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Maglie: Patrono e Cibo in Festa
La devozione per San Nicola, è molto antica e diffusa in tutto il mondo poiché il santo è venerato non soltanto dalla chiesa Cattolica ma anche da quella Ortodossa.
La tradizione legata al Santo, tuttavia, non è solo religiosa. San Nicola da Myra è infatti famoso per aver dato origini al mito di Santa Klaus: Babbo Natale per intenderci, conosciuto in Italia e in tutto il mondo.
La sua fama ha alimentato vari miti e leggende. Una di queste narra che San Nicola, divenuto erede di un cospicuo patrimonio dopo la morte dei genitori, aiutasse i più bisognosi, tra cui, in particolare tre ragazze. Il padre delle poverette voleva, infatti, che si prostituissero affinché guadagnassero denaro sufficiente per potersi maritare.
Il santo, venuto a conoscenza di questa situazione, decise di avvolgere del denaro in un panno da recapitare per tre notti consecutive a casa dell’uomo, affinché le sventurate avessero la dote per potersi sposare: da allora è divenuto protettore delle donne nubili.
Uno dei suoi simboli, infatti, è il bastone pastorale accompagnato dai tre sacchetti di monete, emblema proprio delle tre doti concesse alle fanciulle. “Santu Nicola meu, se nu’ me’ mariti, paternosci de mie nu’ nne spittare” (San Nicola mio, se non mi fai sposare da me non aspettarti preghiere) è il tipico detto magliese.
Dal 7 al 10 maggio Maglie omaggia il suo Santo Patrono con un ricco programma di eventi.
Lunedì 7, i festeggiamenti si apriranno con l’accensione alle ore 21 delle attese luminarie musicali.
A seguire si assisterà all’esibizione della “Brass Bend” di Nino Rota, ensemble di ottoni, sassofoni e percussioni in piazza “A. Moro”.
Martedì 8, nel pomeriggio, la processione attraverserà le vie del paese con la statua del Santo patrono, accompagnato dalle statue di Sant’Oronzo e della Madonna delle Grazie. Ad accogliere l’arrivo dei Santi in piazza Aldo Moro il consueto lancio dei palloni aerostatici.
La serata sarà allietata dall’esibizione dellaBanda di Conversano sempre nella piazza centrale del paese.
I quattro giorni di festa dedicati al patrono saranno inoltre deliziati dalla terza edizione di Cibo in Festa, che prevederà la presenza di particolarità gastronomiche del territorio e cibo di strada in Via Ginnasio, Via Roma e Piazza Madonna delle Grazie .
Mercoledì 9 le strade del centro, artisticamente addobbate da sfarzose luminarie, intratterranno con la presentazione di due progetti inediti: accensioni musicali a cura delle pluripremiate ditte “Marianolight” e “De Cagna”.
All’interno dell’area Street Food, presso piazza Madonna delle Grazie, sarà allestito uno spazio dedicato ai tifosi, sarà infatti installato un maxischermo che trasmetterà la Finale di Coppa Italia Juventus – Milan.
La serata si concluderà a mezzanotte con lo spettacolo di fuochi d’artificio ed il lancio dei palloni aerostatici.
Mercoledì 10, quarto e ultimo giorno di festa spazio a musica e a cabaret con l’esibizione, alle 20,30, in piazza Aldo Moro, del quartetto di sax con percussioni e voce The Other Sounds e, a seguire, i divertimento con il gruppo di comici “I MalfAttori”.
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Sulle Orme del Senso del Sacro a Santa Maria di Leuca
Collettiva d’arte da domani e fino al 30 novembre a Villa La Meridiana. Gli artisti, provenienti da tutte le parti d’Italia, dipingeranno “en plein air”, dalle ore 10 alle ore 13
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Presso le Scuderie dell’ottocentesca Villa La Meridiana a Santa Maria di Leuca, la mostra “Sulle orme del senso del Sacro” alla presenza di Maria Rosaria Rosato.
L’inaugurazione è in programma domani, sabato 9 novembre, alle ore 16.
Ideata e progettata da Luciana Mascia, con il patrocinio della curia di Napoli nella persona di Monsignor Adolfo Russo e con il supporto di Caroli Hotels, la mostra resterà aperta fino a domenica 30 novembre.
Gli artisti, provenienti da tutte le parti d’Italia, saranno lieti di dipingere en plein air, dalle ore 10 alle ore 13.
La mostra, allestita da Onia Schirinzi, è una collettiva d’arte che vuole riflettere sul senso del sacro nella vita di tutti i giorni e sui valori fondanti dell’animo umano.
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Piccole cime crescono a Nociglia
Domani, nei pressi del Palazzo Baronale (dalle 16) merenda a tema healthy food
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A Nociglia, nei pressi del Palazzo Baronale, nell’ambito del Progetto “Piccole cime crescono”, sarà organizzata una merenda a tema healthy food che vedrà l’ingresso a scuola dei cuochi di Agenzia Formativa Ulisse e dei Food Truck realizzati col progetto Cime di Rapa.
Domani, sabato 9 novembre, a partire dalle ore 16, mentre i cuochi Cime di Rapa prepareranno, sui food truck, snacks a base di biodiversità (ortaggi, legumi, bevande vegetali, etc..), sarà proiettato uno storytelling sulla biodiversità e la sana e corretta alimentazione e allestito uno spazio ove psicologi ed educatori presenteranno il progetto, i laboratori e gli strumenti applicativi della didattica multimediale, raccogliendo adesioni e consenso informato dei genitori.
Continua così la fase di diffusione dei risultati delle attività svolte dai bambini che hanno partecipato al Progetto “Piccole cime crescono”, progetto finanziato dall’Unione Europea, che prevede interventi socio-educativi, strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore e che ha come soggetto capofila la Cooperativa Sociale Libellula e come partner il Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di welfare Ambito-zona di Poggiardo e l’Agenzia Formativa Ulisse.
Ne usufruiscono 125 minori svantaggiati di età compresa tra i 5 ed i 10 anni, residenti nei comuni dell’Ambito territoriale di Poggiardo, individuati dal Consorzio per i servizi sociali di Poggiardo già inseriti in percorsi curriculari e a rischio di abbandono scolastico.
I bambini hanno partecipato gratuitamente al progetto potenziando le loro competenze cognitive attraverso tre laboratori esperienziali: XrSTEMLab; BioSTEMLab e SportSTEMLab.
Dopo la presentazione del lavoro svolto, verranno consegnati ai bambini un attestato, gadgets, giochi e merenda per tutti.
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La Pietra del Gusto
Inaugurazione della tavola botanica domani (alle ore 17), al Palazzo Marchesale di Melpignano. Un omaggio alla secolare cultura dell’ulivo, simbolo indiscusso del Salento e della Puglia ed un richiamo alla memoria e alla ciclicità della vita
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Valorizzazione del territorio, identità e biodiversità.
Questo il messaggio veicolato dall’installazione “La Pietra del Gusto“, opera dell’architetto Silvana Inguscio, realizzata in collaborazione con Bianco Cave, in esposizione all’interno del Palazzo Marchesale di Melpignano, che verrà inaugurata domani, sabato 9 novembre e sarà visitabile fino al 6 gennaio 2025.
Questa tavola botanica non è solo un omaggio alla secolare cultura dell’ulivo, simbolo indiscusso del Salento e della Puglia, ma un richiamo alla memoria e alla ciclicità della vita.
La pietra, non il legno, diventa protagonista: solida e resistente, come la terra da cui trae ispirazione. Un’installazione che intreccia cibo, stagionalità e condivisione, celebrando la sacralità del lavoro e il legame profondo con la terra di Puglia.
Si tratta di una tavola botanica, una lastra di calcarenite con disegni a forma di gocce di olio e foglie di ulivo, che diventano piccoli contenitori per il cibo di stagione, come i pomodori da pendola, le arance, le frise, il pane, i legumi, l’olio in ampolle.
Per sottrazione della materia, le forme definiscono il contenitore, attraverso una lavorazione della pietra con macchine a controllo numerico.
Proprio come da tradizione contadina, la tavola diventa essa stessa un contenitore dei prodotti della terra; diventa il recipiente per condividere il cibo.
La scelta di Melpignano non è casuale, dal momento che questo comune virtuoso della Grecìa Salentina con poco più di duemila abitanti, guidato dalla giovane sindaca Valentina Avantaggiato, grazie al progetto “Melpignano promuove cultura” è un catalizzatore di valori legati al cibo e alle buone pratiche di produzione sostenibili e autoctone, promuovendo iniziative di valore come il Mercato del Giusto e il Master Universitario in Gastronomie Territoriali Sostenibili e Food Policies, giunto al secondo anno, che ha sede nel Palazzo stesso ed è nato per formare figure capaci di contribuire attivamente alla rinascita eco-compatibile dei territori, valorizzando le filiere locali, la biodiversità e l’economia circolare.
IL TAGLIO DEL NASTRO
Domani, alle ore 17, dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato, l’inaugurazione sarà occasione di dialogo tra diversi attori connessi al cibo e segnerà una sorta di passaggio di consegne dall’esposizione avvenuta a Maglie nell’ambito della mostra “La Tavola Cambia Rotta” a cura di Cintya Concari e Roberto Marcatti, inaugurata ad agosto per il Mercatino del Gusto ed esposta nel Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie fino a fine ottobre.
Durante la presentazione è previsto un momento dedicato al racconto dell’opera, da parte dell’Arch. Silvana Inguscio e dell’Ing. Giovanni De Giorgi dell’Azienda Bianco Cave, un’opportunità di confronto sul progetto di Food-Design, che si evolve in funzione della componente vegetale della composizione, che cambia esattamente come le stagioni e il cibo.
Parteciperanno anche: Michele Bruno ideatore e fondatore del Mercatino del Gusto di Maglie; Salvatore Santese, presidente dell’Associazione Mercatino del Gusto; Tommaso Marcucci presidente dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori di Lecce; Francesco Zompì, gastronomo; Mariagrazia Antifora, Lady Chef Puglia; Rosalia Chiarappa, giornalista e ideatrice del Blog Città Meridiane; Mariella Piscopo giornalista; Rocco Casaluci fotografo.
A seguire, un momento conviviale di degustazione dell’olio extravergine di oliva Òliolocale in abbinamento ad alcuni assaggi preparati dalla cuoca Mariagrazia Antifora, una professionista che con la sua associazione promuove i prodotti del territorio pugliese.
«L’intento è quello di focalizzare l’attenzione dei visitatori su alcuni temi come la relazione fra food e design», spiega l’arch. Silvana Inguscio, «un legame sempre più stretto e di grande attualità, sulla coltivazione dell’ulivo nel Salento, un tempo predominante e ormai distrutta a causa del batterio della Xylella, sul nostro paesaggio, sul cambiamento di orizzonte a causa del disseccamento degli alberi, sulla stagionalità dei prodotti, espressione di una produzione locale che sopravvive grazie ai custodi dei semi antichi. Un’occasione per riflettere sul mondo rurale, sulle coltivazioni locali, che rappresentano la nostra biodiversità».
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