Andrano
La Terra al centro della terza giornata della Notte Verde

La terra è la grande protagonista della terza giornata della Notte Verde, che per l’occasione a Castiglione d’Otranto ospita le più virtuose realtà italiane protagoniste di esperienze che legano l’agricoltura alla valorizzazione delle comunità: Valle dei Cavalieri, la prima cooperativa di comunità d’Italia, a Succiso (Reggio Emilia); l’associazione fondiaria Oasi Vesuvio (Napoli) e la proprietà collettiva Consorzio Uomini di Massenzatica (Ferrara).
L’appuntamento è per domenica 29 agosto nell’area Trice (via Depressa, davanti al Mulino di Comunità), dove la Notte Verde, patrocinata dal Comune di Andrano, proseguirà fino al 31 agosto (qui il programma completo: https://www.casadelleagriculturetulliaegino.com/post/il-programma-della-notte-verde-x-edizione). Spiegano da Casa delle Agriculture, nelle sue articolazioni di associazione e cooperativa: «Vogliamo focalizzare l’attenzione su un tema cruciale per il Salento e farlo in chiave propositiva: come poter superare la frammentazione fondiaria per delineare possibilità vere di restanza, soprattutto per i più giovani, evitando la ricostituzione del latifondo e la svendita dei terreni ai soliti potentati economici, interessati soprattutto al grande fotovoltaico e al nuovo business della riforestazione più che alla tutela vera della terra e alla creazione di economie per chi resta». L’obiettivo, dunque, è studiare esperienze modello che privilegiano l’uso della terra più che la sua proprietà, principio rimarcato nella lectio magistralis di Giannozzo Pucci in apertura del decennale Notte Verde.
La serata inizia alle 20:15 con la presentazione del libro “Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita” (Rizzoli, 2020) di e con Stefano Liberti, scrittore e giornalista. Corrado Punzi, sociologo e regista, converserà con l’autore sul tema del libro, un viaggio attraverso l’Italia per capire cosa succede al nostro clima. L’allarme non riguarda solo il paesaggio: coinvolge l’agricoltura, il turismo, la sicurezza delle case e la disponibilità di energia idroelettrica. Colpisce, insomma, la vita quotidiana di ciascuno. Come fa notare l’autore, la crisi sanitaria e quella ambientale sono legate: entrambe sono globali, entrambe sono causate dal nostro modello di sviluppo – fatto di deforestazione e urbanizzazione incontrollate, senza nessun rispetto per l’equilibrio degli ecosistemi – ed entrambe hanno investito il nostro Paese con particolare violenza.
Alle 21:15, Virginia Meo, Oltre Mercato Salento, condurrà il dialogo su Terra: strumenti per superare abbandono, frazionamento e latifondo con Gerardo Borriello, Associazione fondiaria Oasi Vesuvio (Napoli); Carlo Ragazzi, Consorzio Uomini di Massenzatica (Ferrara); Oreste Torri, cooperativa di comunità Valle dei Cavalieri di Succiso (Reggio Emilia); Annamaria Vitale, Progetto Ruralization-Centro Studi Sviluppo Rurale Università della Calabria.
Seguirà, alle 22:30, lo spettacolo teatrale “Mio nonno e il mulo” di e con Giuseppe Semeraro, regia di Paola Leone. Ispirato al racconto “La strada” di V. Grossman, “Mio nonno e il mulo” racconta di un bambino e del suo amato mulo. Prima il mulo e poi il bambino saranno spediti al fronte. I loro destini si separeranno, ma vivranno la stessa immane tragedia. La guerra è rievocata attraverso i ricordi del nonno del bambino, ma soprattutto attraverso gli occhi del mulo, ancora più straniati nella follia umana. Dalle amare vicende raccontate emergono piccoli accadimenti, indizi di un bene ancora possibile anche in guerra. Quel bene che può esplodere senza logica, proprio come il male. Mio nonno e il mulo è un racconto sulla forza cocciuta dell’amore ed è adatto ad adulti e bambini.
Previsto anche un piccolo mercatino agricolo e si potrà cenare, dalle 19.30, nello spazio de “Il pane e le rose”. Per dialoghi e spettacoli, accesso al teatro di paglia con green pass, fino ad esaurimento dei 300 posti a sedere, info: 388/4412129. Fuori dall’area delimitata, è richiesta la certificazione per eventuali controlli a campione da parte delle forze dell’ordine.
Gli ospiti della terza giornata
Valle dei Cavalieri, nota come il “paese cooperativa”, è nata trent’anni fa sull’appennino emiliano e ha salvato dalla scomparsa il borgo di Succiso, reagendo allo spopolamento con un nuovo modello economico, la cooperativa di comunità, la prima in Italia. Attraverso questa, ha creato lavoro per i cittadini, consendo loro di restare nel paese con nuove possibilità: un’azienda agricola, con allevamento ovino e produzione di pecorino di alta qualità; servizi di ospitalità, ristorazione, bar, bottega, oltre a progetti di promozione turistica del territorio. Conta 56 soci, con sette dipendenti fissi, oltre all’impiego occasionale di collaboratori. L’esperienza di Succiso è studiata in Europa, Corea, Giappone, Stati Uniti e Canada.
L’Associazione Fondiaria Oasi Vesuvio è sorta in seguito agli incendi che hanno devastato nel 2017 il Parco Nazionale del Vesuvio, con la volontà di difendere e valorizzare i territori privati ricadenti nell’area protetta, sostituendo ad una gestione individuale dei fondi acquisiti, ovvero al loro abbandono, una gestione economico-ambientale collettiva ed unitaria che riesca ad attuare il recupero produttivo di luoghi di elevato pregio geologico, naturalistico, culturale, paesaggistico, realizzando una fruizione sostenibile capace di sviluppare un ampio indotto economico nelle comunità pedemontane. A pochi mesi dalla sua nascita, l’Associazione conta già 30 soci che hanno conferito particelle catastali per una superficie complessiva di circa 100 ettari.
Il Consorzio Uomini di Massenzatica (CUM) è una proprietà collettiva di 353 ettari a Massenzatica (Ferrara). Le sue origini risalgono al Medioevo. Le attuali 600 famiglie hanno usufruito di una particolare forma giuridica di proprietà (né privata né pubblica) che ha consentito una peculiare modalità di gestione che è riuscita a coniugare redditi e occupazione dei consorziati con un approccio imprenditoriale. È una gestione innovativa di una “comunità interna che serve una comunità esterna”, utilizzando parte dei terreni per rispondere agli obiettivi della comunità locale e dando in gestione a privati una parte residua di terra.
Il progetto RURALIZATION si basa sull’idea che un processo di “ruralizzazione” può cambiare i modelli di sviluppo nelle zone rurali superando il declino demografico ed economico e generando nuove opportunità. Finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, RURALIZATION riunisce 18 partner da 12 paesi diversi tra cui non solo organizzazioni di ricerca ma anche partner che implementano pratiche innovative, come i membri della rete Access to Land. Questa diversità garantisce un’ampia gamma di prospettive e situazioni, perché il progetto possa formulare soluzioni e raccomandazioni che rispondano alle diverse esigenze e caratteristiche delle zone rurali in Europa. In Italia, il progetto è coordinato dall’Università della Calabria.
L’isola del tesoro letteraria: giovani e anziani a caccia di saperi
Dalle 8 alle 12, si svolgerà L’isola del tesoro, caccia al tesoro letteraria tra le campagne e il borgo di Castiglione, nell’ambito di Leggere tra due mari, progetto di valorizzazione delle biblioteche comunali salentine ideato da Libera Compagnia Teatrale Aradeo e Amici della Biblioteca di Tuglie con il contributo di Fondazione con IL SUD e Centro per il libro e la lettura. Sono coinvolti nell’azione Auser Ponte Andrano-Castiglione, Casa delle Agriculture Giovani, ProLoco Andrano, Università Popolare di Galatina. Il tema è “Tu lo conosci il Sud?” e i tesori sono di tre tipi: i saperi di una comunità, che i giovani del posto andranno a scoprire con l’aiuto degli anziani del paese, attraverso storie e conoscenze che servono a ricostruire i ponti generazionali sfilacciati dalla pandemia; i luoghi nascosti di Castiglione, tra cripte, edicole votive, fontane pubbliche, contrade rurali poco note ai giovani; i libri di grandi personaggi ispiratori che hanno lavorato su una comunicazione importante per gli adolescenti e hanno costruito i grandi pensieri che si mettono in circolo con la Notte Verde.
Gli eventi collaterali
La Notte Verde inizia già alle 6.30 con “Risveglio agricolo”, la piantumazione dell’orto presso il Vivaio dell’Inclusione Luigi Russo. Il 29 agosto, preparazione della “Ruddhra”, semenzaio per la riproduzione delle piante madri di Mugnolo Leccese (su prenotazione: 328/5469804). Dalle 8:15 alle 9:15, stesso luogo, “Ricaricarsi di energia”: yoga tra gli ulivi con il maestro Aldo Colluto (su prenotazione: 328/7360408). Dalle 8 alle 10, “L’Alba dei paesi” si ferma a Castiglione: dopo la colazione con uva di terra d’Otranto (varietà uva Rosa, uva pizzutello bianco, uva Paulu) raccolta all’alba da Roberto De Giorgi, vivaista ed esperto di frutti minori. Segue visita animata nel centro storico in collaborazione con Pro Loco Andrano e Auser (su prenotazione, max 25 persone: 328/7360408).
La sezione “Attraversamenti” prevede, dalle 7 alle 9, escursioni a cavallo con Cavalieri del Salento (su prenotazione: 380/5850268), in Mountain Bike nel Parco Otranto-Leuca con MTB Tricase (con Mountain Bike propria oppure a noleggio su richiesta, info: 328/7360408) e mattina e pomeriggio esperienze in kayak dalla Marina di Andrano all’insenatura Acquaviva con “18° Meridiano” (su prenotazione: 351/9970029). Dalle 17.15 alle 19.15, presso il Vivaio dell’Inclusione Luigi Russo, “Terra bene comune”, laboratorio di esperienze naturali con la biologa Alessandra Tarantino, che condurrà i bambini lungo un percorso sensoriale tra le piante aromatiche con realizzazione di un erbario. Stesso luogo e stesso orario per “Di segni con divisi”, laboratorio per adolescenti, giovani e migranti a cura di Ruggero Asnago ed Elena Campa (Vivaio dell’Inclusione “Luigi Russo”, via Vecchia Lecce, info: 329/4066530). Nel centro storico, invece, proseguiranno per il terzo giorno i “Parlamenti rurali” della Notte Verde: dalle ore 17.15 fino alle 19.15, i focus group gestiti da esperti facilitatori sui temi “Accesso alla terra per superare frammentazione e latifondo” e “Riforestare, azioni inderogabili e resistenza alle speculazioni” (massimo 25 partecipanti a tavolo, su prenotazione: 320/8379571). Intanto, i muri di Castiglione d’Otranto continueranno ad accogliere le due mostre di arte pubblica. “Paradossi dell’abbondanza” è il lavoro di Marzia Migliora esposto sulle facciate del Mulino di Comunità e della cappella di Santa Maria Maddalena, in area Trice. Per i vicoli del centro storico, invece, si snoda A Cielo Aperto, “Per fare un tavolo. Arte e territorio”, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella, evento di “Comunità Resilienti” a cura di Alessandro Melis, Padiglione Italia alla 17esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
I servizi per una festa inclusiva e accessibile
La Notte Verde si conferma festa inclusiva e accessibile a persone con disabilità, anziani con difficoltà motoria, bambini e ragazzi autistici, neomamme e donne incinte. A loro sono riservati servizi aggiuntivi: parcheggio riservato a ridosso dell’area Trice (su prenotazione al num. 388/4412129); servizi igienici dedicati presso il mulino di comunità; spazio nursery e fasciatoio presso il mulino di comunità; interprete lis per sordi durante tutti i dialoghi serali dal 27 al 30 agosto, con possibilità di seguirli in presenza (fino a esaurimento posti) e in diretta sulla pagina Fb Casa delle Agriculture Tullia e Gino; menù braille per ciechi redatto e donato da Centro Italiano Tiflotecnico di Lecce; servizio “zero coda” per accesso ai varchi di controllo green pass e per area ristorazione “Il Pane e le Rose”; esperienze psicomotorie funzionali in acqua: il 27 e 31 agosto, dalle 8 alle 13, presso Swim-Liberi di Nuotare, primo lido accessibile su scogliera in Puglia (prenotazioni: 380/5850268); disponibilità di sedia job trekking, la “bicicletta joelette”, per la transumanza del 31 agosto (su prenotazione al num. 388/4412129); pedane in legno per l’abbattimento di alcune barriere architettoniche presenti in paese; adozione del decalogo per rendere la festa inclusiva anche per i bambini e ragazzi autistici attraverso semplici accortezze.
Andrano
Corso per istruttori subacquei specializzati per non vedenti
Progetto Simona, domani la presentazione. Il corso mira a formare istruttori subacquei in grado di guidare e supportare persone non vedenti nell’esperienza della subacquea, abbattendo barriere e favorendo nuove opportunità

Il Comune di Andrano e il Comune di Tricase, in collaborazione con la Fondazione Noi Siamo Paola, l’Associazione A-Mare e l’Associazione Albatros – Progetto Paolo Pinto, presenteranno il Corso per Istruttori Subacquei Specializzati per Non Vedenti – Progetto Simona.
L’evento si terrà domani, sabato 29 marzo, alle ore 18, presso il Castello di Andrano nell’Area Eventi della “Community Library”.
UN EVENTO PER L’INCLUSIONE E L’ACCESSIBILITÀ
L’iniziativa rappresenta un momento significativo per le comunità, ponendo l’attenzione sull’importanza dell’accessibilità e dell’inclusione sociale.
Il corso mira a formare istruttori subacquei in grado di guidare e supportare persone non vedenti nell’esperienza della subacquea, abbattendo barriere e favorendo nuove opportunità.
LA PRESENTAZIONE
Durante la presentazione interverranno:
Salvatore Accogli – presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare
Angela Costantino Pinto – presidente Associazione Albatros – Progetto Paolo Pinto
Manrico Volpi – trainer didattica ASBI
Salvatore Colazzo – Garante dei diritti delle persone con disabilità – Unione dei Comuni Terre a Levante
Antonio Giampietro – Garante Regionale dei diritti delle persone con disabilità
Alberto Brunelli – presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”
Salvatore Musarò – sindaco di Andrano
Antonio De Donno – sindaco di Tricase
«UN’OPPORTUNITÀ PER LE NOSTRE COMUNITÀ»
«Questo evento rappresenta un’opportunità preziosa per rafforzare i valori di inclusione e crescita sul nostro territorio», sottolinea il sindaco di Andrano Salvatore Musarò, che invita «a partecipare tutte le associazioni locali, gli enti del territorio e i cittadini per conoscere da vicino questa iniziativa di grande valore sociale e sportivo».
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Alessano
Maglie – Leuca, zoom sul secondo lotto
Una passeggiata immaginaria lungo il secondo lotto del tratto sud della nuova Maglie -Leuca, pensato per uscire dai centri abitati di Montesano , Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano

di Lorenzo Zito
Corridoio plurimodale adriatico.
Tecnicamente, viene chiamata così la nuova Strada Statale 275 che, come abbiamo avuto modo di raccontarvi sugli scorsi numeri, sta iniziando a snodarsi, da nord verso sud, con il primo lotto (da Maglie a Montesano) che è già a tutti gli effetti un cantiere aperto.
Oggi faremo uno zoom sul secondo lotto, quello tra Andrano/Montesano e Santa Maria di Leuca.
L’ultimo passaggio burocratico di dominio pubblico a riguardo, poche settimane fa, ha visto i sindaci di Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Specchia, Tiggiano e Tricase (i centri che saranno interessati dai lavori del secondo lotto) incontrarsi, assieme ad alcuni tecnici Anas, presso Palazzo Adorno a Lecce.
Un tavolo promosso dal presidente della Provincia, Stefano Minerva, per fare il punto sulle delibere di approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica da parte dei singoli consigli comunali, in attesa di passare dalla progettazione esecutiva dell’opera al bando per l’assegnazione dei lavori.
L’idea, quindi, è quella di accompagnarvi in una passeggiata immaginaria lungo il nuovo tragitto lungo circa 19km che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).
Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.
CIÒ CHE NON È STATO
Brevemente ricordiamo che, dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.
Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, che è quella che andiamo qui a illustrare, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.
Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca.
Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.
Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.
La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.
CIÒ CHE SARÀ
Eccoci allora al tracciato stradale che partirà, in direzione sud, dallo svincolo di Montesano-Andrano (nella mappa in basso in rosso).
Una lingua di asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e per la restante parte, da opere in sottopasso (3.5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0.4%).
22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).
Un dato interessante per gli amanti dei numeri, e non solo, ci arriva dallo studio dei volumi di traffico effettuato in fase di progettazione su alcuni punti nevralgici per la viabilità locale.
Eclatante il tratto di 275 tra Botrugno e San Cassiano, che in un totale di due ore (la somma dell’ora di punta mattutina e di quella serale) conta il transito di ben 2.300 mezzi. Interessante anche il rilievo della tangenziale di Tricase (“Cosimina”) dove nei 120 minuti più intensi passano più di 1.200 veicoli.
DA DOVE PASSA
Il rischio di appesantimento dei flussi sulla “Cosimina” è uno degli elementi che fecero cadere l’ipotesi dell’Alternativa Est (che avrebbe utilizzato proprio questa strada per il passaggio della nuova statale).
Ad oggi tuttavia, pur non inglobando il nuovo tracciato, è previsto che la tangenziale di Tricase venga raggiunta dalla Maglie-Leuca.
Va detto che la nuova opera smetterà, innanzitutto, di correre lungo quattro corsie già nel tratto finale del primo lotto.
A nord di Montesano, in prossimità di DFV, la strada si staccherà dal tracciato esistente, si ridurrà ad una corsia per senso di marcia ed eviterà l’abitato montesanese passandovi ad est, tra le campagne di Castiglione d’Otranto (vicino al campo sportivo) per arrivare ad un bivio.
Da un lato si continuerà a viaggiare per Leuca (lungo il secondo lotto), dall’altro partirà un braccio, anch’esso del tutto nuovo, destinata al traffico per e da Tricase.
Questa lingua di strada condurrà nella zona industriale tricasina, lasciandoci in località Serrafica, proprio alle porte della tangenziale Cosimina.
L’ultimo lembo del primo lotto, insomma, che porterà anche all’abitato di Montesano, sarà a lingua di serpente.
Ma questa è un’altra storia, chiamata “Lotto 1”.
SVINCOLO 1: LA ROTATORIA DI LUCUGNANO TORNA UTILE
Il secondo lotto conta 9 svincoli (numerati sulla mappa in alto) ed inizia ad est della stazione di Montesano-Miggiano-Specchia.
Si riallaccia subito al vecchio percorso, ricalcandolo fino alla mega rotatoria di Lucugnano.
Qui lo svincolo 1 (pianta in basso) sarà in adeguamento alle uscite esistenti: permetterà di entrare a Miggiano da via Padre Pio (A) e di raccordarsi alla viabilità della zona industriale tramite la famigerata (per dimensioni) rotatoria (B).
SVINCOLO 2: TRA LUCUGNANO E SPECCHIA
A questo punto il nuovo tracciato si discosta dal precedente: la 275 non prosegue più in direzione dell’area artigianale lucugnanese, ma si addentra nelle campagne.
La circumnavigazione della frazione avviene dal lato ovest, avvicinandosi ai capannoni calzaturieri della famiglia Sergio, in strada comunale Rivola, ed incrociando la Specchia-Tricase.
Proprio qui, in prossimità de “La Caiaffa”, sorge il secondo svincolo: “Lucugnano ovest”.
SVINCOLO 3: TRA L’AUDITORIUM E FILOGRANA
Lasciatasi alle spalle la terra di Girolamo Comi, la nuova 275 torna a calcare il vecchio tracciato prima di arrivare sul suolo di Alessano.
La statale si ricongiunge con la strada esistente, a poco più di cento metri dall’Auditorium Benedetto XVI, scavalca la strada vicinale Santa Caterina e ci conduce allo svincolo 3: sul già esistente incrocio con la SP 184, la strada del Gonfalone, lungo la quale si incontra anche il nuovo stabilimento calzaturiero di Antonio Sergio Filograna.
SVINCOLO 4: TRA LE CAVE IN DIREZIONE TIGGIANO
La nuova 275 cambia di nuovo rotta.
Stavolta, rispetto al vecchio tracciato, si spinge ad est, addentrandosi in zona Matine per non entrare più negli abitati di Alessano e Montesardo.
Lo svincolo 4 è quello di Tiggiano.
Sorgerà in zona Tagliate, lungo l’arco che la statale andrà a comporre con una carreggiata del tutto nuova.
L’uscita si collocherà a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla stazione ferroviaria tiggianese.
SVINCOLO 5: ALESSANO – CORSANO E LA FERROVIA
Tra il quarto ed il quinto svincolo si snoda una trama stradale alquanto articolata, che conta anche la presenza dei binari ferroviari. Torna utile un ulteriore zoom sulla zona: pubblichiamo (in basso) il progetto dello svincolo 5, cui si arriva uscendo dal territorio di Tiggiano.
Qui la statale incrocerà la provinciale 80 Alessano-Corsano (C).
Per scongiurare l’intersezione coi binari verrà realizzato un sottopasso (D).
Per le uscite, quindi, sorgerà una viabilità ai lati della carreggiata.
Come mostra la mappa (la prima in alto), ci saranno due nuove rotatorie sulla Alessano-Corsano.
Quella ad est dell’attuale dosso convoglierà il traffico anche lungo la provinciale 188, la strada con cui il Capo di Leuca ha preso confidenza nel periodo del senso unico di marcia lungo via Regina Elena a Corsano.
Alla rotatoria ad ovest invece, lato Alessano, si aggancerà anche una nuova bretella (E), una lingua di asfalto che la metterà in comunicazione con il precedente svincolo, quello di Tiggiano.
SVINCOLO 6: CI PORTA DA DON TONINO
Rotolando verso sud, tangendo ma non toccando l’abitato corsanese, la nuova Maglie-Leuca entra in contatto con la provinciale 210.
È la strada che gli alessanesi percorrono per raggiungere la splendida Marina di Novaglie.
Lo svincolo 6, da cui inizia il quarto tratto di questo stralcio, si collocherà in aperta campagna ma molto vicino al cimitero di Alessano (quindi alla tomba di Don Tonino Bello, meta di considerevole turismo religioso); in prossimità della strada che si arrampica su Montesardo ed a pochi metri dall’incrocio con la Corsano-Gagliano, che sarà servito da una nuova e più sicura rotatoria.
SVINCOLO 7: TRA LA SUD SALENTO E LA STAZIONE DI GAGLIANO
Il percorso continua sinuoso attorno ai centri abitati, evitando San Dana (frazione di Gagliano) ed andando a ricalcare un pezzo del già esistente tracciato della sp81 tra Corsano e Gagliano.
In prossimità del curvone prima del distributore Apron, la provinciale diventerà per alcune centinaia di metri la nuova 275.
Salvo poi dividersi nuovamente con una virata ad ovest prima di Gagliano: la nuova carreggiata incrocerà ancora i binari, sfiorerà il calzaturificio Sud Salento e, avvicinandosi alla stazione di Gagliano, taglierà la vecchia 275.
Proprio da questo incrocio tra vecchio e nuovo prenderà vita lo svincolo 7 “Gagliano del Capo nord”.
SVINCOLO 8: CASTRIGNANO DEL CAPO (E PATÙ)
A questo punto la strada correrà tra l’abitato gaglianese e quello di castrignanese.
Sarà permesso uscire allo svincolo 8 “Castrignano del Capo”. Ci troveremo, in pratica, sulla sp 351: da un lato ci dirigeremo a Castrignano del Capo (o a Patù), dall’altro entreremo a Gagliano da sud (cimitero e nuovo Eurospin).
SVINCOLO 9: DE FINIBUS TERRAE
Non è finita: c’è il quinto ed ultimo tratto che, costeggiando Salignano con un’opera del tutto nuova e viaggiando a sinistra (ad ovest) del vecchio tracciato, ci condurrà all’ultimo svincolo, il numero 9: “Gagliano del Capo – sud”.
Siamo alle porte di Santa Maria di Leuca, il punto in cui già oggi la 275 si passa il testimone con un’altra statale, la 274 Gallipoli-Leuca.
È qui, con un adeguamento dell’intersezione esistente, ai confini della terra, che è attesa una delle opere più discusse della storia del Salento.
È qui che, si spera presto, termineremo di fantasticare su questo tracciato che immaginiamo da oltre 30 anni.
Alessano
Il Volo dell’Angelo nel Capo di Leuca: saranno 3 le zip-line
Intervista esclusiva all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto)…

Del cosiddetto “Volo dell’Angelo”, articolato progetto che negli intenti dovrebbe dare grande impulso al turismo nel Salento, in particolare al Capo di Leuca, ne avevamo già parlato approfonditamente da queste colonne nella primavera del 2022.
Lo aveva prima annunciato nel 2019, in campagna elettorale, il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato. Il progetto era stato avanzato dalla lista “Tiggiano al Centro” che aveva realizzato uno studio di fattibilità per riproporre in provincia di Lecce l’esperienza sospesa in aria con tanto di lancio nel vuoto come in Basilicata.
L’emozione del Volo dell’Angelo da Marina Serra a Torre Nasparo; poi un ponte tibetano e una zipline, vie ferrate per le arrampicate sulle scogliere ripide, una vasta rete di tratturi da attraversare in bicicletta, sentieri rurali e costieri su cui praticare trekking, servizi per il kayak e il nuoto.
Per il progetto è stato chiesto e ottenuto un finanziamento di 3milioni e 300mila euro. Nel marzo 2023 il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato aveva indicato l’estate 2024 per l’inizio dei lavori.
Di cantieri, però, ancora non se ne sono visti. A che punto siamo? Qual è lo stato dei luoghi? Cosa è già stato realizzato? Cosa ci si appresta a fare? Rispetto al progetto iniziale è cambiato qualcosa?
Lo abbiamo chiesto all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto).
Caccioppola parte dallo stato delle procedure amministrative e tecniche propedeutiche all’appalto dei lavori, fornendo la cronologia dell’iter procedurale che «è stato intrapreso ed è in corso di svolgimento per il progetto denominato: “Valorizzazione del tratto di fascia costiera ricadente nei Comuni di Corsano, Tiggiano e Tricase – Recupero dei tratturi esistenti e inserimento di attrazioni per attività outdoor volte sia all’incremento che alla destagionalizzazione del turismo nel Salento”.
Il 29 maggio 2024 è stato trasmesso, dai progettisti affidatari dell’incarico, il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE)».
Come ha spiegato il dirigente di settore del Comune di Tiggiano, il PFTE, per il quale è stata indetta la Conferenza di Servizi, si articola su più interventi.
RINATURALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE NATURALITÀ
«Mira a potenziare il sistema della naturalità locale, l’accesso agevolato in alcuni punti costieri e l’eliminazione di detrattori ambientali, con interventi di: ripristino di scala esistente in legno e realizzazione di pedane modulari – eco-compatibili e di facile rimozione al termine della stagione estiva – in acciaio zincato e listoni in WPC, prevedendo “l’eliminazione di detrattori come la pavimentazione irregolare in prossimità degli accessi al mare”, presso Marina di Serra, Marina di Tiggiano e presso località Funnuvojere; cura minuta degli spazi target di progetto, mediante riqualificazione, decespugliamento lungo i percorsi e le piazzole di sosta; presso il punto panoramico “Belvedere” di Tricase, realizzazione di basolato di nuova formazione in pietra locale e dotazione di arredo urbano; sistemazione dei margini stradali e negli spazi minuti mediante piantumazione, lungo i margini interni alla sezione stradale, parallelamente ai muretti a secco, di arbusti di macchia mediterranea ed essenze vegetali autoctone; taglio selettivo di piante infestanti, ruderali e/o piante ornamentali (es. palme, yucche, ecc.)».
POTENZIAMENTO E FRUIZIONE DOLCE DI STRADE MINORI
Per potenziare il sistema delle strade minori al fine di proporre la mobilità dolce e la fruizione pedonale e ciclabile della costa come reale alternativa alla monocultura carrabile sono, invece, previsti i seguenti interventi.
«Recupero dei tratturi esistenti mediante opere di regolarizzazione del fondo e rimozione della vegetazione infestante e abbattuta, in particolare lungo i tracciati con pessimo stato manutentivo; installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a un metro, in acciaio corten per consentire la discesa dei tratti più ripidi.
Ripristino della stratigrafia bituminosa previa fresatura di porzioni di strada e valorizzazione dell’area sosta/ristoro e noleggio bici mediante rimozione della pavimentazione in conglomerato cementizio e sostituzione con pavimentazione drenante in terra stabilizzata e inserti in pietra locale presso: Marina di Guardiola, in prossimità dell’esistente chiosco-bar e del parcheggio, la strada secondaria di accesso a Torre Specchia Grande, Bosco N’Zepe, il Sentiero del Nemico a Marina Serra.
Potenziamento del sistema di accesso ciclabile, realizzazione di fasce di riconoscibilità per una lunghezza di 7-10 metri, mediante la demolizione della struttura stradale bituminosa, per il successivo ripristino con terra stabilizzata e inserti in pietra locale.
Realizzazione di nuova pavimentazione completamente drenante e sostenibile in località Funnuvojere con pavimentazione drenante in corrispondenza dei tratti con fondo in terra battuta fortemente disconnesso e sostituzione dalla staccionata in legno con installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a 1 metro, in acciaio corten, lungo i sentieri con fondo naturale.
Recupero e messa in sicurezza dei muretti a secco con tecnica del “cuci scuci”.
Cartellonistica didattica e segnaletica verticale e orizzontale per l’indicazione del percorso a prevalenza pedonale/ciclabile “strada 20”; collocazione di bacheche in legno con direzione del percorso, toponomastica, flora, fauna e singolarità geologiche e paesistiche, nonché emergenze naturalistiche e punti panoramici».
NUOVE MICRO-DOTAZIONI TERRITORIALI DI SOSTEGNO ATTRATTIVITÀ TURISTICA
Mira a potenziare il sistema/paesaggio di micro-dotazioni per la fruizione e la pratica degli sport outdoor; tutti gli interventi previsti saranno amovibili, immaginati come stagionali e gestiti coordinatamente, con i seguenti interventi.
«Centro di Educazione Ambientale, da realizzarsi con strutture in legno appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile per area eventi e sosta.
Tre “Zip line” nell’area di Torre Nasparo fino ad arrivare a Marina Serra denominate “Zip line della Torre” e “Volo nel blu” e in località Guardiola denominata “Zip line Guardiola”.
Info-point, da realizzarsi nelle località di Marina Serra e Guardiola, con strutture in legno del tipo a capanna, appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile, compreso di pannello informativo.
Fornitura e posa in opera di attrezzature per attività outdoor, tra le quali, colonnine di ricarica elettriche.
Parco avventura ubicato nel Bosco N’Zepe, costituito da diversi percorsi acrobatici in altezza che si sviluppano tra gli alberi del bosco o su altri supporti naturali o artificiali […], attrezzato con arredi in legno e monoblocco prefabbricato per biglietteria, magazzino e bagni.
Dieci vie di arrampicata sportiva, collocate nella falesia di partenza della Zipline Guardiola, con lavorazioni consistenti in piccoli disgaggi di materiale roccioso; tracciatura della via d’arrampicata fino a un’altezza di 20 metri; installazione di soste alla sommità della via d’arrampicata e dei relativi spit in titanio alla distanza variabile tra 1 e 2 metri.
Una via ferrata, nell’insenatura che va da “Grotta Matrona” verso la Marina di Tiggiano, in fune in acciaio inox».
Fin qui la fase progettuale e l’illustrazione nel dettaglio di quello che sarà. Va aggiunto che il 4 giugno scorso è stata indetta la Conferenza dei Servizi che ha coinvolto, nel complesso, 15 enti competenti.
Hanno espresso parere favorevole di massima, con prescrizioni: Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce; Ente Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase; Agenzia delle Dogane e dei Monopoli DT VIII – Puglia, Molise e Basilicata; Agenzia del Demanio – Direzione Regionale di Puglia e Basilicata; Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale.
«Prendendo atto delle prescrizioni contenute nei pareri, nessuno dei quali negativo», spiega Caccioppola, «è stata fatta richiesta al raggruppamento di progettisti incaricati di rielaborare/integrare il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, tenuto conto che gli stessi saranno in ogni caso da approfondire nella fase della progettazione esecutiva».
Per eliminare le criticità sollevate, il progetto è stato in parte rivisto: «Al fine di superare i motivi ostativi che non consentono la realizzazione del Centro di Educazione Ambientale, a causa del vincolo architettonico diretto “Torre Nasparo”, lo stesso è stato delocalizzato in immobile di proprietà del Comune di Tiggiano, in vico Santa Lucia, per il quale è previsto il totale restauro. Per la stessa ragione, è stata eliminata dal progetto la Zip Line “Torre Nasparo”, il cui punto di partenza ricadeva, nella prima versione del progetto, nell’area interessata dal vincolo architettonico».
Sulla base del nuovo PFTE, «si dovrà procedere all’approvazione da parte dei Comuni interessati (Tiggiano capofila, Tricase e Corsano). Si passerà, poi, alla pubblicazione di bando di gara per l’aggiudicazione di appalto integrato per l’affidamento dei servizi per la redazione del progetto esecutivo, e per la realizzazione dei lavori. Acquisito il Progetto Esecutivo, lo stesso sarà nuovamente sottoposto al parere degli enti competenti, con una nuova Conferenza di Servizi. I lavori potranno quindi partire dopo l’approvazione della seconda Conferenza di Servizi».
Siamo in ritardo, però, sulla tabella di marcia visto che l’inizio dei lavori era previsto per luglio 2024.
«Per procedure complesse è inevitabile l’accumularsi di ritardi, soprattutto nei casi di interventi su siti di pregio paesaggistico, che in nessun modo devono essere messi a rischio», ammette Caccioppola. Che poi precisa: «Comunque, la tabella di marcia, dettata dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede le seguenti scadenze: entro il 30 novembre 2025 occorre sottoscrivere che le procedure di gara siano svolte il contratto d’appalto sottoscritto; la conclusione dei lavori dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2027. Gran parte del lavoro amministrativo è già stato realizzato, pertanto siamo fiduciosi riguardo al rispetto delle tempistiche».
LITORANEA CICLOPEDONALE
Si parla ancora della ciclabilità della litoranea da Otranto-Leuca?
«Il progetto di “Progettazione Esecutiva e Realizzazione di un Sistema Stradale per la fruizione ciclopedonale della Costa Otranto-Leuca”, la cui esecuzione è in capo alla Provincia di Lecce, sta seguendo lo stesso iter procedurale e, dal punto di vista cronologico, è perfettamente allineato a quello seguito da Tiggiano.
L’intervento interesserà un percorso lungo quasi 57 km (inizia da Otranto e prosegue sulla S.P. 87 fino a giungere a Porto Badisco, quindi, si dipana verso sud, lungo la S.P. 358 e, intersecando Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, prosegue verso Tricase Porto, Marina Serra, Tiggiano, Corsano , località Ciolo a Gagliano del Capo, sino a raggiungere il Capo di Leuca, in agro di Castrignano del Capo, attraverso la S.P. 214).
Gli 11 Comuni coinvolti sono: Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase. Il progetto è integrativo e complementare a tutti gli altri finanziati con i Contratti Istituzionali di sviluppo».
Giuseppe Cerfeda
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