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Caravaggio e i caravaggeschi Ad Otranto

La collezione della Fondazione Roberto Longhi al Castello Aragonese dall’11 giugno al 24 settembre

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“Caravaggio sarà piuttosto il primo dell’età moderna […]. Il pubblico cerchi dunque di leggere ‘naturalmente’ un pittore che ha cercato di essere ‘naturale’, comprensibile; umano più che umanistico; in una parola, popolare”.


Dopo lo straordinario successo della mostra dedicata a Steve McCurry nell’estate 2016, il Comune di Otranto e Civita Mostre organizzano, dall’11 giugno al 24 settembre 2017, nei suggestivi ambienti del Castello Aragonese una mostra dedicata a Caravaggio e ai pittori caravaggeschi che hanno operato nell’Italia meridionale. Tutte le opere esposte provengono dalla Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, che custodisce il lascito  di quello che è stato il più importante storico dell’arte italiano ma anche uno straordinario collezionista.


Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970) è una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo. Alla pittura del Caravaggio (Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, Milano 1571 – Porto Ercole 1610) e ai suoi seguaci, i cosiddetti caravaggeschi,  ha dedicato una vita di studi, a partire dalla tesi di laurea sul Caravaggio del 1911. Si trattò, a quella data, di una scelta pioneristica, tanto all’epoca il pittore era uno dei “meno conosciuti dell’arte italiana”. Longhi seppe da subito riconoscere la portata rivoluzionaria della pittura del Merisi, così da intenderlo come “il primo pittore dell’età moderna”.


Nella sua dimora fiorentina – villa Il Tasso –, oggi sede della Fondazione che gli è intitolata, raccolse un numero notevole di opere dei maestri di tutte le epoche, che furono per lui occasione di ricerca e di studio. Tra queste il nucleo più importante e significativo è senza dubbio quello che comprende le opere del Caravaggio e dei caravaggeschi, formatosi attorno al Ragazzo morso da un ramarro del Merisi, da lui acquistato verso il 1928. Il dipinto, che risale all’inizio del soggiorno romano di Caravaggio, all’incirca nel 1596-1597, colpisce innanzitutto per la resa del brusco scatto con cui il giovane si ritrae improvvisamente per il morso di un ramarro, quasi come in una istantanea fotografica, ma anche per la “diligenza” con cui ha reso il brano della natura morta con la caraffa e i fiori, un genere pittorico riportato a dignità autonoma proprio dal Caravaggio.


Nella mostra, curata da Maria Cristina Bandera, direttrice scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, accanto al Caravaggio sono esposti i dipinti dei suoi seguaci meridionali o attivi nell’Italia del Sud, che fanno parte della stessa collezione e offrono una efficace testimonianza  del significato storico della sua pittura. Grandi capolavori possono ritenersi cinque tele che raffigurano gli Apostoli, del giovane Jusepe de Ribera e la Deposizione di Cristo di Battistello Caracciolo, il principale caravaggesco napoletano. Il profondo radicamento dell’esempio del maestro nell’arte napoletana è attestato dal David di Andrea Vaccaro e dal drammatico San Girolamo del Maestro dell’Emmaus di Pau. Nelle opere di Matthias Stom, a lungo attivo in Sicilia, si materializza una perfetta sintesi tra la cultura nordica di partenza –  legata al caravaggismo olandese – e la pittura italiana. Sono inoltre presentate  inoltre opere di Lanfranco, del Maestro dell’Annuncio ai pastori, di Filippo Napoletano e di Giacinto Brandi.  Il percorso si conclude con due capolavori di Mattia Preti, l’artista che più di ogni altro contribuisce a mantenere per tutto il Seicento la vitalità della tradizione caravaggesca.


È infine prevista la proiezione del film di Mario Martone dal titolo L’ultimo Caravaggio (durata 40‘), realizzato nel 2004. La cinepresa del grande regista scompone e riassembla dettagli rubati ora ai dipinti di Caravaggio, ora ai quartieri popolari e alle estreme periferie di Napoli, ricostruendo così, con un linguaggio che parla anche al nostro tempo, la vicenda artistica ed umana del Caravaggio nei suoi ultimi anni, vissuti nell’Italia meridionale.


La mostra, unitamente a quella di Roberto Cotroneo, sarà accessibile al pubblico con il biglietto di ingresso del Castello Aragonese, che consente di visitare tutti gli ambienti della fortezza, dai sotterranei agli allestimenti dedicati alla storia della città.


Orari


tutti i giorni dalle 10 alle 24 (la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura del Castello)


Info Tel. 0836 210094 www.mostracaravaggio.it


Biglietti

La mostra sarà visitabile con il biglietto del Castello, che consente di visitare anche la mostra Roberto Cotroneo. Genius loci, nel teatro dell’arte alle seguenti tariffe:



  • Intero € 12,00

  • Ridotto € 10,00 per gruppi di almeno 12 visitatori e apposite convenzioni, possessori


della Otranto Card



  • Ridotto speciale € 6,00 per minori di 18 anni, apposite convenzioni e residenti nel Comune di Otranto

  • Gratuito per minori di 6 anni e minori di 18 anni in visita con i genitori, guide turistiche con patentino (con gruppo), disabili ed un accompagnatore, giornalisti accreditati.


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Collepasso, a Teatro prosegue la rassegna “Briciole”

Un mondo parallelo che aiuta i bambini a fare esperienza di emozioni, imparando a non perdere “la bussola”, passando dalla gioia alla delusione, dalla malinconia all’allegria, dall’amore al risentimento…

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LUNEDÌ 6 GENNAIO A COLLEPASSO CON LO SPETTACOLO “LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI” DELLA COMPAGNIA CREST PROSEGUE LA RASSEGNA BRICIOLE.

Al Teatro Auditorium della Scuola Primaria di via Giacomo Puccini, a Collepasso,  con “La bottega dei giocattoli” della compagnia Crest prosegue la prima edizione di “Briciole“.

La rassegna teatrale per bambini e famiglie è organizzata dal Comune di Collepasso, nell’ambito delle iniziative del locale Coordinamento pedagogico, in collaborazione con l’associazione culturale Ura Teatro, con la direzione artistica di Laura Scorrano, e con il sostegno della Regione Puglia.

Alle 17:30 (ingresso gratuito | prenotazione obbligatoria con messaggio WhatsApp al 328-5317676) la compagnia tarantina porterà sul palco lo spettacolo scritto e diretto da Sandra Novellino e Delia De Marco, in scena con Antonio Guadalupi, Savino Maria Italiano e Sara Pagliaro con le voci registrate di Anna Ferruzzo e Giovanni Guarino e le musiche originali di Mirko Lodedo (dai 3 anni – tout public).

Storie intorno a giocattoli che si animano di vita propria abitano da sempre le fantasie dei bambini, che naturalmente giocano dando un’anima agli oggetti. La storia accade in una bottega di giocattoli, e le botteghe di giocattoli non sono forse delle città nelle quali i giocattoli vivono come delle persone? O meglio, le città non sono forse delle botteghe di giocattoli nelle quali le persone vivono come dei giocattoli? C’è sempre una bambola più bella e c’è la bambola invidiosa, un orsacchiotto che si innamora e un soldatino geloso, una mamma cattiva e una buona fata, giostre e macchinine che non si stancano di girare.

Un mondo parallelo che aiuta i bambini a fare esperienza di emozioni, imparando a non perdere “la bussola”, passando dalla gioia alla delusione, dalla malinconia all’allegria, dall’amore al risentimento.

Una città solitamente notturna, perché vive nel profondo dei sentimenti. Non solo infantili.

Domenica, 19 gennaio, alle 17:30, la prima edizione di Briciole proporrà “Paloma, ballata controtempo“, spettacolo prodotto da Factory Compagnia Transadriatica e Teatro Koi, scritto e interpretato da Michela Marrazzi con musiche di Mattia Manco e Rocco Nigro, drammaturgia e regia di Tonio De Nitto e cura dell’animazione di Nadia Milani (dai 6 anni – tout public).

Domenica, 2 febbraio, alle 17:30 la rassegna si concluderà con “Bertuccia all’inferno“, produzione di Ura Teatro di e con Fabrizio Pugliese (dai 5 anni – tout public).

SISTEMA INTEGRATO ZEROSEI

Il sistema integrato di educazione e di istruzione (0-6 anni), intende promuovere la collaborazione pedagogica e organizzativa tra i soggetti portatori di educazione professionale, riunendo attorno allo stesso tavolo i coordinatori dei servizi educativi per l’infanzia (statali e paritari) esistenti sul territorio e costituisce un elemento indispensabile dal punto di vista tecnico-pedagogico della governance locale.

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Tricase: tutti in piazza ad aspettare il 2025

La seconda edizione dell’evento a cura di Giovani Adovos

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La magia del Capodanno torna a illuminare il cuore della città di Tricase con la seconda edizione del Capodanno in Piazza Pisanelli, un evento Giovani Adovos.

“Vogliamo regalare al nostro paese un momento di aggregazione e festa”, hanno dichiarato i Giovani Adovos, “il nostro obiettivo è creare un evento capace di unire la comunità, facendo leva sulla forza dei giovani e sullo spirito solidale che ci contraddistingue”.

Ad aprire le danze sarà la live band “Zingarua” a partire dalle 21:30 e a seguire un palco tutto al femminile con il dj set di Giulia Fracella e la voce di Lucia Golemi.

A deliziarci con le loro prelibatezze ci saranno: Macelleria Da Andrea, Eddy con i suoi arrosticini e bruschette con caciocavallo e poi Caffè Pisanelli, Farmacia Balboa, Creperia Movida, Gallone Real Pub e Pizzeria Borgo Antico.

L’evento, curato nei minimi dettagli dai Giovani Adovos, è un invito a festeggiare insieme, nel segno della musica e dello spirito di comunità.

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“La memoria, il paese, il mondo”: inaugurazione a Patù

A Palazzo Romano, il percorso espositivo che illustra i cambiamenti dei costumi e le attività artigianali del territorio, in accostamento alle foto dei giorni nostri ed a quelle degli ospiti stranieri dei locali progetti Sai

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Dal Dopoguerra agli anni Ottanta: un segmento storico rivive attraverso le foto nella mostra “La memoria, il paese, il mondo”. Sarà inaugurato questa sera a Patù, all’interno di Palazzo Romano, il percorso espositivo che, tramite le immagini delle abitudini delle famiglie, negli anni della crescita economica, illustrerà i cambiamenti dei costumi e le attività artigianali del territorio (maggiori info in locandina a fine articolo).

Il tutto accostato alle foto dei giorni nostri e di quelle degli ospiti stranieri dei progetti Sai. Le foto dei loro Paesi di provenienza, delle famiglie che hanno lasciato alle spalle. E il tentativo collettivo di creare una realtà dove non sia necessario andare via, lasciare i propri affetti.

Presenti, al momento della inaugurazione, il sindaco di Patù Gabriele Abaterusso; il responsabile nazionale cultura di Anci Vincenzo Santoro; la presidente di Arci Lecce Solidarietà Anna Caputo e il coordinatore dei progetti Sai di Patù Zefferino Letizia.

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