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Giuseppe Colì, Campione del Mondo di Tornio

L’artigiano di Cutrofiano, che ha vinto la 32ma edizione dell’Oro del Vasaio, lunedì riceverà una targa di riconoscimento dal presidente della Provincia Antonio Gabellone

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Lunedì 29 settembre, alle ore 12, a Palazzo Adorno, a Lecce, si terrà la cerimonia di consegna di una targa di riconoscimento a Giuseppe Colì, l’artigiano salentino che a Faenza ha vinto la 32ma edizione de “L’oro del vasaio”, conquistando l’ambito titolo di campione “Mondial Tornianti 2014”.


Giuseppe Colì, durante la gara di Faenza (Ravenna)

Giuseppe Colì, durante la gara di Faenza (Ravenna)


La targa sarà consegnata dal presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone che, con questa iniziativa, ha voluto riconoscere e premiare un altro esempio di eccellenza del territorio salentino. All’incontro parteciperà anche il sindaco di Cutrofiano Oriele Rolli. Giuseppe Colì, 35 anni, il 7 settembre scorso, a Faenza, è salito sul podio della competizione in cui ogni anno si confrontano esperti di tornio provenienti da ogni parte del mondo. Il giovane artigiano salentino, già campione mondiale dei Tornianti Giovani dal 2000 al 2003, è tra i titolari della storica azienda di produzione di ceramiche di Cutrofiano “Fratelli Colì srl”, si è aggiudicato il titolo di campione nella spettacolare competizione, producendo, data una certa quantità di argilla uguale per tutti di 6 chilogrammi, la ciotola più larga e il cilindro più alto, per un totale di 1608 millimetri (larghezza ciotola, più altezza cilindro). Il suo lavoro ha colpito e conquistato la giuria di gara composta da personalità del mondo della cultura e da tecnici del settore.

Giuseppe Colì lavora al tornio sin da giovanissimo, con passione, dedizione e sacrificio. Ha dedicato la vittoria a sua figlia Martina, di 15 mesi, e a suo nonno Uccio, storico torniante dell’azienda di famiglia. La vittoria rappresenta il sigillo di una lunga tradizione familiare, partita nel lontano 1650.


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I cognomi delle famiglie di Poggiardo e Vaste del 1700

“Chi fuor li maggior tui?”: giovedì 28 novembre (ore 18) verrà presentato l’ultimo libro di Anacleto Vilei

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Lo storico poggiardese Anacleto Vilei riprende una nota citazione della Divina Commedia nell’intitolare il suo ultimo lavoro dedicato ai cognomi delle famiglie di Poggiardo e Vaste del 1700: “Chi fuor li maggior tui?”, pronunciata dal fiero ghibellino Farinata degli Uberti, che Dante incontra tra le anime più nere nel sesto girone dell’Inferno descritto nel Canto X.

Per tale ricostruzione della memoria storica di Poggiardo e Vaste l’autore si è avvalso esclusivamente dell’Archivio Parrocchiale, che rappresenta l’unica fonte a disposizione per reperire materiale e documenti dei secoli antecedenti al XIX prima che i Comuni, con l’istituzione dello Stato Civile, iniziassero a registrare le nascite, i matrimoni e le morti dei propri cittadini.

In questa ventesima pubblicazione storica, Vilei approfondisce con dovizia di particolari in ordine alfabetico tutti i cognomi presenti nei registri dei battezzati a cominciare dal secondo semestre 1595 fino al XIX secolo indicando i nomi dei genitori e altre informazioni interessanti che i lettori possono apprezzare andando alla scoperta dei propri avi e di tante curiosità.

Chi fuor li maggior tui?” segue la precedente opera “Poggiardo – per una genealogia di paese”, che riguardava uno studio simile relativo al 1800 e che è stato presentato nel gennaio 2016 e sarà oggetto di discussione, giovedì 28 novembre, dalle ore 18, presso il Palazzo della Cultura.

Oltre all’autore Anacleto Vilei, vi parteciperanno: Carlo Quaranta, presidente dell’associazione Pharos che ha organizzato l’evento; Antonio Ciriolo, sindaco di Poggiardo; i relatori Don Donato Ruggeri, archivista della Diocesi di Otranto, Giuseppe Orsi, docente del Liceo Artistico di Poggiardo, Anna Stomeo e Paolo Protopapa del Centro Culturale Tò Kalòn di Martano.

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Sfide e opportunità tra globalizzazione e identità locale a Tricase

La cittadinanza di oggi: incontro a Palazzo Gallone

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Oggi pomeriggio alle 18:30 a Palazzo Gallone di Tricase l’incontro “La cittadinanza di oggi. Sfide e opportunità tra globalizzazione e identità locale”.

Dopo i saluti di Antonio De Donno, sindaco di Tricase, Alessandro Delli Noci, assessore regionale, e Luca De Carlo, coordinatore provinciale CON, gli interventi di: Daniele Vitali, Maurizia Pierri, Daniele De Luca, Attilio Pisanó e Syed Rehan Ud Din.

Dettagli in locandina che segue.

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Santa Cesarea Terme si accende di rosso per le donne

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Santa Cesarea Terme Lancia la campagna “Un’altra vita è possibile – rompi il silenzio”: animazioni di sensibilizzazione sulla facciata del Municipio illuminata, due nuove panchine rosse nelle frazioni e un corso di autodifesa dedicato alle donne.

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Santa Cesarea Terme, in collaborazione con l’associazione Anemos e il Consorzio dei Servizi Sociali – Ambito di Poggiardo, presenta la campagna di sensibilizzazione “Un’altra vita è possibile – rompi il silenzio”, volta a combattere ogni forma di abuso verso il genere femminile.

Le iniziative includono l’installazione nelle prossime settimane di due nuove panchine rosse nelle frazioni di Cerfignano e Vitigliano, simbolo di memoria e impegno collettivo, e l’organizzazione di un corso gratuito di autodifesa rivolto alle donne, con l’obiettivo di fornire strumenti utili per affrontare situazioni di pericolo.

Questa sera, il municipio di Santa Cesarea Terme è illuminato di rosso, richiamando l’attenzione della comunità sul dramma della violenza contro le donne.

Sulla facciata dell’edificio saranno proiettate animazioni con frasi emblematiche e potenti del calibro di “Se mi lasci ti rovino”, “Il tuo posto è in casa”, fino a “Non vali niente senza di me”, seguite dalla dicitura “Non sono solo parole, è violenza”, per evidenziare come la violenza sulle donne, sotto molteplici forme, sia più diffusa e quotidiana di quanto si possa credere.

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La ricorrenza del 25 novembre, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999, commemora il brutale assassinio delle sorelle Mirabal, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, per mano del regime dittatoriale di Rafael Trujillo.

Da allora, questa giornata rappresenta un momento di riflessione e azione contro tutte le forme di violenza che, ancora oggi, colpiscono milioni di donne in tutto il mondo.

Salvatore Maggio

«La violenza contro le donne è una piaga sociale cronica, derivante da antichi retaggi culturali difficili da scardinare. Più del 30% delle donne, in Italia, nel corso della loro vita, subiscono violenze fisiche, verbali, sessuali, psicologiche ed economiche. Queste percentuali ci dicono che una donna su tre è vittima di violenze: nonne, madri, sorelle, figlie… Siamo tutti coinvolti», afferma il consigliere con delega alle politiche sociali e giovanili, Salvatore Maggio.

L’amministrazione comunale invita tutti i cittadini a commemorare la data del 25 novembre e a seguire le comunicazioni delle iniziative in programma nelle prossime settimane, con l’obiettivo di contrastare un fenomeno che richiede impegno collettivo e costante.

«Il nostro intento», conclude Maggio, «è sensibilizzare e responsabilizzare la cittadinanza facendo leva sul senso di comunità, con l’auspicio che le donne trovino sempre più il coraggio di denunciare. Per fare questo serve la mano di tutti, tendiamocela».

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