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Andrano

Il Salento fa incetta di vele

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Il mare della Puglia è sempre più blu, verde ed ora anche più veleggiato dopo aver conquistato le bandiere con 5 vele per due comprensori turistici: Alto Salento Adriatico (Otranto e Melendugno), e Costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari, con i Comuni di Polignano a Mare, Fasano, Monopoli, Ostuni e Carovigno. La Puglia è terza per l’attenzione all’ambiente ed all’accoglienza nelle località turistiche d’Italia, dopo Sardegna (prima con 5 consorzi) e Sicilia (seconda con quattro).

Quaranta in tutto i Comuni pugliesi che anno ricevuto da un minimo di 2 ad un massimo di 5 vele per 11 comprensori totali comprendenti da 1 ad un massimo di 7 comuni affacciati sulle coste dell’Adriatico o dello Ionio. Le 5 vele sventoleranno nei comprensori turistici della Puglia di Costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari e Alto Salento Adriatico dove i Comuni hanno non solo posto attenzione all’ambiente ma attuato una serie di progetti volti alla tutela per garantire la conservazione della bellezza naturale, l’acqua pulita, insieme con eccellenze enogastronomiche di qualità e tipiche, a cui si aggiungono paesaggi incantevoli o mozzafiato, luoghi d’arte e tanta storia da conoscere.


Tutto per il benessere dei cittadini e per accogliere sempre meglio i turisti. Nella classifica nazionale sono in totale 17 i consorzi premiati con 5 vele, la Costa del Parco agrario degli ulivi secolari, nelle province di Bari e Brindisi, ha conquistato il 5° posto in graduatoria in quanto riconosciuto come “patrimonio storico, culturale e paesaggistico all’interno della Piana degli Olivi Monumentali che si estende dalla collina al mare, inserito di recente all’interno dell’Albo Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici da parte del Mipaf. Un paesaggio unico nel suo genere, che comprende splendidi borghi dalla calce bianca, elementi storici di pregio tra cui la via Traiana e Francigena del Sud, simboli di antichità con aree archeologiche di pregio, masserie storiche fortificate e ben due parchi naturali, cioè l’Area Marina Protetta di Torre Guaceto e il Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo. In cui le amministrazioni locali hanno puntato alla mobilità dolce, alla gestione sostenibile dei rifiuti ed al ciclo di tutela delle acque.

Alto Salento Adriatico, in provincia di Lecce, si è piazzato al 12° posto grazie alla politica di tutela ed educazione ambientale tesa al recupero dei beni paesaggistici e culturali presenti sul territorio, grandi attrattori turistici, con notevole impegno per la definizione dell’Area Marina Protetta per la tutela della biodiversità.


LE VELE

In totale sono 11 i comprensori pugliesi che rientrano nella Guida Blu 2018: oltre a quelli premiati con le 5 vele, ve ne sono due a 4 vele, e sono Alto Salento Ionico (con Maruggio, Nardò, Gallipoli, Manduria e Porto Cesareo) e Basso Salento Ionico (Castro, Andrano, Diso, Tricase e Santa Cesarea Terme).

Sei comprensori pugliesi salentini a 3 vele, tra cui i salentini Basso Salento Ionico (Racale, Salve, Ugento), Capo di Leuca (Patù, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo).

Le 5 vele non sono la meta definitiva ma la spinta a migliorarsi sempre di più. Legambiente ha incontrato e chiesto al neo ministro all’Ambiente, Sergio Costa, di perfezionare l’iter istitutivo dell’Area marina protetta Capo d’Otranto-Grotte Zinzulusa e Romanelli e Capo di Leuca per la tutela della biodiversità di questi luoghi.

“Anche in questa edizione la Puglia, con 40 località costiere, resta sul podio, dopo la Sardegna e la Sicilia, per numero di vele che sventolano nei comprensori turistici”, ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, “con la Guida Blu vogliamo raccontare le comunità che hanno fatto della buona gestione e della qualità ambientale del territorio i loro punti fermi, valorizzando le bellezze che contraddistinguono la nostra terra, favorendo contemporaneamente un turismo non più stanziale ma dinamico, fatto di escursioni, passeggiate, ciclopasseggiate. Abbiamo chiesto al neo Ministro all’Ambiente, Sergio Costa, di perfezionare l’iter istitutivo dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto-Grotte Zinzulusa e Romanelli e Capo di Leuca. Sarebbe un importante passo avanti nella tutela della biodiversità ma anche concreta opportunità per lo sviluppo economico e sostenibile del territorio”.

I comprensori turistici riportati nella guida Il mare più bello 2018 sono stati individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche delle qualità ambientali e di quelle dei servizi ricettivi: uso del suolo, degrado del paesaggio e biodiversità, attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; energia; acqua e depurazione; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche; mare, spiagge ed entroterra, struttura sociale e sanitaria.

Territori vasti che possono contenere anche più comuni, una scelta dettata dal fatto che chi va in vacanza non si ferma al confine amministrativo, ma visita spesso un territorio più ampio optando per modalità di turismo itinerante.


 


Andrano

Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto

I 12 comuni (Otranto,  Castro,  Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca

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Il Parco Naturale RegionaleCosta Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.

«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»

I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, CorsanoGagliano del CapoPatùMorciano di LeucaCastrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».

Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».

La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».

«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».

Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».

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Andrano

Tartufo nero del Salento: al via la nuova stagione della raccolta

L’iniziativa: mappare le aree per valorizzare la tartuficoltura nei terreni degradati dalla Xylella. Tenore: «Obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni, educandole alla responsabilità ambientale»

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Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase annuncia la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di autorizzazione alla raccolta dei tartufi per la stagione 2024-2025.

La decisione è stata presa con deliberazione del Comitato Esecutivo, con l’obiettivo di assegnare le ultime otto autorizzazioni disponibili, garantendo il rispetto delle normative nazionali e regionali.

Nel Parco si possono trovare due varietà dei pregiati tuberi: il tartufo nero, noto anche come scorzone (foto in alto), e il tartufo bianco, chiamato bianchetto o marzuolo (foto in fondo all’articolo).

AVVISO PUBBLICO

Le richieste possono essere inviate esclusivamente tramite mail pec all’indirizzo parcootrantoleuca@pec.it, entro e non oltre, le ore 12.00 del 12 dicembre 2024.

Le domande dovranno includere la documentazione completa, come dettagliato nell’avviso pubblico consultabile sul sito ufficiale del Parco.

Nel caso in cui le richieste superino il numero di autorizzazioni disponibili, si procederà con un sorteggio pubblico il giorno 12 dicembre, alle ore 17, presso la sede dell’Ente Parco.

TURISMO INTERNAZIONALE

«La rimodulazione del progetto di valorizzazione del Parco», spiega Michele Tenore, presidente dell’Ente, «mette al centro il ruolo strategico dei giovani, il turismo internazionale e la fruibilità del territorio durante i mesi estivi e oltre, consolidando il Parco come motore di sviluppo per l’economia locale. La raccolta dei tartufi non è solo una tradizione consolidata, ma rappresenta anche uno strumento potente di promozione territoriale, che intreccia economia, sostenibilità ambientale e gastronomia di eccellenza. Il tartufo, infatti, è non solo un prodotto gastronomico pregiato, ma anche un volano che sostiene le filiere agroalimentari locali, attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio enogastronomico del nostro territorio».

RECUPERO TERRENI NEL POST XYLELLA

La riapertura dei termini per la gestione della raccolta ha l’obiettivo di regolamentare e tutelare tale risorsa preziosa, promuovendo una gestione sostenibile che preservi la biodiversità e gli ecosistemi.

«Il Parco», spiega ancora Tenore, «intende sviluppare specifiche attività per valorizzare il tartufo, non solo come prodotto di alta qualità gastronomica, ma anche come possibile fonte di reddito per le comunità locali. A tal fine, è in programma uno studio con il coinvolgimento di università ed esperti per individuare le aree più adatte alla tartuficoltura, utilizzando essenze micorrizzate, che, oltre a produrre i pregiati tuberi, possano contribuire al recupero di terreni ora degradati dalla Xylella, diventando un investimento paesaggistico e naturalistico di valore».

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Il tartufo bianchetto

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Andrano

Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità

Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità

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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.

Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.

Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.

Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.

Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.

L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.

“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.

Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.

Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

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