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Torrepaduli: San Rocco torna a casa
Come da antica (e singolare) tradizione la statua del Santo protettore verrà riportata dalla chiesa madre al Santuario a 40 giorni dalla conclusione della festa in suo onore
Non si è ancora spenta l’eco della Festa di San Rocco che Torrepaduli, come da tradizione esattamente 40 giorni dopo, si prepara alla Festa dei Quaranta.
Domenica 25 settembre, per l’occasione la statua del Santo protettore verrà riportata dalla chiesa madre al Santuario. La Processione prenderà il via alle 17,30 e, accompagnata dal Concerto Bandistico Finibus Terrae di Gagliano del Capo, si dirigerà verso Largo San Rocco, dove all’arrivo (18,30 circa) verrà celebrata la santa messa all’aperto. I fuochi pirotecnici daranno lo start (alle 20) alla Sagra du cecamaritu.
Queste particolarissime “pittule” condite con peperoni, cipolla, pomodori e capperi avrebbero tale nome perché, secondo la tradizione, erano il pasto che le mogli preparavano ai mariti quando avevano poco tempo a disposizione ma dovevano pur pensare al loro pranzo. Loro avevano trascorso la mattinata a chiacchierare con le comari di turno ma il marito non avrebbe saputo nulla perché comunque avrebbe trovato un pranzo saporito e sostanzioso.
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I cognomi delle famiglie di Poggiardo e Vaste del 1700
“Chi fuor li maggior tui?”: giovedì 28 novembre (ore 18) verrà presentato l’ultimo libro di Anacleto Vilei
Lo storico poggiardese Anacleto Vilei riprende una nota citazione della Divina Commedia nell’intitolare il suo ultimo lavoro dedicato ai cognomi delle famiglie di Poggiardo e Vaste del 1700: “Chi fuor li maggior tui?”, pronunciata dal fiero ghibellino Farinata degli Uberti, che Dante incontra tra le anime più nere nel sesto girone dell’Inferno descritto nel Canto X.
Per tale ricostruzione della memoria storica di Poggiardo e Vaste l’autore si è avvalso esclusivamente dell’Archivio Parrocchiale, che rappresenta l’unica fonte a disposizione per reperire materiale e documenti dei secoli antecedenti al XIX prima che i Comuni, con l’istituzione dello Stato Civile, iniziassero a registrare le nascite, i matrimoni e le morti dei propri cittadini.
In questa ventesima pubblicazione storica, Vilei approfondisce con dovizia di particolari in ordine alfabetico tutti i cognomi presenti nei registri dei battezzati a cominciare dal secondo semestre 1595 fino al XIX secolo indicando i nomi dei genitori e altre informazioni interessanti che i lettori possono apprezzare andando alla scoperta dei propri avi e di tante curiosità.
“Chi fuor li maggior tui?” segue la precedente opera “Poggiardo – per una genealogia di paese”, che riguardava uno studio simile relativo al 1800 e che è stato presentato nel gennaio 2016 e sarà oggetto di discussione, giovedì 28 novembre, dalle ore 18, presso il Palazzo della Cultura.
Oltre all’autore Anacleto Vilei, vi parteciperanno: Carlo Quaranta, presidente dell’associazione Pharos che ha organizzato l’evento; Antonio Ciriolo, sindaco di Poggiardo; i relatori Don Donato Ruggeri, archivista della Diocesi di Otranto, Giuseppe Orsi, docente del Liceo Artistico di Poggiardo, Anna Stomeo e Paolo Protopapa del Centro Culturale Tò Kalòn di Martano.
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Sfide e opportunità tra globalizzazione e identità locale a Tricase
La cittadinanza di oggi: incontro a Palazzo Gallone
Oggi pomeriggio alle 18:30 a Palazzo Gallone di Tricase l’incontro “La cittadinanza di oggi. Sfide e opportunità tra globalizzazione e identità locale”.
Dopo i saluti di Antonio De Donno, sindaco di Tricase, Alessandro Delli Noci, assessore regionale, e Luca De Carlo, coordinatore provinciale CON, gli interventi di: Daniele Vitali, Maurizia Pierri, Daniele De Luca, Attilio Pisanó e Syed Rehan Ud Din.
Dettagli in locandina che segue.
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Santa Cesarea Terme si accende di rosso per le donne
Santa Cesarea Terme Lancia la campagna “Un’altra vita è possibile – rompi il silenzio”: animazioni di sensibilizzazione sulla facciata del Municipio illuminata, due nuove panchine rosse nelle frazioni e un corso di autodifesa dedicato alle donne.
In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Santa Cesarea Terme, in collaborazione con l’associazione Anemos e il Consorzio dei Servizi Sociali – Ambito di Poggiardo, presenta la campagna di sensibilizzazione “Un’altra vita è possibile – rompi il silenzio”, volta a combattere ogni forma di abuso verso il genere femminile.
Le iniziative includono l’installazione nelle prossime settimane di due nuove panchine rosse nelle frazioni di Cerfignano e Vitigliano, simbolo di memoria e impegno collettivo, e l’organizzazione di un corso gratuito di autodifesa rivolto alle donne, con l’obiettivo di fornire strumenti utili per affrontare situazioni di pericolo.
Questa sera, il municipio di Santa Cesarea Terme è illuminato di rosso, richiamando l’attenzione della comunità sul dramma della violenza contro le donne.
Sulla facciata dell’edificio saranno proiettate animazioni con frasi emblematiche e potenti del calibro di “Se mi lasci ti rovino”, “Il tuo posto è in casa”, fino a “Non vali niente senza di me”, seguite dalla dicitura “Non sono solo parole, è violenza”, per evidenziare come la violenza sulle donne, sotto molteplici forme, sia più diffusa e quotidiana di quanto si possa credere.
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La ricorrenza del 25 novembre, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999, commemora il brutale assassinio delle sorelle Mirabal, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, per mano del regime dittatoriale di Rafael Trujillo.
Da allora, questa giornata rappresenta un momento di riflessione e azione contro tutte le forme di violenza che, ancora oggi, colpiscono milioni di donne in tutto il mondo.
«La violenza contro le donne è una piaga sociale cronica, derivante da antichi retaggi culturali difficili da scardinare. Più del 30% delle donne, in Italia, nel corso della loro vita, subiscono violenze fisiche, verbali, sessuali, psicologiche ed economiche. Queste percentuali ci dicono che una donna su tre è vittima di violenze: nonne, madri, sorelle, figlie… Siamo tutti coinvolti», afferma il consigliere con delega alle politiche sociali e giovanili, Salvatore Maggio.
L’amministrazione comunale invita tutti i cittadini a commemorare la data del 25 novembre e a seguire le comunicazioni delle iniziative in programma nelle prossime settimane, con l’obiettivo di contrastare un fenomeno che richiede impegno collettivo e costante.
«Il nostro intento», conclude Maggio, «è sensibilizzare e responsabilizzare la cittadinanza facendo leva sul senso di comunità, con l’auspicio che le donne trovino sempre più il coraggio di denunciare. Per fare questo serve la mano di tutti, tendiamocela».
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