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Andrano

Gli ulivi seccano. E tu che fai?

La prevenzione attraverso le buone pratiche agricole nelle aree non ancora colpite da Xylella fastidiosa: appuntamento questa sera ( ore 19) a Castiglione d’Otranto (Andrano)

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Finora si è discusso a lungo e in maniera controversa di come affrontare il “complesso del disseccamento rapido dell’olivo” nella zona del Gallipolino, dove il batterio Xylella fastidiosa è stato riscontrato ad ottobre. È stato tracciato una sorta di confine immaginario, che nei fatti non esiste più, tagliando a metà la provincia di Lecce: da un lato, sul versante ionico, la zona rossa e quella tampone; dall’altro, la zona indenne. Peccato, però, che al di là di quella linea, nell’arco adriatico, nel frattempo non sia stato fatto nulla per incentivare la prevenzione attraverso le buone pratiche agricole.


xylellaA partire dalle ore 19, si discuterà proprio di questo a Castiglione d’Otranto (frazione di Andrano), in piazza della Libertà. Tra gli interventi, si registreranno quelli di Roberto Gennaio, tecnico della tutela ambientale; Gianluigi Cesari, agronomo ed esperto di oliviticoltura sostenibile; Antonio Bruno, presidente dell’associazione dei dottori agronomi della provincia di Lecce. Racconterà la sperimentazione naturale portata avanti a Parabita Ivano Gioffreda, membro dell’associazione Spazi Popolari.


L’incontro servirà a dare a contadini e proprietari di oliveti delle aree ufficialmente ancora indenni le informazioni necessarie per tornare sui campi e prendersi cura dei propri alberi, per preparare i terreni nel miglior modo possibile. Senza chimica. È la parola d’ordine per l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, che ha organizzato il confronto. È da Castiglione, d’altronde, che un anno fa è partita la petizione provinciale contro l’uso di pesticidi (http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2013N41219), raccolta firme che è al suo sprint finale in vista della Notte Verde del prossimo 31 agosto. I tanti consensi raccolti per il no all’utilizzo di fitofarmaci impongono di pensare, laddove possibile, ad una strada diversa per affrontare l’emergenza del complesso del disseccamento rapido, soprattutto in chiave di prevenzione in tutta l’area non ancora colpita. Si ricorda che la Puglia è la quarta regione d’Italia per l’abuso di chimica in agricoltura. Non sono stati adottati finora regolamenti stringenti per limitarne l’impiego, com’è stato fatto, ad esempio, in Trentino. Si continuano a sottovalutare in maniera inspiegabile gli alti rischi per l’ambiente, come l’inquinamento delle falde acquifere, e quelli per la salute, sebbene studi scientifici inoppugnabili documentino la stretta correlazione con l’insorgenza del morbo di Parkinson, di patologie tumorali e l’incidenza sul dna dei feti (per un riscontro immediato, basta leggere la rivista della Lilt Lecce, numeri di giugno 2013  http://www.legatumorilecce.org/Riviste/Rivista82.pdf e settembre 2013 http://www.legatumorilecce.org/Riviste/Rivista83.pdf).

Non abbiamo la pretesa di spiegare scientificamente cos’è il “Codiro”, visto che la questione è ancora controversa tra gli stessi esperti. Non abbiamo cure magiche da proporre né le cerchiamo. Non ci interessa incunearci in un dibattito aspro da tifoserie. Il nostro obiettivo”, dicono gli attivisti di Casa delle Agriculture, è invogliare i salentini a tornare nelle proprie campagne e prendersi cura del loro patrimonio olivicolo prima che sia troppo tardi. Crediamo che moltissimo tempo si stia perdendo nel non informare adeguatamente gli agricoltori dell’arco adriatico. È a loro che l’incontro è rivolto. Si attende l’arrivo del patogeno guardando dalla finestra, fermi: le stesse linee guida regionali rimangono nel cassetto, i contadini non sanno come si fa prevenzione. Lunedì parleremo delle arature e dell’arieggiamento dei terreni; del controllo delle infestanti e delle cicaline con metodi ecosostenibili; delle potature periodiche attraverso cui poter eliminare parti di pianta disseccate; della protezione delle ferite da taglio e l’utilizzo di attrezzi disinfettati; della concimazione che, al fine di migliorare la struttura del terreno, va fatta sostituendo i concimi chimici con quelli a composizione organica. Questi temi principali sono finora stati relegati a dettaglio. Chiediamo alle amministrazioni comunali di uscire dai palazzi e dare informazioni; invitiamo le altre associazioni attive sul versante adriatico di prendere per mano gli agricoltori in questa fase delicatissima, perché dallo tsunami in arrivo non ci si faccia totalmente travolgere. E perché i rimedi non siano peggiori del danno. Abbiamo l’obbligo di provarci”.


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Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità

Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità

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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.

Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.

Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.

Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.

Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.

L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.

“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.

Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.

Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

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Erogazione acqua: posibili disagi a Depressa e Andrano, compreso Marina e Castiglione

Lavori di risanamento della rete idrica, temporanea sospensione della normale erogazione idrica mercoledì 16 ottobre dalle 14 alle 20

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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio negli abitati di Andrano e Tricase.

I lavori riguardano il risanamento della rete idrica.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica mercoledì 16 ottobre nell’abitato di Andrano, delle frazioni Castiglione d’Otranto e Marina di Andrano e a Depressa, nella frazione di Tricase.

La sospensione avrà la durata di 6 ore, a partire dalle ore 14 e con ripristino alle ore 20.

Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica.

I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

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Castiglione d’Otranto: spara a lupo e lo lascia morire agonizzante

LNDC Animal Protection denuncia e lancia un appello: “Chi sa parli”. L’associazione esprime «profonda indignazione e dolore per il terribile atto di violenza. L’animale, colpito da un’arma da fuoco e lasciato a morire tra atroci sofferenze, rappresenta l’ennesimo esempio di crudeltà gratuita e intollerabile verso creature innocenti»

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Secondo quanto riportato dalle fonti locali, un animale – che sembra essere un lupo – è stato visto in gravi condizioni, con ferite compatibili con un colpo di fucile, e purtroppo non è stato possibile salvarlo.

Quando i Carabinieri Forestali sono giunti sul posto, a seguito di una segnalazione, il corpo dell’animale era stato già rimosso, ma chi l’aveva visto aveva avuto la prontezza di fotografarlo e di fotografare anche il cacciatore che presumibilmente si è reso responsabile di questa atrocità.

LNDC Animal Protection, da sempre impegnata nella difesa dei diritti degli animali, annuncia di aver sporto denuncia presso le autorità competenti, chiedendo che si proceda con celerità nelle indagini e che il responsabile venga individuato e punito secondo quanto previsto dalla legge. «Non è accettabile che episodi del genere continuino a verificarsi nel nostro Paese», afferma Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, «la violenza contro gli animali è un sintomo di una società che ha perso il rispetto per il prossimo, umano o animale che sia. Continueremo a batterci perché ogni colpevole di tali atti paghi le conseguenze delle proprie azioni».

LNDC invita chiunque abbia informazioni utili a contribuire alle indagini, inviando una e-mail ad avvocato@lndcanimalprotection.org o collaborando con le forze dell’ordine per assicurare il responsabile alla giustizia.

L’associazione sottolinea, inoltre, l’urgenza di rafforzare le misure preventive e punitive per chi si macchia di tali crimini: «La legge italiana prevede pene troppo lievi per chi maltratta o uccide animali», aggiunge Rosati, «per questo torniamo a chiedere che il Parlamento riprenda quanto prima la discussione sulla proposta di legge per il loro inasprimento. Non possiamo più permettere che atti di questo tipo passino inosservati o rimangano impuniti.

LNDC Animal Protection ribadisce il proprio impegno nel promuovere una cultura di rispetto e amore verso tutti gli animali, continuando a operare su tutto il territorio nazionale attraverso campagne di sensibilizzazione, interventi di soccorso e azioni legali.

 

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