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Attualità

Leuca: rissa sul terzo braccio del molo

Oggetto del contendere la proposta del sindaco Papa di concedere l’intera banchina del terzo braccio del molo foraneo alla Società mista Porto Turistico Marina di Leuca (della quale l’Ente è socio di minoranza) in cambio della cessione al Comune del secondo braccio e delle aree annesse

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Vivace assise al Consiglio comunale di Castrignano del Capo.


A riscaldare gli animi una proposta di delibera con cui l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Santo Papa, intendeva concedere l’intera banchina del terzo braccio del molo foraneo alla Società mista Porto Turistico Marina di Leuca (della quale l’Ente è socio di minoranza) in cambio della cessione al Comune del secondo braccio e delle aree annesse.


Lo scambio delle aree, argomentava il primo cittadino, sarebbe necessario per dare attuazione all’accordo siglato nel 2008 in Prefettura tra Regione, Comune, Questore, società Porto Turistico e rappresentante dei Pescatori, con cui si destinavano alla pesca il secondo braccio e le aree annesse, mediante una necessaria variante al Piano Regolatore del Porto.


Secondo l’ex sindaco Anna Maria Rosafio del Gruppo Citta Insieme, invece, “l’iter più rapido per dare attuazione a quell’Accordo e per intercettare finanziamenti è l’approvazione di una variante al Piano Regolatore del Porto. Variante che la precedente amministrazione ha predisposto ed è avvalorata dai pareri favorevoli acquisiti nel corso di un lungo iter da tutti gli organismi sovracomunali (Agenzia del Demanio, Agenzia delle dogane, Soprintendenze etc…).


L’ultimo parere, della Capitaneria di Porto”, ricorda Rosafio, “fu notificato al Comune dopo l’insediamento del Sindaco Papa. Competeva a questa maggioranza, dunque, portare la Variante in approvazione in Consiglio per la successiva presa d’atto della Regione. Oltretutto, tale Variante è necessaria per indurre la società mista ad effettuare le opere di completamento del porto mai realizzate e che dovevano essere eseguite entro 18 mesi dalla consegna delle aree, pena la revoca della Concessione.


Papa, invece, ha preferito cestinare il lavoro di anni, per negoziare uno scambio di aree consistente nella cessione alla Porto Turistico dell’intero 3° braccio; il che”, secondo l’ex sindaco, “determinerebbe un riassetto tutto sbilanciato in favore della società mista. Ciò è inammissibile!”, tuona Rosafio, “Nella proposta di Variante elaborata dalla passata Amministrazione, le aree cedute alla Porto Turistico in cambio del 2° braccio e della darsena sono inferiori e comprese in un riassetto del porto che, oltre a compensare il concessionario, risponde ad altri e superiori interessi pubblici”.

Il sindaco Papa”, conclude la Rosafio, “con questo colpo di spugna, sta procurando solo gravi ritardi all’attuazione del Piano Regolatore Portuale. A chi giova questo?”.


Franco Petracca, capogruppo di Progetto Futuro, invece, fa notare che “è dichiarato nel corpo della delibera che questa cessione di aree è stata determinata sulla base di un accordo con la società mista, cioè col socio privato di maggioranza, dunque venendo meno alla potestà pianificatoria che il Comune dovrebbe esercitare in autonomia e nell’interesse generale. Riconoscere una congrua compensazione al concessionario è doveroso ma tale congruità non può essere il concessionario a deciderla in base ai propri desiderata. Si portino dunque a confronto la Variante al Piano Regolatore Portuale prodotta dalla precedente Amministrazione con questa proposta dell’Amministrazione Papa”, la sua proposta, “e se ne discuta seriamente”.


La tensione sembra essere alta anche nel gruppo di maggioranza, “a giudicare da alcune assenze eccellenti”, fanno notare dai banchi dell’opposizione: “tre consiglieri comunali, tra cui l’Assessore al ramo, non si sono presentati all’adunanza”.


Questo il motivo per cui, “di fronte alla minaccia dei consiglieri di minoranza di abbandonare l’aula, il sindaco si è visto costretto a prendere atto della mancanza del numero legale e ad accettare la proposta di rinvio dell’argomento avanzata dalle opposizioni”.


Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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