Cronaca
Cinghiali sull’A1, ferito anche salentino
Gravissimo anche un 40enne leccese investito sulla corsia di emergenza, immediatamente intubato e trasportato a Parma in ospedale insieme alla moglie. Ora è in rianimazione al “Maggiore”

Nel gravissimo incidente causato da un branco di cinghiali che ha invaso l’autostrada A1 a Lodi coinvolto anche un 40enne leccese.
Nell’incidente è morto un 28enne di nazionalità polacca ed altre dieci persone sono rimaste ferite, due di loro in modo grave.
Intorno alle 4 del mattino un branco di cinghiali tutti di grosse dimensioni ha attraversato l’Autostrada del Sole tra Lodi e Casalpusterlengo.
I cinghiali hanno scavato un passaggio nel terreno sotto la rete di protezione, e sono così arrivati in autostrada sono stati travolti da due auto, una Renault Espace e una Renault Scénic, con a bordo due famiglie, rispettivamente di 5 e 4 persone.
Come apprendiamo da milano.corriere.it, mentre gli occupanti delle auto erano fermi a bordo strada e chiamavano i soccorsi, è accaduto il secondo e più grave incidente: una terza auto, una Volkswagen Polo con una coppia di giovani polacchi a bordo, probabilmente per evitare la carcassa del cinghiale ucciso a terra ha sbandato paurosamente finendo sulla corsia di emergenza. L’auto impazzita prima ha investito in pieno, ferendolo gravemente, il conducente di una delle due Renault parcheggiate (foto), il quale aveva commesso l’errore fatale di scendere dall’auto. Poi è andata in testacoda ed è piombata sull’altra macchina ferma, scagliandola a 70-80 metri di distanza.
Il conducente della Polo, un 28enen polacco, è rimasto incastrato all’interno dell’abitacolo. Purtroppo gli airbag della vettura non hanno funzionato. Era già in condizioni disperate quando vigili del fuoco di Lodi, sul posto con due mezzi, hanno cercato di estrarlo dall’abitacolo. Il giovane è morto mentre i pompieri lo stavano aiutando ad uscire dopo aver tagliato la portiera e il tettuccio superiore.
Mentre gli occupanti delle auto erano fermi a bordo strada e chiamavano i soccorsi, è accaduto il secondo e più grave incidente: una terza auto, una Volkswagen Polo con una coppia di giovani polacchi a bordo, probabilmente per evitare la carcassa del cinghiale ucciso a terra ha sbandato paurosamente finendo sulla corsia di emergenza. L’auto impazzita prima ha investito in pieno, ferendolo gravemente, il conducente di una delle due Renault parcheggiate (foto), il quale aveva commesso l’errore fatale di scendere dall’auto. Poi è andata in testacoda ed è piombata sull’altra macchina ferma, scagliandola a 70-80 metri di distanza.
Il conducente della Polo, un 28enen polacco, è rimasto incastrato all’interno dell’abitacolo. Purtroppo gli airbag della vettura non hanno funzionato. Era già in condizioni disperate quando vigili del fuoco di Lodi, sul posto con due mezzi, hanno cercato di estrarlo dall’abitacolo. Il giovane è morto mentre i pompieri lo stavano aiutando ad uscire dopo aver tagliato la portiera e il tettuccio superiore. Gravissimo anche il 40enne leccese investito sulla corsia di emergenza, immediatamente intubato e trasportato a Parma in ospedale insieme alla moglie. Ora è in rianimazione al “Maggiore”.
Cronaca
Marijuana e fucile a canne mozza in masseria
Fermato un uomo che a bordo di un furgone nascondeva 700 grammi di droga. La successiva perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento di altri 27 chili di marijuana e dell’arma illegalmente detenuta

Durante un posto di controllo nei pressi del Campus Universitario Ecotekne di Monteroni di Lecce, unità specializzate dei Baschi Verdi del Gruppo di Lecce hanno sottoposto a controllo un uomo che viaggiava a bordo di un furgone al cui interno sono stati rinvenuti 700 grammi di marijuana.
I militari, con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo, hanno esteso le perquisizioni presso una masseria, sita nell’agro leccese e nella disponibilità dell’uomo fermato, dove dopo accurate ricerche trovavano ulteriori 27 chili sempre di marijuana.
Durante le ricerche è stato anche trovato un fucile a canne mozze con calcio e canna tagliata senza matricola; a corredo, rinvenute anche 32 cartucce.
Sequestrato quanto rinvenuto, su indicazione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, le Fiamme Gialle hanno proceduto all’arresto dell’uomo fermato che è stato condotto in carcere.
Dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma.
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Cronaca
A fuoco nella notte furgone in officina
Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).
All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.
Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.
Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.
L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.
Cronaca
Ritrovati gli ori rubati a Vignacastrisi durante la processione

A conclusione di complesse attività investigative, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne del luogo ritenuto presunto responsabile di un furto di oro votivo, avvenuto lo scorso 9 marzo nella chiesa della Madonna Santissima del Rosario, situata nella frazione di Vignacastrisi, nel Comune di Ortelle.
In seguito della denuncia presentata dal parroco, i militari dell’Arma hanno avviato tempestivamente le indagini che si sono sviluppate mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di testimonianze utili alla ricostruzione della dinamica del reato.
Il furto, particolarmente grave per il contesto in cui si è verificato, è avvenuto durante la processione del Sacro Cuore di Gesù, quando la comunità religiosa era raccolta in un momento di profonda partecipazione spirituale. I beni sottratti – anelli, collane, medagliette e bracciali in oro – rappresentavano ex voto donati nel corso degli anni dai fedeli come segno di gratitudine e devozione.

Il loro valore, oltre che materiale, è soprattutto simbolico e identitario per l’intera comunità.
Nel pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, presso un compro oro di un comune limitrofo, una spilla e una collana in oro, risultati compatibili con alcuni degli oggetti trafugati dalla chiesa.
Le attività investigative hanno consentito di individuare un 32enne. A seguito di ulteriori accertamenti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, scoprendo un panno in velluto contenente il resto degli oggetti in oro rubati, occultato all’interno della sua autovettura. La sorpresa dei militari dell’Arma è stata enorme allorquando hanno rinvenuto circa 495 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 490 grammi verosimilmente di marijuana e 5 grammi di cocaina che hanno sequestrato. La scoperta di banconote per un totale di circa 800 euro, di un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze evidenzia la volontà dell’uomo di gestire un’attività illecita, un segnale preoccupante che non può essere trascurato.
La sostanza stupefacente è stata sequestrata, in attesa di perizia chimico tossicologica. Inoltre, il denaro e gli oggetti in oro rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono in corso per identificare eventuali complici coinvolti nel furto.
Al termine delle formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
L’episodio ha posto l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di tutela del patrimonio religioso, specialmente nei piccoli centri, dove la presenza di adeguati sistemi di sicurezza è spesso insufficiente a prevenire simili atti.
L’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno quotidiano a servizio delle comunità, per la tutela non solo della sicurezza pubblica, ma anche dei valori culturali e spirituali che costituiscono il tessuto identitario del territorio.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
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