Sport
Tricase calcio: è ufficiale, Raone si dimette
Il presidente dell’A.S.D. Atletico Tricase Antonio Raone con una lettera “rassegna irrevocabilmente le proprie dimissioni da dirigente e presidente dell’asd Atletico Tricase e rimette nelle mani del sindaco il titolo sportivo”
Con una lettera indirizzata al Sindaco Carlo Chiuri, al Presidente del Comitato Regionale F.I.G.C. Vito Tisci, al segretario del Tricase Rocco Maglie il Antonio Raone rassegna le dimissioni del Presidente dell’Asd Atletico Tricase dalle funzioni di Presidente e Dirigente dell’Asd Atletico Tricase. Di seguito nella versione integrale la lettera di Raone.
Signor SINDACO, Signor Presidente TISCI, Signor Segretario MAGLIE,
dopo un prolungato periodo di silenzio, che mi sono imposto al solo fine di comprendere fino in fondo se la mia permanenza alla guida dell’Asd Atletico Tricase fosse o meno ritenuta gradita alle Istituzioni Comunali di Tricase, alle forze imprenditoriali della Città e, non ultimi, ai tifosi organizzati del Tricase, mi riprendo la “parola” per dettare una soluzione definitiva alla possibilità di continuare, insieme al gruppo dirigenziale che mi ha affiancato, a rimanere alla guida della Società rossoblu tricasina.
Mi si consentirà, naturalmente, di argomentare, preliminarmente, i contenuti e il senso delle mie decisioni.
Sgombro subito il terreno rigettando, in maniera forte e decisa, le malevoli insinuazioni, sicuramente gratuite e prive di alcun fondamento, di quanti avrebbero voluto vedere nel mio impegno alla guida del Tricase una sorta di “investimento” per impegni extracalcistici che mi hanno visto e potrebbero vedermi ancora protagonista nella vita pubblica del nostro Paese. A questi “amici malevoli” desidero ricordare che nella mia vita non ho mai, e dico mai, “investito” sulle libertà di scelta democratica dei Cittadini della mia città Presicce e del Capo di Leuca più in generale, men che meno sulla democrazia di una Città che da sempre è posta a riferimento per tutto il Capo di Leuca, qual è la Città di Tricase.
Invitato da Amici di Tricase, per due stagioni, ho messo a disposizione della storia calcistica tricasina, sicuramente di grande tradizione quanto a valori e a testimonianza nelle competizioni dilettantistiche regionali e, nel suo passato, anche in palcoscenici nazionali, uomini, sostegno economico-finanziario, ma, soprattutto, ben operare ed entusiasmo nell’immaginare che si potesse progettare un futuro partecipato e sicuramente in grado di dare, in prospettiva, ancora più lustro alle già luminose stagioni calcistiche del calcio locale. Nella consapevolezza che la disputa del campionato della Prima Squadra non dovesse racchiudersi in un impegno di solo definito calendario calcistico, ma dovesse rispondere all’imperativo di: DIFFONDERE un’idea forte dello sport, dei suoi diritti, delle sue potenzialità e risorse che, anche se riconosciute, troppo spesso non vengono adeguatamente sostenute; PROMUOVERE manifestazioni, eventi che sappiano esprimere un grande coinvolgimento giovanile e rappresentare momenti di fratellanza e solidarietà; SOSTENERE momenti formativi riferiti agli operatori del mondo sportivo per migliorare la conoscenza sugli aspetti gestionali; SENSIBILIZZARE tutto il mondo sportivo sulle necessarie collaborazioni da attivare con il mondo della disabilità e sulla solidarietà; FAVORIRE la comunicazione con società sportive, tesserati e loro famigliari per un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori dello sport giovanile; VALORIZZARE il lavoro svolto dalle associazioni sportive impegnate in un progetto di più ampio respiro sportivo globale in Tricase, sostenendo in particolare le azioni rivolte verso le realtà più deboli e svantaggiate, incentivando le società sportive che avessero dimostrato la coerenza delle proposte, rispetto alla coerenza stessa del Progetto che andavamo dispiegando sul territorio. Mosso solo dal dettato dell’Unione Europea nel Trattato di Amsterdam del 2 ottobre 1997, “Si riconosce la rilevanza sociale dello sport, in particolare il ruolo che esso assume nel forgiare l’identità e nel ravvicinare le persone. L’invito è di prestare ascolto alle associazioni sportive, con un’attenzione particolare riservata allo sport dilettantistico.”, ho promosso la nascita della Polisportiva “CASA DELLO SPORT-CITTA’ DI TRICASE”, dando alla stessa anche una sede in Corso Roma (servita, purtroppo, solo per accogliere alcuni che intendevano giocare a carte!!!).
Al termine del campionato scorso, mi sono imposto il silenzio. Anche se ho chiesto che si sondasse l’imprenditoria locale o, comunque, i tanti sportivi interessati al futuro del calcio locale, per assumere quegli impegni condivisi che erano stati posti alla base del progetto “Casa dello Sport-Città di Tricase”. Anche perché, e lo dico sottovoce, per un campionato intero sulle maglie del Tricase c’è stato un solo logo-sponsor: il triangolo verde-bianco-rosso con al centro la scritta “Casa dello Sport-Città di Tricase”. Non un’azienda del mio gruppo imprenditoriale. Tricase…solo Tricase.
Ho atteso. Ho convocato una riunione, andata disattesa dalla maggior parte.
Poi, come d’incanto, ecco che, per il terzo anno consecutivo, sono venuti fuori comunicati stampa che parlavano di cordate imprenditoriali, tra l’altro, si è scritto essere reali e certificate, e quindi credibili, pronte a fiancheggiare l’imprenditore Antonio Raone. Al solo fine di saggiarne la realtà esistenziale ho dato mandato che si richiedesse a queste cordate di materializzarsi e di depositare un assegni non trasferibile intestato all’Asd Atletico Tricase. Non un’indicazione di somme, o altro, ma solo l’espressione di autentica volontà di cambiare marcia rispetto ai due anni passati.
Tra l’altro, proprio nell’immediatezza della conclusione dei play-off, avevo rilasciato un’intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno in cui dichiaravo: “Io ci sono. Ma desidero constatare una presenza imprenditoriale accanto a me”. Non parlavo né di somme né di denaro in genere, ma di “presenza”. Esattamente, in vista della costruzione di un percorso nuovo e condiviso.
Ho atteso. Solo silenzi. E una selva di telefonate ai miei collaboratori. Con richieste di esprimermi in modo <da consentire, eventualmente, ad altri (suppongo le cordate di cui innanzi) di poter programmare il futuro del Tricase.
Ma in questo “silenzio assordante”, c’è stato chi ha parlato.
Ed è stata la Giunta Municipale di Tricase, che, all’unanimità, ha adottato la DELIBERAZIONE N. 142 DEL 23/05/2018, “AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE CAMPO SPORTIVO SAN VITO DI VIA OLIMPICA E CAMPO SPORTIVO DELLA FRAZIONE DI LUCUGNANO”.
Interessante la PREMESSA di questa DELIBERAZIONE:
“Premesso:
- che in data 20-03-2018, con nota acquisita al protocollo comunale al n. 4757, è pervenuta da parte dell’A.S.D. SAN LUCIANO TRICASE, richiesta di proposta di gestione del campo sportivo comunale San Vito di via Olimpica.
Richiamata la delibera del Commissario Straordinario n. 15 del 25-08-2011, con la quale viene deciso, tra l’altro, la predisposizione da parte dei Responsabili del Servizio, di apposito bando pubblico per l’affidamento in gestione dell’impianto sportivo San Vito di via Olimpica ad eccezione della parte riguardante il “Circolo Tennis”;
– che oltre al San Vito, anche il campo sportivo della frazione di Lucugnano è attualmente utilizzato senza specifico affidamento in gestione;
– che le motivazioni derivano essenzialmente dal fatto che una gestione diretta richiede impegno di personale e risorse finanziarie che questo Comune non può più sostenere in quanto l’Ente non dispone di personale idoneo e sufficiente a garantire la gestione dei predetti impianti;……”.
Annoto che la Giunta Municipale di Tricase, in una data che ricade ancora in un periodo in cui lo Stadio “San Vito” è affidato all’Asd Atletico Tricase, al solo fine di dare risposta ad una Società che, legittimamente inoltra una richiesta, adotta una DELIBERAZIONE DI INDIRIZZO, senza pensare per un istante di aprire un confronto preventivo con la Dirigenza e il Presidente dell’Asd Atletico Tricase, che pure, nel corso del campionato, è intervenuta, a proprie spese, per la ristrutturazione del terreno di gioco, con notevole esborso di energie economico-finanziarie. E voglio ricordare che il terreno di gioco e il suo adeguamento sono interventi strutturali e non di ordinaria manutenzione.
Si potrebbe obiettare: Ma la DELIBERAZIONE DICE ALTRO. Giusto.
Infatti, dice anche:
“Dare indirizzo all’Ufficio di predisporre tutti gli atti necessari e conseguenti ai fini dell’attuazione del presente deliberato, avendo presente in particolare i seguenti criteri nella redazione del bando:
- prevedere forme di collaborazione economica pubblico – privato finalizzati all’esecuzione delle opere indispensabili di adeguamento alle norme di sicurezza e igienico-sanitarie degli impianti sportivi;
- determinare la durata dell’affidamento della gestione in misura proporzionale all’investimento da effettuare, scomputandolo dal canone concessorio da determinarsi;
- prevedere la possibilità che l’Ente risolva anticipatamente il contratto, previa restituzione all’affidatario della quota residua dell’investimento non ancora ammortizzato;
- prevedere clausole che consentano l’utilizzo di ogni struttura da parte di associazioni non affidatarie, di singoli cittadini o gruppi di cittadini e dell’Ente concedente, praticando in tali casi tariffe concordate con questa Amministrazione Comunale;
- Richiamare integralmente, nel bando pubblico, il contenuto dell’art. 20 della L.R. n. 33/06 in merito ai requisiti generali per la valutazione dei soggetti richiedenti;
- Stabilire che l’utilizzo dell’impianto sportivo San Vito sia prioritariamente riservato per le attività agonistiche della prima squadra demandando ai successivi atti, gli oneri a carico dei fruitori dell’impianto sportivo.”.
A preoccupare è proprio l’ultimo comma, quello “Stabilire che l’utilizzo dell’impianto sportivo San Vito sia prioritariamente riservato per le attività agonistiche della prima squadra demandando ai successivi atti, gli oneri a carico dei fruitori dell’impianto sportivo”.
E mi spiego.
Non si sente il dovere morale di interpellarci, ben sapendo che l’affidamento in concessione dello stadio deve passare prioritariamente da una valutazione oggettiva delle criticità strutturali dello stesso su cui bisognerebbe intervenire, perché si corre il serio rischio che possa essere dichiarato inagibile (vedi lo stato statiche delle strutture della tribuna coperta, della tribunetta ospiti, della gradinata, degli spogliatoi, dei locali che accolgono il magazzino….), salvo a inviarci il messaggio dello “Stabilire…..demandando ai successivi atti, gli oneri a carico dei fruitori dell’impianto sportivo”.
Domanda: E gli interventi di manutenzione straordinaria, peraltro a conoscenza dell’Assessore comunale allo Sport, hanno mai trovato un’attenzione da parte dell’Amministrazione comunale?
Le conclusioni.
Sono stato onorato di aver potuto guidare l’Asd Atletico Tricase.
Ma credo sia giunto il momento che il sottoscritto e i collaboratori che fanno riferimento al suo gruppo imprenditoriale facciano un passo indietro.
E’ giunto il momento che le preannunciate “cordate imprenditoriali locali”, di cui avrei voluto avere il piacere di conoscerne volti e storie al solo fine di progettare itinerari condivisi di gestione dell’universo sportivo a Tricase, e, quindi, ivi compresa l’Asd Atletico Tricase, facciano un passo avanti e assumano la gestione dell’Asd Atletico Tricase.
Pertanto, a fare data di lunedì 9 luglio 2018, il sottoscritto ANTONIO RAONE, Presidente dell’Asd Atletico Tricase, RASSEGNA IRREVOCABILMENTE LE PROPRIE DIMISSIONI DA DIRIGENTE E PRESIDENTE DELL’ASD ATLETICO TRICASE, e RIMETTE NELLE MANI DEL SIGNOR SINDACO del Comune di TRICASE il TITOLO SPORTIVO dell’ASD ATLETICO TRICASE.
Nei prossimi giorni provvederò ad inoltrare formale comunicazione di merito all’Agenzia delle Entrate-Sede di Casarano.
Un pensiero e un ringraziamento finale ritengo di doverlo sinceramente riservare a quelle Persone che con abnegazione e con lealtà hanno collaborato con intelligenza con il sottoscritto: dall’equipe dei TECNICI, primo fra tutti l’allenatore Sig. ROCCO ERRICO, il Segretario Sig. ROCCO MAGLIE, il Magazziniere Sig. ANTONIO SCARASCIA, tutti i DIRIGENTI che con me hanno condiviso questo cammino.
Tricase, 6 luglio 2018
Antonio Raone
Casarano
Coppa Italia, prima sconfitta stagionale per il Casarano. Ora testa al Campionato
Si interrompe a Martina la striscia positiva dei rossoazzurri. La Coppa Italia non da sbocchi alla promozione e, a lungo andare, rischia di essere dannosa per la cosa in campionato
MARTINA-CASARANO 1-0
Rete: 4′ Resouf, (M)
Note: espulso al 50′ Pinto (C)
Si ferma in Valle d’Itria la striscia positiva di risultati senza sconfitte in questa stagione per il Casarano.
Come spesso accaduto in campionato, la squadra di mister Laterza regala”ad inizio gara una rete agli avversari, ma stavolta non si realizza poi la necessaria rimonta.
Così i rossoazzurri abbandonano il percorso di Coppa Italia ai sedicesimi, mentre il Martina di mister Pizzulli gongola in attesa di affrontare negli ottavi (con andata e ritorno) la Scafatese.
Ne derivano alcune riflessioni o quesiti che dir si voglia.
Pur costituendo un prestigioso titolo, ma senza sbocchi alla risalita di categoria, sarebbe convenuto per il Casarano continuare a sobbarcarsi tali impegni infrasettimanali, allorquando Nocerina, Virtus Francavilla, Andria, Gravina, Palmese, avversarie di testa in campionato, se ne sono sbarazzate?
Anche con una panchina lunga, al netto degli infortuni o squalifiche dietro l’angolo, non conviene destinare forze fisiche e mentali all’impegno nel progetto primario?
Almeno così lascia intendere mister Laterza nelle dichiarazioni post-gara: “Non è un bene uscire da questa Coppa, ma è chiaro che in questo punto della stagione, se dobbiamo fare delle scelte, cerchiamo di preservare giocatori per la prossima di campionato”.
Domenica, difficile trasferta a Manfredonia, con l’imperativo di conservare il posto di capolista tanto faticato.
Nella foto in alto, Martina e Casarano (in maglia gialla) a centrocampo.
Giuseppe Lagna
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Casarano
Derby e aggancio in vetta, festa al “Capozza”
Dopo 96 anni anni si è rigiocata Casarano – Ugento. Spalti gremiti e bella partita vinta dai rossoazzurri che raggiungono la Nocerina al primo posto (anche se i campani hanno una differenza reti migliore)
CASARANO-UGENTO 2-1
Reti: pt 9′ Ancora (U); st 31′ rig. Loiodice (C), 39′ Opoola
Una di quelle partite che farebbero avvicinare al calcio anche i più riottosi.
Due squadre in rappresentanza di due cittadine del basso Salento, distanti meno di dieci chilometri, ma il cui primo e ultimo incontro risaliva a 96 anni fa.
Per l’occasione a trecento ugentini viene decretato il permesso di accedere al settore ospiti di un Capozza quasi sold-out, in una serata freddina con leggera foschia.
Spettacolo sugli spalti con cori di incitamento d’ambo le parti, ma anche sul terreno di gioco, dove i calciatori rossoazzurri e giallorossi
non si risparmiano.
Passa per prima l’Ugento, deciso a fare lo sgambetto ai blasonati avversari, ma poi, rimasto in dieci uomini per espulsione di uno dei suoi per gioco pericoloso, affonda su rigore del fantasista Loiodice e colpo di testa di Opoola, che festeggia così il suo compleanno.
Applausi per tutti al termine dell’incontro, mentre giocatori, tecnici e presidente Filograna vanno a raccogliere l’entusiasmo dell’instancabile curva Nord.
“Salutate la capolista” azzarda qualcuno in tribuna centrale, anche se secondi alla Nocerina per differenza reti.
Ma in sala stampa mister Laterza commenta saggiamente: “Godiamoci questo momento e rimaniamo con i piedi per terra; la stagione è lunga, la concorrenza è di alto livello, ci sarà da sudare“.
Intanto, mercoledì incombe l’andata dei sedicesimi a Martina Franca, per una Coppa Italia ritenuta inutile a fini di salto di categoria, ma comunque un titolo pregevole.
Giuseppe Lagna
* Nella foto in alto il gol di Opoola. In basso la formazione iniziale del Casarano e l’entusiasmo dei tifosi del Casarano
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Attualità
Ginnastica Artistica, la stagione salentina parte da Galatina
con la partecipazione di 106 giovanissime atlete che con i loro movimenti daranno vita a uno spettacolo sportivo di alta levatura…
A Galatina, prende il via, domenica 17 novembre, la stagione della Ginnastica Artistica Salentina. In pedana, per la prima prova, 106 giovani atlete.
Si svolgerà presso il Palasport di Galatina, la prima prova GAF del Comitato Provinciale Centro Sportivo Italiano di Lecce, organizzata dall’ASD Zen Shin Palestra del maestro Antonio Buono.
Attese, in pedana, 106 atlete provenienti da 5 Associazioni affiliate: A.S.D. Delfino, Asd Zen Shin, A.S.D. Dragonfly Lecce, Asd Polisportiva Meraki, Asd Gynnika Sport.
Per le società salentine, questo rappresenta il primo banco di prova stagionale delle complessive 3 gare previste del campionato provinciale CSI, fino al prossimo aprile 2025, che porterà l’intero movimento alla Finale Nazionale a Lignano Sabbiadoro (UD) dal 01/06/2025 all’11/06/2025.
«Si tratta di una bellissima iniziativa, voluta fortemente da Antonio Buono dell’A.S.D. Zen Shin e dal suo staff con la partecipazione di 106 giovanissime atlete che con i loro movimenti daranno vita a uno spettacolo sportivo di alta levatura. Con questo evento, il CSI Lecce dimostra ancora una volta di essere il fulcro di iniziative sportive di caratura regionale, che danno lustro alla nostra intera Provincia», ha dichiarato la Presidente del CSI Lecce Sabina Tondo.
Esordio nello staff del Comitato Provinciale della nuova guida della Commissione Provinciale di Artistica Alessandra Occhilupo che ha curato il regolamento di gara e portato competenza ed efficace organizzazione nella preparazione dell’evento. La gara avrà inizio alle ore 10 e si concluderà intorno alle 16:30 con la partecipazione del Vice Presidente Nazionale CSI Marco Calogiuri.
La manifestazione sportiva, valevole anche come prova regionale del circuito CSI Puglia e 1° trofeo interregionale open, vede il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Galatina, della delegazione Coni di Lecce e si pone l’obiettivo di sostenere le attività in favore della Bimbulanza.
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