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Attualità

Nuovi percorsi al Castello d’Otranto

Reperti, visite 3D, ologrammi e tanto altro nei piani del maniero ed anche nei restaurati sotterranei

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Sempre più storia nel Castello di Otranto. Dal 3 agosto, l’antico maniero trasporta i suoi visitatori in nuovi percorsi, tra reperti archeologici e cunicoli fino ad oggi inesplorati. Si parte dai materiali archeologici scavati nella Grotta dei Cervi di Porto Badisco da Felice Gino Lo Porto, raccolti ora in un’esposizione che vanta circa 250 reperti e ne attende altri, derivanti da scavi più recenti. Un percorso che consente di delineare la storia delle frequentazioni nella grotta a partire dagli anni dell’Homo Sapiens (tardo paleolitico, 13-9mila anni fa circa) in poi, passando per la prima età dei metalli (IV-III millennio a. C.). In questo periodo le comunità insediate nell’area di Badisco celebravano rituali propiziatori rivolti alla Madre Terra durante i quali sono state dipinte le immagini ed i simboli per i quale la grotta è stata definita “santuario della preistoria europea”. Narrazioni figurative con scene di caccia al cervo, di agricoltura e forse di vita sociale.


Nel percorso espositivo si può provare l’emozione di un virtual tour in 3D nella Grotta dei Cervi, chiusa al pubblico per motivi legati alla conservazione delle pitture e per le difficoltà di attraversamento dei corridoi interni.


5Sotterranei del Castello


Un nuovo progetto di restauro dei sotterranei ha reso poi fruibile una fitta rete di cunicoli che si snoda sotto il cortile interno e le sale del castello. Qui, le visite guidate, in gruppi di circa 15 persone per volta, incrociano due ologrammi che si materializzeranno lungo i cunicoli: Alfonso d’Aragona che parla della funzione dei fossati nel passato nell’ambito del sistema di fortificazioni, e una donna di altri tempi che racconta storie mitologiche della Città.


 Il sindaco

Sin dal nostro insediamento abbiamo posto una forte attenzione al patrimonio storico-culturale di Otranto”, sottolinea il sindaco Luciano Cariddi, “a partire dal fulcro che ne rappresenta il Castello Aragonese.


Luciano Cariddi, sindaco di Otranto

Luciano Cariddi, sindaco di Otranto


Con interventi di ristrutturazione, restauro, messa a norma degli impianti e abbattimento delle barriere architettoniche, abbiamo consegnato alla Città e ai turisti un luogo unico, nella destinazione museale immaginata, ed abbiamo trasformato il castello da spesa fissa a fattore di produzione economica e luogo di opportunità lavorative. Oggi, il piano superiore del castello ospita la sezione dedicata ai luoghi della preistoria e per la prima sia aprono al pubblico i sotterranei, lasciano il piano centrale a disposizione di mostre temporanee”.


Attualità

Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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Attualità

“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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