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Film salentini su Prime

Anche film made in Salento tra i titoliche Fondazione Con il Sud e Apulia Film Commission distribuiranno su Prime Video

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La Fondazione Con il Sud e Apulia Film Commission distribuiranno su Prime Video 18 film prodotti attraverso le due edizioni del “Social Film Production Con il Sud”, il bando che fa incontrare le imprese cinematografiche italiane con le organizzazioni non profit meridionali per raccontare il Sud Italia attraverso i suoi fenomeni sociali.


Come annunciato oggi all’interno della XV edizione del Bif&st – Bari International Film & Tv Festival, 18 titoli, 15 documentari e 3 cortometraggi, sono già disponibili su Prime Video. Al momento, è possibile cercare i titoli individualmente o digitando Fondazione CON IL SUD o Apulia Film Commission. Prima di Pasqua, Prime Video dedicherà un carosello al “Social Film Production Con il Sud” con tutti i film, dal titolo: “Un Sud mai visto”.


I titoli affrontano tematiche sociali di stretta attualità, che caratterizzano il Sud Italia ma che hanno un carattere universale. Dal fenomeno del femminicidio, affrontato in “Santa Subito” di Alessandro Piva vincitore alla Festa del Cinema di Roma nel 2019, al tema delle produzioni artigianali con un omaggio alle donne forti e visionarie del Sud raccontate da Edoardo Winspeare in “Amando e Cantando”.


Dal delicato tema del diritto alla genitorialità vissuto dietro le sbarre de “La luce dentro” di Luciano Toriello, al tema del disagio giovanile affrontato nel cortometraggio “La ricreazione” di Nour Gharbi.


Dalla scoperta di territori poco raccontati come il Cilento ne “Il sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio o il riscatto sociale e culturale dei quartieri popolari di Napoli come ne “Il sistema Sanità” di Mario Pistolese e Andrea De Rosa, “Dante ai quartieri” di Matteo Parisini e “Ponticelli, la terra buona” dei registi di Atelier di Cinema del Reale.


E poi, i temi dell’agricoltura sociale, della biodiversità, della “restanza”, della giustizia riparativa, del diritto alla casa, dei migranti, della ludopatia, della lettura e le biblioteche.


«Siamo fieri di poter annunciare questa distribuzione», sottolinea Marco Imperiale, direttore generale della Fondazione Con il Sud,  «che permetterà al grande pubblico di scoprire e conoscere storie di un Sud purtroppo poco raccontato e rappresentato nel mainstream. Sono titoli che hanno riscosso già un grande successo all’interno di numerosissimi festival nazionali e internazionali ottenendo prestigiosi riconoscimenti, presentati in centinaia di incontri e proiezioni promossi da Istituzioni nazionali, ad esempio come la Camera dei deputati, fino alle scuole e alle associazioni dei singoli territori. Un percorso molto partecipato sin dall’inizio, che ha visto nelle due edizioni del bando la partecipazione di 260 società di produzione cinematografica insieme a circa 600 organizzazioni di terzo settore meridionale».


«Questo progetto in collaborazione con Fondazione Con il Sud», commenta Antonio ParenteDirettore generale Apulia Film Commission, «rappresenta la modalità nuova con cui il Sud si racconta attraverso il Cinema. I tanti premi ricevuti dalle varie opere, sono proprio la testimonianza della sua riuscita realizzato grazie all’impegno dalle due Fondazioni».


Il bando, “Social Film Fund Con il Sud” (2018) e “Social Film Production Con il Sud” (2020), rappresenta una sperimentazione unica nel suo genere che incentiva e permette la collaborazione tra due mondi apparentemente lontani, cinema e terzo settore, per favorire un punto di vista alternativo sul Sud e sui fenomeni sociali rispetto a quanto si vede solitamente nei media generalisti, in modo coerente e accessibile al grande pubblico.


I titoli su Prime Video


Amando e cantando di Edoardo Winspeare (produzione esecutiva di Saietta Film con Fondazione Le Costantine di Lecce e Fondazione di Comunità del Salento);


Aspettando la cuccagna” di Simone Salvemini (produzione esecutiva di La Kinebottega con Associazione Casarmonica e Cooperativa sociale Oasi Onlus di Brindisi);


Come semi al vento” di Tommaso Faggiano (produzione esecutiva di Medit Film con Casa delle agricolture, Associazione Diritti a Sud, Associazione Abitare i Paduli, Associazione Ciaula, Associazione Oltre mercato Salento e Associazione Salento Km0);


Compagni di viaggio” di Sara De Martino e Aaron Ariotti (produzione esecutiva di Lumen Film con Associazione Hana-Bi di Bari e Consorzio Concreto di Matera);


Dante ai quartieri di Matteo Parisini (produzione esecutiva di Ladoc con Foqus Fondazione Quartieri Spagnoli e Napoli Children);

Il sentiero dei lupi di Andrea D’Ambrosio (produzione esecutiva di Iuppiter Group con Fondazione Picentia e WWF Silentum di Salerno);


Il sistema Sanità” di Mario Pistolese e Andrea De Rosa (produzione esecutiva di Upside con Fondazione San Gennaro Onlus e Cooperativa sociale La Paranza di Napoli);


La luce dentro” di Luciano Toriello (produzione esecutiva di Luciano Toriello con Osservatorio Giulia & Rossella di Bari, Associazione Lavori in corso e Cooperativa sociale Paidos di Foggia).


La ricreazione” di Nour Gharbi (produzione esecutiva di Raganella Production con Cooperativa sociale Zorba, Cooperativa sociale Centro lotta al disagio, Centro servizi per le famiglie Circumnavigando di Bari);


Le cose ritrovate di Chiara Bazzoli (produzione esecutiva di Effendemfilm con Rete Museale e Naturale Belicina e Amici di Don Peppuccio Augello di Trapani);


Le pagine del Sud di Alberto Bougleux (produzione esecutiva di Open Fields Production con Associazione Il Proteo di Foggia, Associazione Inventare insieme Onlus e Associazione Scuola in mezzo al mare Onlus);


Madre nostra” di Lorenzo Scaraggi (produzione esecutiva di Sintesi con Cooperativa sociale Semi di vita di Bari e Forum Agricoltura Puglia);


O nu uwa – A casa come va?” di Antonio Messana (produzione esecutiva di Melqart productions con Associazione Crocevie 90 e Cooperativa sociale Koinonia di Trapani);


Ponticelli, la terra buona di Registi Atelier di Cinema del Reale (produzione esecutiva di Parallelo 41 Produzioni con Associazione Arci Movie, Associazione Mediateca di Napoli Il Monello);


Qui non c’è niente di speciale di Davide Crudetti (produzione esecutiva di Zalab Film con Associazione Circolo Mandolinistico San Vito dei Normanni, Cooperativa sociale Qualcosa di Diverso, Associazione World Music Academy di Brindisi e Associazione Le Seppie di Cosenza);


Residenza fittizia di Luca Capponi (produzione esecutiva di Arbash con Cooperativa sociale Il Nuovo Fantarca e Associazione Circondario di Bari);


Riparazioni di Vito Palmieri (produzione esecutiva di Articolture con Cooperativa sociale C.R.I.S.I di Bari e Cooperativa sociale A mano libera di Andria);


Santa subito” di Alessandro Piva (produzione esecutiva di Seminal Film con Giraffa – Gruppo indagine resistenza alla follia femminile – Onlus di Bari e Associazione L’Albero di Potenza);


I documentari e cortometraggi sono prodotti da Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud tramite le edizioni del bando, finanziato dalla Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale, nell’ambito del Piano strategico “Custodiamo la Cultura in Puglia” a valere su risorse FSC Puglia 2014-2020 – Patto per la Puglia e da risorse proprie di Fondazione Con il Sud.


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Violenza di genere: Beatrice Petrella in Salento

La vincitrice del premio Morrione al giornalismo investigativo ed il suo studio sull’universo incel, da cui ha dato vita al premiato podcast “Oltre”

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Sarà dedicato al tema della violenza di genere e, in particolare, al cosiddetto fenomeno “incel”, il doppio incontro a Gallipoli e Lecce con Beatrice Petrella, giornalista classe 1996, vincitrice del premio Morrione 2024, riconoscimento dedicato al giornalismo investigativo.

Il primo appuntamento, in programma martedì 21 gennaio, alle 18.30, nella Biblioteca Sant’Angelo a Gallipoli, è organizzato in collaborazione con il Comune di Gallipoli, nell’ambito del progetto per il contrasto della povertà educativa minorile “Accademia del Sociale”, promosso da Mediterranea Associazione per lo Sviluppo Locale in partenariato, tra gli altri, con la Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce.

Anna Toma, presidente della Cpo provinciale evidenzia: “Coinvolgere Beatrice Petrella, giovanissima giornalista d’inchiesta, nelle attività di sensibilizzazione ed informazione messe in atto dalla Cpo provinciale, sui temi della violenza di genere, in collaborazione con enti del terzo settore e scuola, risponde all’esigenza di far capire, con sistemi di comunicazione in uso fra i giovanissimi, come la misoginia non sia un’esclusiva dei cd. Incel, ma un fenomeno culturale che pervade spesso il nostro modo di pensare. Per contrastare questa cultura occorre capire in che modo nasce e si sviluppa e soprattutto cosa possiamo fare tutti insieme come società per sconfiggerla”.

“Le vie d’uscita dall’universo incel” è il titolo dell’incontro pubblico che sarà aperto dal saluto del presidente della Provincia di Lecce e sindaco di Gallipoli Stefano Minerva e dell’assessora alle Pari Opportunità di Gallipoli Tonia Fattizzo. Dialogheranno con Beatrice Petrella, Anna Toma, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, ed Andrea Marzo, psicologo ed operatore del Centro uomini autori di violenza (Cuav) – provincia di Lecce. L’ingresso è libero.

Al centro del confronto ci sarà l’universo incel, quello dei “celibi involontari”, un mondo digitale composto da uomini che odiano le donne, ritenendole artefici del loro insuccesso sentimentale e del loro mancato raggiungimento della felicità.

La giovane giornalista Beatrice Petrella, infatti, si è aggiudicata la tredicesima edizione del premio Morrione con un podcast dal titolo “Oltre”, realizzato con RaiRadio1. “Oltre” è un lavoro che indaga l’universo “incel” italiano, una vera e propria comunità misogina digitale, che fomenta l’odio verso il genere femminile su piattaforme chiuse, elevando a propri modelli autori di stragi e massacri di donne finiti alla ribalta della cronaca mondiale.

Nel podcast “Oltre” Beatrice Petrella studia dall’interno le radici di questo fenomeno: da infiltrata, ne approfondisce dinamiche e forme, e spiega come quell’odio, che viene alimentato digitalmente, si possa trasferire vertiginosamente alla realtà, dando vita a gesti di violenza anche estrema. Il podcast, grazie anche alla voce di chi è entrato in contatto con questa comunità, apre ad una riflessione sulle possibili vie d’uscita dall’universo “incel”, attraverso l’educazione all’affettività ed il sostegno psicologico.

Il secondo appuntamento, promosso e patrocinato dalla Cpo della Provincia di Lecce, in collaborazione con l’Associazione culturale Pari di Ruffano, coinvolgerà gli studenti e le studentesse dell’Istituto Fermi di Lecce, che incontreranno Beatrice Petrella, mercoledì 22 gennaio alle 9.30.

Dopo il saluto della dirigente del Fermi Biagina Vergari, dialogheranno con la giornalista la presidente della Cpo provinciale Anna Toma e Andrea Marzo, psicologo ed operatore del Cuav – provincia di Lecce. L’iniziativa è stata organizzata con il supporto della docente referente del Bullismo e della legalità dell’Istituto Fermi di Lecce Teresa Pascali.

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Santu Pati a Tiggiano, il Capodanno contadino

Da venerdì 17 a domenica 19 gennaio la Festa di Sant’Ippazio, patrono del piccolo borgo medievale del Capo di Leuca, protettore della virilità e della fertilità maschile simboleggiate dall’ortaggio locale del periodo, la pestanaca

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È il vero capodanno contadino del Salento, la festa di “Santu Pati”, nel Capo di Leuca, rito celebrato il 19 gennaio e intriso di tradizioni antiche, di saggezza arcaica e di quelle consuetudini contadine che, tra fede e goliardia, rendevano meno duro il lavoro nei campi.

Sant’Ippazio – protettore della virilità e della fertilità maschile, simboleggiate dall’ortaggio locale del periodo, la pestanaca – si festeggia a Tiggiano.

Il piccolo comune salentino è l’unico d’Italia a celebrare Sant’Ippazio e anche quest’anno lo fa dedicandogli ben tre giornate, con un intenso programma di riti religiosi e civili, organizzato dal Comitato Festa Patronale e dalla Parrocchia di Tiggiano, con il Patrocinio del Comune di Tiggiano e della Provincia di Lecce, in collaborazione con PugliArmonica, in programma nel centro del paese, tra la Chiesa Madre Sant’Ippazio, Piazza Olivieri, Via Sant’Ippazio e Piazza Mario De Francesco.

Si parte venerdì 17 gennaio. Dopo i riti religiosi in Chiesa Madre (ore 18), alle 19, l’apertura dei festeggiamenti con l’accensione dei bracieri monumentali e, a seguire, il concerto della Banda di Aradeo.

GRANDE FESTA SABATO 18 E DOMENICA 19

Si entra nel vivo della grande festa dal giorno successivo, sabato 18, con la celebrazione del Capodanno contadino, a cura del Comitato Feste (dalle ore 19), con prodotti tipici e piatti tradizionali, come la paparotta, la “merenda contadina” di una volta, una minestra povera ma molto sostanziosa fatta di rape, piselli, pezzi di pane soffritto.

Dalle 21 la musica diventa colonna sonora di questa grande celebrazione del patrono, con Shocchezze in concerto, allo stesso orario il via alla Sagra della Pestanaca a cura della Pro Loco di Tiggiano.

La carota giallo-violacea, coltivata esclusivamente nel territorio locale, è ormai prezioso simbolo di Tiggiano, inserita dal 2004 nell’elenco nazionale PAT-prodotto agroalimentare tradizionale.

Grande festa di chiusura domenica 19 gennaio, giorno del santo, con un ricco programma di appuntamenti civili e religiosi tra cui, dalle ore 6 alle 13, la Fiera Mercato tradizionale, arricchita tra l’altro dalla musica del Concerto Bandistico Municipale Città di Taviano (dalle ore 9).

Alle 15 uno dei momenti più simbolici e caratteristici di questa festa, il pittoresco innalzamento dello stendardo di 6 metri, legato a un drappo rosso, portato in processione con la statua del santo. L’appuntamento con le diverse squadre di portatori è sul sagrato della chiesa, per contendersi l’onore di portare la statua e lo stendardo.

Una vera e propria contrattazione, che si conclude con un pittoresco rullo di tamburi e l’uscita dello stendardo, mantenuto in posizione parallela al suolo per tutto il tragitto, dalla chiesa del santo patrono fino alla chiesetta dell’Assunta, dove poi sarà issato con un solo e deciso gesto dal portatore, che assicura così al paese ai cittadini un’annata prospera e un raccolto generoso.

Una prova fisica, salutata dalle campane e dagli applausi dei presenti, assiepati ai lati delle strade, che culmina nella processione accompagnata dalla banda e dai fuochi d’artificio.

Per la prima volta quest’anno è stata introdotta la prova du stannardu”, in programma domenica 12 gennaio (alle 15) presso la chiesa di Sant’Ippazio (in caso di pioggia, la prova sarà rinviata in uno dei giorni che precedono la festa patronale).

Sarà simulato l’innalzamento dello stendardo: l’invito è rivolto a tutti e in modo particolare a coloro che sono intenzionati a portare avanti questa tradizione.

Alle ore 18 di domenica 19 gennaio la Solenne Concelebrazione Eucaristica Presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S.Maria di Leuca.

Salle 19, la continuazione del Capodanno Contadino e, alle 20,30, il concerto di Antonio Castrignanò e Taranta Sound, con la partecipazione di Don Rico (Sud Sound System) e Puccia.

Finale con lo spettacolo di fuochi d’artificio.

LA SAGRA DELLA PESTANACA

Tiggiano è incastonato in un paradiso naturale, tra distese di grano e terra rossa, antiche pagghiare e masserie cinquecentesche, che ha incantato anche l’attrice premio Oscar Helen Mirren che, con suo marito, il regista Taylor Hackford, qui ha messo su casa, un buen retiro italiano, dove vivono circa sei mesi l’anno.

In questo piccolo comune a dettare il tempo è ancora il ritmo del calendario agricolo, della vita contadina di una volta e anche la devozione per il santo patrono è legata a un rito rimasto immutato da sempre e che si accompagna, ormai da più di vent’anni, alla Sagra della “pestanaca”, la carota giallo-violacea, coltivata esclusivamente nel territorio locale. D’altronde, non è un caso se la festa di Santu Pati è anche un vero e proprio punto di riferimento temporale, come testimoniano i proverbi di una volta, come “te Santu Pati, e fave chiantati”, un consiglio dei contadini più esperti, che esortava a mettere a dimora le piantine di fave nel mese di gennaio.

Cara al santo, invece, la gustosa “pestanaca”, sempre presente a pranzo e a cena, insieme a finocchi, carote, sedano, per un colorato miscuglio di “subbrataula”, è l’ortaggio simbolo del patrono della virilità e della fertilità maschile, taumaturgo, invocato contro l’ernia inguinale degli uomini.

La tradizione vuole che, ambasciatrici e intermediarie per vocazione, siano le donne a farsi da tramite perché il santo interceda e guarisca i mali degli uomini: con discrezione, strofinano la statua di Sant’Ippazio con un fazzoletto, lo stesso che passeranno poi sulla parte da guarire dell’uomo di casa interessato.

Per le mamme, invece, è consuetudine raccogliersi in preghiera insieme al piccolo maschietto di casa, nella chiesa di Sant’Ippazio, per evocarne la benedizione.

Fede, tradizione culinaria e rituali quasi pagani, si mescolano nei giorni della ricorrenza.

La cerimonia del santo patrono è anche un’importante vetrina commerciale, anche questa una consuetudine ereditata dalle “fere” di una volta, le fiere mercantili, appuntamenti importanti per i produttori locali.

Durante i due giorni di festa, infatti, ci si ritrova anche ai banchetti della sagra, dove si espongono le “pestanache” in originali composizioni, nelle caratteristiche ceste di vimini.

Un campionario di colori e genuinità, che punta alla salvaguardia della biodiversità alimentare, con la partecipazione degli agricoltori locali, fieri di fare sfoggio delle proprie produzioni.

Un ortaggio locale, quindi, per un santo mediorientale. Il culto di Sant’Ippazio, d’origine turca, è infatti giunto insieme ai monaci basiliani nel Salento, dove è per tutti semplicemente “Santu Pati”, quasi un amico, un vicino di casa, ma soprattutto un confidente, un orecchio discreto al quale confessare le preoccupazioni più intime, i timori più nascosti, certi di trovare sempre ascolto e comprensione.

IL PROGRAMMA

Ogni sera alle 18, fino al 18 gennaio Novena e Celebrazione eucaristica presso la chiesa di Sant’Ippazio.

Venerdì 17, alle 19, apertura dei festeggiamenti con accensione dei bracieri monumentali. Segue l’esibizione della Banda di Aradeo

Sabato 18, alle 18, Novena e Celebrazione eucaristica vigiliare (Chiesa Sant’Ippazio); a seguire, esibizione dell’orchestra di fiati Artistica Inclusione, diretta dal M° Antonio Mastria, a cura di Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart” – Aps. Alle 19 apertura del Capodanno Contadino con prodotti tipici e buon vino a cura del Comitato Feste; alle 21, Shocchezze in concerto e Sagra della Pestanaca, a cura della Pro Loco di Tiggiano.

Domenica 19, Festa di Sant’Ippazio, dalle 6 del mattino la tradizionale Fiera Mercato.

Sante messe presso la chiesa di Sant’Ippazio alle 8, 9,30 e 11.

Dalle 9, il Concerto Bandistico Municipale Città di Taviano. Alle 15 l’Asta del Santo e dello Stendardo. Alle 15,30 prenderà il via la Processione con partenza e arrivo alla chiesa di Sant’Ippazio.

Al rientro il lancio dei palloni aerostatici devozionali. Alle 18, concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento- S. Maria di Leuca. Alle 19, continuazione del Capodanno Contadino. Dalle 20,30, il concerto di Antonio Castrignanò e Taranta Sound, con la partecipazione di Don Rico (Sud Sound System) e Puccia.

Alle 22,30, circa, degna conclusione della festa con lo spettacolo di fuochi d’artificio.

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Alessano

Fondazione De Francesco, borse di studio con Galimberti

Domani, dalle 16, all’Auditorium Benedetto XVI di Alessano, cerimonia di consegna delle Borse di Studio intitolate a Pietro De Francesco con la partecipazione del professor Umberto Galimberti

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La Fondazione Pietro De Francesco, impegnata fin dalla sua nascita, nella promozione e nel sostegno della cultura d’impresa, ha scelto di dimostrare la propria vicinanza ai giovani del Capo di Leuca attraverso l’assegnazione di 16 borse di studio, ciascuna del valore di 3mila euro.

I vincitori, selezionati tramite bando, saranno premiati durante una cerimonia ufficiale in programma domani, sabato 18 gennaio, a partire dalle ore 16, presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano.

L’evento è patrocinato dalla Provincia di Lecce e dall’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” con la partecipazione della diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca.

LA CERIMONIA DI CONSEGNA

L’evento, aperto al pubblico con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, vedrà la partecipazione di autorevoli esponenti del panorama istituzionale e culturale pugliese.

Interverranno Tina De Francesco, presidente della Fondazione Pietro De Francesco, insieme a Luciano e Franco De Francesco, membri della fondazione e soci DFV Group.

Saranno presenti, inoltre: Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo Economico e Politiche Giovanili; Valentino Nicolì, presidente di Confindustria Lecce; Mario Vadrucci, presidente della Camera di Commercio di Lecce; Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento; Monsignor Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca.

La cerimonia sarà moderata e coordinata dalla giornalista Luana Prontera (Nuovo Quotidiano di Puglia).

Firmacopie a cura di libreria Idrusa di Alessano.

L’OSPITE D’ECCEZIONE

Dopo il dibattito pubblico e la consegna dei riconoscimenti ai giovani beneficiari della borsa di Studio, l’auditorium si preparerà ad accogliere il professor Umberto Galimberti, che terrà una conferenza sul tema: “Educare le nuove generazioni nell’era digitale”, offrendo un’importante occasione di riflessione.

Galimberti è filosofo, psicoanalista e saggista italiano tra gli studiosi più apprezzati e stimati a livello nazionale.

Ha esplorato temi come il nichilismo, la tecnica, le emozioni e il rapporto tra filosofia e psicologia, influenzando il dibattito culturale contemporaneo.

«LA DIREZIONE È QUELLA GIUSTA»

La presidente della Fondazione, Tina De Francesco: «Questa è la prima edizione delle Borse di studio intitolate a nostro padre Pietro De Francesco, fondatore di DFV. Un’occasione per ispirare i giovani a dare il massimo e trasformare la loro preparazione in un valore concreto per il territorio. Papà ha sempre creduto nello sviluppo personale come strumento per contribuire al progresso e al benessere della comunità. La sua lezione? Studiare, imparare, progredire e farlo bene. C’è una circostanza che voglio condividere. Quando abbiamo scelto di invitare il professor Umberto Galimberti, ci siamo adattati alla sua disponibilità. La data proposta? Il 18 gennaio 2025.

Quel giorno, esattamente quattro anni fa, nostro padre ci ha lasciato. Una coincidenza che abbiamo accolto come un segno. Il segno che la direzione è quella giusta».

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