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“Notte Verde”: terza edizione a Castiglione

Un appuntamento, quello del 31 agosto, imprescindibile per tutti coloro che hanno a cuore le buone pratiche legate alla terra, al rispetto della biodiversità locale, della salute delle persone e dell’ambiente.

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Una terza edizione più intensa e partecipata che mai: il 31 agosto, a Castiglione d’Otranto (Le), torna la “Notte Verde- AgriCultura & Sviluppo Sostenibile”.


Un appuntamento che richiama migliaia di visitatori e che resta imprescindibile per tutti coloro che hanno a cuore le buone pratiche legate alla terra, al rispetto della biodiversità locale, della salute delle persone e dell’ambiente. È, soprattutto, la festa che chiude un anno di attività rurali e ne apre un altro per l’intera comunità. Nella piccola frazione di Andrano, infatti, da tempo si sperimenta agricoltura naturale grazie alla riconversione di terreni abbandonati e ceduti dai residenti, in comodato d’uso gratuito, ad un gruppo di giovani del posto. Con questa formula, su quindici ettari è stato possibile coltivare antiche varietà di cereali, pomodori e canapa.


Ora, si punta a fare rete, a creare una via alternativa. È per questo che, nella due giorni di “Preludio alla Notte Verde”, il 29 e 30 agosto (dalle 16 alle 22), sarà inaugurato il Mercato comune dei frutti minori, realizzato con materiali riciclati (banchi e sedi della scuola destinati ad essere smaltiti in discarica) dal gruppo ConstructLab, formato da artisti internazionali provenienti da Berlino e Parigi. Nascerà presso le aule sociali, nel Parco delle rimembranze, luogo simbolo di cementificazione e cattiva gestione amministrativa. Grazie alla collaborazione con Salento Km0, saranno presenti le realtà più interessanti che praticano agricoltura organica nel Salento. Il mercato, primo sbocco di vendita collettivo nel Salento per aziende bio e contadini locali, sarà attivo definitivamente, con cadenza settimanale, a partire da ottobre.


L’appuntamento tradizionale con la Notte Verde, invece, sarà, come sempre, l’ultimo giorno del mese di agosto. A partire dal tardo pomeriggio e fino all’alba, il borgo di Castiglione ospiterà dibattiti, esposizioni, performance artistiche ecologicamente sostenibili, mostre. Tra le riflessioni, anche quella di Maurizio Pallante, colonna portante del Movimento per la Decrescita Felice. Questa edizione, inoltre, è targata No Tap e No Ss 275.


Il progetto, coordinato dalla Casa delle AgricUlture Tullia e Gino, è ideato dal Comitato Notte Verde, che racchiude le esperienze più vive e dinamiche del tessuto associazionistico di Castiglione (Casa delle AgricUlture Tullia e Gino, Famiglie Castiglionesi, Auser, Knidè, Cavalieri del Salento,Vivere la Canapa, Gruppo giovani Castiglionesi, Cooperativa Ulisside). Partner dell’iniziativa sono il Comune di Andrano, Assocanapa, Parco regionale Otranto- S.M. di Leuca- Bosco di Tricase,  Salento Km0, Free Home University, Musagetes Foundation, Lecce Capitale della Cultura 2019.


Il programma del 29 e 30 agosto


Al via il mercato comune, una sorta di sūq, prima vera sfida glocal lanciata dal Salento naturale ai marchi della grande distribuzione. Venerdì 29 agosto, alle ore 18, l’avvio sarà accompagnato da un tris di incontri. Il primo è dedicato ad “Ambiente, alimentazione e salute”, con Salvatore Colazzo, preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università del Salento; Emiliano Sordi, specialista oncologo; Angelo Carlo Licci, dirigente medico. Alle 19, conversazione su “Fondamenti dell’agricoltura biodinamica” con Leonardo Angelone, coltivatore biodinamico lucano, e Emilio Fantin, artista, e presentazione del corso di specializzazione con Giorgio Balussi. Alle 20.30, “Salutogenesi e medicina antroposofica” con il medico Cinzia De Meglio.


Sabato 30 agosto, alle 18, sempre presso il mercato comune nel Parco delle Rimembranze, incontro con due docenti dell’Università di Roma Tre, Federica Giardini e Simona Panzino, sul tema “Welfare generativo e comunitario”.

Il programma del 31 agosto


Alle 19, in piazza della Libertà si terranno i dialoghi di apertura. Il tema scelto è “La terra è felicità?” e attorno a questo ragioneranno insieme Maurizio Pallante, presidente dell’associazione Movimento per la Decrescita Felice; Federica Giardini, docente del dipartimento di Filosofia dell’Università Roma 3; Simona Panzino, coop. Arancia/Stand Up.


Al termine dei dialoghi, le performance teatrali e musicali. Dopo un’epoca di riposo” di Luigi Coppola, con la direzione musicale di Luigi Botrugno, è un concerto- performance realizzato con gli abitanti di Castiglione per cantare il “risveglio” di una comunità e la proposta di un nuovo modello di vita in comune, partendo proprio dalle pratiche che da diversi anni si stanno qui sperimentando.


Il concerto di chiusura, intorno alle 2 di notte, è affidato ad Ahmed Tanbuz, artista palestinese che eseguirà diversi brani con strumenti tradizionali della sua terra. Altri artisti che animeranno il centro storico sono P40 menestrello salentino, Shalaba (Natalie Lithwick e Franco Nuzzo), Cristiano Renna, Alberto Piccinni, Luigi Panico, Angelo Urso. C’è spazio anche per il teatro: “Canapa conferenza tragica” di Giovanni Foresti e Paola Amodeo Zorini, e il teatro dei burattini della compagnia Artecondita. Inoltre, si terranno installazioni video “Fichi ‘ntra le petre” di Gianluca Carluccio e Fulvio Rifuggio e una selezione di documentari a tema, “La zappa sui piedi”, piattaforma tra arte e agricoltura.


Presso il frantoio “L’olio dei messapi”, in via Menotti, alle 20.30 sarà presentata la mostra fotografica “Green Life” di Daniele Cinciripini, a cura di Valentina Isceri. Aperta anche il 29 e 30, è una denuncia contro le odierne stressanti realtà metropolitane. Ponendosi all’interno di serre, il fotografo di San Benedetto del Tronto permette di far osservare l’inquietante sottomissione della natura al dominio della tecnica.


Fiore all’occhiello saranno la via della canapa, con workshop di bioedilizia, tessitura, show coking, e la via della biodiversità, mostra pomologica sul patrimonio biodiverso salentino, orticolo e frutticolo, una lunga tavolata di centinaia di varietà di fichi, mele, pere e altri frutti minori che, a partire dalle 23.30, si potranno anche degustare. Rimarrà attivo anche in questa serata il “Mercato comune dei frutti minori”. Nella via dell’artigianato, invece, dagli incudini per forgiare il ferro ai vimini da intrecciare per le panare, gli artigiani locali daranno vita a performance artistiche in divenire. Un’intera sezione sarà dedicata, poi, alle associazioni e comitati che sul territorio si battono per l’ecosostenibilità.


Infine, ogni esercizio commerciale proporrà un piatto diverso, ma con lo stesso comune denominatore: la certificazione di qualità dei prodotti impiegati nella realizzazione. Si va dalla pasta fatta in casa con farina di grano Cappelli al grano stumpatu biologico, dalle frise e pittule con lievito madre alle pizze e crepes bio fino al mojito a base di canapa.


Andrano

Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto

I 12 comuni (Otranto,  Castro,  Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca

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Il Parco Naturale RegionaleCosta Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.

«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»

I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, CorsanoGagliano del CapoPatùMorciano di LeucaCastrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».

Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».

La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».

«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».

Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».

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Andrano

Tartufo nero del Salento: al via la nuova stagione della raccolta

L’iniziativa: mappare le aree per valorizzare la tartuficoltura nei terreni degradati dalla Xylella. Tenore: «Obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni, educandole alla responsabilità ambientale»

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Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase annuncia la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di autorizzazione alla raccolta dei tartufi per la stagione 2024-2025.

La decisione è stata presa con deliberazione del Comitato Esecutivo, con l’obiettivo di assegnare le ultime otto autorizzazioni disponibili, garantendo il rispetto delle normative nazionali e regionali.

Nel Parco si possono trovare due varietà dei pregiati tuberi: il tartufo nero, noto anche come scorzone (foto in alto), e il tartufo bianco, chiamato bianchetto o marzuolo (foto in fondo all’articolo).

AVVISO PUBBLICO

Le richieste possono essere inviate esclusivamente tramite mail pec all’indirizzo parcootrantoleuca@pec.it, entro e non oltre, le ore 12.00 del 12 dicembre 2024.

Le domande dovranno includere la documentazione completa, come dettagliato nell’avviso pubblico consultabile sul sito ufficiale del Parco.

Nel caso in cui le richieste superino il numero di autorizzazioni disponibili, si procederà con un sorteggio pubblico il giorno 12 dicembre, alle ore 17, presso la sede dell’Ente Parco.

TURISMO INTERNAZIONALE

«La rimodulazione del progetto di valorizzazione del Parco», spiega Michele Tenore, presidente dell’Ente, «mette al centro il ruolo strategico dei giovani, il turismo internazionale e la fruibilità del territorio durante i mesi estivi e oltre, consolidando il Parco come motore di sviluppo per l’economia locale. La raccolta dei tartufi non è solo una tradizione consolidata, ma rappresenta anche uno strumento potente di promozione territoriale, che intreccia economia, sostenibilità ambientale e gastronomia di eccellenza. Il tartufo, infatti, è non solo un prodotto gastronomico pregiato, ma anche un volano che sostiene le filiere agroalimentari locali, attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio enogastronomico del nostro territorio».

RECUPERO TERRENI NEL POST XYLELLA

La riapertura dei termini per la gestione della raccolta ha l’obiettivo di regolamentare e tutelare tale risorsa preziosa, promuovendo una gestione sostenibile che preservi la biodiversità e gli ecosistemi.

«Il Parco», spiega ancora Tenore, «intende sviluppare specifiche attività per valorizzare il tartufo, non solo come prodotto di alta qualità gastronomica, ma anche come possibile fonte di reddito per le comunità locali. A tal fine, è in programma uno studio con il coinvolgimento di università ed esperti per individuare le aree più adatte alla tartuficoltura, utilizzando essenze micorrizzate, che, oltre a produrre i pregiati tuberi, possano contribuire al recupero di terreni ora degradati dalla Xylella, diventando un investimento paesaggistico e naturalistico di valore».

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Il tartufo bianchetto

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Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità

Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità

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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.

Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.

Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.

Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.

Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.

L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.

“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.

Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.

Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

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