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Castiglione: Terrammare con Giovanni Impastato

Il fratello di Peppino alla seconda delle tre giornate del festival tra letteratura e paesaggio.

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Un grande esempio di antimafia sociale che, 44 anni dopo il suo assassinio, è ancora capace di parlare soprattutto ai più giovani e con la lingua dei più giovani.


Giovanni Impastato


A Castiglione d’Otranto, per il terzo anno consecutivo, si continua a esplorare la figura di Peppino Impastato e stavolta lo si farà alla presenza del fratello Giovanni.


Domani, mercoledì 20 aprile, infatti, si terrà la seconda delle tre giornate, declinata sul tema “Terra e legalità”, in cui si articola “Terrammare-La leggenda di domani”, il festival tra letteratura e paesaggio, organizzato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e dal Parco costa Otranto-Leuca-Bosco di Tricase, nell’ambito di “Unde venis? Quo vadis?”, azione di “Leggere tra due mari”. Questo progetto, che ha l’obiettivo di potenziare il “presidio biblioteca” e la cultura del libro, è stato ideato da Libera Compagnia Teatrale di Aradeo e Associazione Amici della Biblioteca di Tuglie. Sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura con la collaborazione di Anci, gode del patrocinio di AIB-Associazione italiana Biblioteche e del Polo Biblio-Museale di Lecce e coinvolge un ampio partenariato locale.


Domani, dunque, si prevede il ritrovo, alle 16,30, in contrada Pajare, tra Castiglione e Andrano, dove cresce il labirinto dei grani, in memoria di Antonio Linciano, attivista tarantino, volontario di Casa delle Agriculture, venuto a mancare un anno e mezzo fa. Da lì, alle 17.15, partirà la parata letteraria e teatrale “Gli spiriti del paesaggio”: i partecipanti indosseranno maschere e costumi realizzati con elementi naturali durante sei laboratori tenutisi nelle ultime due settimane, in collaborazione con GUS-Gruppo Umana Solidarietà che gestisce il progetto di accoglienza migranti ad Andrano, con gli studenti del Liceo statale G.Comi di Tricase e con “La Sartoria Sociale” di “Sale della Terra” a Tiggiano.


Si attraverseranno aree rurali e centro cittadino (circa 2 km, percorso su asfalto), evocando “gli spiriti del paesaggio”


La parata giungerà nel Parco Renata Fonte, nel cuore di Castiglione, dove, alle 18,30, con la collaborazione del Csv Brindisi-Lecce, si terrà la presentazione del libro “Mio fratello. Tutta la vita con Peppino”: l’autore, Giovanni Impastato, dialogherà con Paola Medici, attivista di Casa delle Agriculture.


 Un libro con tante pagine inedite e la proposta di intitolazione a Peppino di un luogo di aggregazione sociale

Peppino Impastato


Mio fratello. Tutta la vita con Peppino” è un racconto colmo di pagine inedite e di particolari mai rivelati. È la storia di un paese del Palermitano, Cinisi, e di una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre di Peppino e Giovanni, Luigi, era stato inviato al confino durante il periodo fascista, mentre suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere. “È da qui – è scritto nella presentazione del libro – che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e disvelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, ’u ziu Tano. Invecchiando, lui sì, mentre Peppino, suo fratello maggiore, restava per sempre ragazzo. Ma quei passi ora sono diventati milioni”.


Impastato è ritenuto una figura rara nell’antimafia italiana, proprio perché ebbe il coraggio di rompere non solo con la “mafia di prossimità” ma soprattutto con la “mafia in casa”. Il boss di Cinisi, Gaetano Badalamenti, vent’anni fa è stato condannato all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Peppino, avvenuto il 9 maggio 1978, a pochi giorni dalle elezioni amministrative a cui lui, trentenne, si era candidato con la lista “Democrazia proletaria”.


A Castiglione d’Otranto, due anni fa, Casa delle Agriculture, Parrocchia San Michele Arcangelo, Pro Loco Andrano e coop. soc. L’Adelfia, con il sostegno di Libera Lecce, Associazione della Stampa di Puglia e della Federazione Nazionale Stampa Italiana, hanno proposto l’intitolazione a Peppino Impastato di uno spazio di aggregazione sociale adiacente al Parco Renata Fonte: le ex aule sociali, in questo momento un cantiere quasi ultimato, finanziato dal Pon Legalità, per la loro trasformazione in “fucina delle culture” per l’integrazione di migranti. Un modo per rafforzare il messaggio di Peppino, che resta attuale e sta nella visione di coniugare “terra e legalità”, cioè impegno per gli ultimi e salvaguardia del territorio, diritto al lavoro e diritto a un ambiente non saccheggiato dalla speculazione.


Il festival continua: il 24 aprile, terza parata e distribuzione del pane per la Festa della Liberazione


Domenica 24 aprile, ultima giornata del festival “Terrammare” dedicata a “Terra e identità”: alle 14,30, ritrovo in Piazza Castello ad Andrano, da dove partirà la terza parata letteraria e teatrale “Gli spiriti del paesaggio”, lungo tre chilometri (pianeggianti, senza difficoltà), fino alla Madonna dell’Attarico, nel cuore del Parco Otranto-Leuca. Saranno presenti l’attore Ippolito Chiarello, gli studenti del Liceo Statale Girolami Comi di Tricase e tutti i partecipanti dei laboratori diffusi. Chiusura, alle ore 17, con la distribuzione del “pane della condivisione” per la Festa della Liberazione (Info: 389.5224121 / 338.1070924).


 “Leggere tra Due Mari è un progetto che sostiene la funzione sociale delle biblioteche pubbliche del Salento. Nato da un’idea delle associazioni Libera Compagnia di Aradeo e Amici della Biblioteca di Tuglie, è sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura, con la collaborazione di Anci e il patrocinio dell’Associazione italiana biblioteche e del Polo Biblio-Museale di Lecce. Sono 15 i comuni coinvolti, attraverso un ampio partenariato formato da 21 realtà associative, istituzionali e imprenditoriali: oltre alle organizzazioni ideatrici, la rete è composta dalle biblioteche comunali di Aradeo, Taurisano, Collepasso, Cavallino, Taviano, da Comune di Andrano, Comune di Collepasso, Unione dei Comuni Andrano-Diso-Spongano, Istituto scolastico di Aradeo, Parco regionale Otranto-Leuca, Amici della Biblioteca di Tuglie, Anima Mundi, Aps Amici della Musica, Casa delle Agriculture Tullia e Gino, Ciàula, Corte Grande Edizioni, Sablio, Università Popolare Aldo Vallone, Voce alle Donne.


Andrano

Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto

I 12 comuni (Otranto,  Castro,  Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca

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Il Parco Naturale RegionaleCosta Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.

«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»

I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, CorsanoGagliano del CapoPatùMorciano di LeucaCastrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».

Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».

La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».

«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».

Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».

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Andrano

Tartufo nero del Salento: al via la nuova stagione della raccolta

L’iniziativa: mappare le aree per valorizzare la tartuficoltura nei terreni degradati dalla Xylella. Tenore: «Obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni, educandole alla responsabilità ambientale»

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Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase annuncia la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di autorizzazione alla raccolta dei tartufi per la stagione 2024-2025.

La decisione è stata presa con deliberazione del Comitato Esecutivo, con l’obiettivo di assegnare le ultime otto autorizzazioni disponibili, garantendo il rispetto delle normative nazionali e regionali.

Nel Parco si possono trovare due varietà dei pregiati tuberi: il tartufo nero, noto anche come scorzone (foto in alto), e il tartufo bianco, chiamato bianchetto o marzuolo (foto in fondo all’articolo).

AVVISO PUBBLICO

Le richieste possono essere inviate esclusivamente tramite mail pec all’indirizzo parcootrantoleuca@pec.it, entro e non oltre, le ore 12.00 del 12 dicembre 2024.

Le domande dovranno includere la documentazione completa, come dettagliato nell’avviso pubblico consultabile sul sito ufficiale del Parco.

Nel caso in cui le richieste superino il numero di autorizzazioni disponibili, si procederà con un sorteggio pubblico il giorno 12 dicembre, alle ore 17, presso la sede dell’Ente Parco.

TURISMO INTERNAZIONALE

«La rimodulazione del progetto di valorizzazione del Parco», spiega Michele Tenore, presidente dell’Ente, «mette al centro il ruolo strategico dei giovani, il turismo internazionale e la fruibilità del territorio durante i mesi estivi e oltre, consolidando il Parco come motore di sviluppo per l’economia locale. La raccolta dei tartufi non è solo una tradizione consolidata, ma rappresenta anche uno strumento potente di promozione territoriale, che intreccia economia, sostenibilità ambientale e gastronomia di eccellenza. Il tartufo, infatti, è non solo un prodotto gastronomico pregiato, ma anche un volano che sostiene le filiere agroalimentari locali, attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio enogastronomico del nostro territorio».

RECUPERO TERRENI NEL POST XYLELLA

La riapertura dei termini per la gestione della raccolta ha l’obiettivo di regolamentare e tutelare tale risorsa preziosa, promuovendo una gestione sostenibile che preservi la biodiversità e gli ecosistemi.

«Il Parco», spiega ancora Tenore, «intende sviluppare specifiche attività per valorizzare il tartufo, non solo come prodotto di alta qualità gastronomica, ma anche come possibile fonte di reddito per le comunità locali. A tal fine, è in programma uno studio con il coinvolgimento di università ed esperti per individuare le aree più adatte alla tartuficoltura, utilizzando essenze micorrizzate, che, oltre a produrre i pregiati tuberi, possano contribuire al recupero di terreni ora degradati dalla Xylella, diventando un investimento paesaggistico e naturalistico di valore».

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Il tartufo bianchetto

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Andrano

Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità

Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità

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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.

Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.

Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.

Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.

Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.

L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.

“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.

Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.

Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

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