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Tricase

La crociata contro gli incivili

“La scena di Tricase con l’assessore Fracasso appare la traslazione moderna di quei documentari dell’Istituto Luce con un noto ‘condottiero’ italiano…”

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Siamo stati tutti deliziati dal sapere che l’assessore comunale alla cultura del Comune di Tricase, in «abbigliamento da operaio e attrezzi alla mano», insieme «con l’unico dipendente comunale operativo» «è andato a pulire la deprecabile scritta», apposta da qualche idiota su di un muretto di Marina Serra (“Tourist terrorist).


Tra internet e social abbiamo anche potuto ammirare le due suddette persone all’opera, armate di attrezzi e quant’altro: infatti il tutto, a futura ed imperitura memoria, è stato immortalato in un video, certo piuttosto succinto, soprattutto se comparato ai riferiti tempi di effettuazione dell’intervento (quattro giorni/uomo), ma più che sufficientemente evocativo del medesimo.


Così, abbiamo anche appreso della tempra di un amministratore locale e di un dipendente comunale, i quali stoicamente non si sottraggono al duro e pesante lavoro sotto il canicolare sole, e si sottraggono all’impulso, che francamente avrei irresistibilmente provato, di godersi un bagno ristoratore nelle cristalline acque della località appunto denominata “Lavaturo”, antistanti il muro ove l’intervento ha avuto luogo.


Ebbene, la mente non può che correre a ben altra “battaglia”, sempre sotto il cocente italico solleone, condotta in un passato non molto lontano da un noto “condottiero” italiano ed immortalata da un filmato dell’Istituto Luce. Certo, manca nel video “nostrano”, se comparato a quello della mietitura del grano nell’agro pontino, il commento roboante e stentoreo del narratore, e più genericamente il tono enfatico con cui si declamavano gli italici “trionfi” (?). Inoltre, è stridente il contrasto tra l’utilizzo di macchinari a quel tempo di frontiera quali grandi mietitrebbiatrici, nel caso del video filmato dall’Istituto Luce, e la “povertà” tecnologica con cui devono fare i conti i nostrani “eroi”, non solo in termini dell’evidente indisponibilità di macchinari che avrebbero permesso, forse in un tempo minore e con meno dispendio di energie, l’effettuazione dell’intervento, ma anche di tecnologie appropriate (forse, esistono solventi che possono dissolvere le vernici…).


Infine, al torso nudo e tornito che fa bella mostra di sé nel filmato dell’Istituto Luce fanno ora, per così dire da pendant, dei bermuda, abbigliamento da me particolarmente utilizzato e preferito e sul quale nulla di male ho da dire, ma che dicono e non dicono…


In ogni modo, mutatis mutandis, alla fine l’effetto dei due reportage è il medesimo: un iniziale sorriso più o meno sotto i baffi che ben presto lascia il posto ad un profondo sconforto e forse un sommesso pianto.

Ma mettendo da parte il registro sarcastico, che comunque ritengo perfettamente appropriato in questo caso, mi preme preliminarmente sottolineare che non intendo, certamente, mettere in dubbio la buona fede e la buona volontà di nessuno.

Escludo anche, quantomeno rebus sic stantibus, che farsi vedere “con le maniche rimboccate” rientri in un’esplicita strategia di immagine, forse ispirata dai comportamenti di personaggi pubblici di caratura nazionale e non solo; o quantomeno, spero che così non sia, non foss’altro perché quest’atteggiamento non sortirebbe alcun altro effetto se non quello di suscitare l’ilarità generale, visto che le disincantate italiche genti, ed i tricasini forse ancor di più, ne hanno viste tante …


Ciò detto, resta il fatto che non è in questo modo che si dipanano i nodi “strutturali”, quali, tra gli altri, l’asserita “operatività”, di uno solo del centinaio, e più, di dipendenti comunali. Non solo, quest’atteggiamento un po’, diciamo così, “garibaldino” rischia di avere l’effetto di distogliere l’attenzione dall’inquietante assenza di personale, all’interno del Comune di Tricase, che possa essere impiegato per far fronte a quei piccoli e grandi problemi che inevitabilmente quest’ultimo si trova a dover affrontare.


L’evento in questione rivela inoltre, inequivocabilmente, a livello comunale: (a) una certa confusione tra i ruoli di indirizzo, quelli di direzione e quelli di esecuzione delle decisioni; (b) un’inadeguata suddivisione dei compiti e delle mansioni afferenti ai gestori della cosa pubblica; (c) una discrepanza tra le funzioni assegnate a questi ultimi e quelle effettivamente esercitate (quantomeno nella misura in cui la cancellazione di una scritta apposta da qualche balordo non possa essere assunta del tutto ad operazione nell’ambito culturale …). Tutto ciò certamente non giova all’efficienza ed all’efficacia della macchina amministrativa.


Ancora, se il solerte assessore avesse subito un incidente sul lavoro in occasione dell’opera prestata, chi ne avrebbe sopportato le spese, risarcito i danni e si sarebbe assunte le relative responsabilità, anche in termini della mera inosservanza delle regole in tema di diritto e sicurezza del lavoro, dell’assistenza e della previdenza? Ma che domande, direbbe forse qualcuno di noi … Badoglio, natürlich!


Per finire, mi permetto di notare, anche a scanso di equivoci, che non mi sono soffermato sulla scritta cancellata non certo perché non condivida l’opinione che sia espressione di inciviltà (ed aggiungerei anche di povertà morale e provincialismo da due soldi), ma per non scadere in un moralismo “d’ufficio”, che, oltre a non risolvere certo la questione, è l’ultima cosa di cui Tricase ha bisogno.


Luigi Marcuccio


Attualità

Lavori a Caprarica, il sindaco di Tricase: «È il gioco delle tre carte»

Dura replica di Antonio De Donno alla lettera protocollata dall’ing. Andrea Morciano: «Vuole utilizzare questi mezzucci per porsi come risolutore di problemi la cui soluzione era già stata pianificata e decisa dall’amministrazione”

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Da queste colonne vi avevamo resi partecipi della polemica prima latente e poi deflagrata in merito ai lavori di riqualificazione in corso in piazza Sant’Andrea nel quartiere di Caprarica.

Con una lettera indirizzata agli amministratori e regolarmente protocollata l’ing. Andrea Morciano, professionista del posto, denunciando una serie di situazioni a suo avviso non coerenti con il progetto, aveva chiesto la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In un primo momento il sindaco non aveva voluto rilasciare dichiarazioni per non alimentare ulteriormente la polemica.

Qualche giorno dopo, su nostre nuove sollecitazioni, ha accettato di parlarne.

Il sindaco Antonio De Donno

«È il gioco delle tre carte», contrattacca il primo cittadino, “un gioco che conosciamo bene e già adoperato da qualche consigliere comunale d’opposizione che, sapendo che il giorno dopo o due giorni dopo avremmo asfaltato una strada, informava le famiglie che avrebbe pensato lui a risolvere il problema delle buche. In realtà sapeva che l’amministrazione aveva già previsto di realizzare la strada e quindi si proponeva come Salvatore della patria”.

«Lo stesso», punge De Donno, «ha fatto in questa occasione l’ing. Andrea Morciano che è informato sicuramente dal nostro ufficio tecnico sulle perplessità per i materiali decisi all’inizio della progettazione. Una volta arrivati i campioni materiali, tra l’altro concordati con la Sovrintendenza, sono venuti fuori molti dubbi. Dubbi sulla qualità estetica degli stessi e dubbi anche su un successivo materiale usato anche al Castello Carlo V di Lecce. Sapeva che l’amministrazione stava pensando di abbandonare del tutto quella ipotesi di lavoro per definire il tutto con il basolato.

E quindi si propone come salvatore della patria, con quella famosa lettera che sapeva sarebbe divenuta pubblica».

«Non penso che sia il miglior modo, né per fare politica, né per difendere gli interessi della comunità», insiste il sindaco, «vuole utilizzare questi mezzucci per porsi come risolutore di problemi la cui soluzione era già stata pianificata e decisa dall’amministrazione.
Stavamo solo aspettando di vedere i campioni definitivi dei basoli e di confrontarci con i progettisti e con la Sovrintendenza.

Cosa che è avvenuta e quindi abbiamo deciso di tornare alla ribasolatura dell’intera piazza, con alcune soluzioni che verranno a breve illustrate.

Quindi è tutto già stato deciso dall’amministrazione e oggi qualcuno cerca di prendersene il merito.

Ribadisco: sono mezzucci che hanno le gambe corte». 

«Tra l’altro», ricorda De Donno, «tutte le ipotesi sono state ampiamente condivise con un componente del comitato festa, che un nostro consigliere comunale (Rocco Martella, NdA), e mediante confronti con il parroco, don Salvatore».

Antonio De Donno, infine, annuncia le ultime novità: «Ieri (16 luglio) si è tenuta la riunione definitiva con i tecnici che hanno ribadito le loro perplessità su quel materiale e oggi l’amministrazione ha preso la decisione finale, quella, appunto, di basolare l’intera piazza. Sul divenire dei progetti esecutivi è abbastanza normale che sorgano dei dubbi e avvengano queste cose.
Nel frattempo qualcuno gioca a fare il protagonista ma farebbe meglio a pensare ad altro». 

Giuseppe Cerfeda

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Appuntamenti

Tricase: è la domenica di Porto Rubino

Tra i protagonisti Malika Ayane e Mace. Gli altri artisti, i temi, il piano traffico, parcheggi, navette e trasporto gratuito per disabili: tutte le info sull’unica tappa salentina  del festival del mare

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Torna a Tricase Porto il festival del mare Porto Rubino, la sesta edizione del tour ideato dal cantautore tarantino Renzo Rubino che sceglie i porti più belli di Puglia per farvi sbarcare la musica, celebrando l’amore per il mare.

L’appuntamento è fissato per domenica 21 luglio, quando lo specchio d’acqua del porto tricasino accoglierà l’ultima tappa dell’ormai rinomato evento.

A ciascuna delle quattro location proposte quest’anno è legato un tema.

Dopo l’apertura di Vieste, sul tema Poeti, ed i concerti di Giovinazzo e Monopoli, con Pirati e Sirene, sarà la volta del gran finale: la Rosa dei Venti a Tricase Porto.

Sul meraviglioso caicco Portus Veneris, ancorato al centro dello specchio d’acqua del porto, si avvicenderanno otto artisti: Lucio Corsi, Mace, Marco Castello, Maria Antonietta e Colombre, Popa, Populous, Studio Murena e, la più attesa, Malika Ayane.

È lei l’ospite di punta della serata, la voce inconfondibile che farà vibrare i cuori delle migliaia di spettatori che da ogni angolo della marina e della banchina si affacceranno verso il caicco, per unirsi in un abbraccio a suon di musica.

Grande attesa anche per Mace, all’anagrafe Simone Benussi, dj e producer tra i più importanti della scena musicale italiana e reduce dal successo dell’album Maya, come al solito ricco di collaborazione importanti.

Ovviamente la serata è organizzata e coordinata da Renzo Rubino, tarantino ma ormai tricasino d’adozione.

Una notte speciale, tra le più caratteristiche del calendario di eventi Tricase Destinazione Autentica 2024 promosso dall’assessora a Cultura e Turismo Francesca Longo.

Una notte in cui il mare è il protagonista della serata, con la sua bellezza, il suo profumo che culla i numerosi visitatori incantati da performance artistiche eccezionali. Il mare che protegge, il mare come ispirazione, come luogo in cui ritrovarsi. Complesso, controverso, libero e originale.

NAVETTE, PARCHEGGI E VARCHI

Il comune di Tricase, col supporto della Polizia Locale, ha redatto un apposito piano di razionalizzazione della mobilità urbana della marina nella giornata dell’evento.

Il provvedimento è finalizzato ad ottimizzare l’esperienza degli spettatori, ma anche a facilitare l’accesso a Tricase Porto per residenti, domiciliati, titolari di attività commerciali qui ubicate e loro dipendenti.

In proposito, saranno attivi tre varchi, ciascuno dei quali dedicato ad una specifica utenza a seconda della destinazione da raggiungere.

I residenti/domiciliati a Tricase Porto la cui abitazione ricade tra la s.p.78 e la s.p. 358, tra via C. Colombo fino alla rotonda (intersezione via Marco Polo) potranno accedere a Tricase Porto da via Marina Porto. Lo stesso varco sarà fruibile, entro le ore 18, dai commercianti e dai dipendenti delle attività commerciali, che potranno sostare nel parcheggio Area Porto Nuovo Diportisti.

I residenti/domiciliati tra la s.p. 358 via C. Colombo e via Bottego, dall’intersezione con via Borgo Pescatori e fino alla Marina di Andrano, faranno accesso dal varco sulla s.p.358, lato Marina di Andrano.

Infine, i residenti/domiciliati in via Duca degli Abruzzi, via della Vela, via Borgo Pescatori e sulle strade che convergono su detta via, accederanno alla marina dal varco della s.p.346 Chiesa dei Diavoli e dalla s.p. 358-Marina di Andrano.

Il pubblico invece potrà raggiungere Tricase Porto grazie all’apposito servizio navetta garantito dal Comune di Tricase.

Verranno predisposte tre aree di sosta in paese, da cui partiranno dei pullman da 50 posti.

I parcheggi, tutti aperti dalle ore 18, sono in zona ospedale, in zona mercato (“area 167” via G. Cesare) ed in zona Liceo Comi. Quest’ultimo, per via della capienza ridotta (80 posti) è sconsigliato dopo le ore 19.

Non ultimo, il servizio di traporto gratuito per disabili, che sarà richiedibile su chiamata.

Per attivarlo, sarà necessario chiamare il numero 392 8691842 entro e non oltre le ore 19:00 di domenica 21.

«UN’EMOZIONE SPECIALE»

La vice sindaco Francesca Longo

«Porto Rubino rappresenta uno degli appuntamenti più attesi dell’estate per Tricase», sottolinea la vice sindaco Francesca Longo, «un evento nato nel 2019, con l’approdo per la prima volta nel Porto Museo di Tricase, conosciuto per la sua bellezza incontaminata e per la sua autenticità che lo rende unico e differente da tutti gli altri porti, e diventato tappa imprescindibile per la manifestazione».

«Porto Rubino», prosegue l’amministratrice, «oggi è in grado di offrire alla nostra città al contempo la magia della grande musica ed un grande ritorno d’immagine. Parliamo infatti uno dei concerti più connotati dell’intera Puglia, in grado di catturare l’interesse di migliaia di spettatori ed un’attenzione mediatica di portata nazionale».

«Non a caso», conclude Francesca Longo, «la Regione Puglia ha risposto positivamente alla nostra candidatura al bando per iniziative di marketing territoriale, concedendo al comune un finanziamento che sosterrà parte delle spese di realizzazione dell’evento».

Il sindaco Antonio De Donno

Il sindaco Antonio De Donno ha aggiunto: «Tricase Porto sarà l’unica tappa in Salento di Porto Rubino. Una dei quattro luoghi mozzafiato scelti tra i ben oltre mille chilometri di costa di tutta la Puglia per celebrare la bellezza del mare e della musica. Questo non può che renderci felici: tornare ad accogliere Porto Rubino significa garantire alla nostra città un palcoscenico unico e prestigioso. Con importanti ricadute sull’economia locale. E con un contributo concreto alla diffusione della conoscenza dei luoghi e dei territori del nostro paese, che garantisce un ulteriore input ai flussi turistici che convergono da tutta la Penisola».

«Porto Rubino», conclude il primo cittadino, «è un’emozione speciale, che inizia giorni prima, con l’attesa dell’evento e dei suoi grandi ospiti, e che esplode in un’esperienza memorabile, quella della notte del concerto».

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Cronaca

Tricase Porto, Villa Sauli: c’è la Scia ma nulla è cambiato

Il sindaco Antonio De Donno: «In risposta alla segnalazione di inizio attività, che erano obbligati a presentare, altrimenti noi avremmo dovuto confiscare, abbiamo fatto notare come per l’ufficio tecnico tutta l’opera sia abusiva in quanto c’è stata una traslazione della sagoma. Siamo sempre in attesa del pronunciamento finale dei giudici»

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Altre novità per Villa Sauli a Tricase Porto?

La comparsa di un cartello nei pressi di quello che tutti conoscono come l’ecomostro, con la denuncia della presentazione di una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), ha fatto rizzare le antenne.

Di fatto, però, non ci sono novità di rilievo rispetto agli ultimi aggiornamenti.

Il sindaco Antonio De Donno

Il sindaco di Tricase Antonio De Donno tranquillizza tutti: «Gli eredi hanno presentato una scia di demolizione. In base alla sentenza del Consiglio di Stato. Lla Scia deve rifarsi all’ordinanza del 2019 del sindaco Carlo Chiuri che prevedeva l’abbattimento di una scaletta e pochi altri interventi».

«In risposta a questa Scia, che erano obbligati a presentare, altrimenti noi avremmo dovuto confiscare», spiega De Donno, « abbiamo fatto notare come per l’ufficio tecnico tutta l’opera sia abusiva in quanto c’è stata una traslazione della sagoma. Com’è noto, a fronte di questa risposta e alla notifica di abbattimento c’è stato un ulteriore ricorso».

Come già il primo cittadino aveva spiegato a suo tempo, quindi, «bisognerà attendere gli eventi per capire quali saranno i tempi effettivi per una decisione definitiva dei giudici dopo che una delle eredi si è costituita al Consiglio di Stato».

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