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Castiglione: il Parco Comune dei Frutti Minori
L’inclusione sociale si fa lungo i tratturi. Con la Marcia del Seme e della Pace, si inaugurerà domani pomeriggio a Castiglione d’Otranto il Parco Comune dei Frutti Minori, 13 km di tratturi di campagna resi accessibili a persone con diversi tipi di disabilità attraverso sensori Nfc, qrcode, audioguide, materiali in CAA e in lis. La camminata anticipa l’avvio della Notte Verde, in programma dal 29 al 31 agosto
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Dai tratturi nasce l’inclusione.
Accade a Castiglione d’Otranto, dove domani, 28 agosto, verrà inaugurato il Parco Comune dei Frutti Minori, un esperimento inedito di inclusione sociale lungo le strade di campagna, ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino Odv e sostenuto dalla Regione Puglia tramite l’avviso pubblico Puglia Capitale Sociale 3.0.
La giornata anticipa l’avvio della XIII edizione della Notte Verde, la grande festa dedicata alla terra che si terrà nel centro storico dal 29 al 31 agosto (scarica qui il programma).
L’inaugurazione del Parco Comune dei Frutti Minori avverrà alle 16,30 con l’avvio della Marcia del Seme e della Pace, organizzata assieme al Parco regionale costa Otranto-S.M.di Leuca.
Il ritrovo è presso il Vivaio dell’inclusione “L.Russo”, in via Vecchia Lecce, per una camminata di 6 km con diverse tappe di scambio di semi e interventi, accompagnata dalla musica di Les Oiseaux de Passage, migrazione musicale tra Francia ed Europa dell’Est, con Emmanuel Ferrari (fisarmonica e voce) e Domenico Lapolla (violino). Disponibile anche un calesse per chi ha difficoltà motorie. Dopo aver attraversato contrade rurali e centro storico, la Marcia tornerà al Vivaio alle 20,30, per l’intervento finale di Valentina Romano, direttora del Dipartimento Welfare della Regione Puglia.
La serata proseguirà tra gli orti e gli ulivi con “Agroecologia, visioni e alleanze”, evento a cura del Tavolo di progettazione partecipata Puglia del progetto CHAlleNGE, guidato da Deafal e finanziato da Aics. Si terranno mercato ortofrutticolo bio, street food agricolo, spazio divulgativo.
Poi, “Oltre lo sfruttamento, territori da rigenerare”, dialogo con: Susanna Debenedetti, Deafal; Giorgio Menchini, Azione Terrae; Marco Trovato, direttore Africa Rivista; Lea Sodano, referente territoriale Puglia per CHAlleNGE.
Infine, la proiezione del documentario “The Challenge: la crisi climatica e la risposta dell’agroecologia in Sahel” (per info sulla marcia e prenotazione apericena: 388/4412129).
LA RETE DI TRATTURI BONIFICATA E PRESIDIATA
Il “Parco Comune dei Frutti Minori”, oltre che un percorso fisico di cui fruire, è l’esplorazione di una visione portata avanti a Castiglione d’Otranto, sin dal 2013, da Casa delle Agriculture assieme ad una vasta rete sociale e istituzionale. È un reticolato di tratturi e strade vicinali liberato da discariche abusive e “zone avvelenate”, grazie ad un’azione costante di presidio e bonifica, coltivazione delle terre abbandonate, valorizzazione dell’agrobiodiversità.
Questo anello, che cintura l’abitato per 12,7 km, è stato studiato assieme ad esperti sotto il profilo botanico, agricolo, storico e archeologico, escursionistico e, attraverso appositi “Esercizi di partecipazione”, sono state coinvolte le comunità di Depressa, Castiglione e Andrano, per ripensare l’accessibilità di questi luoghi.
L’obiettivo è offrire un’esperienza inedita e inclusiva nelle aree rurali del territorio, da ri-guardare a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure “a passo d’asino”. Il Parco è composto da cinque itinerari, su cui è stata installata apposita segnaletica ambientale in legno, con distanze, tempi di percorrenza, punti di interesse storico, botanico, produttivo. “Un modo – dicono da Casa delle Agriculture – per far capire che non è vero che “non c’è niente” nelle campagne che ci circondano, che, invece, abbondano in agrobiodiversità, storia e nuove esperienze di sostenibilità e che, soprattutto, possono farsi nuovo e ardito strumento di inclusione di persone con disabilità, anziani e bambini”.
UN PARCO ACCESSIBILE
Tutti gli itinerari possono accogliere la pratica dell’escursionismo nelle sue diverse attività: quelle a carattere pedonale come il trekking e l’escursionismo propriamente detto; quelle legate all’uso della bicicletta, sia su strada asfaltata (percorsi promiscui ciclabili e veicolari) che su pista in terra battuta (mountain biking); quelle legate all’uso di animali da trasporto (cavalli o asini). Di tutti gli itinerari si è cercato di garantire la fruizione accessibile in vari modi, soprattutto con nuove tecnologie, trasparenza delle informazioni, formazione e coinvolgimento attivo dei destinatari.
Sulla segnaletica installata lungo il percorso sono presenti sensori NFC (Near Field Communication), attivabili tramite smartphone. Avvicinando i dispositivi ai sensori, si renderanno“parlanti” tratturi, strade e luoghi: si attivano così, infatti, le audioguide per facilitare la fruizione a persone cieche e ipovedenti, ma anche a chi volesse ascoltare camminando o pedalando. Inoltre, sulla frecce segnavia sono posizionati qr code, che rinviano al sito internet sul quale, per ogni itinerario, sono riportati, i dettagli, gli approfondimenti storici e ambientali, le narrazioni in audioguida, le spiegazioni in LIS per persone sorde, la guida in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), metodo di comunicazione che utilizza simboli, immagini e parole per aiutare le persone con difficoltà di comunicazione. Dagli “Esercizi di Inclusione” svolti assieme alla comunità locale, è emersa la necessità di dettagliare i livelli di difficoltà non solo per le persone con difficoltà motoria, ma anche per ognuna delle disabilità per le quali è stato possibile acquisire spunti e suggerimenti. Questo sforzo vuole rendere il Pcfm un autentico strumento di inclusione sociale. Tale bagaglio di informazioni sarà via via implementato nel corso del tempo grazie al contributo dei fruitori.
Per godere del Parco, sono state attrezzate, poi, biciclette per il trasporto di bambini di diversa età e una sedia Joelette ed è possibile fare onotrekking assieme ad un asino. Con la cooperativa sociale L’Adelfia, che si occupa di riabilitazione psichiatrica, si è collaborato per rendere gli ospiti della loro comunità alloggio “Villa Fiorile” i ciceroni di un pezzo di percorso. Infine, assieme al Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca è stato appositamente formato, anche sui temi dell’accessibilità e del linguaggio inclusivo, un gruppo di accompagnatori chiamati “Guide della Restanza” (Per info e prenotazioni visite: 388/4412129, mail ass.casadelleagriculture@gmail.com).
IL PARTENARIATO E LA RETE INTORNO AL PARCO
La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie alla collaborazione con numerose realtà istituzionali e sociali: Parco regionale Costa Otranto-S.M.di Leuca-Bosco di Tricase; Comuni di Andrano e di Tricase; Unione dei Comuni Terre a Levante; Consorzio Welfare Ambito di Poggiardo; Gal Porta a Levante; Istituto comprensivo di Andrano; Pro Loco Andrano; Abitare i Paduli; Parrocchia S.Antonio da Padova di Depressa; Associazione Prometeo di Depressa; L’Adelfia coop. soc.; Gus-Gruppo Umana Solidarietà; Auser Ponte Andrano-Castiglione; Associazione Cavalieri del Salento; apiario didattico La corte della Regina; Allevamento apistico I Paradisi; Swim-Liberi di Nuotare; Ass. Coppula Tisa; Ass. Marina Serra; Ass. PresentèFuturo di Spongano; CicloClub Spongano; Adipa; La Scatola di latta; Condotta Slow Food Sud Salento; Museo di Storia Naturale del Salento (Calimera).
Andrano
Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto
I 12 comuni (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca
Il Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.
«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»
I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».
Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».
La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».
«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».
Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».
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Andrano
Tartufo nero del Salento: al via la nuova stagione della raccolta
L’iniziativa: mappare le aree per valorizzare la tartuficoltura nei terreni degradati dalla Xylella. Tenore: «Obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni, educandole alla responsabilità ambientale»
Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase annuncia la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di autorizzazione alla raccolta dei tartufi per la stagione 2024-2025.
La decisione è stata presa con deliberazione del Comitato Esecutivo, con l’obiettivo di assegnare le ultime otto autorizzazioni disponibili, garantendo il rispetto delle normative nazionali e regionali.
Nel Parco si possono trovare due varietà dei pregiati tuberi: il tartufo nero, noto anche come scorzone (foto in alto), e il tartufo bianco, chiamato bianchetto o marzuolo (foto in fondo all’articolo).
AVVISO PUBBLICO
Le richieste possono essere inviate esclusivamente tramite mail pec all’indirizzo parcootrantoleuca@pec.it, entro e non oltre, le ore 12.00 del 12 dicembre 2024.
Le domande dovranno includere la documentazione completa, come dettagliato nell’avviso pubblico consultabile sul sito ufficiale del Parco.
Nel caso in cui le richieste superino il numero di autorizzazioni disponibili, si procederà con un sorteggio pubblico il giorno 12 dicembre, alle ore 17, presso la sede dell’Ente Parco.
TURISMO INTERNAZIONALE
«La rimodulazione del progetto di valorizzazione del Parco», spiega Michele Tenore, presidente dell’Ente, «mette al centro il ruolo strategico dei giovani, il turismo internazionale e la fruibilità del territorio durante i mesi estivi e oltre, consolidando il Parco come motore di sviluppo per l’economia locale. La raccolta dei tartufi non è solo una tradizione consolidata, ma rappresenta anche uno strumento potente di promozione territoriale, che intreccia economia, sostenibilità ambientale e gastronomia di eccellenza. Il tartufo, infatti, è non solo un prodotto gastronomico pregiato, ma anche un volano che sostiene le filiere agroalimentari locali, attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio enogastronomico del nostro territorio».
RECUPERO TERRENI NEL POST XYLELLA
La riapertura dei termini per la gestione della raccolta ha l’obiettivo di regolamentare e tutelare tale risorsa preziosa, promuovendo una gestione sostenibile che preservi la biodiversità e gli ecosistemi.
«Il Parco», spiega ancora Tenore, «intende sviluppare specifiche attività per valorizzare il tartufo, non solo come prodotto di alta qualità gastronomica, ma anche come possibile fonte di reddito per le comunità locali. A tal fine, è in programma uno studio con il coinvolgimento di università ed esperti per individuare le aree più adatte alla tartuficoltura, utilizzando essenze micorrizzate, che, oltre a produrre i pregiati tuberi, possano contribuire al recupero di terreni ora degradati dalla Xylella, diventando un investimento paesaggistico e naturalistico di valore».
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Andrano
Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità
Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità
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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.
Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.
Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.
Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.
Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.
L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.
“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.
Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.
Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.
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