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Rapporto annuale sull’economia pugliese, il report di Aforisma

Il nuovo report annuale dell’Osservatorio economico. Una tavola rotonda con rappresentanti istituzionali, delle associazioni datoriali e sindacali, docenti universitari e giornalisti La pubblicazione viene gratuitamente distribuita per tracciare il bilancio del 2023 ed anticipare le linee di tendenza per l’anno nuovo Contiene gli studi sulla demografia, sulla natimortalità delle imprese, sui risparmi e non solo

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È stato presentato questa mattina, nella sede di Aforisma School of Future, il nuovo report annuale dell’Osservatorio economico Aforisma. È il frutto di un lungo lavoro di analisi e di approfondimento sui dati della Puglia e dell’Italia.


La pubblicazione è stata illustrata da Andrea Salvati, direttore dell’Osservatorio e da Davide Stasi, responsabile degli studi dell’Osservatorio. Le analisi e gli approfondimenti dei dati socio-economici sono serviti da spunto per le riflessioni e i commenti della successiva tavola rotonda alla quale hanno preso parte la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo, l’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, il presidente reggente di Confindustria Lecce Nicola Delle Donne, il segretario confederale di Cgil Lecce Tommaso Moscara, i docenti Unisalento Guglielmo Forges Davanzati e Marco Sponziello, i giornalisti Francesco Gioffredi Tonio Tondo.


I lavori sono stati introdotti da Salvati che ha evidenziato i trend demografici. «Nel 1982 i minori erano il 32,50 per cento della popolazione pugliese, oggi sono il 15,64 per cento e in una proiezione che abbiamo elaborato fino al 2038 rappresenteranno appena il 10,82 per cento; mentre gli anziani nel 1982 erano il 9,89 per cento, oggi sono il 21,46 per cento e nella stessa proiezione saranno il 25,75 per cento della popolazione. Questo cambiamento non può che incidere sulle attuali e future scelte economiche».


«Nel 2023», ha poi spiegato Stasi, «l’economia pugliese è cresciuta in maniera più moderata rispetto al periodo post-Covid. Si è infatti esaurito l’effetto di rimbalzo. Nel primo semestre del 2023 il Pil è aumentato dell’1,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in linea con la media nazionale. Tale crescita si è indebolita nel terzo e nel quarto trimestre. Questa decelerazione è dovuta all’andamento dell’industria pugliese che ha risentito del peggioramento dello scenario congiunturale (in rallentamento anche l’economia nazionale e quella globale)».


Su base annuale, dal 30 novembre 2022 al 30 novembre 2023, le imprese pugliesi sono diminuite di 1.963 unità: da 332.997 a 331.034. La flessione è stata dello 0,6 per cento. La contrazione maggiore si registra nell’agricoltura: -2.233 unità (da 77.619 a 75.386), pari a un tasso negativo del 2,9 per cento. Il commercio passa da 95.635 a 93.933. Nonostante la crescita delle attività di e-commerce, il saldo negativo è principalmente dovuto alla chiusura dei negozi di vicinato: meno 1.702 unità pari a un calo dell’1,8 per cento. In contrazione anche le attività manifatturiere: da 23.723 a 23.276. Il saldo registra 447 imprese in meno pari a una decrescita dell’1,9 per cento.


«Il settore delle costruzioni», ha aggiunto Stasi, «continua a crescere grazie agli investimenti pubblici sostenuti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), mentre l’edilizia privata ha subìto gli effetti del blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura. Il comparto ha beneficiato di una forte spinta grazie alle agevolazioni fiscali introdotte e prorogate, di anno, in anno, con l’intenzione di favorire le ristrutturazioni e il recupero del patrimonio immobiliare, nonché le riqualificazioni finalizzate al risparmio energetico degli edifici. Il Superbonus, seppur con un quadro normativo sempre più complesso a causa delle continue modifiche alle detrazioni e agli incentivi, ha rappresentato un volàno per l’economia regionale, per via degli investimenti diretti e indiretti in condomini, unifamiliari ed unità funzionalmente indipendenti. Nell’attuale contesto caratterizzato dal peggioramento del ciclo economico, dopo la forte ripresa del biennio 2021 e 2022, le esportazioni pugliesi sono cresciute per valore ma non per quantità. Il valore delle vendite estere continua, infatti, ad essere influenzato in misura rilevante dall’inflazione. Valore delle esportazioni che, è bene ricordare, vale meno dell’1,6 per cento di quello nazionale che posiziona la Puglia al 14esimo posto in Italia».


Con l’impennata dell’inflazione, però, i pugliesi hanno deciso di investire i propri soldi in strumenti finanziari più remunerativi, seppur più rischiosi, rispetto ai conti correnti, al fine di proteggersi dal caro vita. Se prima i pugliesi avevano assunto un atteggiamento fortemente prudenziale con i propri risparmi, lasciando tutto o quasi sul conto corrente, ora si sono visti quasi costretti a comprare prodotti finanziari, con l’obiettivo di ottenere un rendimento maggiore. La conferma arriva dalla forte crescita della raccolta indiretta degli istituti bancari e degli intermediari, mentre un tempo si investiva meno, non tanto per mancanza di liquidità, quanto per non mettere a rischio i propri risparmi. Si guardava con maggiore apprensione alle oscillazioni del mercato e degli indici borsistici, temendo la perdita di valore degli strumenti finanziari, a causa dei rendimenti talvolta negativi o semplicemente insufficienti a coprire almeno le relative commissioni di collocamento, amministrazione e gestione.


OUTLOOK 2024


L’inflazione si ridurrà ancora per effetto della discesa dei prezzi dei beni energetici e delle conseguenze delle politiche monetarie restrittive attuate dalla Banca centrale europea.


La dinamica dei prezzi dei beni alimentari è progressivamente decelerata nel corso dell’anno, dal 12,8 per cento di dicembre 2022 al 6,1 per cento di novembre 2023, come risultato di un deciso calo per gli alimentari lavorati (dal 14,9 per cento al 6,3 per cento) e più moderato per quelli non lavorati (dal 9,5 per cento al 5,8 per cento).

L’inflazione del “carrello della spesa”, ovvero dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, è scesa dal 12,6 per cento di dicembre 2022 a 5,8 per cento a novembre. In controtendenza i prezzi dei servizi, i quali hanno registrato nei primi undici mesi del 2023 un andamento pressoché costante intorno ad una media del 4,2 per cento, oltre un punto sopra la media 2022 (3,1 per cento).


Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7 per cento sia nel 2023 sia nel 2024, in rallentamento rispetto al 2022 (+3,7 per cento) e al 2021 (+8,3 per cento, per effetto del rimbalzo post-Covid).


I RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI


«La lettura del report sulla Puglia», ha dichiarato Loredana Capone, «offre spunti interessanti di riflessione che devono essere importanti indicatori per l’azione politica. A partire dal dato demografico che impatta sulla vita di tutti i giorni: dai piccoli paesi che invecchiano inesorabilmente alle scelte pubbliche conseguenti in tema di immigrazione, di sostegno alle famiglie e alla genitorialità, di cura delle fasce anziane della popolazione, di scelte edilizie che non prevedano più il consumo del suolo. Il dato dell’inflazione, che sembrerebbe non avere una netta battuta d’arresto nel 2024, richiama le nostre coscienze e ci obbliga a pensare alle fasce sociali più deboli, che sono quelle che la subiscono maggiormente. L’aumento dei prezzi», ha aggiunto».non ha un impatto uniforme sulla popolazione, a causa della diversa dinamica dei redditi familiari e della differente composizione dei consumi: ha un maggior impatto sulle famiglie con bassi redditi, contribuendo in questo modo anche ad aumentare i divari territoriali e le disuguaglianze sociali esistenti. I dati non sono incoraggianti, perché la povertà aumenta proprio nel momento in cui diminuisce il sostegno pubblico alle fasce più indigenti, con la cancellazione  da parte del governo delle misure di sostegno e la loro sostituzione con misure meno efficaci perché raggiungono una platea di beneficiari ormai sempre più ristretta. Il quadro è complesso e avrebbe bisogno di una strategia di ampio respiro di prevenzione e contrasto della povertà. Occorre favorire iniziative a tutela del potere d’acquisto dei consumatori, con particolare attenzione ai nuclei familiari con figli. Anche il tema del turismo», ha proseguito la presidente, «sollecita particolare interesse. La Regione Puglia, in questi anni ha tanto investito, considerandolo un settore strategico per lo sviluppo socio-economico: sono aumentate le imprese e gli occupati nel settore, con ricadute positive per tutto il territorio regionale. Ora è il tempo che queste condizioni favorevoli, faticosamente e caparbiamente ottenute, divengano il viatico per l’azione di imprese ed enti pubblici. Bisogna investire nelle professionalità e nella crescita di un’offerta che deve essere sempre al passo con le nuove tendenze di un turista sempre più attento alle proprie esperienze. Purtroppo», – chiosa Capone, «si è ancora davanti a stipendi troppo bassi con contratti precari che non permettono di consolidare il settore. Per quanto riguarda l’energia, invece, evidente è la necessità di perseguire la transizione green, in particolare gli investimenti, per elevare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in modo da abbandonare la dipendenza dalle fonti fossili e dalle oscillazioni dei prezzi».


L’assessore Sebastiano Leo ha ribadito, invece, l’impegno finanziario della Regione Puglia soprattutto nell’ambito dell’istruzione e della formazione: «Siamo certi  che le misure volte alla presa in carico dei giovani nella formazione finalizzata all’inserimento nel mondo del lavoro, costituiscano in questo momento uno strumento fondamentale per aiutare tanti giovani a superare la condizione di Neet (cioè i giovani che non studiano e non lavorano), contribuendo a qualificare le competenze più utili per trovare un valido ed efficace inserimento nel mondo del lavoro».


Per l’assessore Rocco Palese, «la sanità non può improvvisarsi, ma deve essere il frutto di una programmazione basata sui dati che sono importantissimi per poter erogare i servizi a favore di una popolazione in progressivo e costante invecchiamento».


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Violenza di genere: Beatrice Petrella in Salento

La vincitrice del premio Morrione al giornalismo investigativo ed il suo studio sull’universo incel, da cui ha dato vita al premiato podcast “Oltre”

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Sarà dedicato al tema della violenza di genere e, in particolare, al cosiddetto fenomeno “incel”, il doppio incontro a Gallipoli e Lecce con Beatrice Petrella, giornalista classe 1996, vincitrice del premio Morrione 2024, riconoscimento dedicato al giornalismo investigativo.

Il primo appuntamento, in programma martedì 21 gennaio, alle 18.30, nella Biblioteca Sant’Angelo a Gallipoli, è organizzato in collaborazione con il Comune di Gallipoli, nell’ambito del progetto per il contrasto della povertà educativa minorile “Accademia del Sociale”, promosso da Mediterranea Associazione per lo Sviluppo Locale in partenariato, tra gli altri, con la Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce.

Anna Toma, presidente della Cpo provinciale evidenzia: “Coinvolgere Beatrice Petrella, giovanissima giornalista d’inchiesta, nelle attività di sensibilizzazione ed informazione messe in atto dalla Cpo provinciale, sui temi della violenza di genere, in collaborazione con enti del terzo settore e scuola, risponde all’esigenza di far capire, con sistemi di comunicazione in uso fra i giovanissimi, come la misoginia non sia un’esclusiva dei cd. Incel, ma un fenomeno culturale che pervade spesso il nostro modo di pensare. Per contrastare questa cultura occorre capire in che modo nasce e si sviluppa e soprattutto cosa possiamo fare tutti insieme come società per sconfiggerla”.

“Le vie d’uscita dall’universo incel” è il titolo dell’incontro pubblico che sarà aperto dal saluto del presidente della Provincia di Lecce e sindaco di Gallipoli Stefano Minerva e dell’assessora alle Pari Opportunità di Gallipoli Tonia Fattizzo. Dialogheranno con Beatrice Petrella, Anna Toma, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, ed Andrea Marzo, psicologo ed operatore del Centro uomini autori di violenza (Cuav) – provincia di Lecce. L’ingresso è libero.

Al centro del confronto ci sarà l’universo incel, quello dei “celibi involontari”, un mondo digitale composto da uomini che odiano le donne, ritenendole artefici del loro insuccesso sentimentale e del loro mancato raggiungimento della felicità.

La giovane giornalista Beatrice Petrella, infatti, si è aggiudicata la tredicesima edizione del premio Morrione con un podcast dal titolo “Oltre”, realizzato con RaiRadio1. “Oltre” è un lavoro che indaga l’universo “incel” italiano, una vera e propria comunità misogina digitale, che fomenta l’odio verso il genere femminile su piattaforme chiuse, elevando a propri modelli autori di stragi e massacri di donne finiti alla ribalta della cronaca mondiale.

Nel podcast “Oltre” Beatrice Petrella studia dall’interno le radici di questo fenomeno: da infiltrata, ne approfondisce dinamiche e forme, e spiega come quell’odio, che viene alimentato digitalmente, si possa trasferire vertiginosamente alla realtà, dando vita a gesti di violenza anche estrema. Il podcast, grazie anche alla voce di chi è entrato in contatto con questa comunità, apre ad una riflessione sulle possibili vie d’uscita dall’universo “incel”, attraverso l’educazione all’affettività ed il sostegno psicologico.

Il secondo appuntamento, promosso e patrocinato dalla Cpo della Provincia di Lecce, in collaborazione con l’Associazione culturale Pari di Ruffano, coinvolgerà gli studenti e le studentesse dell’Istituto Fermi di Lecce, che incontreranno Beatrice Petrella, mercoledì 22 gennaio alle 9.30.

Dopo il saluto della dirigente del Fermi Biagina Vergari, dialogheranno con la giornalista la presidente della Cpo provinciale Anna Toma e Andrea Marzo, psicologo ed operatore del Cuav – provincia di Lecce. L’iniziativa è stata organizzata con il supporto della docente referente del Bullismo e della legalità dell’Istituto Fermi di Lecce Teresa Pascali.

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Santu Pati a Tiggiano, il Capodanno contadino

Da venerdì 17 a domenica 19 gennaio la Festa di Sant’Ippazio, patrono del piccolo borgo medievale del Capo di Leuca, protettore della virilità e della fertilità maschile simboleggiate dall’ortaggio locale del periodo, la pestanaca

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È il vero capodanno contadino del Salento, la festa di “Santu Pati”, nel Capo di Leuca, rito celebrato il 19 gennaio e intriso di tradizioni antiche, di saggezza arcaica e di quelle consuetudini contadine che, tra fede e goliardia, rendevano meno duro il lavoro nei campi.

Sant’Ippazio – protettore della virilità e della fertilità maschile, simboleggiate dall’ortaggio locale del periodo, la pestanaca – si festeggia a Tiggiano.

Il piccolo comune salentino è l’unico d’Italia a celebrare Sant’Ippazio e anche quest’anno lo fa dedicandogli ben tre giornate, con un intenso programma di riti religiosi e civili, organizzato dal Comitato Festa Patronale e dalla Parrocchia di Tiggiano, con il Patrocinio del Comune di Tiggiano e della Provincia di Lecce, in collaborazione con PugliArmonica, in programma nel centro del paese, tra la Chiesa Madre Sant’Ippazio, Piazza Olivieri, Via Sant’Ippazio e Piazza Mario De Francesco.

Si parte venerdì 17 gennaio. Dopo i riti religiosi in Chiesa Madre (ore 18), alle 19, l’apertura dei festeggiamenti con l’accensione dei bracieri monumentali e, a seguire, il concerto della Banda di Aradeo.

GRANDE FESTA SABATO 18 E DOMENICA 19

Si entra nel vivo della grande festa dal giorno successivo, sabato 18, con la celebrazione del Capodanno contadino, a cura del Comitato Feste (dalle ore 19), con prodotti tipici e piatti tradizionali, come la paparotta, la “merenda contadina” di una volta, una minestra povera ma molto sostanziosa fatta di rape, piselli, pezzi di pane soffritto.

Dalle 21 la musica diventa colonna sonora di questa grande celebrazione del patrono, con Shocchezze in concerto, allo stesso orario il via alla Sagra della Pestanaca a cura della Pro Loco di Tiggiano.

La carota giallo-violacea, coltivata esclusivamente nel territorio locale, è ormai prezioso simbolo di Tiggiano, inserita dal 2004 nell’elenco nazionale PAT-prodotto agroalimentare tradizionale.

Grande festa di chiusura domenica 19 gennaio, giorno del santo, con un ricco programma di appuntamenti civili e religiosi tra cui, dalle ore 6 alle 13, la Fiera Mercato tradizionale, arricchita tra l’altro dalla musica del Concerto Bandistico Municipale Città di Taviano (dalle ore 9).

Alle 15 uno dei momenti più simbolici e caratteristici di questa festa, il pittoresco innalzamento dello stendardo di 6 metri, legato a un drappo rosso, portato in processione con la statua del santo. L’appuntamento con le diverse squadre di portatori è sul sagrato della chiesa, per contendersi l’onore di portare la statua e lo stendardo.

Una vera e propria contrattazione, che si conclude con un pittoresco rullo di tamburi e l’uscita dello stendardo, mantenuto in posizione parallela al suolo per tutto il tragitto, dalla chiesa del santo patrono fino alla chiesetta dell’Assunta, dove poi sarà issato con un solo e deciso gesto dal portatore, che assicura così al paese ai cittadini un’annata prospera e un raccolto generoso.

Una prova fisica, salutata dalle campane e dagli applausi dei presenti, assiepati ai lati delle strade, che culmina nella processione accompagnata dalla banda e dai fuochi d’artificio.

Per la prima volta quest’anno è stata introdotta la prova du stannardu”, in programma domenica 12 gennaio (alle 15) presso la chiesa di Sant’Ippazio (in caso di pioggia, la prova sarà rinviata in uno dei giorni che precedono la festa patronale).

Sarà simulato l’innalzamento dello stendardo: l’invito è rivolto a tutti e in modo particolare a coloro che sono intenzionati a portare avanti questa tradizione.

Alle ore 18 di domenica 19 gennaio la Solenne Concelebrazione Eucaristica Presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S.Maria di Leuca.

Salle 19, la continuazione del Capodanno Contadino e, alle 20,30, il concerto di Antonio Castrignanò e Taranta Sound, con la partecipazione di Don Rico (Sud Sound System) e Puccia.

Finale con lo spettacolo di fuochi d’artificio.

LA SAGRA DELLA PESTANACA

Tiggiano è incastonato in un paradiso naturale, tra distese di grano e terra rossa, antiche pagghiare e masserie cinquecentesche, che ha incantato anche l’attrice premio Oscar Helen Mirren che, con suo marito, il regista Taylor Hackford, qui ha messo su casa, un buen retiro italiano, dove vivono circa sei mesi l’anno.

In questo piccolo comune a dettare il tempo è ancora il ritmo del calendario agricolo, della vita contadina di una volta e anche la devozione per il santo patrono è legata a un rito rimasto immutato da sempre e che si accompagna, ormai da più di vent’anni, alla Sagra della “pestanaca”, la carota giallo-violacea, coltivata esclusivamente nel territorio locale. D’altronde, non è un caso se la festa di Santu Pati è anche un vero e proprio punto di riferimento temporale, come testimoniano i proverbi di una volta, come “te Santu Pati, e fave chiantati”, un consiglio dei contadini più esperti, che esortava a mettere a dimora le piantine di fave nel mese di gennaio.

Cara al santo, invece, la gustosa “pestanaca”, sempre presente a pranzo e a cena, insieme a finocchi, carote, sedano, per un colorato miscuglio di “subbrataula”, è l’ortaggio simbolo del patrono della virilità e della fertilità maschile, taumaturgo, invocato contro l’ernia inguinale degli uomini.

La tradizione vuole che, ambasciatrici e intermediarie per vocazione, siano le donne a farsi da tramite perché il santo interceda e guarisca i mali degli uomini: con discrezione, strofinano la statua di Sant’Ippazio con un fazzoletto, lo stesso che passeranno poi sulla parte da guarire dell’uomo di casa interessato.

Per le mamme, invece, è consuetudine raccogliersi in preghiera insieme al piccolo maschietto di casa, nella chiesa di Sant’Ippazio, per evocarne la benedizione.

Fede, tradizione culinaria e rituali quasi pagani, si mescolano nei giorni della ricorrenza.

La cerimonia del santo patrono è anche un’importante vetrina commerciale, anche questa una consuetudine ereditata dalle “fere” di una volta, le fiere mercantili, appuntamenti importanti per i produttori locali.

Durante i due giorni di festa, infatti, ci si ritrova anche ai banchetti della sagra, dove si espongono le “pestanache” in originali composizioni, nelle caratteristiche ceste di vimini.

Un campionario di colori e genuinità, che punta alla salvaguardia della biodiversità alimentare, con la partecipazione degli agricoltori locali, fieri di fare sfoggio delle proprie produzioni.

Un ortaggio locale, quindi, per un santo mediorientale. Il culto di Sant’Ippazio, d’origine turca, è infatti giunto insieme ai monaci basiliani nel Salento, dove è per tutti semplicemente “Santu Pati”, quasi un amico, un vicino di casa, ma soprattutto un confidente, un orecchio discreto al quale confessare le preoccupazioni più intime, i timori più nascosti, certi di trovare sempre ascolto e comprensione.

IL PROGRAMMA

Ogni sera alle 18, fino al 18 gennaio Novena e Celebrazione eucaristica presso la chiesa di Sant’Ippazio.

Venerdì 17, alle 19, apertura dei festeggiamenti con accensione dei bracieri monumentali. Segue l’esibizione della Banda di Aradeo

Sabato 18, alle 18, Novena e Celebrazione eucaristica vigiliare (Chiesa Sant’Ippazio); a seguire, esibizione dell’orchestra di fiati Artistica Inclusione, diretta dal M° Antonio Mastria, a cura di Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart” – Aps. Alle 19 apertura del Capodanno Contadino con prodotti tipici e buon vino a cura del Comitato Feste; alle 21, Shocchezze in concerto e Sagra della Pestanaca, a cura della Pro Loco di Tiggiano.

Domenica 19, Festa di Sant’Ippazio, dalle 6 del mattino la tradizionale Fiera Mercato.

Sante messe presso la chiesa di Sant’Ippazio alle 8, 9,30 e 11.

Dalle 9, il Concerto Bandistico Municipale Città di Taviano. Alle 15 l’Asta del Santo e dello Stendardo. Alle 15,30 prenderà il via la Processione con partenza e arrivo alla chiesa di Sant’Ippazio.

Al rientro il lancio dei palloni aerostatici devozionali. Alle 18, concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento- S. Maria di Leuca. Alle 19, continuazione del Capodanno Contadino. Dalle 20,30, il concerto di Antonio Castrignanò e Taranta Sound, con la partecipazione di Don Rico (Sud Sound System) e Puccia.

Alle 22,30, circa, degna conclusione della festa con lo spettacolo di fuochi d’artificio.

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Alessano

Fondazione De Francesco, borse di studio con Galimberti

Domani, dalle 16, all’Auditorium Benedetto XVI di Alessano, cerimonia di consegna delle Borse di Studio intitolate a Pietro De Francesco con la partecipazione del professor Umberto Galimberti

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La Fondazione Pietro De Francesco, impegnata fin dalla sua nascita, nella promozione e nel sostegno della cultura d’impresa, ha scelto di dimostrare la propria vicinanza ai giovani del Capo di Leuca attraverso l’assegnazione di 16 borse di studio, ciascuna del valore di 3mila euro.

I vincitori, selezionati tramite bando, saranno premiati durante una cerimonia ufficiale in programma domani, sabato 18 gennaio, a partire dalle ore 16, presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano.

L’evento è patrocinato dalla Provincia di Lecce e dall’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” con la partecipazione della diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca.

LA CERIMONIA DI CONSEGNA

L’evento, aperto al pubblico con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, vedrà la partecipazione di autorevoli esponenti del panorama istituzionale e culturale pugliese.

Interverranno Tina De Francesco, presidente della Fondazione Pietro De Francesco, insieme a Luciano e Franco De Francesco, membri della fondazione e soci DFV Group.

Saranno presenti, inoltre: Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo Economico e Politiche Giovanili; Valentino Nicolì, presidente di Confindustria Lecce; Mario Vadrucci, presidente della Camera di Commercio di Lecce; Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento; Monsignor Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca.

La cerimonia sarà moderata e coordinata dalla giornalista Luana Prontera (Nuovo Quotidiano di Puglia).

Firmacopie a cura di libreria Idrusa di Alessano.

L’OSPITE D’ECCEZIONE

Dopo il dibattito pubblico e la consegna dei riconoscimenti ai giovani beneficiari della borsa di Studio, l’auditorium si preparerà ad accogliere il professor Umberto Galimberti, che terrà una conferenza sul tema: “Educare le nuove generazioni nell’era digitale”, offrendo un’importante occasione di riflessione.

Galimberti è filosofo, psicoanalista e saggista italiano tra gli studiosi più apprezzati e stimati a livello nazionale.

Ha esplorato temi come il nichilismo, la tecnica, le emozioni e il rapporto tra filosofia e psicologia, influenzando il dibattito culturale contemporaneo.

«LA DIREZIONE È QUELLA GIUSTA»

La presidente della Fondazione, Tina De Francesco: «Questa è la prima edizione delle Borse di studio intitolate a nostro padre Pietro De Francesco, fondatore di DFV. Un’occasione per ispirare i giovani a dare il massimo e trasformare la loro preparazione in un valore concreto per il territorio. Papà ha sempre creduto nello sviluppo personale come strumento per contribuire al progresso e al benessere della comunità. La sua lezione? Studiare, imparare, progredire e farlo bene. C’è una circostanza che voglio condividere. Quando abbiamo scelto di invitare il professor Umberto Galimberti, ci siamo adattati alla sua disponibilità. La data proposta? Il 18 gennaio 2025.

Quel giorno, esattamente quattro anni fa, nostro padre ci ha lasciato. Una coincidenza che abbiamo accolto come un segno. Il segno che la direzione è quella giusta».

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