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Canapa, ritorno al futuro

A Castiglione d’Otranto la prima semina collettiva della canapa industriale in provincia di Lecce. Appuntamento per domenica 16 marzo, in concomitanza con la nascita dell’Associazione regionale Assocanapa Puglia

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La prima semina collettiva della canapa industriale in provincia di Lecce coinciderà con la nascita dell’Associazione regionale Assocanapa Puglia. Due eventi in uno, per una giornata di festa, all’aria aperta, alla riscoperta di una pianta straordinaria e scomparsa dai campi italiani per molti decenni.


L’appuntamento è per la mattinata di domenica 16 marzo a Castiglione d’Otranto, frazione di Andrano, su un terreno rimasto incolto per anni, facilmente raggiungibile dalla strada provinciale che collega a Depressa (in caso di pioggia, si terrà solo il convegno presso il castello di Andrano).


Chi.  “Canapa, ritorno al futuro” è manifestazione ideata dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino di Castiglione, assieme al Comitato Notte Verde, che racchiude le esperienze più vive e dinamiche del tessuto associazionistico del Capo di Leuca, ad Assocanapa, che è il Coordinamento nazionale per la canapicoltura, e a South Hemp Tecno, il centro di prima trasformazione di Taranto.


Che cosa. E’ a Castiglione d’Otranto, dunque, che sorgerà uno dei primi campi di sperimentazione per la coltivazione della canapa industriale in provincia di Lecce. “Farà parte”, spiega Rocco Botrugno, referente di Casa delle Agriculture Tullia e Gino, “di un network di piantagioni che, per il tramite di cooperative e altre associazioni, fioriranno anche a Vaste, Otranto e Miggiano, per un totale di cinque ettari. Si tratta di un vero e proprio esperimento diretto, per capire come la pianta si adatta ai nostri terreni e al nostro clima e quali sono le sue potenzialità, economiche e ambientali, nel Salento”.


(foto Antonio Cavallo)

(foto Antonio Cavallo)


Tra l’altro, proprio nel Leccese, a Monteroni, il CRA-CAR (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Unità di ricerca per l’individuazione e lo studio di colture ad alto reddito in ambiente caldo-arido) ha da tempo avviato un progetto di ricerca sulla coltivazione della canapa in ambienti meridionali.

Programma. La semina collettiva sarà festa rurale e occasione di confronto. Il momento della coltivazione vera e propria si terrà a partire dalle ore 9 con il “manuale della canapa”. Alle ore 10,30, spazio ai dialoghi su “Canapa, ritorno al futuro”, con Rocco Botrugno, referente di Casa delle Agriculture Tullia e Gino; Felice Giraudo, presidente nazionale Assocanapa; Cesare Quaglia, responsabile tecniche agricole di Assocanapa; Rachele Invernizzi della  South Hemp Tecno Taranto, primo centro di trasformazione nel Sud; Andrea Carletti di Hemp Farm. Alle ore 12,30, infine, l’appuntamento con il palato, la degustazione di prodotti a base di canapa.


Perché. La semina vuole avere il significato della riacquisizione al patrimonio agricolo collettivo salentino di una pianta che si è rischiato di perdere, tra criminalizzazione e proibizionismo da un lato e ragioni economiche dall’altro, surclassata dai derivati del petrolio e del cotone. Eppure, ha caratteristiche assolute, idonea per la produzione di tessuti, avanguardia nella bioedilizia, alimento straordinario sulle tavole: semi, olio e farina sono considerati un “vaccino nutrizionale” grazie ai suoi principi. Lo stesso Ministero della Salute ne ha riconosciuto il contributo eccezionale per l’organismo umano (circolare del 22 maggio 2009). Non solo. «La canapa – aggiunge Felice Giraudo, presidente nazionale di Assocanapa – è la pianta ecologica per eccellenza: grazie alle sue profonde radici consente la rigenerazione dei terreni, anche inquinati, e favorisce la rotazione delle colture. Inoltre, non ha bisogno di acqua, né di concimi e diserbanti». E questo è tassello fondamentale, visto che proprio da Castiglione, nel giugno scorso, è stata lanciata la prima petizione provinciale per chiedere di vietare l’uso di pesticidi. La mobilitazione è tuttora in corso, tramite raccolta firme cartacea e on line ((http://www.petizionepubblica.it/PeticaoListaSignatarios.aspx?pi=P2013N41219).


Assocanapa Puglia. Domenica, con la semina della canapa si terrà a battesimo la neonata Assocanapa Puglia, diramazione regionale di Assocanapa Nazionale, costituita a Torino nel gennaio 1998 e composta da 253 soci. «L’associazione – chiarisce Rachele Invernizzi, responsabile del centro di prima trasformazione South Hemp Tecno di Taranto – è costituita per gestire sul territorio pugliese la re-introduzione della canapa sativa e relativa filiera. Questo per favorire, partendo dal rispetto della pianta, ogni possibile sviluppo, dando appoggio a progetti etici e sostenibili, in collaborazione con le Università di Bari e di Lecce per la ricerca».


La canapa in numeri. Le aziende che coltivano canapa in Italia sono circa 140, con una superficie che tocca i 400 ettari. Per il 2014, si prevede almeno il raddoppio delle superfici coltivate, che potrebbero anche superare i mille ettari (fonte: Assocanapa).


L’esperimento “Castiglione”.  Castiglione è diventata, nel tempo, un punto di riferimento imprescindibile per il mondo eco e bio del Salento. In questa piccola frazione di Andrano, poco più di mille abitanti, è in atto un vero e proprio “ritorno alla terra”, attraverso la riconversione delle terre incolte da decenni e concesse dai proprietari, solo tramite forme di comodato d’uso gratuito, all’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, che prende il nome dai padri fondatori del biologico italiano, i coniugi Girolomoni. È così che da due anni, rigorosamente con metodi naturali, si coltivano piante biotipo e si stanno riscoprendo i cereali antichi. Dieci ettari sono stati coltivati, quest’anno, a farro e varietà di grano Cappelli, Capiniura, Timilia e Russello.


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Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità

Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità

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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.

Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.

Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.

Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.

Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.

L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.

“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.

Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.

Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

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Erogazione acqua: posibili disagi a Depressa e Andrano, compreso Marina e Castiglione

Lavori di risanamento della rete idrica, temporanea sospensione della normale erogazione idrica mercoledì 16 ottobre dalle 14 alle 20

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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio negli abitati di Andrano e Tricase.

I lavori riguardano il risanamento della rete idrica.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica mercoledì 16 ottobre nell’abitato di Andrano, delle frazioni Castiglione d’Otranto e Marina di Andrano e a Depressa, nella frazione di Tricase.

La sospensione avrà la durata di 6 ore, a partire dalle ore 14 e con ripristino alle ore 20.

Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica.

I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

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Castiglione d’Otranto: spara a lupo e lo lascia morire agonizzante

LNDC Animal Protection denuncia e lancia un appello: “Chi sa parli”. L’associazione esprime «profonda indignazione e dolore per il terribile atto di violenza. L’animale, colpito da un’arma da fuoco e lasciato a morire tra atroci sofferenze, rappresenta l’ennesimo esempio di crudeltà gratuita e intollerabile verso creature innocenti»

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Secondo quanto riportato dalle fonti locali, un animale – che sembra essere un lupo – è stato visto in gravi condizioni, con ferite compatibili con un colpo di fucile, e purtroppo non è stato possibile salvarlo.

Quando i Carabinieri Forestali sono giunti sul posto, a seguito di una segnalazione, il corpo dell’animale era stato già rimosso, ma chi l’aveva visto aveva avuto la prontezza di fotografarlo e di fotografare anche il cacciatore che presumibilmente si è reso responsabile di questa atrocità.

LNDC Animal Protection, da sempre impegnata nella difesa dei diritti degli animali, annuncia di aver sporto denuncia presso le autorità competenti, chiedendo che si proceda con celerità nelle indagini e che il responsabile venga individuato e punito secondo quanto previsto dalla legge. «Non è accettabile che episodi del genere continuino a verificarsi nel nostro Paese», afferma Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, «la violenza contro gli animali è un sintomo di una società che ha perso il rispetto per il prossimo, umano o animale che sia. Continueremo a batterci perché ogni colpevole di tali atti paghi le conseguenze delle proprie azioni».

LNDC invita chiunque abbia informazioni utili a contribuire alle indagini, inviando una e-mail ad avvocato@lndcanimalprotection.org o collaborando con le forze dell’ordine per assicurare il responsabile alla giustizia.

L’associazione sottolinea, inoltre, l’urgenza di rafforzare le misure preventive e punitive per chi si macchia di tali crimini: «La legge italiana prevede pene troppo lievi per chi maltratta o uccide animali», aggiunge Rosati, «per questo torniamo a chiedere che il Parlamento riprenda quanto prima la discussione sulla proposta di legge per il loro inasprimento. Non possiamo più permettere che atti di questo tipo passino inosservati o rimangano impuniti.

LNDC Animal Protection ribadisce il proprio impegno nel promuovere una cultura di rispetto e amore verso tutti gli animali, continuando a operare su tutto il territorio nazionale attraverso campagne di sensibilizzazione, interventi di soccorso e azioni legali.

 

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