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Alessano

La Cresima nell’era dei Social

Intervista esclusiva ai Vescovi di Nardò-Gallipoli, Mons. Fernando Filograna e di Ugento-Leuca, Mons. Vito Angiuli. Mons. Donato Negro ha invece declinato l’Invito

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Il numero dei cresimandi è quasi sempre inferiore a quello di chi fa la Prima Comunione. La Cresima è considerata da molti un sacramento “minore”, che non si deve necessariamente fare in continuità con la Prima Comunione e può essere rimandata, magari fino al matrimonio (per il quale è indispensabile). È una tendenza anche alle nostre latitudini?


Mons. Filograna: “Dai dati statistici della Diocesi non emerge molto la differenza tra il numero dei cresimandi e il numero dei bambini che ricevono per la prima volta la Comunione. Se i dati vengono confrontati con quelli degli anni precedenti, allora emerge una diminuzione dei battesimi, delle prime comunioni e delle cresime, conseguenza della denatalità. Ci sono come sempre quei nostri fratelli che non si sono accostati al sacramento della confermazione negli anni della preadolescenza per diversi motivi e si accostano ora da giovani o da adulti, non sempre per accedere al sacramento del matrimonio, ma per maturazione della scelta. Penso a tanti giovani e adulti che riscoprono la fede accostandosi a gruppi, associazioni, movimenti e confraternite. Lo Spirito Santo soffia e da nuovo slancio alla vita cristiana”. 


Mons. Angiuli: “Eccetto qualche sporadico caso, il percorso catechistico dei ragazzi e degli adolescenti, che va dalla scuola elementare fino alla terza media, si conclude regolarmente con la Cresima. Nell’esperienza delle comunità parrocchiali della nostra Diocesi c’è una continuità nel cammino catechistico dei ragazzi. La frequenza al catechismo dopo la Comunione e fino alla Cresima è costante. Sono rarissimi i casi di coloro che chiedono di posticipare la celebrazione della Cresima per ragioni familiari, soprattutto per motivi legati all’emigrazione dei genitori o dei padrini”.


Papa Francesco ha detto che “è importante avere cura che i nostri bambini, i nostri ragazzi, ricevano il Sacramento della Cresima. Tutti noi abbiamo cura che siano battezzati e questo è buono, ma forse non abbiamo tanta cura che ricevano la Cresima. In questo modo resteranno a metà cammino e non riceveranno lo Spirito Santo, che è tanto importante nella vita cristiana, perché ci dà la forza per andare avanti”. Ma i cresimandi e le loro famiglie hanno la contezza del vero significato di questo Sacramento?


Mons. Filograna: “Nelle nostre parrocchie i ragazzi frequentano la comunità e il rispettivo percorso dell’iniziazione cristiana senza grandi difficoltà. La cresima è ancora ritenuta una tappa importante  della vita. Se da una parte le famiglie sono coinvolte in questo percorso di crescita, dall’altra la frammentarietà della vita, delle volte, spinge verso la dispersione dell’impegno formativo. Gli sforzi che la comunità compie per la cura dei ragazzi spesso sono vanificati dal modo di vivere contemporaneo. Alle prese con le tante difficoltà del nostro tempo ci si preoccupa dei risultati scolastici, del benessere fisico, dello sviluppo dei talenti dei figli e si rischia di non essere attenti alla crescita spirituale e morale. Ma occorre riconoscere 


Mons. Vito Angiuli. Vescovo della Diocesi di Ugento


che dove le parrocchie sono attrezzate per un cammino di iniziazione cristiana con il coinvolgimento delle famiglie, i risultati sono diversi, positivi, e questo sarà il lavoro pastorale dei prossimi anni: accompagnare i genitori a riscoprire la fede ed essere i primi catechisti dei propri figli.  In fondo è la missione che il Signore ha affidato agli sposi nel momento in cui hanno celebrato il sacramento del matrimonio”.


Mons. Angiuli: “Da diverso tempo i parroci propongono itinerari di formazione per i genitori nel tempo della catechesi dei propri figli. Soprattutto nel corso della preparazione alla Cresima i genitori vengono accompagnati con una serie di incontri, anche con esperti, per riscoprire la bellezza del Sacramento che i propri figli stanno per ricevere. Il frutto di questo sforzo si vede chiaramente nel corso del tempo, in quanto emerge sempre più una maggiore consapevolezza nelle motivazioni di fede dei genitori che va sostituendo quella diffusa mentalità tradizionale di tipo sociologico. I catechisti aiutati e sostenuti dai parroci e dai sacerdoti non desistono  dall’affrontare queste sfide, testimoniando per primi la loro fede cristiana incarnata nella vita e sollecitando i genitori e le famiglie ad un maggiore impegno educativo.


Naturalmente è importante offrire ai cresimandi una buona preparazione e aiutare loro a comprendere il vero significato del Sacramento. Quanto è importante il catechismo e quanto può essere di supporto la famiglia?


 Mons. Filograna: “Non essendo più la nostra una società propriamente cristiana, le comunità parrocchiali, progressivamente, stanno avviando una conversione pastorale, non preoccupandosi solo di accompagnare i ragazzi al sacramento della comunione o della cresima, ma più integralmente sentendosi parte della vita, percorrendo una strada in cui i sacramenti non sono delle mete ma dei segni meravigliosi della presenza di Gesù che cammina accanto a ciascuno. Allora è tutta la comunità che si mette in gioco: innanzitutto è il Consiglio Pastorale Parrocchiale che studia, riflette, fa discernimento e struttura i vari cammini di fede; nei cammini di fede diversi sono i soggetti protagonisti, diverse le metodologie, e i percorsi devono necessariamente tener presente della crescita individuale, pertanto non si celebreranno più i sacramenti rispettando l’età del ragazzo, perché frequenta quella determinata classe scolastica …, ma perché ha raggiunta una certa consapevolezza, una maturità personale spirituale, perché c’è il coinvolgimento della famiglia. Non dimentichiamo mai che nella vita di fede non è la persona che va verso Dio, bensì Dio che si accosta alla persona, la chiama, le fa fare esperienza di redenzione, di verità, di libertà. Non possiamo continuare a guardare la catechesi come fosse una scuola in cui dover conseguire titoli”. 


Mons. Angiuli: “Non manca da parte della parrocchia una accurata e appropriata preparazione che intende motivare i ragazzi e renderli consapevoli che il cammino di iniziazione cristiana rappresenta il primo e fondamentale incontro del credente con la Chiesa e introduce nella relazione con Cristo e con la sua Pasqua. Certo, è urgente qualificare sempre più l’atto catechistico, coniugando ascolto della parola, celebrazione e carità, utilizzando linguaggi e metodi nuovi. La maggior parte delle famiglie risponde bene alle proposte di catechesi e molti sono vicini ai catechisti e ai parroci. Rimane il fatto che per molti l’importante è ricevere la Cresima come completamento dell’itinerario di iniziazione cristiana. Ma sono in aumento i genitori che chiedono alle parrocchie di avere dei percorsi di formazione degli adolescenti per il periodo dopo la Cresima. In diverse parrocchie ci sono proposte educative per i giovanissimi e i giovani legate all’Oratorio o all’associazionismo cattolico!”.


Cresimarsi vuol dire accogliere lo Spirito Santo. Ancora il Santo Padre ha utilizzato parole meravigliose dicendo che con il Sacramento “Cristo stesso si rende presente in noi e prende forma nella nostra vita; attraverso di noi, sarà Lui lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace”. In pratica senza Cresima non si è davvero cristiani?


Moms. Filograna: “Si è cristiani in virtù del Battesimo, ma ricevendolo da bambini è necessario riscoprirlo col tempo e renderlo significativo nella vita, cioè conformare la vita a Cristo, scegliere Gesù come Modello, Maestro, Amico…, conoscerlo, amarlo, imitarlo, testimoniarlo con la stessa vita. Il Papa in fondo traduce il Vangelo in atteggiamenti che per noi cristiani dovrebbero essere naturali.Con il sacramento della Confermazione si riceve il dono dello Spirito che vivifica il Battesimo, coi suoi doni e aiuta l’uomo a vivere da figlio di Dio, testimone del Vangelo, in cammino verso la felicità, la santità”. 


Mons. Angiuli: “Condivido quanto il Santo Padre ha affermato. Con la Cresima, si riceve un marcia in più nel cammino difficile e impegnativo della vita. Corrispondendo alla grazia vivificante e corroborante dello Spirito, si può vivere in Cristo una vita pienamente felice, autenticamente umana e sorprendentemente contagiosa e significativa per gli altri. Si diventa cristiani con il Battesimo. La Cresima porta a compimento l’essere cristiani, cioè testimoni di Gesù Risorto, grazie all’opera di santificazione dello Spirito Santo. Queste motivazioni di fede, anche se radicate nel popolo cristiano, sono messe in crisi dalla cultura di oggi fortemente materialistica e consumistica per cui c’è bisogno di una continua opera di evangelizzazione e di catechesi”.


Si è spesso detto che i nostri ragazzi aspettino la cresima più per avere l’Iphone all’ultimo grido o altri regali. È davvero così?

Mons. Filograna: “Che alla Cresima si alleghi il regalo, è una consuetudine che col tempo ha preso il sopravvento. Ai giorni d’oggi ci sono diverse occasioni per acquistare o regalare oggetti come smartphone, tablet… Ridurre il sacramento al solo regalo è sminuire la portata del dono che si riceve con l’unzione del crisma. L’ideale sarebbe riuscire a tornare, in generale, a saper fare festa con le cose semplici e in ogni caso il dono non dovrebbe mai distoglierci dall’evento di grazia e consolazione che si vive”.


Mons. Angiuli: “Non per tutti è così. Nella maggioranza dei casi si scelgono i padrini nell’ambito familiare:

fratelli, sorelle, zii. Lodevole è la scelta di figure significative dal punto di vista educativo, come per esempio il proprio catechista.
In questi ultimi anni, sia per una maggiore opera evangelizzatrice sia per la congiuntura della crisi economica, c’è una maggiore semplicità ed essenzialità anche nella scelta dei padrini e dei relativi regali”.


Al centro Mons. Fernando Filograna. Vescovo della diocesi di Nardò


 


Infine ancora Papa Francesco che è stato chiaro: “Via i mercanti dal Tempio: penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali. Quante volte vediamo che entrando in una chiesa, ancora oggi, c’è la lista dei prezzi per il battesimo, la benedizione, le intenzioni per la messa? E il popolo si scandalizza…”. Nella sua Diocesi qual è la prassi?


Mons. Filograna: “I sacramenti sono doni gratuiti che scaturiscono dal grande amore che Dio ha per tutti gli uomini. Attraverso l’azione di grazia dei sacramenti, Dio incontra l’uomo per salvarlo e condurlo a una vita santa come la sua. “Pagare” o “farsi pagare” un sacramento è peccato. Diverso è il fatto che i fedeli, liberamente e se sono nella possibilità, contribuiscano con delle elemosine, delle offerte, al sostentamento dei presbiteri e delle parrocchie, le quali non sono certo esenti da spese, anche ingenti, ordinarie (luce, acqua, gas, assicurazioni, manutenzione…) e straordinarie. Allora contribuire economicamente in occasione dei sacramenti non è mercimonio, ma collaborare attivamente alla vita della comunità. Ma prima di tutto è necessario riscoprire uno sguardo “apprezzativo” sull’operato dei pastori e delle 


 


Mons. Vito Angiuli.


 


comunità parrocchiali. E’  necessario valorizzare il tanto lavoro che si compie a favore dell’uomo, nelle periferie esistenziali della solitudine e della povertà. E’ necessario sostenere moralmente tutto il bene che la Chiesa costruisce nella società. Tutto questo senza chiudere gli occhi dinanzi al male, purtroppo diffuso e che, delle volte, intacca anche spazi di bene”.  


Mons. Angiuli: “Non mi risulta che nelle parrocchie della Diocesi ci siano dei “prezzari” per quanto riguarda la celebrazione dei Sacramenti. Ci sono delle indicazioni che vengono dalla Conferenza Episcopale Pugliese per ciò che riguarda il contributo da lasciare in parrocchia in occasione della celebrazione dei matrimoni e dei funerali. Mi risulta, invece, e ho sempre incoraggiato in tal senso, che molti parroci educano i fedeli alla corresponsabilità anche economica della propria parrocchia. Invitare i fedeli a lasciare una libera offerta è segno di attenzione, di partecipazione e di gratitudine. Le nostre parrocchie sono povere e non hanno mezzi propri di sussistenza, quello che riescono a fare dipende in gran parte dalle offerte del popolo. Grazie a Dio ho constatato la grande generosità del nostro popolo. La gestione economica è comunque affidata ad un Consiglio parrocchiale per gli Affari economici anche per provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali e delle strutture parrocchiali”.


 


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Narrazioni di Terra d’Otranto partendo da… Torino

Aspettando Armonia: dal oggi a domenica parte dal Piemonte il lungo viaggio del festival salentino dedicato al tema “Leggere porta il tuo sguardo lontano”

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Armonia, le Narrazioni in Terra d’Otranto quest’anno partono da lontano, addirittura da Torino.

Da oggi e fino a domenica anteprima a Torino del lungo viaggio dell’undicesima edizione del festival letterario, ideato e organizzato dalla Libreria Idrusa di Alessano e dall’associazione NarrAzioni, con la direzione artistica di Mario Desiati che propone incontri, presentazioni, appuntamenti inediti sul tema “Leggere porta il tuo sguardo lontano”.

Simone Torino

Grazie alla sinergia con Comala e con Border Radio, il festival salentino approda dunque nel capoluogo piemontese. Stasera accoglierà Simone Torino, presente l’anno scorso a Lucugnano di Tricase come fresco vincitore del Premio Italo Calvino, con il suo romanzo d’esordio “Macaco”.

Nel week end lo spazio polifunzionale di Corso Francesco Ferrucci ospiterà anche due eventi di Armonia che apriranno il ricco programma di Primavera di Bellezza – piccolo festival resistente.

Protagonisti saranno l’attivista egiziano Patrick Zaki, già ospite a Leuca, con “Sogni e illusioni di libertà”, il giornalista Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report su Rai 3, ancora in tour con il suo libro “La scelta”.

Da maggio in poi si dipanerà il programma con la dozzina del Premio Strega (dal 22 al 25 maggio a Presicce-Acquarica), il vincitore o la vincitrice del Premio Italo Calvino (sabato 14 e domenica 15 giugno a Lucugnano), l’ormai consueto appuntamento con Discorsi Mediterranei (il 18 luglio a Leuca).

Il Festival proseguirà poi per tutta l’estate con Armonia OFF quindi con presentazioni e incontri. Il programma è ancora in via di completamento e sarà annunciato nei prossimi giorni.

Gli ospiti già confermati sono: Edoardo Albinati, Sandrone Dazieri, Noemi Abe, Antonio Franchini, Maurizio Mannoni, Chiara Valerio, Paolo Giordano, Giulia Caminito, Gabriella Genisi, Nichi Vendola, Simone Torino, Viola ArdoneTeresa CiabattiChiara Marchelli e Giorgia Lepore.

Si sa anche, che il Festival, toccherà oltre alle già citate località Patù, Alessano, Castrignano del Capo, Specchia e Tricase.

L’immagine del Festival è stata affidata all’autrice e illustratrice Fabiana Renzo che coltiva storie, macchie d’inchiostro, libri, terra e poesia, piccole cose meravigliose, si prende cura dell’azienda agricola Sante Le Muse di Salve, collabora con scuole e biblioteche, organizzando progetti di lettura e laboratori.

Nel suo libro “Il primo tremore di un mandorlo” (Musicaos), tra parole e disegni, racconta la storia di Agata che a Palazzo Comi scopre la vita e le opere del poeta che, con la sua parola chiave “Armonia”, ispira da sempre il festival. Armonia è la natura, i luoghi fisici e metafisici di Girolamo Comi, autore che, oltre che poeta è stato intellettuale, bibliofilo, amante del Salento; oggi la sua casa e i suoi libri rappresentano un simbolo non solo di Lucugnano e Tricase, ma di tutta la Puglia.

Proprio lo Spirito d’Armonia, dunque di bellezza, è il timone che guida i lettori e gli operatori culturali impegnati nella Terra d’Otranto.

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Alessano

Apre l’università “Unitelma – Sapienza” ad Alessano

Presso l’Auditorium Benedetto XVI il nuovo Polo Didattico, frutto di un’intesa tra la Diocesi di Ugento – S.M. di Leuca e l’Università “La Sapienza” di Roma

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di Don Luca De Santis

Presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano il nuovo Polo Didattico “Unitelma- Sapienza”. Un’università telematica a servizio dei giovani che vogliono intraprendere un indirizzo accademico e per chi, pur svolgendo un’attività lavorativa, desidera migliorare il proprio livello professionale all’interno della propria impresa oppure avviare un percorso specialistico che in precedenza non ha potuto realizzare.

Il nuovo Polo didattico verrà inaugurato venerdì 30 maggio. L’offerta formativa del Polo, oltre a dei percorsi di laurea, contempla l’opportunità di accedere a dei corsi di formazione, scuole di alta formazione e master.

Il nuovo Polo è figlio di un’intesa tra la Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca e l’Università “La Sapienza” di Roma.

PERCHÉ ISTITUIRE UN POLO DIDATTICO NEL TERRITORIO ?

Le motivazioni sono molteplici, provo a enumerarne alcune. Da circa un ventennio i territori periferici della nostra Regione subiscono il problema dell’emigrazione dei giovani studenti: i nostri ragazzi intraprendono il loro cammino universitario presso le grandi città, una volta terminato il percorso non ritornano presso i loro luoghi natii procurando il godimento delle loro specializzazioni ad altri contesti territoriali e nello stesso tempo avviando quel processo di spopolamento che ormai è sotto gli occhi di tutti.

Tale consapevolezza è sempre stata presente nelle ansie pastorali del nostro vescovo mons. Vito Angiuli, il quale in quindici anni di presenza in Diocesi, ha cercato di istituire sin da subito dei rapporti con gli studenti universitari presenti in tutte le sedi italiane.

Basti pensare che la Diocesi di Ugento conta una popolazione di circa 125mila abitanti e la sola Università Cattolica è frequentata da 100 giovani provenienti da questa parte di territorio, mentre gli studenti appartenenti alla provincia di Lecce che sono iscritti sempre presso la medesima sono oltre 2.000, di questi la maggioranza non eserciterà, né farà ritorno nel luogo che gli ha visti crescere.

La presenza di un Polo si coniuga con le numerose iniziative che in questi ultimi quindici anni hanno concretizzato lo sforzo pastorale del nostro Vescovo di animare ed elevare culturalmente il nostro territorio.

Perché ciò si concretizzi è necessaria soprattutto la presenza stabile di giovani specializzati e preparati, capaci di cogliere, approfondire e innovare gli importanti aspetti storici, sociali e culturali della loro zona d’appartenenza.

Infine, la presenza del Polo sul nostro territorio manifesta una risposta caritativa da parte della Chiesa locale nei confronti delle famiglie salentine.

Infatti, si ha l’opportunità di accedere a dei percorsi di studio garantiti dall’Università “La Sapienza” abbattendo dal punto di vista economico le spese delle famiglie: l’affitto di una stanza, la sussistenza in un’altra città e le altre possibili problematiche legate a questo aspetto.

L’università telematica “Unitelma-La Sapienza” è stata fondata a Roma nel 2004 ed è accreditata presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur).

La sua offerta formativa conta corsi di laurea in Economia, Giurisprudenza, Informatica, Archeologia e Psicologia.
Vi è l’opportunità di iscriversi a numerosi master di I e II livello insieme a corsi di formazione e all’Alta Scuola di Formazione approvati e tenuti dai professori dell’Università “La Sapienza”.

Le lezioni sono esclusivamente online, mentre gli esami si svolgeranno in presenza nella sede di Alessano.

Presso il nuovo Polo didattico sarà presente una Segreteria in grado di supportare lo studente alla scelta e al percorso di indirizzo di studio.
Una Segreteria composta da un Referente, un Tutor e un Segretario, raggiungibile durante i giorni lavorativi sia in presenza che con una mail o un numero telefonico dedicato.

La presenza di un Polo didattico permetterà anche l’organizzazione di master, convegni e seminari che aiutino a rispondere alle problematiche sociali del territorio interagendo con tutto il mondo associativo e istituzionale.

Per ulteriori info, sito internet unitelmasapienza.it.
Nei primi giorni di maggio saremo presso alcune scuole del territorio per presentare agli studenti il progetto, per poi inaugurare il nuovo Polo venerdì 30 maggio.

Il nuovo Polo Didattico ha sede in Alessano presso l’Auditorium Benedetto XVI, sulla Strada Statale 275.
Sarà attivo dal 1° giugno prossimo.
L’indirizzo mail è polo.lecce@unitelmasapienza.it

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Alessano

Maglie – Leuca, zoom sul secondo lotto

Una passeggiata immaginaria lungo il secondo lotto del tratto sud della nuova Maglie -Leuca, pensato per uscire dai centri abitati di Montesano , Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano

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di Lorenzo Zito

Corridoio plurimodale adriatico.

Tecnicamente, viene chiamata così la nuova Strada Statale 275 che, come abbiamo avuto modo di raccontarvi sugli scorsi numeri, sta iniziando a snodarsi, da nord verso sud, con il primo lotto (da Maglie a Montesano) che è già a tutti gli effetti un cantiere aperto.

Oggi faremo uno zoom sul secondo lotto, quello tra Andrano/Montesano e Santa Maria di Leuca.

L’ultimo passaggio burocratico di dominio pubblico a riguardo, poche settimane fa, ha visto i sindaci di Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Specchia, Tiggiano e Tricase (i centri che saranno interessati dai lavori del secondo lotto) incontrarsi, assieme ad alcuni tecnici Anas, presso Palazzo Adorno a Lecce.

Un tavolo promosso dal presidente della Provincia, Stefano Minerva, per fare il punto sulle delibere di approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica da parte dei singoli consigli comunali, in attesa di passare dalla progettazione esecutiva dell’opera al bando per l’assegnazione dei lavori.

L’idea, quindi, è quella di accompagnarvi in una passeggiata immaginaria lungo il nuovo tragitto lungo circa 19km che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).

Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.

CIÒ CHE NON È STATO

Brevemente ricordiamo che, dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.

Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, che è quella che andiamo qui a illustrare, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.

Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca.

Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.

Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.

La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.

CIÒ CHE SARÀ

Eccoci allora al tracciato stradale che partirà, in direzione sud, dallo svincolo di Montesano-Andrano (nella mappa in basso in rosso).

Una lingua di asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e per la restante parte, da opere in sottopasso (3.5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0.4%).

22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).

Un dato interessante per gli amanti dei numeri, e non solo, ci arriva dallo studio dei volumi di traffico effettuato in fase di progettazione su alcuni punti nevralgici per la viabilità locale.

Eclatante il tratto di 275 tra Botrugno e San Cassiano, che in un totale di due ore (la somma dell’ora di punta mattutina e di quella serale) conta il transito di ben 2.300 mezzi. Interessante anche il rilievo della tangenziale di Tricase (“Cosimina”) dove nei 120 minuti più intensi passano più di 1.200 veicoli.

DA DOVE PASSA

Il rischio di appesantimento dei flussi sulla “Cosimina” è uno degli elementi che fecero cadere l’ipotesi dell’Alternativa Est (che avrebbe utilizzato proprio questa strada per il passaggio della nuova statale).

Ad oggi tuttavia, pur non inglobando il nuovo tracciato, è previsto che la tangenziale di Tricase venga raggiunta dalla Maglie-Leuca.

Va detto che la nuova opera smetterà, innanzitutto, di correre lungo quattro corsie già nel tratto finale del primo lotto.

A nord di Montesano, in prossimità di DFV, la strada si staccherà dal tracciato esistente, si ridurrà ad una corsia per senso di marcia ed eviterà l’abitato montesanese passandovi ad est, tra le campagne di Castiglione d’Otranto (vicino al campo sportivo) per arrivare ad un bivio.

Da un lato si continuerà a viaggiare per Leuca (lungo il secondo lotto), dall’altro partirà un braccio, anch’esso del tutto nuovo, destinata al traffico per e da Tricase.

Questa lingua di strada condurrà nella zona industriale tricasina, lasciandoci in località Serrafica, proprio alle porte della tangenziale Cosimina.

L’ultimo lembo del primo lotto, insomma, che porterà anche all’abitato di Montesano, sarà a lingua di serpente.

Ma questa è un’altra storia, chiamata “Lotto 1”.

SVINCOLO 1: LA ROTATORIA DI LUCUGNANO TORNA UTILE

Il secondo lotto conta 9 svincoli (numerati sulla mappa in alto) ed inizia ad est della stazione di Montesano-Miggiano-Specchia.

Si riallaccia subito al vecchio percorso, ricalcandolo fino alla mega rotatoria di Lucugnano.

Qui lo svincolo 1 (pianta in basso) sarà in adeguamento alle uscite esistenti: permetterà di entrare a Miggiano da via Padre Pio (A) e di raccordarsi alla viabilità della zona industriale tramite la famigerata (per dimensioni) rotatoria (B).

Da Montesano Salentino a Lucugnano di Tricase

SVINCOLO 2: TRA LUCUGNANO E SPECCHIA

A questo punto il nuovo tracciato si discosta dal precedente: la 275 non prosegue più in direzione dell’area artigianale lucugnanese, ma si addentra nelle campagne.

La circumnavigazione della frazione avviene dal lato ovest, avvicinandosi ai capannoni calzaturieri della famiglia Sergio, in strada comunale Rivola, ed incrociando la Specchia-Tricase.

Proprio qui, in prossimità de “La Caiaffa”, sorge il secondo svincolo: “Lucugnano ovest”.

SVINCOLO 3: TRA L’AUDITORIUM E FILOGRANA

Lasciatasi alle spalle la terra di Girolamo Comi, la nuova 275 torna a calcare il vecchio tracciato prima di arrivare sul suolo di Alessano.

La statale si ricongiunge con la strada esistente, a poco più di cento metri dall’Auditorium Benedetto XVI, scavalca la strada vicinale Santa Caterina e ci conduce allo svincolo 3: sul già esistente incrocio con la SP 184, la strada del Gonfalone, lungo la quale si incontra anche il nuovo stabilimento calzaturiero di Antonio Sergio Filograna.

SVINCOLO 4: TRA LE CAVE IN DIREZIONE TIGGIANO

La nuova 275 cambia di nuovo rotta.

Stavolta, rispetto al vecchio tracciato, si spinge ad est, addentrandosi in zona Matine per non entrare più negli abitati di Alessano e Montesardo.

Lo svincolo 4 è quello di Tiggiano.

Sorgerà in zona Tagliate, lungo l’arco che la statale andrà a comporre con una carreggiata del tutto nuova.

L’uscita si collocherà a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla stazione ferroviaria tiggianese.

SVINCOLO 5: ALESSANO – CORSANO E LA FERROVIA

Tra il quarto ed il quinto svincolo si snoda una trama stradale alquanto articolata, che conta anche la presenza dei binari ferroviari. Torna utile un ulteriore zoom sulla zona: pubblichiamo (in basso) il progetto dello svincolo 5, cui si arriva uscendo dal territorio di Tiggiano.

Qui la statale incrocerà la provinciale 80 Alessano-Corsano (C).

Per scongiurare l’intersezione coi binari verrà realizzato un sottopasso (D).

Per le uscite, quindi, sorgerà una viabilità ai lati della carreggiata.

Come mostra la mappa (la prima in alto), ci saranno due nuove rotatorie sulla Alessano-Corsano.

Quella ad est dell’attuale dosso convoglierà il traffico anche lungo la provinciale 188, la strada con cui il Capo di Leuca ha preso confidenza nel periodo del senso unico di marcia lungo via Regina Elena a Corsano.

Alla rotatoria ad ovest invece, lato Alessano, si aggancerà anche una nuova bretella (E), una lingua di asfalto che la metterà in comunicazione con il precedente svincolo, quello di Tiggiano.

Svincolo Alessano – Corsano

SVINCOLO 6: CI PORTA DA DON TONINO

Rotolando verso sud, tangendo ma non toccando l’abitato corsanese, la nuova Maglie-Leuca entra in contatto con la provinciale 210.

È la strada che gli alessanesi percorrono per raggiungere la splendida Marina di Novaglie.

Lo svincolo 6, da cui inizia il quarto tratto di questo stralcio, si collocherà in aperta campagna ma molto vicino al cimitero di Alessano (quindi alla tomba di Don Tonino Bello, meta di considerevole turismo religioso); in prossimità della strada che si arrampica su Montesardo ed a pochi metri dall’incrocio con la Corsano-Gagliano, che sarà servito da una nuova e più sicura rotatoria.

SVINCOLO 7: TRA LA SUD SALENTO E LA STAZIONE DI GAGLIANO

Il percorso continua sinuoso attorno ai centri abitati, evitando San Dana (frazione di Gagliano) ed andando a ricalcare un pezzo del già esistente tracciato della sp81 tra Corsano e Gagliano.

In prossimità del curvone prima del distributore Apron, la provinciale diventerà per alcune centinaia di metri la nuova 275.

Salvo poi dividersi nuovamente con una virata ad ovest prima di Gagliano: la nuova carreggiata incrocerà ancora i binari, sfiorerà il calzaturificio Sud Salento e, avvicinandosi alla stazione di Gagliano, taglierà la vecchia 275.

Proprio da questo incrocio tra vecchio e nuovo prenderà vita lo svincolo 7 “Gagliano del Capo nord”.

SVINCOLO 8: CASTRIGNANO DEL CAPO (E PATÙ)

A questo punto la strada correrà tra l’abitato gaglianese e quello di castrignanese.

Sarà permesso uscire allo svincolo 8 “Castrignano del Capo”. Ci troveremo, in pratica, sulla sp 351: da un lato ci dirigeremo a Castrignano del Capo (o a Patù), dall’altro entreremo a Gagliano da sud (cimitero e nuovo Eurospin).

SVINCOLO 9: DE FINIBUS TERRAE

Non è finita: c’è il quinto ed ultimo tratto che, costeggiando Salignano con un’opera del tutto nuova e viaggiando a sinistra (ad ovest) del vecchio tracciato, ci condurrà all’ultimo svincolo, il numero 9: “Gagliano del Capo – sud”.

Siamo alle porte di Santa Maria di Leuca, il punto in cui già oggi la 275 si passa il testimone con un’altra statale, la 274 Gallipoli-Leuca.

È qui, con un adeguamento dell’intersezione esistente, ai confini della terra, che è attesa una delle opere più discusse della storia del Salento.

È qui che, si spera presto, termineremo di fantasticare su questo tracciato che immaginiamo da oltre 30 anni.

 

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