Cronaca
Minacce al consigliere per entrare gratis in discoteca: arrestato esponente Scu
Operazione Barbapapà: dai domiciliari alla cella 43enne esponenete della Sacra Corona Unita nel gallipolino

Operazione Barbapapà. I carabinieri l’han chiamata così, come il famoso fumetto francese degli anni 70, complice il gioco di parole col cognome dell’arrestato: Marco Barba.
È l’alba quando, oggi, 3 dicembre 2016, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Gallipoli catturano Marco Barba, 43enne noto anche come “Tannatu”, elemento di spicco della Sacra Corona Unita, nella sua articolazione territoriale denominata clan “Padovano”, con particolare riferimento alla frangia scissionista riconducibile a Pompeo Rosario Padovano, operante nella Città Bella e paesi limitrofi.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere viene eseguita presso l’abitazione dell’indagato (qui già ristretto ai domiciliari). Emessa dal gip Panzera, sulla scorta delle richieste della Direzione Distrettuale Antimafia, trova origine nell’indagine avviata dopo le denunce sporte da Sandro Quintana, consigliere di minoranza del Comune di Gallipoli, con un passato, dal 2009 al 2014, di consigliere provinciale e comproprietario del ristorante “Mare Chiaro”, sito nel centro storico gallipolino.
Quintana, ed altri dipendenti del suo esercizio commerciale, nel periodo compreso tra agosto e settembre 2016, sarebbero stati vittime di continue e reiterate minacce diventate, con il passare del tempo, veri e propri atti persecutori, integrando così il reato di stalking.
Le vittime, denunciano in caserma anche il loro perdurante e grave stato di ansia, prostrazione e timore per la propria incolumità: giorni di inferno in cui, tra le altre cose, si vedono costretti a modificare le proprie abitudini di vita. In una occasione vedendosi addirittura, dinanzi all’ennesima aggressione verbale, costretti a rinunciare ad entrare in un locale.
Il movente di tale comportamento, imputato agli indagati, sarebbe l’incapacità dei perseguiti di consentire, nel corso di più serate di fine estate, l’ingresso gratis di Barba nelle principali e più note discoteche gallipoline.
Gli atti vessatori vanno dalle minacce verbali, dirette o telefoniche; a mano scritte su lettera; sino a quelle 2.0, su Facebook.
Non mancherebbero gli episodi in cui “Tannatu” avrebbe mostrato una pistola, portatasi appresso liberamente per le strade cittadine, allo scopo di intimorire le sue vittime.
A ciò si aggiunge anche l’invio di due proiettili calibro 7,65, quale ulteriore manifestazione d’intenti poco amichevoli.
In questo contesto di molestie e vessazioni si colloca inoltre la richiesta rivolta a Quintana, a titolo di compendio estorsivo, di una somma di denaro per poter acquistare un furgone adibito al trasporto di prodotti ittici.
I carabinieri, tramite il monitoraggio dell’utenza telefonica intestata ed in uso a Marco Barba, hanno inoltre acclarato il potenziale bellico a sua disposizione.
Nel corso di due perquisizioni nel mese di settembre infatti sono state rinvenute rispettivamente due pistole con proiettili dello stesso calibro di quelli inviati alle vittime e ben 8 ordigni esplosivi artigianali di varie forme e dimensioni del peso complessivo di oltre 3 chilogrammi, muniti di relativa miccia e confezionati con nastro isolante.
La riconducibilità e detenzione dell’intero materiale, attualmente sottoposto a sequestro penale, è attribuita tutta all’odierno indagato.
Ma “Tannatu” non si sarebbe fermato qui: seppur ristretto agli arresti domiciliari, infatti, si sarebbe reso responsabile dell’incendio di un’autovettura parcheggiata nei pressi della propria abitazione. Accusato dei delitti di stalking, tentata estorsione, detenzione di armi e munizioni comuni da sparo e materiale esplodente, nonché, da ultimo, di danneggiamento seguito da incendio, Barba non poteva che finire dai domiciliari al carcere.
Cronaca
Rubava smartphone e coltivava marijuana in casa
Arrestato 47enne gallipolino dalla Polizia di Stato. L’uomo è stato individuato grazie alle videocamere di sorveglianza del negozio di elettrodomestici. Durante la perquisizione domiciliare i poliziotti hanno scoperto anche le piante di marijuana coltivate in una piccola serra

La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un uomo di 47 anni, per aver rubato dei telefoni cellulari.
Il direttore di un negozio di elettrodomestici di Gallipoli, accortosi del furto di tre cellulari, ha immediatamente contattato i poliziotti del Commissariato locale.
Stesse circostanze del 21 marzo scorso, qunado dal negozio era stato sottratto un tablet.
I poliziotti, giunti presso la rivendita di elettrodomestici, hanno visionato le telecamere di sorveglianza e hanno individuato subito l’autore del furto.
Un equipaggio della Squadra Volante del Commissariato di Polizia ha trovato l’uomo nei pressi della sua abitazione con indosso ancora gli stessi vestiti utilizzati per il furto e come si evince dalle riprese delle telecamere.
Interpellato riguardo ai fatti accaduti lo stesso ha ammesso di avere rubato un telefono e di averlo riposto nella propria stanza.
La perquisizione domiciliare ha consentito di trovare proprio all’interno della sua stanza, accanto al letto, i tre telefoni cellulari ancora chiusi nelle rispettive confezioni con sigillo di garanzia.
E inoltre, è stato ritrovato un tablet che, da successivi accertamenti, è risultato essere quello sottratto il 21 marzo.
I poliziotti, durante il controllo nell’appartamento, hanno anche trovato tre piante di marijuana con infiorescenza coltivate in una piccola serra, la quale presentava al suo interno, un sensore di temperatura e umidità ed una lampada da coltivazione UV, collegata alla rete elettrica.
Tutto il materiale e le piante venivano sequestrati e sottoposti ad analisi, mentre i tre telefoni ed il tablet venivano restituiti all’avente diritto.
L’arrestato ora è agli arresti domiciliari.
Cronaca
Ancora violenza contro le donne, arresto a Marittima
Fermato 41enne, già ai domiciliari per furto, per aver aggredito la convivente cercando di colpirla con le forbici. Solo l’ultima di una serie di aggressioni

I carabinieri della Stazione di Spongano hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 41 anni, residente a Marittima di Diso, già noto alle forze dell’ordine per essere sottoposto a regime di arresti domiciliari a seguito di furti aggravati in concorso con la stessa convivente.
Il suo comportamento violento ha comportato ulteriori e gravi accuse.
Durante un controllo di routine, i militari dell’Arma hanno notato evidenti segni di violenza sul viso della convivente, una donna di 36 anni.
Quel dettaglio ha acceso un campanello d’allarme.
La testimonianza della donna ha rivelato una drammatica situazione di minacce di morte e aggressioni, culminate in un attacco con un paio di forbici durante una lite domestica.
I carabinieri hanno messo in sicurezza la vittima e bloccato l’aggressore, conducendoli entrambi in caserma per ulteriori accertamenti.
Accertato un precedente storico di comportamenti aggressivi da parte dell’uomo con reati di maltrattamenti in famiglia e violenza privata.
Al termine delle formalità e come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica che conduce le indagini, il 41enne è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.
I carabinieri sottolineano che «non esiste una situazione di violenza domestica che debba essere tollerata o silenziata. Invitano chiunque si trovi in una situazione simile a non esitare a chiedere aiuto e a contattare le autorità competenti. La sicurezza e il benessere di ogni individuo sono una priorità e ogni segnalazione è fondamentale per combattere questo grave fenomeno sociale».
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Cronaca
Ancora fiamme a Ruffano: brucia un furgone nella notte
L’incendio a mezzanotte in via Gramsci: brucia vano motore ed abitacolo di Fiat Ducato

Secondo incendio notturno in breve tempo a Ruffano, dopo che pochi giorni fa aveva preso fuoco una Audi parcheggiata in via Rattazzi, dinanzi ad un centro scommesse.
Nella notte appena trascorsa invece è andato in fiamme un mezzo da lavoro. Un furgone di proprietà di una azienda del posto, fermo in sosta in via Gramsci.
Poco dopo la mezzanotte una chiamata al 115 ha portato sul posto una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tricase.
Il mezzo, un Fiat Ducato, è stato interessato parzialmente nella parte anteriore (cabina e vano motore). L’intervento dei pompieri ha permesso il completo spegnimento e la bonifica dell’area, impedendo la propagazione dell’incendio verso altri veicoli presenti nel piazzale.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri di Casarano.
Le cause dell’accaduto sono in corso di accertamento.
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