Andrano
La Notte si fa Verde
Castiglione d’Otranto, 31 agosto 2018: laboratori, dialoghi, degustazioni, banchetti, musiche e anche un palco a pedali
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Non è un festival, non è una rassegna, non è una fiera. È una festa, lo sforzo collettivo per tessere relazioni orizzontali, per imparare a non riservare nostalgia al passato ma ad aprirsi agli altri, contaminandosi.
Domani sera, venerdì 31 agosto, a Castiglione d’Otranto torna la Notte Verde: è il capodanno agricolo che in questo paese di mille anime appena fa giungere il calore di migliaia di persone, interessate a recuperare la dimensione del piccolo, del giusto, dell’etico, del sostenibile.
La Notte Verde è tante cose, che in fondo sono una sola cosa: una insostituibile riflessione collettiva sul valore della terra e la sua cura. Adotta la formula popolare, la festa appunto, per essere in grado di giungere al grande pubblico, ai distratti, a coloro che per formazione mai frequenteranno un convegno o che mai si sono chiesti quale peso dare al cibo sano.
Per garantire la più ampia partecipazione possibile, sono stati predisposti due grandi parcheggi: il primo è in un’area prospiciente la provinciale per Depressa e il secondo, per chi proviene dalla statale 275, nella zona artigianale, dalla quale si può giungere in paese a piedi o utilizzando la navetta.
È una festa altamente sostenibile e a impatti ridotti, grazie anche al servizio di Ecofesta.
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Alberto Magnaghi
Ospite d’onore di questa edizione è Alberto Magnaghi, architetto urbanista, professore emerito dell’Università di Firenze, fondatore della “Scuola territorialista italiana” e anche responsabile scientifico del Piano paesaggistico della Regione Puglia. Alle 20.30, in piazza della Libertà, sarà impegnato nel dialogo di apertura “Le nuove vie della restanza. Territorio, economie rurali, alleanze di comunità”, con Angelo Salento, docente di Sociologia economica presso l’ateneo leccese e presidente onorario della Notte Verde 2018.
“Il patrimonio territoriale dimenticato dallo sviluppo economico“, dichiara Magnaghi, “è qualcosa non di museale, ma che serve a ricostruire un neoradicamento delle popolazioni e delle comunità. Chi resta attivamente, ricostruendo questi rapporti nell’amore e cura del territorio anche attraverso un’autorganizzazione sociale, va affiancato da chi torna dal disagio urbano non tanto per scappare dalle periferie ma per fondare nuove relazioni. Si resta mettendo insieme queste due componenti sociali, per costruire la resistenza e proposizione di una nuova civilizzazione agricola, urbana, comunitaria, sociale, di democrazia”.
“Agriculture, utopie, comunità” sono le parole chiave attraverso le quali viene declinata anche la settima edizione della Notte Verde, che è a cura di Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il patrocinio del Comune di Andrano e in collaborazione con Salento Km0, Free Home University, Gus, Parco Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca, Sac Porta d’Oriente e decine di realtà territoriali.
“L’eccellenza degli ospiti coinvolti, l’attualità ed importanza dei temi proposti, i momenti pratici di concreta riqualificazione dei luoghi interessati ne garantiscono il successo. Auspico”, rimarca Mario Accoto, sindaco di Andrano, “che il tema della “Restanza” possa coinvolgere in particolare le giovani generazioni e motivarle a spendersi ancor di più nel territorio». «Esperienze come quella di Casa delle Agriculture sono enzimi sociali fondamentali per il nostro territorio e per il nostro Paese. La nostra partecipazione”, aggiunge Andrea Pignataro, referente Gus Lecce, “è strategica dal punto di vista della possibilità di integrazione che queste attività mettono in campo, soprattutto perché vengono messi in primo piano l’essere umano e il rapporto con la natura”.
Un’intera notte di “fermenti vivi”
L’avvio della Notte Verde è fissato alle 19,15 nel Parco Renata Fonte: le famiglie dei quattro bimbi nati quest’anno a Castiglione inaugurano “Contadini di tutto il mondo, unitevi!”, la collezione comune di murali rurali, realizzata da Nikolay Oleynikov con i rifugiati del Gus, Frank Lucignolo, Luigi Coppola, Swim-Liberi di nuotare, Davide-Poesia d’Assalto, Chekos Art. Qui si tengono i saluti istituzionali e per tutta la serata è allestito lo spazio La Terra che gioca, ludoteca creativa per bambini. Accompagnati dalla banda, poi, si giunge in piazza, dove alle 20.30 si tiene il dialogo di apertura “Le nuove vie della restanza. Territorio, economie rurali, alleanze di comunità”, con Alberto Magnaghi e Angelo Salento.
L’ingresso alla festa è in zona Trice, appena si entra in paese provenendo da Montesano o Depressa. Lì si può visitare il cantiere del mulino di comunità, allestito da Metamor Architetti Associati e Parco dei Paduli. Segue la via del turismo sostenibile e responsabile, dove alle 22.15 si terrà “Turismo sostenibile, avanti tutti”, dialogo con Giorgio Menchini, presidente Cospe Onlus; Roberto Guido, autore de La ciclovia dell’Acquedotto; Marta Vignola, rete I.TA.CÀ Salento.
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Gli asini Ettore, Achille ed Enea
La via degli asini ospita Ettore, Achille ed Enea, tre esemplari di asini di Martina Franca. Non solo, la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo allestisce la mostra “Elogio all’asino”; alle 21.30, è previsto “Altro che ciuchini: l’importanza degli asini, la relazione con gli uomini”, conversazione tra Augusto Carluccio, preside Facoltà Medicina Veterinaria UniTeramo, e Alessandra Pomarico, Free Home University; alle 22.30, il latte d’asina diventa sapone con il laboratorio di trasformazione tenuto da Maurizio Caputo, medico veterinario.
Dopo aver attraversato la Strada dell’artigianato, che vanta una selezione delle realtà artigianali di qualità del territorio, etiche ed ecologiche, si giunge presso la ex scuola elementare, spazio dedicato a La terra che cura, con le esperienze di agricoltura sociale e integrazione di L’Adelfia, Harka, Swim, Coltiva Te Stesso (Centro Diurno – C.S.M. Campi S.na ASL Lecce), L-otto Onlus, Ucca d’ape-Laboratorio hobbistico di apicoltura sociale della coop. Mettere Le Ali Onlus. Per l’intera serata lì si susseguono il laboratorio dolciario con farine di grani antichi, quello di mosaico, di cucito con stoffe di riciclo, il percorso sensoriale-olfattivo e alle 21.45 l’approfondimento su “Ambiente e autismo: cause, diagnosi precoce, approcci terapeutici”, dialogo con M.Grazia Serra, presidente Isde Taranto; Flavia Lecciso, ricercatrice in Psicologia dello Sviluppo-Dipartimento Storia Società e Studi sull’Uomo, UniSalento; Chiara Pellegrino, psicologa e psicoterapeuta-coop. L’Adelfia.
Si va verso la piazza principale attraversando la Strada dei coltivatori di cambiamento, con i banchetti e i laboratori dei contadini della Rete SalentoKm0, e La corte dei Pani, esperienza multisensoriale, in cui i beneficiari degli Sprar del Gus e le signore dell’Auser metteranno “le mani in pasta” attorno a un forno collettivo. In piazza è collocata la Corte delle erbe, dove alle 22 è previsto “In campo con le officinali: un settore dalle innumerevoli virtù”, dialogo con Andrea Primavera, presidente Fippo (Federazione Italiana Produttori di Piante Officinali), e Simona Panico,
erborista e ricercatrice.
La strada della vita è dedicata all’apicoltura, con il laboratorio di smielatura per piccini e grandi a cura di Arap, quello di autocostruzione di arnie tenuto da Beehouse e la presentazione del libro “La rivoluzione delle api- Come salvare l’alimentazione e l’agricoltura del mondo”, con le autrici Monica Pelliccia e Adelina Zarlenga. La Strada della Canapa è animata dai laboratori di agroedilizia, gioielli in corda di canapa, Nonna Canapa che si racconta ai bambini e alle 22.30 “La sativa che ti aiuta”, dialogo con Andrea Trisciuoglio, ass. La Piantiamo; Alberico Nobile, deepGreen; Alfredo Tundo, I Terpeni della Canapa; Cinzia Citti, chimica farmaceutica della Canapa; Felice Spaccavento, medico anestesista Asl Bari; Rachele Invernizzi, South Hemp e Federcanapa.
La Strada dell’agricoltura naturale è il percorso tra le produzioni dei coltivatori organici e biologici del Salento, legata a quella del ponte generazionale, con degustazioni e racconti dei nonni dell’Auser Ponte Andrano-Castiglione. La Strada della biodiversità ospita la Grande mostra pomologica dei frutti minori, quella sui Cereali del Mediterraneo, lo scambio dei semi a cura dell’associazione Ausapieti. Da lì si giunge alla via della Restanza nella cucina collettiva, via del cibo, per assaggi o cena completa, della cooperativa Casa delle Agriculture. Gli esercizi commerciali Trattoria Vardaceli, Pizzeria Pirumafru, McFlo’, Chiosco Bar SoleLuna, Alimentari Ingletto, Punto Market Gam si trasformano per l’occasione nei luoghi delle interazioni culinarie, con menù a tema.
Il borgo è animato da una mostra sulla civiltà contadina e musiche in acustico di Ciccio Zabini, Luca Ferraris, Giaspis, Luigi Botrugno, Eleonora Carbone, Les Trois Lézards, P40, Accademia Folk, Caputosti. Performance finale è “Solo a pedali, solo rock and roll”, dj Zolla ricorda Jessy Maturo: il palco è alimentato dalle pedalate del pubblico su biciclette da riciclo, creazione fuori dal comune a cura di Lucio “Archimede” e Homar srl di Michele Arsieni.
Andrano
SS 275, a giorni il la al nuovo nastro stradale
L’ingegnere ci spiega che “la bonifica è stata parzialmente ultimata. Restano alcuni aree su cui non è stato ancora possibile procedere: sono i terreni i cui proprietari si sono opposti al passaggio della statale”…
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ESCLUSIVA – L’INTERVISTA
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Si entra nel vivo. L’aggiornamento dal cantiere: “Bonifica in chiusura, pronto il campo base. Lavori nei tempi previsti”.
La nuova strada statale 275 è pronta a prender forma. I lavori per l’ammodernamento del tracciato, che porteranno alla realizzazione di due carreggiate separate e due corsie per senso di marcia (per una larghezza complessiva di 22 metri) sono partiti da nord e muovono progressivamente verso sud. Come noto, la Maglie-Leuca è stata suddivisa in due lotti: il primo da Maglie a Tricase ed il secondo dallo svincolo Montesano-Andrano fino a S. Maria di Leuca. Quest’ultimo ha la finalità di completare l’itinerario eliminando gli attraversamenti dei centri abitati di Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano del Capo.
LOTTO SUD DINANZI A UN “TAVOLO”
Il secondo lotto viaggia con un ritardo (deliberato) di circa 3 anni rispetto al primo: se da un lato si è deciso di procedere prima col tratto nord per la maggiore urgenza, dall’altro il tratto a sud ha dovuto anche dirimere le divergenze sul percorso da disegnare per “uscire” dagli abitati succitati. L’ultimo aggiornamento a sud di pochi giorni fa: il presidente della Provincia Stefano Minerva ha convocato un tavolo a Palazzo Adorno.
I sindaci interessati si sono aggiornati sul processo di deliberazione da parte dei rispettivi consigli comunali per l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica del lotto tra Montesano-Andrano e S. Maria di Leuca .
Il primo lotto invece è gia un cantiere a tutti gli effetti. A sua volta questo tratto, tra Maglie e Tricase, è stato suddiviso in tre stralci. Il primo stralcio si estende dal km 0 al km 10,5 circa (Melpignano, Maglie, Muro Leccese e Scorrano).
Gli interventi qui varranno quasi 178 milioni. Il secondo stralcio parte dal km 10,5 circa e arriva al km 18,140, da Botrugno a Surano. Il terzo stralcio va dal 18,140 al km 23,3 circa, arriverà alla variante di Montesano Salentino ed attraverserà anche i territori di Andrano e Tricase, per una lunghezza del tracciato di poco più di 5 km.
I lavori nei tre stralci sono partiti a scaglioni. La prima aggiudicazione è avvenuta a nord lo scorso aprile, con avvio del cantiere a luglio 2024. L’ultima consegna dei lavori invece è stata quella del terzo stralcio (un appalto da circa 82 milioni), a novembre dello scorso anno.
Da sottolineare che anche l’ultimo scoglio di natura legale rispetto alle gare è stato recentemente superato, quasi in sordina: ad ottobre 2024 il Tar ha respinto il ricorso delle ditte escluse dai lavori per la statale. Un dettaglio non di poco conto, visto che un esito differente avrebbe potuto congelare le attività ed aprire (come il passato insegna) a scenari imprevedibili.
FOCUS DAL CANTIERE
Con l’ingegner Mario Maggio abbiamo fatto il punto sui lavori che per primi hanno dato il là all’opera. La sua ditta, la MGM, si occupa del primo stralcio del lotto nord.
Percorrendo il vecchio tracciato in questi mesi, pur non patendo chiusure o deviazioni, abbiamo potuto osservare il fermento ai lati della carreggiata. Con la delimitazione degli spazi del cantiere e la designazione delle strade di servizio per i lavori, si sono tenuti in questa fase gli interventi previsti dalla normativa in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici. Prima del passaggio delle ruspe, è d’obbligo la ricerca di possibili esplosivi tombati.
L’ingegnere ci spiega che “la bonifica è stata parzialmente ultimata. Restano alcuni aree su cui non è stato ancora possibile procedere: sono i terreni i cui proprietari si sono opposti al passaggio della statale”.
Tutto pronto comunque per entrare nel vivo degli interventi: “Le attività propedeutiche al cantiere sono state espletate. Anche il campo base è ormai pronto ed allacciato alle pubbliche forniture”.
Il campo base è il cuore dei lavori. Chiediamo all’ingegnere cosa rappresenta e dove si colloca. “È l’area che accoglie lo staff tecnico sul cantiere, ma al contempo anche il luogo dove vengono collocati i servizi per i lavoratori, come wc e mense. Nel nostro caso si trova al lato della statale, tra gli svincoli di Muro Leccese e Maglie”.
Infine, un aggiornamento sui prossimi step: “Per metà febbraio daremo avvio alle attività sul nastro stradale. Per il momento, lo stato di avanzamento è regolare, secondo i tempi previsti”.
Andrano
Operazione antimafia, arresti a Sud Est
I carabinieri hanno arrestato 87 persone per associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi da fuoco e estorsioni. Smantellate piazze di spaccio a Racale, Tricase, Scorrano e Maglie. Raggiunti dal provvedimento oltre al boss Antonio Marco Penza, già condannato per 416bis, anche la cosiddetta leva emergente, Francesco Urso, operante sul territorio di Andrano e centri vicini
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A Lecce e ulteriori 22 centri della provincia, più di 470 carabinieri del Comando Provinciale, supportati dai rinforzi della Legione Puglia, nonché dai baschi rossi dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori Puglia”, dai militari della Compagnia operativo di ordine pubblico e dalle unità specializzate API/SOS dell’11° Reggimento “Puglia” e del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Lecce, su proposta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 87 persone su un totale di 112 indagati, di cui 56 da associare al carcere e 31 da sottoporre ai domiciliari.
L’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE
Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e altri reati, fra cui ripetute estorsioni.
Tutti i reati sono aggravati dal metodo mafioso.
La vasta operazione antimafia, che ha visto anche la partecipazione del Nucleo Carabinieri Cinofili di Bari e degli elicotteristi del 6° Nucleo Elicotteri stanziato a Bari-Palese, ha toccato anche altre province del Nord Italia, dove sono stati rintracciati e arrestati alcuni destinatari del provvedimento che negli ultimi tempi avevano lasciato il Salento.
Altre venti persone già detenute, hanno invece ricevuto il provvedimento direttamente in carcere.
L’indagine, condotta dal 2020 al 2024 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lecce, è stata convenzionalmente denominata “Sud Est” perché gli elementi indiziari acquisiti hanno messo in evidenza l’esistenza nella provincia di Lecce di un’associazione per delinquere di tipo mafioso, capeggiata da un uomo già condannato per mafia e ora detenuto, a cui sono collegati ulteriori 2 gruppi criminali dediti al narcotraffico in tutto il territorio salentino, secondo intese definite all’interno dell’associazione a delinquere di tipo mafioso di base nella città di Lecce.
L’attività dei militari dell’Arma, condotta con metodi tradizionali sul campo come gli appostamenti, i pedinamenti, le ricognizioni e osservazioni aeree ed anche attraverso sofisticate indagini tecniche, hanno confermato come il traffico di droga continua a costituire il core-business della mafia leccese.
Tuttavia un significativo elemento di novità evidenziato dall’indagine è l’apertura a possibili “collaborazioni” fra gruppi criminali operanti in differenti zone del Salento, una sorta di joint venture criminale eletta a forma di profitto che abbraccia più sodalizi capeggiati da esponenti della criminalità organizzata, attorno alla quale ruotano il narcotraffico, le estorsioni per debiti di droga, l’autoriciclaggio e la violazione della disciplina sulle armi, tutti reati svolti anche in modo autonomo oltre che associato, originando un intreccio di affari illeciti lucrosi per tutte le associazioni, in un patto di collaborazione reciproca che assicurava guadagno e controllo del territorio.
La gravità indiziaria conseguita, allo stato, sul piano cautelare, riguarda indagati di elevato spessore criminale, fra cui spicca il detenuto Antonio Marco Penza, già condannato per 416bis, operante nella città barocca, nonché i suoi due principali referenti territoriali come Andrea Leo, anche lui già condannato per 416bis, (operante nei territori di Vernole, Melendugno e paesi vicini) e la cosiddetta leva emergente, Francesco Urso, operante sul territorio di Andrano e centri vicini.
Ciascuno di loro era al vertice delle organizzazioni egemoni nelle zone di rispettiva competenza.
Questi ultimi due sarebbero stati capaci di gestire un vero e proprio monopolio del traffico e dello spaccio di droga avvalendosi della loro appartenenza alla compagine mafiosa capeggiata dal Penza, utilizzando una fitta rete di collaboratori distribuiti nel capoluogo e nei vari paesi della provincia, che si ritiene abbiano avuto il compito di curare i rapporti con le altre realtà criminali presenti in tutto il Salento interessate al business della droga.
Al riguardo, dagli indizi emersi, ciascun gruppo criminale avrebbe una struttura organizzativa a carattere verticistico, connotata da vincoli gerarchici, stabili rapporti di frequentazione, grande capacità di rigenerarsi, interscambiabilità dei ruoli, disponibilità di armi e di basi logistiche.
Inoltre, le prolungate e articolate attività investigative hanno consentito di riscontrare l’attivismo di numerose piazze di spaccio ben strutturate e organizzate nella provincia di Lecce, come ad esempio quella sul territorio di Racale e dei paesi vicini, oppure quella di Tricase e ancora le piazze di spaccio nella zona di Scorrano e Maglie, che sarebbero tutte gestite da altri affiliati al gruppo Penza.
A tal proposito, nel provvedimento cautelare il Giudice ha contestato a 18 indagati l’appartenenza all’associazione mafiosa, specificando la forte carica di intimidazione dei gruppi criminali capeggiati da esponenti storici della mafia salentina come il già citato boss Antonio Marco Penza, tuttora in carcere, che forte di una storica leadership mafiosa sarebbe riuscito da dietro le sbarre a dare continuità al clan e nel contempo a incrementare il volume dei traffici di sostanze stupefacenti, garantendo così una completa egemonia sul territorio di Lecce e provincia, avvalendosi di suoi uomini di fiducia a piede libero, i cosiddetti bracci operativi dell’associazione, capaci all’occorrenza di mettere in atto azioni intimidatorie oppure ritorsive, per garantire il controllo sugli altri gruppi.
Per ultimo, c’è un capitolo dell’indagine che riguarda un tentato omicidio avvenuto a Lecce nel 2014, quando era sopravvissuto per miracolo ai colpi di un’arma da fuoco l’allora 46enne Massimo Caroppo, raggiunto dai proiettili al volto e al braccio sinistro, durante un agguato avvenuto in località San Ligorio, alle porte di Lecce, episodio rimasto un cold case per oltre dieci anni.
I carabinieri sono riusciti a svelare il nome dei presunti responsabili di quell’agguato, riscontrando anche le parole di alcuni collaboratori di giustizia che avevano reso alcune dichiarazioni riguardo quell’imboscata, scaturita dai contrasti fra esponenti di clan rivali per interessi legati ai traffici di droga.
LE DICHIARAZIONI DEL COLONNELLO DONATO D’AMATO, COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI
I CAPI DI IMPUTAZIONE
Agli indagati vengono contestati 127 capi di imputazione, segnatamente: associazione mafiosa (a carico di 18 indagati); tre associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti (quella operante su Lecce contestata a 24 indagati, la seconda operante su Andrano a carico di 30 indagati, la terza operante su a Vernole-Melendugno a carico di 12 indagati); 319 delitti in tema di stupefacenti;
sette delitti estorsivi; 12 in materia di armi; 16 delitti vari (fra i quali tentato omicidio, reati contro la persona e contro il patrimonio).
Nel corso dell’attività investigativa sono stati eseguiti 25 arresti in flagranza per reati di droga portati a termine dai carabinieri nel corso dell’indagine, con il sequestro di quasi 40 chilogrammi di stupefacenti fra cocaina, hashish, eroina e marijuana, nonché diversi sequestri di armi a disposizione degli affiliati, fra cui pistole, fucili a pompa e relativo munizionamento.
Sono in corso altri sequestri preventivi finalizzati alla confisca per equivalente, a carico di alcuni indagati che hanno accumulato con il narcotraffico ingenti quantità di denaro tra beni immobili (terreni e fabbricati), autovetture e rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa un milione settecentomila euro.
Fra i beni sequestrati c’è anche il compendio aziendale di una rinomata pizzeria che si trova in centro a Lecce, gestita da una società di cui fa parte uno dei principali indagati.
TUTTI GLI ARRESTATI
Ecco i nomi di coloro che sono finiti in carcere: Francesco Urso, 37 anni, Massimo Accogli, 51 anni e Alfonso Accoto, 58 anni, Salvatore Accoto, 55 anni, tutti e 4 di Andrano; Cirino Accoto, 51 anni di Poggiardo; Manuele Capirola, 41 anni di Castrì di Lecce; Raffaele Capoccia, 36 anni di Lecce; Fabio Capone, 58 anni di Lizzanello; Damiano Lorenzo Carlà, 32 anni di San Cesario di Lecce; Carlo Coviello, 47 anni di Trepuzzi; Andrea D’Alba, 23 anni di Borgagne; Donato D’Amico, 44 anni di Tricase; Oliviero De Nuzzo, 49 anni di Ortelle; Maurizio De Pascali, 45 anni di Andrano; Nicola Eder Di Nunzio, 42 anni di Maglie; Giampiero Dora, 46 anni di Diso; Antonio Elia, 34 anni di Andrano; Nadir Frisullo, 31enne di Tricase; Michele Fuso, 26 anni di Melendugno; Santo Gagliardi, 59 anni di Lecce; Emanuele Gammariello, 31enne di Arnesano; Davide Gigliola, 31 anni di Andrano; Andrea Gubello, 42 anni di Monteroni di Lecce; Gennaro Hajdari, 41enne di Lecce; Giorgio Hameti, 32 anni di Scorrano; Oronzo Indraccolo, 36 anni di Lecce; Micheal Ingrosso, 35 anni di Lizzanello; Andrea Leo, 53 anni di Vernole; Mattia Leo, 22 anni di Vernole; Antonio Leto, 34enne di Melendugno; Stefano Leucci, 35 anni di Poggiardo; Davide Marra, 24enne di Spongano; Ivan Martella, 49 anni, di Andrano; Fabio Marzano, 55enne di Lecce; Silvano Massafra, 37 anni di Andrano; Graziano Melis, 35enne di Castrì di Lecce; Federico Melissano, 27 anni di Andrano; Cosimo Miggiano, 43 anni di Muro Leccese; Marco Minonne, 47enne di Andrano; Giuliano Montagna, 47 anni di Maglie; Pierluigi Musarò, 47enne di Andrano; Diego Negro, 43 anni di Poggiardo; Andrea Panico, 47enne di Andrano; Marco Antonio Penza, 41 anni di Lecce; Salvatore Perrone, 58enne di Trepuzzi; Andrea Podo, 47 anni di Monteroni di Lecce; Andrea Podo, 29enne di Lecce; Giacomo Russo, 25 anni di Scorrano; Paolo Raffaele Stefanelli, 50 anni di Andrano; Cristian Stella, 29enne di Lecce; Gianluca Stella, 35enne di Lecce; Emiliano Sulka, 31 anni di Lizzanello; Oronzo Taurino, 28enne di San Donato di Lecce; Maurizio Toma, 49 anni di Scorrano; Cristian Urso, 46 anni di Andrano; Vito Paolo Vacca, 30 anni di Racale; Micheal Veri, 26enne di Melendugno.
Agli arresti domiciliari invece: Paolo Accoto, 45enne di Andrano; Tania Benincasa, 51enne di Lecce; Pierluigi Lorenzo Calogiuri, 22enne di Lizzanello; Giulia Caraccio, 34enne di Tricase; Simone Caracuta, 26enne di Martano; Alessandro Casciaro, 27 anni di Andrano; Ippazio Casciaro, 32enne di Andrano; Lorenzo Cisternino, 22enne di Melendugno; Marco Colona, 33enne di Ruffano; Roberto Corpus, 59enne di Lecce; Antonio De Iaco, 41enne di Sanarica; Federico Elia, 21enne di Melendugno; Marco Franchini, 50enne di Lecce; Corrado Geusa, 55enne di Tricase; Roberto Ingrosso, 41enne di Galatina; Federico Letizia, 36enne di Caprarica di Lecce; Gabriel Longo, 22enne di Melendugno; Ippazio Manno, 28enne di Tiggiano; Alessandro Marra 62enne di Tricase; Marco Martinese, 45 anni di Specchia; Federico Mazzotta, 23enne di San Cesario di Lecce; Lucio Minonne, 54enne di Andrano; Daniele Morciano, 36enne di Tricase; Luigi Nicolì, 36enne di Tricase; Andrea Piri, 40enne di Poggiardo; Damiano Antonio Piri, 66enne di Poggiardo; Alessandro Santoro, 24enne di Melendugno; Carlo Saracino, 40enne di Borgagne; Mario Sciurti, 39enne di Andrano; Gioele Striani, 23enne di Melendugno; Angelo Terrizzi, 45enne residente in Lombardia ma domiciliato a Poggiardo.
Andrano
Clarinettomania a Castiglione
Domani dalle 18 l’evento culturale di rilievo, il Festival è riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la sua capacità di valorizzare il linguaggio musicale attraverso il clarinetto
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Il comune di Andrano è lieto di annunciare il Concerto dell’Epifania.
Un evento straordinario che si terrà domani, dalle 18, presso la Chiesa di San Michele Arcangelo a Castiglione.
L’iniziativa, organizzata dall’Accademia Italiana del Clarinetto nell’ambito del prestigioso Festival Clarinettomania 2025, offrirà al pubblico una serata indimenticabile all’insegna della grande musica.
Protagonisti della serata
Sul palco si esibiranno: il Trio ANAM, un ensemble di grande talento che spazia tra diversi generi musicali.
Il Quartetto Lupiae, una formazione di clarinetti nota per la qualità artistica delle sue
interpretazioni.
La direzione artistica è curata dal M° Oronzo Contaldo.
Evento culturale di rilievo, il Festival è riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la sua capacità di valorizzare il linguaggio musicale attraverso il clarinetto, uno strumento dalle infinite potenzialità espressive.
La manifestazione, sostenuta dal Ministero della Cultura, rappresenta una straordinaria
occasione per il nostro territorio di ospitare un evento culturale di altissimo livello.
Ingresso libero.
Il comune di Andrano, che ha concesso il proprio patrocinio e contributo all’iniziativa, invita cittadini e visitatori a partecipare numerosi a questa serata speciale.
Il Concerto dell’Epifania rappresenta un momento di condivisione e bellezza artistica per
celebrare insieme l’inizio del nuovo anno.
Un’occasione unica per immergersi nell’arte e nella musica, nello splendido scenario della Chiesa di San Michele Arcangelo.
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