematiche sociali presenti in questa parte del Salento.
Un particolare merito del libro lo si riscontra nel III Capitolo Scritti vari.
In questa sezione si trovano, come già detto, degli scritti inediti di don Tonino, i quali pur non avendo lo stesso spessore o valore di quelli pubblicati da lui stesso, hanno il merito di contenere quelle tematiche che rappresentano la continuità ministeriale che Angiuli, a ragione, evidenzia.
Quest’opera è imprescindibile per chi ha un serio interesse a conoscere la sensibilità e le radici in grado di nutrire il ministero pastorale di don Tonino dal punto di vista teologico e sociale.
Il grande merito di Angiuli consiste nell’averci consegnato un testo che in continuità con le altre sue pubblicazioni su mons.
Bello, ci dona una chiarezza, una verità, che non può essere tralasciata e non considerata, un atteggiamento contrario significherebbe alterare il suo pensiero, oscurare aspetti essenziali e sostanziali della sua santità.
Alessano
La speranza nel dono
Ad Alessano una serata di testimonianze e letture sulla forza dei pazienti. Domani 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele. Fulcro della serata la presentazione del libro “Mi racconto a voi”, realizzato da sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico
Si rinnova l’annuale appuntamento intitolato “La speranza nel dono”.
L’evento rappresenta un’importante occasione per condividere le esperienze e i racconti di pazienti che hanno affrontato il difficile percorso di cura e guarigione dai tumori del sangue.
L’evento è in programma per domani, martedì 19 novembre, dalle 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele, ad Alessano.
I saluti istituzionali apriranno l’evento.
Seguiranno gli interventi del dottor Nicola Di Renzo (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce), della dottoressa Anna Mele (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Cardinale Panico di Tricase) e del dottor Mario Tarricone (Presidente di AIL Lecce ODV e Referente nazionale del Gruppo Pazienti Linfomi AIL-FIL).
Il fulcro della serata sarà la presentazione del libro “Mi racconto a voi”, realizzato grazie alla collaborazione di sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico, tra cui i dottori Di Renzo, Mele, Dargenio, De Giorgi, De Risi, G. Greco, C. Greco e la dottoressa S. Sibilla.
Il progetto, nato per dare voce ai vissuti personali dei pazienti e delle loro famiglie, intende sensibilizzare il pubblico e promuovere una maggiore empatia e comprensione verso chi affronta queste sfide.
Attraverso la narrazione, l’obiettivo è migliorare la comunicazione medico-paziente, rendendo più evidente l’importanza di comprendere e rispondere alle esigenze individuali.
Durante l’evento, Elisea Ciardo e Valerio Melcarne interpreteranno le storie ed emozioni dei sei protagonisti, ripercorrendo il loro cammino dalla diagnosi alla guarigione con letture profonde e toccanti.
A concludere la serata, il dottor Vincenzo Pavone dell’Ospedale Cardinale Panico di Tricase offrirà un intervento riassuntivo e riflessivo.
La serata sarà moderata dalla giornalista Silvia Cazzato.
Il volume e l’iniziativa si inseriscono nel contesto della Medicina Narrativa, una disciplina che ha iniziato a diffondersi negli anni ’90 e che dal 2015 ha trovato il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, che ne ha pubblicato le linee di indirizzo per l’uso nelle malattie croniche e rare.
La Medicina Narrativa si distingue per l’adozione di una metodologia comunicativa che riconosce il valore della narrazione come strumento fondamentale per integrare i punti di vista di tutti gli attori del processo di cura.
“La speranza nel dono” è un evento che invita alla riflessione e all’ascolto, sottolineando che dietro ogni numero e statistica c’è una persona con un vissuto unico e prezioso.
Partecipare significa contribuire a costruire una comunità più consapevole e solidale.
-
Attualità4 settimane fa
Un tricasino Miglior Wedding Shooting
-
Cronaca4 settimane fa
Scontro all’incrocio: spavento a Gagliano del Capo
-
Casarano2 settimane fa
Infastidito dai lavori, colpisce un uomo in testa con l’accetta
-
Attualità4 settimane fa
Tricase, Luigi che festa!
-
Cronaca4 settimane fa
Maltrattava la madre invalida, arrestato 35enne
-
Cronaca1 giorno fa
Incidente e soccorsi a San Cassiano sulla ss275
-
Casarano3 settimane fa
Sesso su un volo Swiss, filmano tutto e diventa virale
-
Cronaca4 settimane fa
Incidente tra due mezzi di lavoro: soccorsi due feriti