Connect with us

Cronaca

Finanziamenti illeciti e truffa ai non vedenti

Notificati 21 avvisi di garanzia, 4 a funzionari della Provincia. Scoperta frode e sequestrati beni per oltre mezzo milione di euro: i soldi sono stati utilizzati per un Bed and Breakfast!

Pubblicato

il

Nella mattinata odierna i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce unitamente a personale della locale Polizia Municipale hanno notificato 21 avvisi di garanzia di cui 2 ai rappresentanti legali di un istituto per ciechi del capoluogo salentino, 4 a funzionari della provincia e 15 a dipendenti e collaboratori dell’istituto, tutti indagati a vario titolo per i reati di truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.


Le indagini, in origine delegate alla Polizia Municipale di Lecce per presunti abusi edilizi e proseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce al fine di riscontrare possibili distrazioni dei contributi erogati dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Lecce per lo svolgimento di attività didattiche e formative in favore di soggetti videolesi, sono state condotte su delega della locale Procura della Repubblica.


Dagli accertamenti svolti è emerso che il predetto Istituto ha percepito erogazioni pubbliche concesse per lo svolgimento di attività in favore di soggetti non vedenti, che ha in parte distratto per finalità diverse da quelle per cui erano state concesse.


In particolare è stato accertato che alcune delle attività formative rendicontate dall’Istituto sia alla Regione Puglia che alla Provincia di Lecce in favore dei soggetti videolesi non erano mai state realizzate ed i relativi fondi in parte distratti per sostenere i costi di ristrutturazione di alcuni locali dell’istituto, di fatto utilizzati per l’esercizio di un’attività lucrativa turistico ricettiva del tipo Bed and Breakfast. Il legale rappresentante dell’Istituto ed il vice-presidente del consiglio di amministrazione, sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per truffa finalizzata all’indebita percezione di contributi.


Sono state inoltre accertate responsabilità a carico di quattro fra dirigenti e funzionari provinciali, i quali hanno erogato tali finanziamenti attestando falsamente la regolarità della documentazione prodotta dall’Istituto senza effettuare alcun riscontro in merito alla destinazione delle relative somme e senza porre in essere alcuna attività di controllo sui giustificativi di spesa presentati a rendiconto.

Infine, sono stati individuate 15 persone che, in qualità di operatori di un progetto finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito della Legge Regionale Puglia n. 14/2011, hanno percepito somme per attività progettuali, anch’esse in favore di soggetti videolesi, in realtà  mai effettivamente svolte.


Emergeva infatti che l’Istituto, e, per esso il suo legale rappresentante ed il vicepresidente, attestavano falsamente il possesso dei requisiti richiesti per accedere ad un finanziamento erogato dalla Regione Puglia, producendo documentazione, quale registri giornalieri di presenza, relazioni sulle attività svolte ed istanze di partecipazione, attestanti falsamente lo svolgimento di corsi e tutoraggi finalizzati a favorire l’integrazione scolastica di alunni non vedenti. Il tutto in grave danno di questi ultimi che in molti casi non sapevano neanche di essere stati segnalati tra i frequentatori di tali corsi.


Al termine delle indagini, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno eseguito su delega della Procura della Repubblica di Lecce, il sequestro delle somme indebitamente percepite e distratte dall’Istituto per ciechi, dei conti e dei beni immobili nella disponibilità degli indagati, per un valore pari ad euro 513.914,60, procedendo inoltre alla notifica di 21 avvisi di garanzia emessi dall’Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale ed ideologica commessa dal privato.


Cronaca

Scontro auto-Apecar: taglio profondo alla gola per 34enne

Pubblicato

il

Grande spavento stamattina sulla provinciale che collega Ugento e Racale.

In corrispondenza di un’area di servizio, attorno alle 10, un violento scontro ha visto il coinvolgimento di un Apecar e di una Renault Clio vecchio modello (a fine articolo le foto).

Il primo mezzo sembra stesse immettendosi sulla provinciale mentre sopraggiungeva l’auto. La dinamica è in fase di ricostruzione.

A bordo del mezzo a tre ruote un 34enne, mentre nella macchina viaggiava un 19enne. Entrambi di Ugento.

Ha avuto la peggio il primo che nell’impatto ha riportato un profondo taglio alla gola. È stato condotto d’urgenza in ospedale. È arrivato a Casarano in ambulanza, in codice rosso. Le ferite riportate sono gravi ma fortunatamente non si teme per la sua vita.

Illeso il più giovane ma sotto choc per l’accaduto.

Continua a Leggere

Attualità

Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

Continua a Leggere

Attualità

Galatina: sala operatoria chiusa perché senza aria condizionata? No, si, forse…

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria”; “Mi dispiace, ma lo trova domattina”. “Ma non c’è nessuno che…”

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Cosa può e deve fare un giornale quando riceve diverse telefonate di denuncia circa la malasanità pubblica?

A cosa serve il mestiere di giornalista se non a riportare pedissequamente, previa verifica, ogni spiffero o lode di quello accade fra le pieghe della pubblica amministrazione che sia essa sanitaria o di altra natura? A tutelare le fasce più deboli, a difendere chi non può, non sa o non vuole difendersi?

Ebbene, da giorni riceviamo in redazione delle lamentele circa il malfunzionamento di una delle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Novella di Galatina, nella fattispecie l’ultima lagnanza, arrivata via Whatsapp stamattina, è di una signora che oggi avrebbe dovuto subire un intervento in day hospital e, arrivata diligentemente e puntualmente in ospedale, si è sentita rispondere: “Signora, mi dispiace ma deve tornare a casa, sono slittati tutti gli interventi perché si è rotta l’aria condizionata e da 15 giorni la sala operatoria è rimasta ferma“.

Se non fosse seria e grave la situazione ci sarebbe da ridere. E allora? Cosa abbiamo pensato di fare? Quello che avrebbe fatto qualsiasi giornale: chiamare l’ospedale di Galatina e scrivere alla ASL.

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria“; “Mi dispiace, ma lo trova domattina“. “Ma non c’è nessuno che lo sostituisca, che ci possa informare sulla sala…“, insistiamo, “Aspetti le passo qualcuno della sala operatoria“.

Dopo aver spiegato il motivo della nostra telefonata, dall’altra parte ci rispondono: “Mi dispiace deve aver sbagliato numero!“. Basiti ribattiamo: “Come abbiamo sbagliato numero, non è la sala operatoria? Mi hanno passato lei dal centralino, saprà che numero fare il centralinista. E comunque: è vero che la sala operatoria non funziona da 2 settimane perché è rotta l’aria condizionata?”, assordante silenzio dall’altra parte, “mi scusi”, ribattiamo caparbi, “ma con chi stiamo parlando?”. 

“Sono l’infermiere E.S. e non sono tenuto a risponderle”. “Quindi”, incalziamo, “è una malcelata forma per dirmi che quello che le sto chiedendo è vero!?”.

Come tutte le cose la gentilezza si consuma, il garbo finisce, la pazienza si squaglia, con questo caldo poi: “Guardi che questo è un numero per le urgenze, e lei lo deve lasciare libero!”. ” Va bene”, replichiamo, “basta un si o un laconico no!… Tuuu, tuuu, tuuu.”

Ci appigliamo ancora al centralinista il quale, con rinnovata pazienza, ci prega di attendere e ci assicura che avrebbe cercato di passarci al telefono il direttore sanitario.

L’attesa è piacevole, le note sprigionate dalla musichetta d’attesa è puro jazz: lo si riconosce dalla grande varietà di attacchi. Spiacevole è invece la notizia, un perentorio telefonista, dopo una breve attesa, ci liquida: “Il direttore sanitario mi suggerisce di richiamare domani mattina, tuuu, tuuu, tuuu…“.

Nel frattempo, per non venire meno al nostro dovere abbiamo scritto, alla direzione della Asl e ci siamo armati, noi insieme a tutti i pazienti che non hanno usufruito del servizio, di Santa Pazienza, in attesa del domani. To be continued…

Luigi Zito

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus