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Infiorata: a Patù la notte è a colori
Don Gianluigi: “Apprezzata dai più grandi infioratori”

Nella notte tra il 28 e il 29 maggio la comunità patuense accenderà le stradine del borgo dando inizio alla terza edizione dell’infiorata.
Alle ore 20,30 di sabato 28 il vescovo Vito Angiuli benedirà l’inizio dei lavori affiancato da Don Gianluigi, il giovane parroco del paese. Il tappeto di fiori coprirà via Principe di Napoli per 247 metri permettendo il passaggio della processione del Corpus Domini. “L’infiorata non nasce per fare spettacolo ed io non amo rilasciare interviste: ho sempre preferito l’abbraccio intimo della comunità. Ma questa volta farò un’eccezione”.
Don Gianluigi è solare ma molto timido. Ha iniziato a dipingere nel 2008: “Dio mi ha fatto un dono, dipingendo rendo a lui quello che sono”.
Come nasce l’idea dell’infiorata e qual è il suo reale significato?
“L’iniziativa nasce con l’obiettivo di vivere la Comunione. Ciò che festeggiamo durante il giorno del Corpus Domini può essere espresso con le parole ma anche con i fiori. In soli tre anni gli abitanti di Patù sono diventati infioratori d’eccellenza realizzando tappeti e quadri di alto livello artistico. La cura per il dettaglio, l’attenzione alle sfumature e l’esclusivo utilizzo di prodotti vegetali caratterizzano il nostro lavoro. I fiori non vengono acquistati ma raccolti nei campi. L’anno scorso il tema è stato “In Cristo Gesù, il nuovo Umanesimo”; quest’anno ho realizzato un progetto sull’Exultet della Misericordia, ma non voglio anticipare altro”.
C’è intesa tra i rioni oppure sono in competizione tra loro?
“C’è una sana competizione ma tutti sanno che devono concorrere al Bene Comune. Siamo le tessere indispensabili di un unico magnifico mosaico. Le emozioni esplodono per la stanchezza, per la paura di sbagliare o quella di non farcela, ma dobbiamo stare tranquilli: Dio ci aiuterà, basta aver fede”.
Quali sono le difficoltà maggiori riscontrate durante l’organizzazione?
“Non è facile mettere insieme tante persone così diverse, ma uno degli obiettivi principali è anche quello di superare i muri per realizzare una strada comune sulla quale camminare insieme. L’infiorata è il risultato di un complesso e difficile lavoro che richiede giorni, settimane e addirittura mesi di preparazione. Le fasi preliminari sono le più complesse, importanti e impegnative; i fiori devono essere ricercati, raccolti, mondati, selezionati e conservati. Il nostro lavoro è stato riconosciuto e apprezzato dagli infioratori di Genzano e Noto i quali sono rimasti piacevolmente sorpresi dal fatto che i fiori vengono raccolti esclusivamente nei campi. Tutto quello che abbiamo realizzato e stiamo realizzando è stato possibile solo grazie all’impegno dell’intera Comunità ed è per questo che il mio ringraziamento più sentito va a loro”.
Luana Prontera
(foto evidenza di Isa Esposito)
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Fratres Lecce celebra i suoi volontari
Quarant’anni di impegno, solidarietà e altruismo. La FRATRES Sant’Antonio a Fulgenzio ODV celebra un importante traguardo con un evento che unisce spiritualità, riconoscimenti e momenti di condivisione

Con un programma che prevede momenti solenni e di festa, FRATRES Sant’Antonio a Fulgenzio taglia il nastro dei 40 anni di dono.
I volontari dell’associazione non sono solo donatori di sangue, ma latori di generosità e solidarietà.
Un valore che non sempre trova il giusto riconoscimento ma senza del quale, il sistema del welfare talvolta precario subirebbe una severa zoppicatura.
La giornata del 15 marzo vuole riconoscere questo peso. Si parte alle ore 18 con la Santa Messa, celebrata da fra Sebastiano Antonio Sabato, a sottolineare il valore della donazione come atto di generosità e amore per il prossimo, presso la Chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio.
Successivamente, alle ore 19,30, presso la Biblioteca Caracciolo, si terranno i saluti istituzionali da parte di Ernesto Ciminiello, presidente FRATRES Sant’Antonio a Fulgenzio ODV.
Uno dei momenti più attesi sarà la premiazione dei donatori che, con costanza e dedizione, hanno raggiunto nel corso degli anni il traguardo delle 15, 25 e 50 donazioni, un riconoscimento simbolico per il loro impegno a favore della collettività.
La serata si concluderà con un momento conviviale, arricchito da un rinfresco e musica dal vivo, per celebrare insieme questo importante anniversario.
Tra gli interventi di alcune autorità: mons. Michele Seccia, arcivescovo della Diocesi di Lecce; Natalino Manno, prefetto di Lecce; Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce; fra Paolo Quaranta, padre provinciale Ordine dei Frati Minori; fra Sebastiano Antonio Sabato, padre guardiano Sant’Antonio a Fulgenzio e assistente spirituale gruppo FRATRES Lecce; Luigi Conte, presidente CSV Brindisi Lecce – volontariato nel Salento; Maria Antonietta De Sangro, dottoressa del Centro Trasfusionale Lecce; Vincenzo Manzo, presidente nazionale FRATRES; Roberto Nacci, presidente regionale Puglia FRATRES; Sergio Pede, presidente territoriale Lecce-Brindisi FRATRES.
A moderare l’incontro sarà Rita Chiara Monittola.
L’evento si svolge con il patrocinio del CSV Brindisi Lecce.
Quarant’anni di dono, in silenzio ma sempre presenti: un messaggio di speranza e di solidarietà che continua a illuminare il cammino di tanti volontari e donatori.
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Mafie nell’era digitale
Convegno a Ecotekne per fare il punto sulle strategie di contrasto alla criminalità di stampo mafioso nell’era dell’intelligenza artificiale e del cyberspazio

La rete invisibile delle mafie nell’era digitale. Si intitola così il convegno in programma per venerdì 14 marzo, a partire dalle ore 9, nell’aula magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università del Salento, a Ecotekne.
Il convegno gode del patrocinio della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e mira a fare il punto sulle strategie di contrasto alla criminalità di stampo mafioso nell’era dell’intelligenza artificiale e del cyberspazio.
L’incontro sarà aperto dai saluti del rettore Fabio Pollice; del prefetto di Lecce, Natalino Manno; della sindaca del capoluogo salentino Adriana Poli Bortone e della presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone; del deputato e componente della Commissione parlamentare antimafia, Saverio Congedo.
Dopo l’introduzione della professoressa Elga Turco, associata di Diritto processuale penale all’Università del Salento, interverranno il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, il deputato Mauro D’Attis e la parlamentare Debora Serracchiani, componente della stessa Commissione.
A moderare i lavori, il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche di UniSalento, il professor Luigi Melica.
Nel corso del convegno, saranno esaminate e approfondite le nuove frontiere investigative in tema di intercettazioni di comunicazioni criptate e di tracciamento, identificazione e sequestro di criptovalute.
A questa particolare sessione dei lavori – moderata dal professor Giulio De Simone, ordinario di Diritto penale di UniSalento – prenderanno parte Milto Stefano De Nozza, pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e consulente della Commissione parlamentare antimafia; Agnese Del Giudice, assegnista di ricerca di Diritto processuale penale del nostro ateneo.
A seguire, una tavola rotonda – moderata dal professor Rossano Adorno, ordinario di Diritto
processuale penale di UniSalento – nella quale verranno messe a fuoco le principali questioni processuali ancora aperte e le prassi giudiziarie virtuose.
Ne discuteranno Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone, presidente della Corte d’appello di Lecce; Ludovico Vaccaro, procuratore generale presso la Corte d’appello di Lecce; Giuseppe Capoccia, procuratore della Repubblica e capo della Direzione distrettuale antimafia di Lecce e la professoressa Angela Procaccino, associata di Diritto processuale penale dell’Università di Foggia.
Le conclusioni del convegno saranno affidate al professore Melica e al professor Vittorio Boscia, direttore del Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento.
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La Cisl di Lecce scende in piazza a Roma per l’Europa
“Tante città un’unica voce” alla manifestazione del prossimo 15 marzo

La Cisl, come dichiarato fin dal primo momento dalla Segretaria Generale Daniela Fumarola, raccogliendo l’appello lanciato dal giornalista Michele Serra, ha aderito alla manifestazione dallo slogan “Una piazza per l’Europa. Tante città un’unica voce” che si terrà a Roma il prossimo 15 marzo in Piazza del Popolo, a partire dalle ore 15.00.
Anche la CISL di Lecce, con una nutrita delegazione, parteciperà a questa grande iniziativa interpretando il desiderio degli iscritti, attivisti e militanti di scendere in piazza e sentirsi ancora, e con maggiore forza, europei. Di ritrovarsi tutti insieme sotto al solo colore che li rappresenta: il blu della bandiera dell’Unione Europea.
Mossi da un ideale che in questi quasi 70 anni di storia ha garantito pace, prosperità, stabilità, democrazia in attesa che si raggiunga finalmente l’obiettivo finale di costituire gli Stati Uniti d’Europa. Perché come è stato sancito nell’appello sottoscritto da numerosi Sindaci “solo un’Europa più unita, più solida, forte dei suoi princìpi fondativi, convinta che il suo processo federativo debba accelerare, può essere capace di fare fronte al presente e preparare un futuro migliore”.
La Cisl di Lecce ci sarà, senza bandiere, se non quella stellata dell’Unione Europea. Portando avanti le proprie convinzioni sui diritti inalienabili come la democrazia e la libera autodeterminazione dei popoli e riaffermando il sostegno incondizionato all’Ucraina.
E’ questo il momento di ribadire con forza il bisogno di unità, al di là di ogni fede
politica in un momento di grandi difficoltà e cambiamenti nel mondo.
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