Montesano
I “Viaggi di Erodoto” a Montesano Salentino
Parte la seconda edizione di “Viaggi di Erodoto”, un contenitore culturale nato a Montesano, che intende promuovere incontri culturali per offrire momenti di crescita e confronto sui temi centrali della nostra attualità. Il Comune, con l’Assessorato alle Politiche Culturali organizza, insieme all’associazione Biblioteca di Sarajevo di Maglie, un contenitore che darà spazio ad ogni forma d’arte e di cultura per fornire interessanti chiavi di approfondimento e dibattito. Il primo appuntamento venerdì 29 gennaio, presso Palazzo Bitonti, alle 18,30. Un momento di poesia, attraverso la poetica di due donne, Patrizia Ricciardi, che presenta la sua raccolta “Come fanno le serpi a primavera” e Annamaria Mangia che leggerà le sue poesie, raccolte in “Tredici di me”. Attraverso le parole si possono descrivere istanti importanti, unici della nostra esistenza, con la poesia si aprono le porte della nostra descrizione del mondo, del modo in cui viviamo e ci raccontiamo. Diversi saranno gli interventi che animeranno la serata. Giovanni Santese e Fernando Bevilacqua ci reciteranno i versi di poesie ricche di vita, emozioni ed amore verso la terra. Un viaggio tra i poeti, insieme agli interventi musicali di Rocco Giangreco, musicista tradizionale e conosciuto per far parte del gruppo etno-tradizionale Arsura, accompagnati dal dialogo con le poetesse Patrizia e Annamaria. L’incontro sarà presentato da Stefania Cosi, curatrice dell’iniziativa insieme a Giuseppe Maglie, Assessore alla Cultura e Vicesindaco di Montesano. Come si legge nell’introduzione del libro di Patrizia, poesia significa “cantare le disarmonie, guardarsi allo specchio, ascoltare il proprio passo, entrare in comunicazione con oggetti, animali e natura, gridare passioni, tutto ciò è certo manifestazione di una creatività al femminile, che in queste liriche assume la dimensione della ricerca e lo spessore del messaggio”. La musicalità in versi riesce a dimostrare la necessità di comunicare ed esprimere, con il cuore e con la saggezza, la vita che passa ed i meravigliosi momenti che ci porta a vivere. Gli altri appuntamenti previsti sono la presentazione del libro di Jabbar Yassin Hussin, considerato tra i più importanti scrittori irakeni, che dialogherà sul tema dell’infanzia e la vita a Bagdad insieme a Giuseppe Goffredo, poeta e scrittore. La prima programmazione della rassegna si chiuderà a marzo con la presentazione de “La contrada del poeta” di Maurizio Nocera. Ingresso libero.
Appuntamenti
Montesano Salentino in Tv
Domani in diretta su Tv2000 nel corso della trasmissione “Siamo Noi”, dalle 15,15 alle 16
Il piccolo centro del Capo di Leuca protagonista sul piccolo schermo.
Domani, venerdì 22 novembre, sarà in diretta su Tv2000 nel corso della trasmissione “Siamo Noi“, l’appuntamento quotidiano in onda ogni pomeriggio dalle 15,15 alle 16.
Le telecamere di Tv2000 si collegheranno MOntesano per una puntata amarcord in cui si racconterà il fascino delle lettere scritte, delle cartoline inviate ai propri cari.
Un’Italia sempre più lontana in cui il portalettere era una figura di riferimento per la comunità.
I ricordi collegati a quel mestiere, da chi ne è stato protagonista negli anni della crescita e dell’evoluzione della comunicazione, uniti ai ricordi della gente del luogo che attendeva spesso il postino per avere notizie dai propri familiari distanti.
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Montesano
Marco Lecci della Alex Boxe si qualifica per gli assoluti italiani
Il pugile di Montesano Salentino sarà a Seregno dal 3 all’8 dicembre, dopo aver vinto la finale regionale nella categoria 57 kg
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Il salentino Marco Lecci, pugile della Alex Boxe di Tricase, parteciperà ai campionati italiani assoluti Elite di Boxe che si svolgeranno a Seregno (Monza Brianza) dal 3 all’8 dicembre.
Il pugile di Montesano Salentino si è guadagnato il biglietto per la kermesse lombarda vincendo la finale dei campionati regionali nei 57 kg, battendo l’ostico ed esperto barlettano Pasquale Dicuonzo.
Il verdetto per intervento medico alla seconda ripresa.
Approfondimenti
Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte
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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.
I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.
Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.
La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.
Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».
Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».
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