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Cronaca

Marittima: in memoria di A. (la goffa)

Un essere umano poverissimo, senza niente e, nondimeno, riassunto di un modello di vita semplice all’insegna della dignità, condizione che, oggi, è, purtroppo, assolutamente rara…

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V’è, nel natio paesello, una stradina, intitolata a un linguista e scrittore del diciannovesimo


secolo, N.T., immediatamente posta a portata di mano provenendo, guarda caso, da un’altra via pure recante il nome di uno scrittore, G.P.


Al secondo o terzo numero civico sulla destra, insiste una minuscola abitazione, umile ma dignitosa, in cui vive, oramai da svariati decenni, un’anziana marittimese, sola, nel senso di mai andata a nozze, single, stando al gergo moderno.


Invero, non è a questa donna, già contadina e ora pensionata, compaesana come tante altre, normalmente inserita nell’attuale comunità, che i miei pensieri mirano a rivolgersi mediante l’alleata penna.


Nella fattispecie, l’ispirazione ha per fonte e nido l’intendimento, più del resto, di dare anima all’immagine della casetta in discorso, quale era, come si presentava e che sensazioni conferiva, andando a ritroso nel tempo, nel corso di lunghe lontane stagioni e, specialmente, di rievocare in sintesi, e però cercando in pari tempo di conferirle una sorta di omaggio postumo, la figura femminile all’epoca ivi dimorante.


Si, ancora una donna, nome di battesimo iniziante per A., zia della padrona di casa di adesso e, allo stesso modo, in vita, nubile.


A. “la Goffa


Il suo appellativo anagrafico, accezione propria peraltro comune e diffusa nel luogo, era immancabilmente e perennemente accompagnato dall’epiteto ‘a coffa, scaturito, o da qualcuno inventato, come meglio si voglia, con riferimento alle caratteristiche di stravaganza, particolarità, disordine, vaghezza, approssimazione, precarietà, dei suoi abiti, della stregua di vestirsi – suonerebbe improprio, a ogni modo, parlare d’abbigliamento -, incuranti di orari, stagioni e occasioni.


E, insieme, per il suo diretto modo di porsi, esprimersi, pensare, alquanto atipico, raffazzonato e sconclusionato.


A monte di simili miseri panni complessivi della compaesana A., appare chiaro e palese che si ponessero radici e sorte d’origine ingenerose, che la natura, in altri termini, dovesse essere stata con lei matrigna.


Ella era venuta al mondo molti lustri prima di me, perciò i miei ricordi, nitidi, risalgono a quando io ero infante e, lei, già pienamente adulta.


Come nota distintiva della sua esistenza, che ricorreva sistematicamente nel suo parlare, rammento l’accenno, segno di evidente desiderio e attesa, all’arrivo, dal vicino mare, di un bastimento, recante a bordo un immaginario capitano o cavaliere, o, semplicemente, un uomo, che l’avrebbe corteggiata e sposata.


Così, i giorni e gli anni di A. scorrevano sotto l’influsso di tale suggestione.

Non mancavano, sulla scia della sua fantastica credenza, gli “amiconi” compaesani che, colposamente, scivolavano a deridere e sbeffeggiare la donna: lei, di primo acchito, si inquietava, ma senza demordere o indulgere ad abbandonare la propria idea-speranza o miraggio.


A questo punto, mi piace soffermarmi sulla particolare circostanza che A., accanto alla vistosa goffaggine esteriore, detenesse e denotasse un’innata basilare dignità.


Per citare, pur in mancanza di risorse o, meglio, sebbene versasse in assoluta povertà, non l’ho scorta, neanche una volta, nell’atto di elemosinare o chiedere, semmai era solita accostarsi, con una certa esitazione, alle persone in cui s’imbatteva oppure agli usci delle case. E stava lì, ferma.


Risultato, puntualmente, spuntava in ogni occasione chi le offrisse una mano, una monetina, un piatto di minestra, un frutto, un indumento, un paio di scarpe usate: briciole di solidarietà, in fondo, e, però, lei si sentiva appagata.


Per il resto, A. s’aggirava fra strade e campi all’aperto e privi di muretti o recinzioni, raccogliendo rametti e cespugli derelitti o di scarto, che, poi, utilizzava per accendere l’annerito camino, in dialetto focalire, di casa, vuoi per scaldare qualche avanzo di vivanda, vuoi per cercare di mitigare il freddo durante il periodo invernale.


Nella sua abitazione, non esisteva un letto vero e proprio, si notava, appena, un rudimentale giaciglio. E, tuttavia, è credibile, di certo così veniva di pensare a me, non solo da bambino ma anche da ragazzo e giovinetto, che la paesana dell’ultima fila dovesse attraversare, di tanto in tanto, le sue notti d’indigenza con il conforto di sogni, magari, con frequenza addirittura maggiore rispetto ai compaesani abbienti.


A., come sopra ricordato, non era nata sotto le ali della fortuna e, però, a dispetto della quotidianità estremamente grama e del mancato attracco del bastimento con il cavaliere che la impalmasse, ha avuto il buon destino di campare a lungo, almeno secondo la media dei suoi tempi.


Quando giunse l’ora della sua dipartita, io avevo lasciato il paese d’origine da qualche decennio. Perciò, non posso che rimembrarla nelle sue sembianze di prima, recentemente ripropostemi e rinfocolate da un’antica sua espressiva fotografia.


In conclusione, A., un essere umano poverissimo, senza niente e, nondimeno, riassunto di un modello di vita semplice all’insegna della dignità, condizione che, oggi, è, purtroppo, assolutamente rara.


Grazie, A.


Rocco Boccadamo


Cronaca

Gestore di centro scommesse arrestato per spaccio

Pochi grammi ci cocaina indosso, il resto nel rispostiglio della cucina di casa. Nei guai 46enne di Salice Salentino

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I carabinieri del NORM della Compagnia di Campi Salentina hanno portato a termine un’importante operazione nella lotta contro le piazze di spaccio di sostanze stupefacenti, culminata nell’arresto di un uomo di 46 anni, gestore di un centro scommesse situato a Salice Salentino.

L’operazione è iniziata con un controllo di routine presso il centro scommesse, durante il quale i militari dell’Arma hanno trovato addosso all’operatore un quantitativo di tre grammi di cocaina.

Ciò ha spinto i Carabinieri ad effettuare una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del sospettato.

All’interno di un ripostiglio della cucina, i militari hanno rinvenuto ulteriori 150 grammi cocaina, materiale per il confezionamento e una somma di denaro contante di 1.500 euro, ritenuta probabile provento dell’attività di spaccio.

Dopo le formalità di rito e in conformità con le disposizioni del PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce, che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.

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Cronaca

Abusivismo lungo il fiume Asso, sigilli e denuncia 

In località Iesuculla, agro di Galatina, i carabinieri forestali individuano tre costruzioni abusive in zona vincolata. Denunciato il proprietario. Ulteriori controlli in corso in tutta l’area litoranea jonica e nell’entroterra, da Leuca fino a Torre Lapillo, con l’ausilio dell’elicottero

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Nel corso della campagna di controlli nazionale, denominata “Fiume Sicuro”, finalizzata al contrasto degli abusi edilizi nelle aree fluviali, e comunque a tutela del reticolo idrografico e della sua funzionalità, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli, all’esito di accertamenti lungo il Canale dell’Asso (il più lungo corso d’ acqua della provincia di Lecce, che nasce dalle alture di Collepasso e sfocia inghiottito in una vora in agro di Nardò) e relative pertinenze, hanno individuato alcune costruzioni, risultate abusive a seguito di accertamenti con il competente Ufficio Tecnico del Comune di Galatina, in località Iesuculla, in area vincolata ai sensi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.

Si tratta di due fabbricati con copertura, di ampliamento e adiacente a uno preesistente, e di un terzo locale autonomo, per una superficie complessiva di circa 250 metri quadri e una volumetria di 550 metri cubi, con destinazione a uso abitativo.

Nelle pertinenze del complesso residenziale, su una superficie di 95 metri quadri complessivi, era inoltre stato realizzato un complesso di gabbie per volatili (voliere).

Per tutte le suddette opere non era stato rilasciato alcun permesso di costruire, né tantomeno l’autorizzazione paesaggistica; pertanto, i Carabinieri Forestali hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce il 41enne proprietario del complesso.

Ulteriori accertamenti sono tuttora in corso in tutta l’area litoranea jonica con relativo entroterra, da Leuca fino a Torre Lapillo, con l’ausilio dell’elicottero AW169 del 6° Nucleo Carabinieri, di stanza a Bari-Palese, rivelatosi fondamentale nel contrasto ai reati ambientali sul territorio.

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Cronaca

Lettera anonima con minacce e insulti recapitata al circolo del PD

Ritrovata nella cassetta postale del circolo PD, Miceli l’ha pubblicata sul proprio profilo Facebook: “Credo che ci siano dei confini che sarebbe meglio non valicare…

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Enza Miceli, la segretaria del Pd di Soleto, ha ricevuto una lettera di offese e minacce.

Ritrovata nella cassetta postale del circolo PD, Miceli l’ha pubblicata sul proprio profilo Facebook: “Credo che ci siano dei confini che sarebbe meglio non valicare. C’è da dire che purtroppo abitiamo un’epoca in cui è ormai tutto possibile, tutto sdoganato. Ma le idee non si fermano con messaggi anonimi, né questi fermeranno il mio/nostro impegno politico».

Anche Domenico Desantis, segretario del Pd Puglia, condanna «fermamente questa intimidazione che non ha alcuna giustificazione e che mina la libertà e la democrazia. 

La politica deve essere un servizio alla comunità, non un terreno di scontro e di violenza». 

La presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, bolla come «una vile lettera anonima. Dispiace constatare che c’è ancora chi crede di poter di indebolire il confronto democratico con la violenza di atti intimidatori. È necessario non solo condannare questo gesto, ma anche mostrare un cordone di difesa a chi si spende nell’attività politica e quindi a supporto della propria comunità, di qualsiasi schieramento».

Sulla stessa falsa riga il post dell’ex sindaco Piconese, di Uggiano La Chiesa:”Non è facile dedicare una vita alla militanza politica e alla lotta per la democrazie e ritrovarsi, poi, a fare i conti con i insulti, minacce e intimidazioni come quelle che hanno subito i compagni del PD di Soleto.

A tutte e a tutti va la mia solidarietà e la mia vicinanza politica. Più forti e più combattenti di prima!

Indagano i carabinieri.

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