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Tricase

Giovani Dem: nuovo segretario a Tricase

Martino Casciaro prende il posto di Andrea Ciardo, al quale nei prossimi giorni verrà affidata la segreteria provinciale

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Anche il Circolo dei Giovani Democratici di Tricase rinnova la composizione della sua segreteria.


Dopo le consultazioni avvenute nei giorni scorsi, gli iscritti hanno deciso di affidare a Martino Casciaro la responsabilità di guidare la giovanile a Tricase.


Martino Casciaro, quindi, sostituirà Andrea Ciardo, al quale verrà affidato ufficialmente il mandato di segretario provinciale al termine del Congresso di venerdì 19, a Lecce.


Sono orgoglioso di esser la figura scelta per guidare i GD a Tricase“, afferma Casciaro, “e sono conscio del fatto che occorrerà proseguire sulla strada del radicamento territoriale e del rafforzamento del circolo. Forti delle nostre idee, dei nostri valori, siamo pronti ad ascoltare la voce dei cittadini di Tricase, siamo pronti  metterci al servizio della città, a tradurre le istanze in provvedimenti efficaci“.

La nomina di Casciaro arriva ad un anno esatto dalle amministrative del 2017. Come si porranno i Giovani Democratici?


Saremo in grado di dialogare con le forze che vorranno confrontarsi in vista delle elezioni. Ma vogliamo che non si parta dai candidati: come sempre, siamo consapevoli della forza delle idee, della volontà di essere protagonisti della costruzione del programma, come già abbiamo dimostrato durante la campagna per le Regionali, accanto a Michele Emiliano“, conclude il nuovo segretario.


Un in bocca al lupo speciale arriva da Stefano Valli, segretario cittadino del Partito Democratico: “Sono certo che saprà affrontare il mandato con forza e tenacia. Tricase ha bisogno di giovani che siano protagonisti della sua vita politica. Siamo a completa disposizione in questa nuova avventura. Che i Giovani Democratici siano il valore aggiunto rispetto alle altre forza politiche di Tricase: questo il mio augurio!”


Appuntamenti

Torna in piazza la Mela di AISM

A Tricase in piazza Pisanelli venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 ottobre con volontari di Tricasèmia, gli ospiti del Centro Diurno Tricase “Giovanni Paolo II” e gli operatori della sede locale

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Quest’anno “La Mela di AISM” celebra il suo 30° anniversario.

Nato nel 1994, questo evento, promosso dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) ha raccolto oltre 61 milioni di euro, sostenendo la ricerca e i servizi destinati alle persone con sclerosi multipla.

Oggi l’evento continua a finanziare la ricerca e a potenziare le prestazioni necessarie per chi convive con sclerosi multipla, NMOSD, MOGAD e patologie correlate.

Come ogni anno, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in occasione della Giornata del Dono, il 4 ottobre, e nel weekend del 5 e 6 ottobre, “La Mela di AISM” tornerà nelle piazze.

A Tricase i banchetti AISM saranno in piazza Pisanelli venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 ottobre (dalle 8,30 alle 12,30 e, nel pomeriggio, dalle 16,30 alle 18,30), grazie all’impegno dei volontari di Tricasèmia, gli ospiti del Centro Diurno “Giovanni Paolo II” e gli operatori della sede di Tricase.

«Un piccolo gesto può fare molto», l’appello di Gianluca Errico, presidente di Tricasèmia, associazione sempre al fianco della ricerca, «con il tuo contributo potrai sostenere la ricerca scientifica su sclerosi multipla e patologie correlate e garantire i servizi destinati alle persone colpite, la maggior parte delle quali sono giovani tra i 20 e 40 anni. Facciamo sparire la sclerosi multipla con una mela!».

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Attualità

SS 275, ci siamo per davvero! i cartelloni sulla strada annunciano i lavori

Uno è evidente all’inizio della SS275, proprio dove prima c’era l’autovelox di Melpignano e riporta anche la data ultima per il completamento dei lavori: il 18 settembre 2026

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Per tutti i santommaso come noi che, dopo un’attesa infinita, stentano a credere che sia giunto il momento dei lavori di adeguamento della SS 275 Maglie – Leuca, arrivano i primi segnali concreti almeno per il primo lotto.

Fatta passare l’estate, utilizzata per la dovuta verifica ed eventuale bonifica dalla presenza di ordigni bellici (lo prevede la legge), ed evitato di paralizzare il traffico su quell’arteria a luglio ed agosto, compaiono a dar torto a noi miscredenti, anche i cartelloni ANAS che annunciano l’agognato avvio dei lavori.

Uno è evidente all’inizio della SS275, proprio dove prima c’era l’autovelox di Melpignano, alla sinistra della carreggiata, per chi scende in direzione Maglie: riporta, come già annunciato a suo tempo da questo sito, anche la data ultima per il completamento dei lavori, vale a dire tra due anni: il 18 settembre 2026.

L’altro cartellone è più avanti, sulla due corsie, più o meno, all’altezza di Nociglia,

Ricordiamo che la revisione progettuale del primo lotto che comprende MelpignanoMaglieMuro LecceseScorrano, Botrugno, San CassianoNocigliaSuranoMontesano SalentinoAndranoTricase, è stata suddivisa in tre stralci funzionali al fine di facilitarne la realizzazione:

– 1° stralcio funzionaleda Melpignano a Scorrano (dal km 0,092 al km 10,452) per un importo complessivo di quasi 150 milioni di euro;

– 2° stralcio funzionaleda Botrugno a Surano (dal km 10,452,68 al km 18,140) per un importo complessivo di quasi 82 milioni;

– 3° stralcio funzionaleda Surano alla zona industriale Tricase-Specchia-Miggiano (dal km 18,140 al km 23,270) per un importo complessivo di quasi 57 milioni di euro.

Il provvedimento prevede inoltre, la realizzazione dell’Asse principale delle strade complanari e di servizio e di 16 svincoli.

Giuseppe Cerfeda

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Attualità

Tricase: i 400 anni della chiesa di Sant’Angelo

La chiesa fu costruita dove prima ne sorgeva una più piccola, matrice(m) per l’epigrafe dedicatoria del Gallone e parochialis per il verbale della visita apostolica…

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di Ercole Morciano

Correva l’anno 1624 quando fu aperta al culto la chiesa di San Michele Arcangelo, dai Tricasini detta semplicemente “Sant’Angelo”.

Lo afferma l’epigrafe in latino che si legge sull’ingresso principale fatta incidere dal committente, Cesare Gallone, figlio del barone Alessandro I e pertanto cadetto della famiglia feudale di Tricase.

La chiesa fu costruita sull’area dove prima ne sorgeva un’altra più piccola, dichiarata “matrice(m)” nell’epigrafe dedicatoria del Gallone e “parochialis” nel verbale della visita apostolica fatta dal vescovo Andrea Perebenedetti nel 1628. È il medesimo visitatore apostolico ad informarci che nella stessa area insisteva un “Coemeterium” per il quale egli ordinava che venisse ben delimitato rispetto alla strada pubblica con la quale confinava in modo che “locum sacro a prophano disiungat”.

Della chiesa, un vero gioiello dell’architettura sacra salentina del Seicento, così scrisse per primo Michele Paone pubblicando un saggio nel volume da lui curato “Tricase. (Studi e Documenti)”, Congedo, Galatina 1978, pp. 107-116: «Deliziosa costruzione che, isolata anche sui fianchi da fastidiosi innesti e da prosaici contatti, si eleva con una fiera, eppur amabile, grazia sulle casette che davanti a lei di discostano e si arretrano in un girotondo di cui essa, la chiesa costituisce il nucleo centrale, l’episodio protagonista e la causa prima di quella collettiva reverenza urbanistica».

Così egli la vedeva e descriveva con una prosa raffinata ed elegante, quasi poetica, anche se occorre dire, per amor del vero che il rispettoso arretramento interessa poche casette ma soprattutto palazzi di famiglie storiche tricasine: Aymone, De Nitto, Toma, Minerva ed altre.

La dolce, armonica “fierezza” dell’esterno, continua il Paone, «prosegue senza scarti all’interno con una esemplare coerenza che non esclude, che anzi valorizza ed esalta, la mirabile grazia della volta elegantemente lunettata e costonata con una nervosa articolazione grafica che riporta il pensiero alle volte a vela di ascendenza gotica».

L’altare maggiore barocco con la statua lapidea del titolare, la tela della Vergine bambina coi Santi Anna e Giocchino e quella di Sant’Oronzo, entrambe già pale dei due altari laterali rimossi nel secolo scorso per ampliare l’unica navata, la grande tela confraternale dell’Immacolata attribuita al Verrio, l’organo a canne seicentesco con le scene dipinte sulle formelle mistilinee della balaustra, costituiscono l’interessante patrimonio artistico all’interno della chiesa di Sant’Angelo, ben descritto nella “Guida di Tricase e frazioni” scritta da Vincenzo e Mario Peluso, edita da Congelo, Galatina, 2008, pp. 29-32.

Da aggiungere il crocifisso ligneo restaurato nel 1991 da Antonio Papa da Surano a spese della confraternita dell’Immacolata, per interessamento del padre spirituale don Paolo Congedi.

Era stato trasformato nel tempo in Cristo Morto per i riti del Venerdì Santo.

La chiesa, mancante di fastigio per circa 300 anni, fu completata, per volontà del principe Pietro Giovanni Battista Gallone (1855-1931) che fece sovrapporre sullo stemma di famiglia, già sormontato dall’elmo baronale, la corona principesca di cui il casato si poteva fregiare sin dal 1651.

Per ricordare l’evento si terrà un incontro pubblico presso la Chiesa di Sant’Angelo, venerdì 27 settembre, alle ore 20; relazionerà lo studioso Vincenzo Peluso, coautore della Guida di Tricase.

Interverranno il parroco don Gianluigi Marzo, direttore dell’Ufficio diocesano Beni Culturali, e il sindaco Antonio De Donno.

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