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Kascignana Festival 2022: un progetto con ZeroCalcare, Manuel Agnelli e Bandabardò

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Torna anche quest’anno. Torna con un programma ancora più ricco. Dal 2017 il Kascignana Festival – organizzato nel lembo estremo di Puglia da Arci Lecce Solidarietà cooperativa sociale con il Comune di Castrignano de’ Greci (con il patrocinio di Provincia di Lecce e di Regione Puglia) – promuove nuove strade transculturali per l’integrazione e l’accoglienza dei e delle migranti.





Per l’edizione 2022 zoom puntato sul settore vitivinicolo, sulle donne del Rojava, più in generale sui linguaggi dell’accoglienza. Il sostegno al popolo curdo, nuove prospettive di lavoro per migranti e rifugiati e le nuove modalità di comunicazione tra i popoli. Queste le anime che, nel Salento, scorreranno nella nuova edizione del festival dedicato ai linguaggi e al dialogo fra culture, peraltro in occasione del ventennale dell’istituzione del sistema di accoglienza dei migranti, oggi chiamato SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione).





Dal 5 al 9 agosto si susseguiranno convegni, laboratori, concerti ed eventi con artisti di fama nazionale, per potenziare l’osmosi fra le comunità: non soltanto quella fra autoctoni e cittadini stranieri, ma anche quella intergenerazionale tra anziani e bambini.
Tra le numerose novità previste dall’edizione 2022, un’attenzione particolare dedicata al settore vitivinicolo, tramite un ricco partenariato, per aprire a nuovi orizzonti di integrazione e prospettive professionali per i beneficiari dei progetti di accoglienza in Italia.





Sarà infatti il famoso fumettista Zerocalcare a firmare l’etichetta del vino che una nota azienda pugliese ha dedicato per l’occasione al progetto. Le bottiglie, numerate e in edizione limitata, saranno vendute per supportare le donne del Rojava. Non sarà però il solo a supportare l’iniziativa culturale che concluderà le proprie serate con i live di Manuel Agnelli e della Bandabardò assieme a Cisco.





Il programma









Il 5 agosto il festival si aprirà con un dibattito sul settore vitivinicolo e sul suo ruolo nel terzo settore.





Un gruppo di ospiti dei progetti Sai parteciperà infatti a un corso professionalizzante sulla produzione del vino, dalla cura del vitigno fino all’imbottigliamento. All’incontrò sarà presente anche il senatore Riccardo Nencini, presidente della Commissione Cultura. Assieme al parlamentare parteciperanno esponenti politici nazionali e regionali, esperti del settore enologico, amministratori e docenti universitari.





Seguirà la degustazione del vino “Kascignana 2022- Un vino per il Rojava” in collaborazione con Cantine Apollonio e, appunto, il fumettista romano ZeroCalcare.





La serata si chiuderà con l’esibizione del musicista Filippo Bubbico e, a seguire, con il live di “Frammenti di Battiato”, di Eleonora Magnifico e Luana della Gatta.




Tra laboratori, proiezioni di documentari e concerti, la seconda giornata del festival vedrà un incontro sul tema dei “cammini”. Cammino inteso come condizione necessaria, insita dell’uomo. Cammino fatto di strada, di incroci umani, delle immaginifiche interazioni con gli altri. Il 6 agosto, in mattinata, una passeggiata letteraria tra Castrignano de’ Greci e Cursi, in un percorso intimo fatto di pietre, alberi e acqua.





Dal pomeriggio, una serie di altri appuntamenti. Un dibattito sui cammini storici, come occasione di crescita culturale e promozione del territorio vedrà la presenza di un esperto sul tema e dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci.





A seguire le letture di poesie scritte da Ebem Hasan, rifugiato curdo e ospite di uno dei progetti di accoglienza di Arci Lecce Solidarietà. Al termine anche un collegamento video con Afaf Hasky, co-presidente del Comitato cultura e arte del Rojava e poi lo spettacolo teatrale “Il paese che non c’è. Viaggio nel popolo delle montagne” di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno, dedicato alla resistenza del popolo curdo.





Sarà nuovamente la musica a chiudere la seconda giornata, con il dj set di Ennio Ciotta.





Il 7 agosto, per cominciare, un “aperitivo letterario” con Carlo Greppi, Premio Fiuggi Storia 2021 per il suo “Il buon tedesco”, già collaboratore di Rai Storia, membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri e fondatore di Deina ( che si occupa di viaggi della memoria presso i lager europei).





Al termine dell’incontro con lo storico, l’esibizione live del gruppo “Claudio Prima e la Repetition- Orchestra senza confini”, con la partecipazione dei beneficiari e delle beneficiarie dei progetti Sai gestiti da Arci Lecce Solidarietà.





Contemporaneamente, presso Palazzo De Gualtieriis, saranno fruibili anche due mostre: una dal titolo “Parla del tuo villaggio”, a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi, l’altra intitolata “A sud di Marte”, di Agnese Spolverini e Bekhbaatar Enkhtur.





Le serate dell’8 e 9 agosto saranno invece dedicate interamente alla musica, con i concerti rispettivamente di Manuel Agnelli (prevendite al seguente link: https://bit.ly/3vJZmeX) e della Bandabardò con Cisco, nel loro “Non fa paura tour 2022”, che sarà aperto dai Salento All Stars (clicca qui per le prevendite).





Per l’intero programma vai su Facebook
e su Instagram @kascignanafestival2022 oppure clicca qui di seguito.






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Assaggi di gusto a Melpignano

Tra forni medievali e frantoi ipogei. Passeggiata con archeologa, degustazione narrata e laboratorio con la sommelier dell’olio. Sabato 23 dalle 15,30 alle 18,30

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Profuma di olio nuovo e legumi in pignata il percorso esperienziale “Assaggi di Gusto a Melpignano” ideato dal comune della Grecìa Salentina nell’ambito del progetto “Melpignano promuove cultura”, che propone in ogni stagione percorsi turistici per viaggiatori attenti ai temi del cibo e delle tradizioni, realizzati con l’Associazione di Promozione Sociale pugliese Vivarch e varie realtà.

In compagnia dell’archeologa Eda Kulja, sabato 23 novembre, dalle 15,30 alle 18,30, si potrà passeggare lungo le vie del paese che ospitavano un tempo i forni dove si produceva il pane della comunità e, tra aneddoti e attrezzi della civiltà contadina, si incontrerà Uccio Treglia, proprietario dell’ultimo forno ancora visitabile, il più antico del paese, probabilmente risalente al 1200 e che si è spento nel 1967, con la sua ultima cotta, di cui Uccio conserva la cenere.

Pochi passi e si raggiungerà uno dei sette frantoi ipogei presenti a Melpignano, quello di via Fazzi, acquisito dal comune e aperto al pubblico, preziosa testimonianza della produzione dell’oro verde pugliese che ha rappresentato fino all’Ottocento una delle attività più redditizie; mentre il frantoio di via Roma interamente scavato nella pietra nel XVII secolo, non è ancora visitabile, ma si può vedere nel  nuovo portale discovermelpignano.it.

La passeggiata proseguirà nel vicino Palazzo Marchesale, ex castello feudale dotato di torri merlate, cinta muraria, fossato e camminamenti di ronda, trasformato in una raffinata residenza nel Seicento con giardino storico, cella carceraria e preziosi affreschi negli ambienti a piano terra, con motivi vegetali, episodi mitologici e scorci bucolici. Nella sala a botte del Palazzo si terrà il percorso del gusto con un mini laboratorio sull’extravergine, con l’assaggio di tre varietà di olio condotto dall’architetta Silvana Inguscio, sommelier dell’olio e produttrice di òliolocale, che guiderà i partecipanti alla scoperta delle caratteristiche di due monocultivar, delle loro componenti sensoriali, dell’abbinamento consigliato cibo-olio, con assaggi preparati da Mariagrazia Antifora, Lady Chef Puglia, come i legumi coltivati da produttori locali (Marco Garrapa e Danilo Palma di Melpignano, Gli Orti di Peppe di Tricase, PiediGrandi di Spongano e Terre Paduli di Nardò) e le friselline del forno Fior di Pane di Melpignano condite con rucola e pomodori dell’Azienda Agricola Manfio’s di Marco Reho di Ruffano o in versione dolce con marmellate di agrumi.

Infine, si vedrà La Pietra del Gusto, l’installazione dell’architetta Inguscio realizzata in collaborazione con Bianco Cave, come inno all’identità e biodiversità del Salento.

Questa tavola botanica, che celebra l’ulivo, anima e simbolo della Puglia, richiamando la sacralità del lavoro e la ciclicità della vita, sarà visitabile fino al 6 gennaio all’interno del palazzo Marchesale.

Non in legno, ma in pietra calcarenite: è solida, intrisa di storia, plasmata con precisione tecnologica in forme che evocano gocce d’olio e foglie d’ulivo.

Questi incavi accolgono cibi di stagione – frise, pane, arance, legumi, ampolle d’olio – trasformando l’installazione in una tavola che celebra la condivisione e il legame con la terra. La scelta di Melpignano non è casuale. Questo piccolo comune è un faro di sostenibilità e tradizione, grazie a iniziative come il Mercato del Giusto (piccolo mercato di bio agricoltura arricchito da eventi culturali, quali talk e dibattiti sulle tematiche legate al food, alla sostenibilità, al sociale) e il Master in Gastronomie Territoriali Sostenibili e Food Policies: il cibo non è solo nutrimento, ma un atto d’amore per il territorio e un manifesto per il futuro.

Info & Prenotazione: Info Point Melpignano, via Roma 16, Melpignano, tel. 3277128024.

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Migrazioni libere e immigrazioni legali

Sabato 23 novembre a Maglie il convegno organizzato dalla Fondazione Don Giuseppe Colavero. Presentazione domani a palazzo Adorno

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Convegno organizzato dalla Fondazione Don Giuseppe Colavero, con il patrocinio della Provincia di Lecce e con il patrocinio e il contributo della Presidenza del Consiglio regionale.

L’evento dal titolo “Migrazioni libere e immigrazioni legali” sarà presentato domani, giovedì 21 novembre, alle ore 12, nella sala conferenze stampa di Palazzo Adorno, a Lecce.

Interverranno: Alessandro Distante, presidente della Fondazione Don Giuseppe Colavero; Maria Rosaria De Lumè, addetto stampa della Fondazione e Gigi Nestola, dirigente presso la Presidenza del Consiglio regionale pugliese.

Il convegno è in programma sabato 23 novembre, alle ore 16, nel salone dell’Oasi della convivialità (SS16, Maglie).

I temi, di grande attualità al centro dell’incontro, saranno affrontati da Attilio Pisanò e Eliana Augusti, docenti dell’Università del Salento e Valeria Guterrez, responsabile nazionale Corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio, alla presenza del vescovo di Otranto, padre Francesco Neri.

La figura e l’azione di don Giuseppe Colavero sono strettamente collegate all’accoglienza degli albanesi negli anni Novanta già dalla prima migrazione.

Ha fondato il centro giovanile internazionale Agimi (L’alba), attivo in Italia e in Albania, in quella che ora si chiama Oasi della convivialità (prima Eurogiovani) ha offerto ospitalità a tanti che erano in difficoltà.

Il suo progetto viene ripreso ora dalla Fondazione intitolata a lui e ai suoi genitori Anna e Tobia.

Don Giuseppe si è spento a 76 anni il 28 marzo del 2016 e, con disposizione testamentaria ha lasciato tutti i suoi beni ai poveri.

Il suo progetto, il suo sogno trovano continuità nell’attività della Fondazione.

Qualche mese fa, con la mediazione dei Corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio, è stata accolta una famiglia siriana, che attualmente ha trovato ospitalità e lavoro in Olanda.

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“Tutto sta nei venti e nelle nuvole” a Calimera

Presso Casa dei Kalimeriti la presentazione del nuovo libro di Roberta Pappadà, edito Kurumuny

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Venerdì 22 novembre 2024, a partire dalle ore 19 presso Casa dei Kalimeriti (via Mayro, 28, a Calimera) presentazione del libro di Roberta Pappadà Tutto sta nei venti e nelle nuvole, edito da Kurumuny. Dialogherà con l’autrice Gianluca Palma.

Un viaggio letterario che si intreccia con un’analisi lucida e profonda delle dinamiche che caratterizzano l’attuale crisi climatica. È così che Roberta Pappadà nelle pagine de Tutto sta nei venti e nelle nuvole (edito da Kurumuny) evidenzia, con uno stile ricco di immagini evocative e dettagliate, il ritardo cronico con cui governi e istituzioni affrontano la questione climatica, un problema che coinvolge tutti i Paesi del mondo.

In particolare, il lavoro di Pappadà pone l’accento sull’estrema lentezza nel prendere decisioni, una lentezza che si manifesta soprattutto nei contesti delle grandi conferenze internazionali come la Cop29 in corso a Baku, in Azerbaijan. Qui, malgrado le buone intenzioni, le risoluzioni spesso faticano a tradursi in interventi concreti ed efficaci, lasciando il rischio che le politiche climatiche non incidano mai realmente.

Tutto sta nei venti e nelle nuvole nasce da un senso di urgenza profondo, un “I care” che spinge l’autrice e molte persone del nostro tempo a riflettere sul futuro del pianeta e sulla necessità di agire. Con una scrittura che intreccia poesiaanalisi critica e denuncia, Pappadà offre al lettore uno strumento unico: non una semplice antologia, ma un progetto articolato che incita a guardare al domani con maggiore consapevolezza e responsabilità.

Tutto sta nei venti e nelle nuvole non è soltanto un libro da leggere, ma un atto d’amore verso la Terra e le generazioni future e che invita lettrici e lettori a immergersi nella sua visione con mente aperta e spirito attento, trasformando ogni pagina in uno stimolo per un impegno condiviso e per un cambiamento necessario.

L’appuntamento è per venerdì 22 novembre 2024, a partire dalle ore 19 presso Casa dei Kalimeriti (via Mayro, 28, a Calimera) per la presentazione del libro di Roberta Pappadà Tutto sta nei venti e nelle nuvole, edito da Kurumuny. Dialogherà con l’autrice Gianluca Palma

L’autrice

Roberta Pappadà è nata a Calimera (Le). Vive e insegna materie letterarie a Roma. Laureata in Storia contemporanea presso l’Università di Bologna, i suoi studi e interessi incrociano il teatro, l’arte terapia, la storia e la letteratura. Si occupa di progetti di prevenzione del disagio giovanile e d’integrazione sociale, in contesti didattici professionali e ricreativi; collabora all’organizzazione di mostre fotografiche e installazioni artistiche.

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